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XANAX*30CPR 2MG RP

XANAX*30CPR 2MG RP

PFIZER ITALIA Srl
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AVVERTENZE
L'uso concomitante di benzodiazepine e oppioidi puo' causare sedazioneprofonda, depressione respiratoria, coma e morte. Limitare dosaggi edurata del trattamento al minimo richiesto. Popolazione pediatrica: lasicurezza e l'efficacia di alprazolam non sono state stabilite nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni, pertanto l'uso di alprazolam non e' raccomandato. Si raccomandano le usuali precauzioni nel trattamento di pazienti con alterata funzionalita' renale e insufficienza epatica lieve o moderata. Pazienti anziani e/o debilitati: usare sempre la dose piu' bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia. Usare con cautela nei pazienti anziani, a causa del rischio di sedazione e/o debolezza muscoloscheletrica che puo' esporre a cadute, spesso con gravi conseguenze. Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso didroga o alcol. Al disturbo da attacchi di panico e' associata una concomitante patologia depressiva (primaria o secondaria) con aumento deicasi di suicidio nei pazienti non trattati. Le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione grave o l'ansia connessa con la depressione (il suicidio puo' essere precipitato intali pazienti). Alprazolam in pazienti gravemente depressi o con tendenze suicide deve essere somministrato con le dovute precauzioni e prescritto in confezione appropriata. Una certa perdita dell'efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine puo' svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane. L'uso puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica. Determinati eventi avversi, alcuni dei quali possono mettere in pericolo la vita del paziente, sono una diretta conseguenza della dipendenza fisica da alprazolam. Questi includono uninsieme di sintomi da sospensione, il piu' significativo dei quali e'l'accesso epilettico. Alcuni pazienti hanno riscontrato una notevole difficolta' nel ridurre gradualmente e sospendere la terapia con alprazolam. Anche dopo l'uso relativamente a breve termine di dosi < 4 mg/die c'e' il rischio di dipendenza. Le prescrizioni ripetute devono essere limitate a quei soggetti che sono sotto il diretto controllo del medico. In seguito a rapida diminuzione o brusca interruzione della terapia con benzodiazepine incluso alprazolam, si sono verificati sintomi da astinenza. Questi ultimi possono variare da disforia lieve, insonnia, cefalea, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilita' ad una sintomatologia piu' grave che puo' includere derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche, crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori e convulsioni. Inoltre, possono verificarsi crisi di astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzionebrusca della terapia con alprazolam. Insonnia o ansia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento puo' presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Puo' essere accompagnata da altre reazioni. Effettuare una diminuzione graduale del dosaggio. La durata deltrattamento dovrebbe essere la piu' breve possibile. Informare il paziente quando il trattamento e' iniziato, che esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo. Avvisare il paziente che e'sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiche' possono presentarsi sintomi di astinenza. Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Possono accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazionidel comportamento. Se cio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale dovrebbe essere sospeso. Uso in pazienti con malattie concomitanti: nei pazienti anziani si raccomanda l'uso della dose minima efficace per evitare l'insorgenza di atassia o sedazione eccessiva, in quanto possonorappresentare un problema nei pazienti anziani ed in quelli debilitati. Egualmente, una dose piu' bassa e' suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Si raccomandano le usuali precauzioni nel trattamento di pazienti con alterata funzionalita' epatica e/o renale. Nei pazienti congrave insufficienza epatica, le benzodiazepine non sono indicate in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia associata alla depressione. Il farmco non dovrebbe essere usato nei pazienti con difficolta' psicomotorie; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico. Accessi epilettici: non interrompere bruscamente l'assunzione di alprazolam. Stato epilettico: attacchi epilettici dasospensione sono stati segnalati in seguito all'interruzione di alprazolam. Rischio associato alla riduzione del dosaggio: reazioni da sospensione possono manifestarsi qualora ci sia una riduzione del dosaggio. La dose deve essere ridotta o sospesa gradualmente. Suicidio: il disturbo da attacchi di panico e' stato associato a disturbi depressivi maggiori primari e secondari e ad un aumento dei casi di suicidio tra ipazienti non trattati. Adottare le precauzioni standard nella somministrazione di dosi elevate di alprazolam e nel numero di prescrizioni.Mania: in soggetti depressi sono stati segnalati episodi di ipomania emania associati all'uso di alprazolam. Effetto uricosurico: alprazolam ha un debole effetto uricosurico. Sebbene sia stato evidenziato chealtri farmaci con un effetto uricosurico debole causano insufficienzarenale acuta, non sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta da attribuire alla terapia con alprazolam. Agenti antimicotici azolici: ketoconazolo e itraconazolo sono potenti inibitori del CYP3A chepossono aumentare le concentrazioni plasmatiche di alprazolam. Si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam e ketoconazolo,itraconazolo o altri antimicotici di tipo azolico. I pazienti affettida rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficitdi Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Derivati benzodiazepinici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Pazienti con una nota ipersensibilita' alle benzodiazepine, al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati e nei pazientiaffetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il prodotto puo' essere usato nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata. E' inoltre controindicato in pazienti con: insufficienza respiratoria grave; insufficienza epatica grave; miastenia grave; sindrome da apnea notturna. Controindicato nel primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento.
