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AVVERTENZE
Acidosi lattica. L'acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramentoacuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.L'accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto dellafunzionalita' renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In casodi disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione del medicinale deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi aun operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell'iniziare iltrattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto lafunzione renale (come antipertensivi, diuretici e medicinali antinfiammatori non steroidei [FANS]) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l'eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabete non adeguatamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonche' l'uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica. I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l'assunzione diXigduo e richiedere immediatamente assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Funzione renale. L'efficacia glicemica di dapagliflozin, dipende dalla funzione renale, l'efficacia e' ridotta in pazienti che hanno una compromissione renale moderata ed e' praticamente assente in pazienti con una compromissione renale severa. Il medicinale non deve essere iniziato in pazienti con GFR < 60 mL/mine deve essere interrotto a livelli di GFR persistentemente < 45 mL/min. La metformina e' escreta attraverso i reni, e l'insuffcienza renaleda moderata a grave aumenta il rischio di acidosi lattica. Monitoraggio della funzione renale. La funzione renale deve essere valutata: prima di iniziare il trattamento e poi periodicamente. Per una funzione renale con livelli di GFR < 60 mL/min nei pazienti anziani, almeno da 2a 4 volte all'anno. Prima di iniziare il trattamento concomitante conmedicinali che possono ridurre la funzione renale e poi periodicamente. Se la funzione renale scende persistentemente sotto un GFR < 45 mL/min, il trattamento deve essere interrotto. La metformina e' controindicata in pazienti con GFR < 30 mL/min e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzionerenale. Nei pazienti anziani la ridotta funzione renale e' frequentee asintomatica. Deve essere posta particolare attenzione in situazioninelle quali la funzione renale puo' andare incontro a deterioramento,per esempio quando si inizia una terapia antipertensiva o diuretica oquando si inizia un trattamento con un FANS. Uso nei pazienti a rischio di deplezione di volume e/oipotensione. Come conseguenza del suo meccanismo d'azione, dapagliflozin aumenta la diuresi che puo' portare ad una modesta riduzione della pressione sanguigna osservata negli studi clinici. Cio' puo' essere piu' marcata nei pazienti con concentrazioni molto elevate di glucosio nel sangue. Deve essere usata cautela neipazienti per i quali un calo della pressione sanguigna indotto da dapagliflozin puo' rappresentare un rischio, cosi' come nei pazienti in terapia antipertensiva con una storia di ipotensione o nei pazienti anziani. In caso di condizioni intercorrenti che possono portare a deplezione di volume (ad esempio malattie gastrointestinali), e' raccomandato un attento monitoraggio dello stato di volume (ad esempio visita medica, misurazioni della pressione sanguigna, esami di laboratorio che includono l'ematocrito e degli elettroliti). E' raccomandata la temporanea interruzione del trattamento con questo medicinale per i pazientiche sviluppano deplezione di volume finche' la deplezione non viene corretta. Chetoacidosi Diabetica. Nei pazienti trattati con inibitori del trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2, Sodium-glucose co- transporter 2), incluso dapagliflozin, sono stati riportati rari casi dichetoacidosi diabetica (CAD), inclusi casi che hanno messo in pericolo la vita e casi con esito fatale. In un certo numero di casi, la presentazione della condizione era atipica con soltanto un moderato aumento dei valori di glucosio ematico, sotto 14 mmol/L (250 mg/dL). Non e'noto se la CAD si verifichi con maggiore probabilita' con dosi piu' alte di dapagliflozin. Il rischio di CAD deve essere considerato in casodi sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia, dolore addominale, sete eccessiva, difficolta' a respirare, confusione, insolita fatica o sonnolenza. Se si verificano questi sintomi, i pazienti devonoessere valutati immediatamente per la chetoacidosi, indipendentementedai livelli ematici di glucosio. Nei pazienti in cui si sospetta o e'stata diagnosticata la CAD, il trattamento con dapagliflozin deve essere interrotto immediatamente. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti ricoverati in ospedale per procedure chirurgiche maggiorio malattie gravi in fase acuta. In questi pazienti e' raccomandato ilmonitoraggio dei chetoni. La misurazione dei livelli di chetoni nel sangue e' privilegiata rispetto a quella nelle urine. Il trattamento condapagliflozin puo' essere ripreso quando i valori dei chetoni sono normali e le condizioni del paziente si sono stabilizzate. Prima di iniziare il trattamento con dapagliflozin, devono essere presi in considerazione i fattori presenti nell'anamnesi dei pazienti che possono predisporre alla chetoacidosi. I pazienti che possono essere a piu' alto rischio di sviluppare CAD, inclusi i pazienti con una ridotta attivita'residua delle cellule beta [ad es. pazienti con diabete di tipo 2 conbassi livelli di peptide C o diabete latente su base autoimmune negliadulti (LADA, latent autoimmune diabetes in adults) o pazienti con storia di pancreatite], pazienti con condizioni che determinano una ridotta assunzione di cibo o grave disidratazione, pazienti per i quali ledosi di insulina sono ridotte e pazienti che richiedono un incrementodi insulina a causa di malattie in forma acuta, interventi o abuso dialcol. Gli inibitori di SGLT2 devono essere usati con cautela in questi pazienti.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci usati nel diabete, associazioni di farmaci ipoglicemizzanti orali.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Il medicinale e' controindicato nei pazienti con: ipersensibilita' alprincipio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica); pre-coma diabetico; insufficienza renale severa (GFR < 30 mL/min); stati acuti che possono alterare la funzione renale, quali: disidratazione; infezione severa; shock; malattia acuta o cronica che puo' causare ipossia tissutale, quale: insufficienza cardiaca o respiratoria;recente infarto miocardico; shock; compromissione epatica; intossicazione acuta da alcool, alcolismo.
DENOMINAZIONE
XIGDUO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: idrossi-propilcellulosa (E463); vellulosa microcristallina (E460(i)); magnesio stearato (E470b) sodio amido glicolato tipo A. Rivestimento della compressa. 5 mg/850 mg compresse rivestite con film: polivinil alcol (E1203); macrogol 3350 (E152 1); talco (E553b); titanio diossido (E171); ossido di ferro giallo (E172); ossido di ferro rosso (E172). 5 mg/1000 mg compresse rivestite con film: polivinil alcol (E1203), macrogol 3350 (E1521), talco (E553b) titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Dapagliflozin piu' metformina. Riassunto del profilo di sicurezza. Inun'analisi di 5 studi clinici controllati verso placebo sull'aggiuntadi dapagliflozin a metformina, i risultati relativi alla sicurezza erano simili a quanto riscontrato nell'analisi predefinita dei dati accorpati di 13 sperimentazioni cliniche controllate verso placebo sull'impiego di dapagliflozin. Non sono state identificate ulteriori reazioniavverse per il gruppo di trattamento con dapagliflozin + metformina, in confronto a quelle riportate per i singoli componenti. Nell'analisiseparata dei dati accorpati sull'impiego di dapagliflozin in aggiuntaa metformina, 623 soggetti sono stati trattati con 10 mg di dapagliflozin somministrato in aggiunta a metformina e 523 soggetti con placebo+ metformina. Dapagliflozin. Riassunto del profilo di sicurezza. Neglistudi clinici nel diabete di tipo 2, piu' di 15.000 pazienti sono stati trattati con dapagliflozin. La valutazione primaria di sicurezza etollerabilita' e' stata condotta in un'analisi aggregata predefinita di 13 studi a breve termine (superiore a 24 settimane) controllati conplacebo, con 2.360 soggetti trattati con dapagliflozin 10 mg e 2.295 trattati con placebo. Nello studio degli esiti cardiovascolari di dapagliflozin, 8,574 pazienti hanno ricevuto 10 mg e 8,579 hanno ricevuto placebo per un esposizione media di 48 mesi. In totale, ci sono stati 30,623 anni/paziente di esposizione a dapagliflozin. Le reazioni avverse piu' frequentemente segnalate sono state le infezioni genitali. In un'analisi combinata predefinita di 13 studi controllati con placebo, 2.360 soggetti sono stati trattati con dapagliflozin 10 mg e 2.295 sonostati trattati con placebo. Le seguenti reazioni avverse sono state identificate in studi clinici placebo- controllati con dapagliflozin piu' metformina, studi clinici con dapagliflozin, studi clinici con metformina ed esperienze post-marketing. Nessuna e' risultata correlata alla dose. Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi. Le categorie di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000,< 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse osservate negli studi clinici sull'impiegodi dapagliflozin e metformina a rilascio immediato e durante il post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune: vulvovaginite, balanitee infezioni genitali correlate, infezione delle vie urinarie; non comune: infezione fungina; molto raro: fascite necrotizzante del perineo (gangrena di fournier). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia (quando usato con sulfanilurea o insulina); non comune: deplezione di volume, sete; raro: chetoacidosi diabetica; molto raro: acidosi lattica, carenza di vitamina b12. Patologie del sistema nervoso. Comune: alterazione del gusto, capogiri. Patologie gastrointestinali. Molto comune: sintomi gastrointestinali; non comune: stipsi, bocca secca. Patologie epatobiliari. Molto raro: disturbi della funzione epatica, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; molto raro: orticaria, eritema, prurito.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria, poliuria; non comune: nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: prurito vulvovaginale, prurito genitale. Esami diagnostici. Comune: aumento dell'ematocrito, riduzione della clearance renale della creatinina durante il trattamento iniziale, dislipidemia; non comune: aumento del livello ematico di creatinina durante il trattamento iniziale, aumento del livello ematico di urea, riduzionedel peso corporeo. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Dapagliflozin piu' metformina. Ipoglicemia. In studi sull'impiego di dapagliflozin come associazione aggiuntiva a metformina, sono stati segnalati episodi minori di ipoglicemia con frequenze simili nel gruppo trattato con 10 mg di dapagliflozin + metformina (6,9%) e nel gruppo trattato con placebo + metformina (5,5%). Non sono stati segnalati eventi maggiori di ipoglicemia. Sono state fatte osservazioni simili per l'associazione di dapagliflozin a metformina in pazienti naive alla terapia.In uno studio di associazione aggiuntiva alla metformina e a una sulfanilurea fino a 24 settimane, sono stati segnalati episodi di ipoglicemia minore nel 12,8% dei soggetti che avevano ricevuto dapagliflozin 10mg piu' metformina e una sulfanilurea e nel 3,7% dei soggetti che avevano ricevuto placebo piu' metformina e una sulfanilurea. Non sono stati segnalati eventi di ipoglicemia maggiore. Dapagliflozin. Vulvovaginite, balanite ed infezioni genitali correlate Nel pool dei 13 studi disicurezza aggregati, vulvovaginiti, balaniti ed infezioni genitali correlate sono state riportate nel 5.5% e nello 0.6% dei soggetti che hanno ricevuto dapagliflozin 10 mg e placebo, rispettivamente. La maggior parte delle infezioni sono state da lievi a moderate, e i soggetti hanno risposto ad un iniziale ciclo di trattamento e raramente si sonorisolte con l'interruzione dal trattamento di dapagliflozin. Queste infezioni sono state piu' frequenti nelle donne (8.4% e 1.2% per dapagliflozin e placebo, rispettivamente), e i soggetti con una storia pregressa avevano piu' probabilita' di avere un'infezione ricorrente. Nellostudio degli esiti cardiovascolari di dapagliflozin, il numero di pazienti con eventi avversi seri di infezioni genitali sono stati pochi ebilanciati: 2 pazienti in ciascun gruppo di dapagliflozin e placebo. Fascite necrotizzante del perineo (gangrena di Fournier). Successivamente all'immissione in commercio, sono stati segnalati casi di gangrenadi Fournier in pazienti trattati con inibitori del SGLT2, incluso dapagliflozin. Nello studio degli esiti cardiovascolari di dapagliflozin con 17.160 pazienti con diabete mellito di tipo 2 e un tempo di esposizione mediana di 48 mesi, sono stati riportati un totale di 6 casi di gangrena di Fournier, uno nel gruppo trattato con dapagliflozin e 5 nelgruppo con placebo. Ipoglicemia. La frequenza di ipoglicemia dipendeva dal tipo di terapia di base impiegata nel singolo studio clinico. Negli studi di dapagliflozin come associazione aggiuntiva a metformina ocome associazione aggiuntiva a sitagliptin (con o senza metformina),la frequenza degli episodi minori di ipoglicemia e' stata simile (< 5%) tra i gruppi di trattamento, compreso il placebo fino a 102 settimane di trattamento. In tutti gli studi, gli eventi maggiori di ipoglicemia sono stati non comuni e comparabili tra i gruppi trattati con dapagliflozin o placebo.