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AVVERTENZE
Le avvertenze speciali e le precauzioni relative a atorvastatina, perindopril e amlodipina sono applicabili al medicinale. Effetti sul fegato: a causa del componente atorvastatina contenuto nel medicinale, devono essere eseguiti periodicamente i test di funzionalita' epatica. Pazienti che sviluppano qualsiasi segno o sintomo che possa suggerire unadisfunzione epatica devono eseguire i test di funzionalita' epatica.Pazienti che sviluppano aumentati livelli di transaminasi devono essere monitorati sino a risoluzione della condizione di anormalita'. Nel caso in cui dovesse persistere un incremento delle transaminasi maggiore di 3 volte rispetto al limite normale superiore (ULN), si deve procedere alla riduzione della dose di atorvastatina impiegando i singoli componenti o evitando la somministrazione di atorvastatina. Il farmacodeve essere impiegato con cautela in pazienti consumatori di rilevantiquantita' di alcol e/o che hanno una storia di malattia epatica. Raramente, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che si manifesta con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) con la morte. Il meccanismo di tale sindrome non e' noto. Pazienti che ricevono il medicinale che sviluppano itteroo un marcato incremento degli enzimi epatici devono interrompere l'assunzione del farmaco e ricevere un'appropriata assistenza medica. L'emivita di amlodipina e' prolungata ed i valori di AUC sono piu' alti inpazienti con funzionalita' epatica compromessa; le raccomadazioni peril dosaggio non sono state stabilite. In pazienti con grave compromissione epatica e trattati con il medicinale, deve essere effettuato un attento monitoraggio. Tenendo in considerazione l'effetto di atorvastatina, perindopril e amlodipina, il farmaco e' controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva o inspiegabile e persistenteinnalzamento delle transaminasi sieriche che superino di 3 volte il limite normale superiore. Il medicinale deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione epatica ed in pazienti consumatori dirilevanti quantita' di alcol e/o che hanno una storia di malattia delfegato. Se e' richiesta una modifica della posologia, deve essere effettuata una titolazione dei singoli componenti. Effetti muscolo- scheletrici: atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in rare occasioni puo' colpire il muscolo scheletrico e causare mialgia, miosite e miopatia, che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, caratterizzata da livellimarcatamente elevati di creatinchinasi (CK) (con valori 10 volte maggiori il normale -ULN-), mioglobinemia, e mioglobinuria che possono portare ad insufficienza renale. Misurazione della creatinchinasi: la creatinchinasi (CK) non deve essere misurata a seguito di un intenso esercizio fisico o in presenza di una qualsiasi plausibile causa alternativa di aumento di CK, in quanto cio' rende difficile l'interpretazione del dato. Se i livelli di CK sono significativamente alti al basale (>5 volte ULN), i livelli devono essere rimisurati entro 5-7 giorni perconfermare i risultati. Prima del trattamento: atorvastatina deve essere prescritta con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello di CK deve essere misurato prima di iniziare il trattamento con una statina nelle seguenti condizioni: compromissione renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; episodi pregressi di tossicita' muscolare con una statina o un fibrato; storia di malattia epatica e/o di situazioni di consumo di rilevanti quantita' di alcol; - Negli anziani (eta' > 70 anni) la necessita' di tale misurazione deve essere considerata in funzione della presenza di altri fattori predisponenti la rabdomiolisi; situazioni in cui si puo' verificare un aumento nei livelli plasmatici, come ad esempio in caso di interazioni e per particolari popolazioni, incluse le sottopopolazioni genetiche. In tali situazioni, il rischio del trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio, e va effettuato il monitoraggio clinico. Se al basale i livelli di CK sono significativamente elevati (> 5 volte ULN), il trattamento non deve essere iniziato. Durante il trattamento: ai pazienti deve essere chiesto di riferire prontamente al medico in caso di dolore, crampio debolezza muscolare, soprattutto se accompagnati da malessere o febbre. Se tali sintomi si verificano mentre un paziente e' in trattamento con Triveram, devono essere misurati i livelli di CK. Se tali livelli risultano essere significativamente elevati (> 5 volte ULN), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano fastidio quotidiano, anche se i livelli di CK sono aumentati sino a valori <= 5 volte ULN, deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CKtornano alla normalita', possono essere presi in considerazione la re-introduzione di atorvastatina o l'introduzione di una statina alternativa al dosaggio piu' basso e sotto stretto monitoraggio. Il medicinaledeve essere interrotto immediatamente se si manifesta un aumento clinicamente significativo dei livelli di CK (> 10 volte ULN), o se la rabdomiolisi viene diagnosticata o ritenuta sospetta. Trattamento concomitante con altri medicinali: a causa della presenza di atorvastatina, il rischio di rabdomiolisi aumenta quando il farmaco viene somministrato