DENOMINAZIONE
XANAX COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
ECCIPIENTI
Lattosio, ipromellosa, silice anidra colloidale, magnesio stearato. lecompresse da 0,5 e da 2 mg contengono anche Indigotina (E132).
EFFETTI INDESIDERATI
Gli eventuali effetti indesiderati solitamente si risolvono con il proseguimento della terapia o riducendo le dosi. Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1 / 10), comune (>= 1 / 100, <1 / 10), non comune(>= 1 / 1.000, <1 / 100), raro (>= 1 / 10.000, <1 / 1.000), molto raro (<1 / 10.000), non nota. Patologie endocrine. Non nota: iperprolattinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Molto comune: depressione; comune: stato confusionale, disorientamento, diminuzione della libido, ansia, insonnia, nervosismo, aumento della libido, irritabilita'; non comune: mania, allucinazione, agitazione, collera, anedonia, anorgasmia,bradifrenia, stato depressivo, derealizzazione, disinibizione, statoeuforico, paura, perdita della libido, mania, disturbo del comportamento, incubi, disturbo da attacchi di panico, rallentamento psicomotorio, disturbi del sonno; non nota: ipomania, aggressivita', comportamentiostili, pensieri anomali, iperattivita' psicomotoria. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione, sonnolenza, atassia, compromissione della memoria, disartria, capogiri, cefalea; comune: compromissione dell'equilibrio, problemi di coordinazione, disturbo dell'attenzione, ipersonnia, letargia, tremore, vertigini, biascicamento, difficolta' di concentrazione; non comune: amnesia, goffaggine, convulsioni, disgeusia, andatura anomala, accelerazione dell'andatura, aumentata attivita', accessi epilettici parziali, mal di testa, stupore; non nota:squilibrio del sistema nervoso autonomo, distonia. Patologie dell'occhio. Comune: offuscamento della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: soffocamento, disturbi respiratori. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, secchezza delle fauci; comune: nausea; non comune: dolore addominale, diarrea, mal di stomaco, vomito, enterocolite necrotizzante; non nota: patologiagastrointestinale. Patologie epatobiliari. Non nota: epatiti, alterazioni della funzionalita' epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: dermatiti; non comune: aumentata predisposizione ai lividi, rash, aumento della sudorazione, prurito; non nota:angioedema, reazioni di fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare, artralgia, problemi della schiena, crampi muscolari, mialgia, doloreagli arti. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza, enuresi, minzione frequente; non nota: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzioni sessuali; non comune: irregolarita' nel ciclo mestruale, disturbi dell'eiaculazione, disfunzione erettile, ritardo mestruale. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, irritabilita'; non comune: dolore al torace, alterazione delle sensazioni, stato di ebbrezza, sensazione di nervosismo, sensazione di rilassamento, stato confusionale, sindrome influenzale, sensazione di corpo estraneo, lentezza, senso di sete, debolezza; non nota: edema periferico. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: cadute, lesioni agli arti, sovradosaggio, incidenti stradali. Esami diagnostici. Comune: diminuzione di peso, aumento di peso;non comune: aumento della bilirubina ematica; non nota: aumento dellapressione intraoculare. Effetti indesiderati identificati post-marketing. L'uso (anche a dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo didipendenza fisica: la sospensione della terapia puo' causare fenomenidi sospensione o di astinenza. Puo' verificarsi dipendenza psichica. L'abuso di benzodiazepine e' stata riportata. In molte delle segnalazioni spontanee per gli effetti avversi sul comportamento, i pazienti sono stati trattati in concomitanza con altri farmaci per il SNC e/o avevano mostrato problemi psichici preesistenti. I pazienti con problemi di personalita' borderline, con una storia pregressa di comportamentiaggressivi o violenti, o che abusano di alcool o altre sostanze, possono essere a rischio di tali eventi. Reazioni di irritabilita', ostilita' e pensieri invasivi sono stati riportati a seguito dell'interruzione del trattamento in pazienti con disturbo post-traumatico da stress.Esperienza post-marketing: diverse reazioni avverse da farmaco sono state evidenziate in associazione all'uso dall'inizio della commercializzazione. A causa della natura spontanea delle segnalazioni degli eventi e della mancanza di controlli, non si puo' stabilire facilmente