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non esistono dati relativi all'uso del medicinale o dapagliflozin in donne in gravidanza. Studi su ratti trattati con dapagliflozin hanno mostrato tossicita' sullo sviluppo dei reni nel periodo checorrisponde al secondo e al terzo trimestre di gravidanza nell'essereumano. Pertanto, l'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Una limitata quantita' di dati riguardanti l'uso di metformina in donne in gravidanza non indica un aumento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi conmetformina su animali non evidenziano effetti dannosi su gravidanza,sviluppo embrionale o fetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza, si raccomanda che il diabete non sia trattato con questo medicinale, ma siautilizzata l'insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue il piu' vicino possibile al normale, per ridurre il rischio di malformazioni del feto associato con livelli anormali di glucosio nel sangue.Allattamento. Non e' noto se questo medicinale o dapagliflozin (e/o isuoi metaboliti) siano escreti nel latte materno. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione didapagliflozin/metaboliti nel latte materno, nonche' effetti farmacologicamente mediati nella progenie allattata. La metformina e' escreta nel latte materno in minimi quantitativi. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Questo medicinale non deve essere usatodurante l'allattamento. Fertilita'. L'effetto di questo medicinale o dapagliflozin sulla fertilita' non e' stato studiato nell'uomo. In ratti maschi e femmine, dapagliflozin non ha mostrato effetti sulla fertilita' a qualsiasi dose testata. Per la metformina, gli studi sugli animali non hanno mostrato tossicita' riproduttiva.
INDICAZIONI
Il medeicinale e' indicato in pazienti adulticon diabete mellito di tipo 2 in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico nei pazienti non sufficientemente controllati con la dose massima tollerata di metforminain monoterapia in associazione con altri medicinali per il trattemento del diabete nei pazienti non sufficientemente controllati con metformina e questi medicinali nei pazienti gia' trattati con l'associazionedapagliflozin e metformina, assunti in compresse separate.
INTERAZIONI
La co-somministrazione di dosi multiple di dapagliflozin e metforminanon altera significativamente la farmacocinetica sia di dapagliflozinche di metformina nei soggetti sani. Non sono stati effettuati studi d'interazione con il medicinale. Quanto segue riflette le informazionidisponibili sulle singole sostanze attive. Dapagliflozin. Interazionifarmacodinamiche. Diuretici. Questo medicinale puo' aumentare l'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dell'ansa e puo' incrementare ilrischio di disidratazione e ipotensione. Insulina e medicinali secretagoghi dell'insulina. L'insulina e i medicinali secretagoghi dell'insulina, come le sulfaniluree, causano ipoglicemia. Pertanto, puo' essererichiesta una dose piu' bassa di insulina o di un medicinale secretagogo dell'insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia, quando vengono utilizzati in associazione con dapagliflozin. Interazioni farmacocinetiche. Dapagliflozin viene metabolizzato principalmente attraverso laconiugazione con glucuronide mediata dalla UDP glucuronosiltransferasi 1A9 (UGT1A9). In studi in vitro, dapagliflozin non ha ne' inibito ilcitocromo P450 (CYP)1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP3A4, ne' ha indotto il CYP1A2, CYP2B6 o CYP3A4. Pertanto, nonci si aspetta che questo medicinale alteri la clearance metabolica dimedicinali co-somministrati, che sono metabolizzati da questi enzimi.Effetto di altri medicinali su dapagliflozin. Studi di interazione condotti in soggetti sani, utilizzando principalmente un disegno a dose singola, suggeriscono che il profilo farmacocinetico di dapagliflozin non e' alterato da