unarelazione causale con l'uso del farmaco. In generale, il profilo di sicurezza delle compresse a rilascio prolungato e' simile a quello dellaformulazione a rilascio immediato. Gli eventi segnalati includono: aumenti dei livelli degli enzimi epatici, epatite, insufficienza epatica, sindrome di Stevens- Johnson, iperprolattinemia, ginecomastia e galattorrea. Sintomi da sospensione simili a quelli evidenziati con sedativi/ipnotici ed alcol si sono manifestati dopo la sospensione di benzodiazepine, alprazolam incluso. I sintomi possono variare da disforia lieve ed insonnia ad una sintomatologia piu' grave che puo' includere crampi addominali e muscolari, vomito, sudorazione, tremori e convulsioni. Non e' sempre facile distinguere tra nuovi segnali e sintomi da sospensione e la ricorrenza della malattia nei pazienti in fase di riduzione del dosaggio. La strategia a lungo termine per il trattamento di questi fenomeni variera' in relazione alla loro causa e all'obiettivo terapeutico. Se necessario, il controllo immediato dei sintomi da sospensione richiede la ripresa del trattamento a dosi di alprazolam sufficienti per eliminare i sintomi. E' stato segnalato un insuccesso di altre benzodiazepine nel sopprimere completamente questi sintomi da sospensione. Questi insuccessi sono stati attribuiti ad un'incompleta tolleranza crociata, ma possono riflettere l'uso di un inadeguato regime didosaggio delle benzodiazepine sostituite o gli effetti di farmaci assunti contemporaneamente. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospettatramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
I dati relativi alla teratogenicita' e agli effetti sullo sviluppo postnatale e il comportamento a seguito del trattamento con benzodiazepine sono incoerenti. Esistono prove fornite da alcuni primi studi con gli altri composti della classe delle benzodiazepine che mostrano che l'esposizione in utero puo' essere associata a malformazioni. Studi successivi con farmaci della classe delle benzodiazepine invece non hannofornito nessuna prova chiara di qualsiasi tipo di difetto. Una grandequantita' di dati basati su studi in coorte indicano che l'esposizionealle benzodiazepine durante il primo trimestre non e' associata ad unaumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni primistudi epidemiologici caso-controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo un'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2 / 1000 a fronte di un tasso atteso per talidifetti di circa 1 / 1000 nella popolazione generale. Il trattamentocon benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e / o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilita' del ritmo cardiaco fetale. E' stato riportato che neonati esposti alle benzodiazepine durante la fine del III trimestre di gravidanza o durante il travaglio mostrano la sindrome "floppy infant" o i sintomi di astinenza neonatale. Quando il trattamentodeve essere somministrato per ragioni mediche durante l'ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservare i sintomi della sindrome "floppy infant" quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l'emivita del prodotto. Dosi elevate, durante l'ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio, possono causare effetti nel neonato quali depressione respiratoria o apnea e ipotermia, dovuti all'azione farmacologica del farmaco. Se il trattamento con alprazolam e' necessario durante l'ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome "floppy infant" devono essere monitorati nel neonato. Inoltre, i sintomi da astinenza neonatale comeipereccitabilita', agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non si osserva la sindrome "floppy infant". La comparsa di sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dal tempo di dimezzamento del prodotto. A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, gia' osservate con altre benzodiazepine, non somministrare le compresse a rilascio prolungato nel primo trimestre di gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico per avereindicazioni relativamente alla sospensione del farmaco. Se viene somministrato durante la gravidanza o se la paziente scopre di essere incinta durante il trattamento, la paziente deve essere informata circa ilpotenziale pericolo per il feto. Tenendo conto di questi dati, l'usodi alprazolam durante la gravidanza puo' essere preso in considerazione, solo se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettati. Poiche' le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere somministrate alle madri che allattano al seno.
INDICAZIONI
Trattamento del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia.Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave,disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
INTERAZIONI
Le benzodiazepine producono effetti depressivi additivi sul SNC, compresa la depressione respiratoria, quando somministrate in concomitanzacon oppioidi, alcol o altri farmaci aventi azione depressiva sul SNC.L'assunzione concomitante con alcol va evitata. Usare particolare attenzione con i farmaci ad azione deprimente respiratoria come gli oppioidi. Associazione con i deprimenti dell'SNC: l'effetto depressivo centrale puo' essere accresciuto nel caso di uso concomitante con anti-psicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi,analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici, e antistaminici-H1 sedativi. Molecole che inibiscono determinati enzimi epatici possono aumentare la concentrazione plasmatica di alprazolam e potenziare la suaattivita'. Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaci che interferiscono conil suo metabolismo. La co-somministrazione di alprazolam con potenti inibitori del CYP3A4 come antifungini azolici, inibitori della proteasio di alcuni macrolidi deve essere effettuata con cautela e deve essere presa in considerazione una riduzione sostanziale della dose. Interazioni farmaco-farmaco: il primo passaggio del metabolismo di alprazolam e' l'idrossilazione catalizzata dal citrocomo P450 3A (CYP3A). I farmaci che inibiscono questo processo metabolico possono avere un effetto notevole sulla clearance di alprazolam. La somministrazione di alprazolam deve essere evitata in pazienti in trattamento con inibitori molto potenti del CYP3A. Alprazolam deve essere utilizzato con farmaci inibitori del CYP3A, dotati di una potenza inferiore ma sempre significativa, prestando attenzione e calcolando una opportuna riduzione del dosaggio. E' prevedibile che i composti che sono potenti inibitori del CYP3A aumentino le concentrazioni plasmatiche di alprazolam. I farmaciche sono stati studiati in vivo per la capacita' di aumentare l'AUC dialprazolam sono i seguenti: ketoconazolo, 3,98 volte; itraconazolo, 2,70 volte; nefazodone, 1,98 volte; fluvoxamina, 1,96 volte ed eritromicina 1,61 volte. E' prevedibile che gli induttori del CYP3A riducano le concentrazioni di alprazolam e questo e' stato effettivamente osservato in vivo. La clearance orale di alprazolam (assunto in dose singoladi 0,8 mg) e' aumentata di 2,40 volte dopo la somministrazione di 300mg/die di carbamazepina per 10 giorni. La gran parte delle interazioni che sono state documentate con alprazolam si riferiscono a farmaci che inibiscono o inducono il CYP3A4. Sono stati riportati aumenti dellaconcentrazione di digossina con la somministrazione di alprazolam. Pertanto i pazienti che ricevono alprazolam e digossina devono essere monitorati per verificare segni e sintomi relativi alla tossicita' da digossina. Potenti inibitori del CYP3A: Sono riportati di seguito esempidi farmaci noti quali inibitori del metabolismo di alprazolam e/o benzodiazepine correlate, presumibilmente mediante l'inibizione del CYP3A. Agenti antimicotici azolici. Ketoconazolo e itraconazolo hanno mostrato in vivo la capacita' di aumentare le concentrazioni di alprazolamrispettivamente di 3,98 volte e 2,70 volte. Si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam con questi due farmaci. Altri agenti antimicotici di tipo azolico devono essere considerati potenti