pioglitazone, sitagliptin, glimepiride, voglibose, idroclorotiazide, bumetanide, valsartan o simvastatina. In seguito allaco-somministrazione di dapagliflozin con rifampicina (un induttore didiversi trasportatori attivi e di enzimi che metabolizzano medicinali), e' stata osservata una riduzione del 22% nell'esposizione sistemicadi dapagliflozin (AUC), ma senza alcun effetto clinicamente significativo sull'escrezione urinaria di glucosio nelle 24 ore. Non e' raccomandato alcun aggiustamento della dose. Non e' atteso un effetto clinicamente rilevante con altri induttori (ad es. carbamazepina, fenitoina,fenobarbital). In seguito alla co-somministrazione di dapagliflozin con acido mefenamico (un inibitore del UGT1A9), e' stato osservato un incremento del 55% nell'esposizione sistemica di dapagliflozin, ma senzaalcun effetto clinicamente significativo sull'escrezione urinaria diglucosio nelle 24 ore. Non e' raccomandato alcun aggiustamento della dose. Effetto di dapagliflozin su altri medicinali In studi di interazione condotti in soggetti sani, utilizzando principalmente un disegno adose singola, dapagliflozin non ha alterato i profili farmacocineticidi pioglitazone, sitagliptin, glimepiride, idroclorotiazide, bumetanide, valsartan, digossina (un substrato della glicoproteina P, P-gp) owarfarin (S-warfarin, un substrato del CYP2C9), ne' gli effetti anticoagulanti di warfarin misurati attraverso l'INR. L'associazione di unadose singola di dapagliflozin 20 mg e simvastatina (un substrato del CYP3A4) ha determinato un aumento del 19% dell'AUC di simvastatina e unincremento del 31% dell'AUC di simvastatina acida. L'aumento delle esposizioni a simvastatina e simvastatina acida non e' considerato clinicamente rilevante. Interferenza con l'analisi del 1,5-anidro-glucitolo(1,5 AG). Il monitoraggio del controllo glicemico attraverso l'analisi del 1,5 AG non e' raccomandato in quanto le misurazioni del 1,5 AG non sono attendibili nella valutazione del controllo glicemico nei pazienti che assumono inibitori del SGLT2. Si consiglia l'uso di metodi alternativi per monitorare il controllo glicemico. Popolazione pediatrica. Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti. Metformina. Uso concomitante non raccomandato. Agenti cationici, che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale (es. cimetidina), possono interagire con metformina, competendo con i comuni sistemi di trasportotubulare renale. Uno studio eseguito su 7 volontari sani ha mostratoche la cimetidina, somministrata alla dose di 400 mg due volte al giorno, ha aumentato l'esposizione sistemica di metformina (AUC) del 50% ela C max dell'81%. Pertanto, quando vengono somministrati insieme agenti cationici che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale, deve essere effettuato un attento monitoraggio glicemico, un aggiustamento della dose nell'ambito della posologia raccomandata e variazioni della terapia diabetica. Alcool. L'intossicazione acuta da alcol e' associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica a causa della metformina, principio attivo di questo medicinale. Si deve evitare l'assunzione di alcool e di medicinali contenenti alcool. Agenti di contrasto iodati. La somministrazione intravascolare di agenti di contrastoiodati puo' portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto. Questocausa l'accumulo di metformina e aumenta il rischio di acidosi lattica. La somministrazione del medicinale deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse almeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Glucocorticoidi (somministrati per via sistemica e locale), beta-2 agonisti e diuretici hanno un'intrinseca attivita' iperglicemica. Il paziente deve essere informato e devono essere effettuati monitoraggi della glicemia piu' frequenti, specialmente all'inizio del trattamento con tali medicinali. Se necessario, la dose del farmaco ipoglicemizzante deve essereaggiustata durante la terapia con altro farmaco e alla sua interruzione. Alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzione renale, aumentando quindi il rischio di acidosi lattica, ad es. FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE inibitori, gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell'ansa. Quando questi medicinali vengono utilizzati in associazione a metformina, si rende necessario unattento monitoraggio della funzione renale. Insulina e medicinali secretagoghi dell'insulina. L'insulina e i medicinali secretagoghi dell'insulina, come le sulfaniluree, causano ipoglicemia. Quindi, puo' essere richiesta una dose inferiore di insulina o di un medicinale secretagogo dell'insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia quando usato in combinazione con metformina.