inibitori del CYP3A e non e' consigliata la loro somministrazione insieme ad alprazolam. Farmaci capaci di inibire il CYP3A sulla base degli studi clinici con alprazolam (si consiglia cautela e la possibilita' di valutare una riduzione appropriata del dosaggio di alprazolam durante lasomministrazione concomitante dei seguenti farmaci). Nefazodone: l'assunzione concomitante aumenta la concentrazione di alprazolam di due volte. Fluvoxamina: l'assunzione concomitante ha approssimativamente raddoppiato la concentrazione massima plasmatica di alprazolam, ha diminuito la clearance del 49%, ha aumentato l'emivita del 71% ed ha ridotto la performance psicomotoria. Cimetidina: l'assunzione concomitante di cimetidina ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam dell'86%, ha ridotto la clearance del 42% ed ha aumentato l'emivita del 16%. Fluoxetina: l'assunzione concomitante di fluoxetina ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 46%, ha ridotto la clearance del 21%, ha aumentato l'emivita del 17% ed ha ridotto la performance psicomotoria. Propossifene: l'assunzione concomitante di propossifene ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 6%, ha ridotto la clearance del 38% ed ha aumentato l'emivita del 58%. Contraccettivi orali: l'assunzione concomitante ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 18%, ha ridotto la clearance del 22% ed ha aumentato l'emivita del 29%. La somministrazione concomitante di diltiazem con alprazolam non e' raccomandata. Induttori del CYP3A Carbamazepina: la clearance orale di alprazolam (assunto in dose singola di 0,8 mg) e' aumentata da 0,90+/-0,21 mL/min/kg a 2,13+/- 0,54 mL/min/kg ed il tempo di dimezzamento si e' ridotto (da 17,1+/-4,9 a 7,7+/-1,7 h) dopo l'assunzione di 300 mg/die di carbamazepina per 10 giorni. La dose di carbamazepina utilizzatain questo studio era inoltre abbastanza bassa rispetto alle dosi consigliate; l'effetto osservato con le dosi abituali di carbamazepina none' noto. Uso con altri inibitori del SNC Se si assume alprazolam insieme ad altri agenti psicotropi o farmaci anticonvulsivanti, si consiglia particolare attenzione alla farmacologia degli agenti utilizzati, inparticolar modo per quei composti che possono potenziare l'azione delle benzodiazepine. Le benzodiazepine, compreso l'alprazolam, produconoeffetti inibitori aggiuntivi a carico del SNC se assunti insieme ad altri medicinali psicotropi, anticonvulsivanti, antistaminici, alcol edaltri farmaci che inducono essi stessi inibizione del SNC. Uso con imipramina e desipramina: le concentrazioni plasmatiche allo steady-state di imipramina e desipramina aumentano rispettivamente in media del 31% e 20%, se assunte insieme al farmaco in dosi superiori a 4 mg/die.L'importanza clinica di queste variazioni non e' nota. Le interazionitra gli inibitori della proteasi HIV e l'alprazolam, sono complesse etempo dipendenti. Basse dosi di ritonavir causano una riduzione dellaclearance di alprazolam, prolungano la sua emivita di eliminazione e aumentano gli effetti clinici. Tuttavia, a seguito di una prolungata esposizione al ritonavir, l'induzione del CYP3A compensa questa inibizione. Questa interazione richiedera' un aggiustamento della dose o un'interruzione del trattamento con il farmaco. Sebbene le interazioni trabenzodiazepine ed i test di laboratorio comunemente utilizzati siano state segnalate occasionalmente, non esistono riferimenti specifici perun determinato farmaco o per uno specifico test.
POSOLOGIA
Somministrare una volta al giorno, preferibilmente al mattino. Le compresse devono essere assunte intere; non devono essere masticate e nondevono essere frantumate o divise. Il dosaggio ottimale va individualizzato a seconda della gravita' dei sintomi e della risposta soggettivadel paziente. Il dosaggio giornaliero raccomandato e' di 3-6 mg/die.Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi dieffetti collaterali. In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici. Si consiglia di usare sempre la dose piu' bassaper evitare il rischio di sedazione residua o atassia. In caso di effetti collaterali gia' con la somministrazione iniziale si consiglia didiminuire il dosaggio. Il trattamento dovrebbe essere il piu' breve possibile. I pazienti dovrebbero essere rivalutati regolarmente e la necessita' di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e' senza sintomi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di alprazolam non sono state stabilite nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni, pertanto l'uso di alprazolam non e' raccomandato. Pazienti anziani: possono essere piu' sensibili agli effetti delle benzodiazepine. In questi pazienti si osservano concentrazioni plasmatiche di alprazolam piu' elevate rispetto alla popolazione piu' giovane che assume le stesse dosi difarmaco; cio' e' da attribuire alla ridotta clearance del farmaco. Neipazienti anziani si consiglia l'uso della dose minima efficace di alprazolam per evitare l'insorgenza di atassia e l'eventualita' di una sedazione eccessiva. Si consiglia un dosaggio piu' basso anche in pazienti con insufficienza respiratoria cronica per evitare il rischio di depressione respiratoria. In pazienti con insufficienza epatica avanzatao in pazienti con malattie debilitanti, la dose iniziale abituale e'di 0,5 mg/die. Questo dosaggio puo' essere aumentato gradualmente se necessario e se tollerato dal paziente. Aggiustamento posologico: il trattamento deve essere iniziato con una dose da 0,5 mg-1 mg una volta al giorno. In base alla risposta clinica del paziente la dose puo' essere aumentata ad intervalli di 3-4 giorni fino ad un massimo di 1 mg/die. E' possibile un aggiustamento posologico piu' lento per permetterela completa manifestazione dell'effetto farmacodinamico del farmaco. Generalmente, la terapia deve essere iniziata ad una dose bassa per ridurre al minimo il rischio di reazioni avverse in pazienti particolarmente sensibili al farmaco. La dose deve essere aumentata fino ad ottenere una risposta terapeutica accettabile (ovvero una riduzione sostanziale o una totale eliminazione degli attacchi di panico), fino all'insorgenza di fenomeni di intolleranza o fino a quando e' raggiunta la dose massima consigliata. Mantenimento del dosaggio: in sperimentazioni controllate condotte per stabilire l'efficacia nel disturbo da attacchidi panico sono state utilizzate dosi nell'intervallo da 1 a 10 mg/die. La maggior parte dei pazienti ha evidenziato un'efficacia del trattamento alle dosi da 3-6 mg/die. Occasionalmente alcuni pazienti hanno richiesto un massimo di 10 mg/die per ottenere una risposta soddisfacente. L'efficacia per periodi piu' lunghi non e' stata valutata sistematicamente oltre le 8 settimane. La durata necessaria del trattamento per i pazienti affetti da disturbi da attacchi di panico che rispondonoal farmaco non e' nota. Si consigliano, comunque, controlli periodici.Dopo un periodo di prolungata assenza degli attacchi di panico, si puo' provare una sospensione graduale del farmaco sotto stretto controllo, ma e' dimostrato che questo puo' essere spesso difficile da realizzare senza che ricorrano e/o si manifestino fenomeni da sospensione. Interruzione della terapia: la somministrazione deve essere sospesa lentamente. Si suggerisce di ridurre il dosaggio giornaliero di non piu' di 0,5 mg ogni tre giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora piu' graduale. Passaggio dalle compresse a rilascio immediato alle compresse a rilascio prolungato . I pazienti che siano gia' in trattamento con dosi refratte della formulazione standard, ad esempio 3-4 volte al giorno, possono passare alle compresse a rilascio prolungato alla stessa dose giornaliera totale assunta una volta al giorno.Se la risposta terapeutica non e' adeguata, il dosaggio puo' essere modificato come sopra descritto.
PRINCIPI ATTIVI
Alprazolam 0,5-1-2-3 mg.

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