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti con normale funzione renale (velocita' di filtrazione glomerulare [GFR] >= 90 mL/min). La dose raccomandata e' di una compressa due volte al giorno. Ciascuna compressa contiene una dose fissata di dapagliflozin e di metformina (vedere sezione 2). Per i pazientinon sufficientementecontrollati con metformina in monoterapia o metformina in associazione con altri medicinaliper il trattamento del diabete. I pazienti non sufficientementecontrollati con metformina in monoterapia o in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabetedevono ricevere una dose giornaliera totale del medicinale equivalente a dapagliflozin 10 mg, in aggiunta alla dose giornaliera totaledi metformina o alla dose terapeuticamente appropriata piu' vicina, che viene gia' somministrata. Quando il farmaco e' utilizzato in associazione con insulina o un medicinale insulino secretagogo, come una sulfanilurea, per ridurre il rischio di ipoglicemia, si puo' considerare la somministrazione di una dose piu' bassa di insulina o di sulfanilurea. Per i pazienti che passano dal trattamento con compresse separate di dapagliflozin e metformina. I pazienti che passano dal trattamento con compresse separate di dapagliflozin (dose giornaliera totale 10 mg)e metformina al medicinale, devono ricevere le stesse dosi giornaliere di dapagliflozin e metformina che vengono gia' somministrate o la dose di metformina terapeuticamente appropriata piu' vicina. Popolazionispeciali. Compromissione renale. La GFR deve essere valutata prima diiniziare il trattamento con medicinali contenenti metformina e, successivamente, almeno una volta l'anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es. ogni 3-6 mesi. La dose massima giornaliera deve essere preferibilmente suddivisa in 2, 3 dosi giornaliere. Prima di considerare l'iniziodella metformina in pazienti con GFR < 60 mL/min, devono essere rivisti fattori che possono incrementare il rischio di acidosi lattica. Qualora non fosse disponibile un dosaggio adeguato del farmaco, i singolimonocomponenti devono essere utilizzati al posto dell'associazione a dose fissa. Dose in pazienti con compromissione renale. Gfr: 60-89 ml/min; metformina: la dose massima giornaliera è di 3000 mg. Può essere considerata una riduzione della dose in relazione al declino della funzione renale; dapagliflozin: dose massima totale giornaliera è di 10 mg. Gfr: 45-59 ml/min; metformina: la dose massima giornaliera è di 2000mg. La dose iniziale è al massimo metà della dose massima; dapagliflozin: non deve essere iniziato. Dose massima totale giornaliera è di 10mg. Gfr: 30-44 ml/min; metformina: la dose massima giornaliera è di 1000 mg. La dose iniziale è al massimo metà della dose massima; dapagliflozin non è raccomandato. Gfr: <30 ml/min; metformina è controindicata; dapagliflozin non è raccomandato. Compromissione epatica. Questo medicinale non deve essere usato nei pazienti con compromissione epatica. Anziani (>= 65 anni). Poiche' metformina viene eliminata in parte dai reni e poiche' i pazienti anziani hanno maggiori probabilita' di avere una funzione renale ridotta, questo medicinale deve essere usato con cautela con l'avanzare dell'eta'. Il monitoraggio della funzione renale e' necessario per contribuire a prevenire la comparsa di acidosi lattica associata all'impiego di metformina, specialmente nelle personeanziane. Il rischio di deplezione di volume con dapagliflozin deve essere preso in considerazione. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini e adolescenti di eta' compresa tra 0 e < 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Il farmaco deve essere assunto duevolte al giorno ai pasti, per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate alla metformina.
PRINCIPI ATTIVI
5 mg/850 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene dapagliflozin propanediolo monoidrato equivalente a 5 mg di dapagliflozine 850 mg di metformina cloridrato. 5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene dapagliflozin propanediolo monoidratoequivalente a 5 mg di dapagliflozin e 1.000 mg di metformina cloridrato.