in concomitanza con alcuni medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di atorvastatina, come, ad es., i potenti inibitori del CYP3A4 o le proteine di trasporto (ad es., ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo e inibitori della proteasi dell'HIV, tra cui ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir, etc.). Il rischio di miopatia puo' essere aumentato con l'uso concomitante di gemfibrozil e altri derivati dell'acido fibrico, antivirali per il trattamento dell'epatite C (HCV) (boceprevir,telaprevir, elbasvir/grazoprevir), eritromicina, niacina o ezetimibe,. Se possibile, devono essere prese in considerazione terapie alternative (senza interazioni), in sostituzione di tali medicinali. Ci sono state segnalazioni molto rare di una miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. La IMNM e' clinicamente caratterizzata da persistente debolezza muscolare prossimale ed elevati livelli di creatinchinasi sierica, che persistono nonostante l'interruzione del trattamento con la statina. Nei casi in cuie' necessaria la co-somministrazione di questi medicinali con il farmaco, il beneficio ed il rischio del trattamento concomitante devono essere considerati con attenzione.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sostanze modificatrici dei lipidi, inibitori della HMG-CoA reduttasi,altre associazioni.
CONSERVAZIONE
Contenitore in polipropilene (PP): questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Contenitore in polietilene ad alta densita' (HDPE) (per tutti i dosaggi eccetto 40/10/10 mg): questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Contenitore HDPE (dosaggio da 40/10/10 mg): conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad un qualsiasi altro ACE inibitore o derivati della diidropiridina o ad uno qualsiasi degli eccipienti di questo medicinale; malattia del fegato in fase attiva o innalzamento persistente e inspiegabile delle transaminasi sieriche, sino ad unvalore maggiore di 3 volte il limite normale superiore; durante la gravidanza, durante l'allattamento al seno ed in donne in eta' fertile che non adottano appropriate misure contraccettive; uso concomitante diglecaprevir/pibrentasvir, antivirali per il trattamento dell'epatiteC; ipotensione grave; shock (incluso lo shock cardiogeno); ostruzionedel tratto di efflusso del ventricolo sinistro (ad es., cardiomiopatiaipertrofica ostruttiva e stenosi aortica di grado severo ); insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto acuto del miocardio; storia di angioedema (edema di Quincke) associato ad una precedente terapia con un ACE inibitore; angioedema ereditario o idiopatico; uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2); uso concomitante di sacubitril/valsartan; trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente, importante stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante.
DENOMINAZIONE
TRIVERAM, COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, calcio carbonato (E170),idrossipropilcellulosa (E463), sodio amido glicolato (tipoA), cellulosa microcristallina (E460) maltodestrina, magnesio stearato (E572). Rivestimento della compressa: glicerolo (E422), ipromellosa (E464, macrogol 6000, magnesio stearato (E572), titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Sommario del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comunemente osservate con atorvastatina, perindopril e amlodipina, somministratiseparatamente sono state: rinofaringite, ipersensibilita', iperglicemia, cefalea, dolore faringolaringeo, epistassi, stitichezza, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea, cambio di abitudini intestinali, mialgia, artralgia, dolore agli arti, spasmi muscolari, tumefazione articolare, gonfiore alle caviglie, dolore dorsale, esami di funzionalita' epatica anormali, aumento di creatinchinasi nel sangue, sonnolenza, capogiri, palpitazioni, rossore, dolore addominale, edema, affaticamento, parestesia, danni alla vista, diplopia, tinnito, vertigine, ipotensione, tosse, dispnea, vomito, disgeusia, esantema, prurito, astenia. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamentosimultaneo di atorvastatina, perindopril e amlodipina, o somministrati singolarmente, e sono raggruppati per sistemi e organi secondo la classificazione MedDRA, secondo gli intervalli di frequenza, in base alla seguente convenzione: Molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere stimata sullabase dei dati disponibili). Atorvastatina. Infezioni ed infestazioni.Comune: nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilità, molto raro: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia; non comune: ipoglicemia, non comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, non comune: incubi. Patologie del sistema nervoso. Non comune: vertigini; comune: cefalea;non comune: disgeusia, non comune: ipoestesia, non comune: parestesia;raro: neuropatia periferica; non comune: amnesia. Patologie dell'occhio. Raro: danni alla vista; non comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito; molto raro: perditadi udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune:dolore faringolaringeo, comune: epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, non comune: vomito, non comune: dolore addominale superiore e inferiore; comune: dispepsia, comune: diarrea, comune: stitichezza; non comune: pancreatite, non comune: eruttazione; comune: flatulenza. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite sia citolitica checolestatica; raro: colestasi; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, non comune: prurito, non comune: orticaria, non comune: alopecia;raro: angioedema, raro: sindrome di stevens-johnson, raro: necrolisitossica epidermica, raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: tumefazione articolare, comune: dolore agli arti, comune: artralgia, comune: spasmi muscolari, comune: mialgia, comune: dolore dorsale; non comune: dolore al collo, non comune: fatica muscolare; raro: miopatia, raro: miosite, raro: rabdomiolisi, raro: lacerazione muscolare, raro: tendinopatia talvolta complicata da rottura; molto raro: sindrome simillupus; non nota:miopatia necrotizzante immunomediata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, non comune: affaticamento, non comune: dolore toracico, non comune: malessere, non comune: edema periferico, non comune: piressia. Esamidiagnostici. Non comune: aumento del peso, non comune: globuli bianchi nelle urine positivi; comune: prova di funzionalità epatica anormale, comune: aumento della creatininchinasi ematica. Perindopril. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: rinite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, molto raro: leucopenia/neutropenia; non comune: eosinofilia; molto raro: agranulocitosi o pancitopenia, molto raro: anemia emolitica in pazienti con deficit congenito di g6pdh. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, non comune: iponatriemia, non comune: iperpotassiemia, reversibile dopo interruzione. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore alterato (inclusa ansia), non comune: disturbi del sonno; molto raro: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Non comune: sonnolenza; comune: vertigini, comune: cefalea, comune: disgeusia; non comune: sincope; comune: parestesia; molto raro: possibile ictus, secondario ad unaeccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio. Patologie dell'occhio. Comune: danni alla vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito, comune: vertigine. Patologie cardiache. Molto raro: infarto miocardico, econdario ad una eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio, molto raro: angina pectoris, molto raro: aritmia(inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); non comune: tachicardia, non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Omune: ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione); non comune: vasculite; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, comune: dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, comune: vomito, comune: dolore addominale superiore e inferiore, comune: dispepsia, comune: diarrea, comune: stitichezza; non comune: bocca secca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite sia citolitica che colestatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, comune: prurito; non comune: orticaria, non comune: iperidrosi, non comune: angioedema, non comune: pemfigoide; raro: aggravamento della psoriasi; non comune: reazioni di fotosensibilità; molto raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia; comune: spasmi muscolari; non comune: mialgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione renale;molto raro: compromissione renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia; non comune: dolore toracico, non comune: malessere, non comune: edema periferico, non comune: piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'urea ematica, non comune: aumento della creatininaematica; raro: aumento degli enzimi epatici, raro: aumento della bilirubina ematica; molto raro: diminuzione di emoglobina ed ematocrito. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: caduta. Amlodipina. Infezioni ed infestazioni. Non comune: rinite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, molto raro: leucopenia/neutropenia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il medicinale e' controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Gravidanza. Atorvastatina. La sicurezza nelle donne in stato di gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con atorvastatina nelle donne in stato di gravidanza. Sonostate riportare rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori della HMG-CoA reduttasi. Studisugli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il trattamento delle madri con atorvastatina puo' ridurre nel feto i livelli di mevalonato, che e' un precursore della biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cronico e normalmente l'interruzione di medicinali che riducono i lipidi durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto limitato sul rischio a lungo termine associato alla ipercolesterolemia primaria. Per tali ragioni atorvastatina non deve essere utilizzata in donne in stato di gravidanza, che stanno provando ad avere una gravidanza o sospettano una gravidanza. Il trattamento con atorvastatinadeve essere interrotto per tutta la durata della gravidanza o fino aconferma dell'assenza dello stato di gravidanza. Perindopril L'impiegodi ACE-inibitori va evitato durante il primo trimestre di gravidanza.L'impiego di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre e di gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, un piccolo aumento del rischio non puo' essere escluso.Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata unagravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se del caso, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia con ACE-inibitori durante il secondoe terzo trimestre e' nota indurre fetotossicita' umana (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) etossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizione ad un ACE-inibitore a partire dal secondotrimestre di gravidanza, va effettuato un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assuntoACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per l'ipotensione. Amlodipina. La sicurezza di amlodipina nella donna in stato di gravidanza, non e' stata stabilita. Negli studi condotti sugli animali, adalte dosi, e' stata osservata tossicita' riproduttiva. Allattamento. Atorvastatina. Non e' noto se atorvastatina o i suoi metaboliti sono escreti nel latte umano. Nei ratti, le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle rilevatenel latte. A causa del rischio di gravi reazioni avverse, le donne cheassumono atorvastatina non devono allattare al seno i loro bambini. Atorvastatina e' controindicata durante l'allattamento. Perindopril. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, perindopril va evitato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per il loro uso durante l'allattamento, in particolare quando si allatta un neonato o uninfante prematuro. Amlodipina. Amlodipina viene escreta nel latte materno. La porzione della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con uno scarto interquartile del 3-7%, fino ad un massimo del 15%. L'effetto di amlodipina sui neonati non e' conosciuto. Fertilita'. Le donne in eta' fertile devono adottare le appropiate misure contraccettive durante il trattamento con il medicinale. Atorvastatina. In studi condotti sugli animali, atorvastatina non ha avuto effetti sulla fertilita' maschile o femminile. Perindopril. Non si e' verificato alcuneffetto sulla capacita' riproduttiva o sulla fertilita'. Amlodipina. Alterazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi sonostate osservate in alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti. Idati clinici sono insufficienti per quanto riguarda il potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio condotto sui ratti,sono stati osservati effetti avversi sulla fertilita' maschile.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della coronaropatia, in associazione con ipercolesterolemia primaria o iperlipidemia mista, come terapia di sostituzione in pazientiadulti gia' adeguatamente controllati con atorvastatina, perindoprile amlodipina, somministrati in concomitanza allo stesso dosaggio dellacombinazione.
INTERAZIONI
I dati provenienti da studi clinici hanno mostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'usocombinato di ACE- inibitori, bloccanti del recettore dell ' angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa insufficienza renale acuta), rispetto all'uso di un singolo agente che agisce sul RAAS. Non sono stati condotti studi diinterazione farmacologica con questo farmaco ed altri medicinali, anche se sono stati condotti studi con atorvastatina, perindopril e amlodipina separatamente. I risultati di questi studi sono di seguito illustrati. Medicinali che inducono iperpotassiemia: alcuni medicinali o classi terapeutiche possono aumentare l'incidenza di iperpotassiemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, antagonisti dei recettori dell ' angiotensina II , FANS, eparine, trimetoprim, agenti immunosoppressori quali ciclosporina o tacrolimus,. L'associazione di questi medicinali aumenta il rischio di iperpotassiemia. Controindicazioni all'uso combinato. Perindopril. Aliskiren: la terapia concomitante con il medicinale e aliskiren è controindicata in pazienti con diabete mellito o insufficienza renale (gfr < 60 ml/min/1,73m^2), a causa del rischio di iperpotassiemia, peggioramentodella funzionalità renale ed aumento di morbilità e mortalità cardiovascolare. Trattamenti extracorporei: i trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente comela dialisi o l'emofiltrazione con alcuni tipi di membrane ad alto flusso (ad es. Membrane poliacrilonitriliche) e l'aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano solfato, a causa dell'aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi. Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l'utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi. Sacubitril/valsartan: l'uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartanè controindicato poiché la concomitante inibizione della neprilisinae dell'enzima di conversione (ace) dell'angiotensina i, può aumentareil rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan nondeve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. La terapia con perindopril non deveessere cominciata prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Atorvastatina. Glecaprevir/pibrentasvir: la terapia concomitante con il medicinale è controindicata a causa dell'incremento del rischio di miopatia. Uso concomitante da evitare. Atorvastatina. Potenti inibitori del cyp3a4: l'atorvastatina è metabolizzata dal citocromo p450 3a4 (cyp3a4) ed è un substrato delle proteine di trasporto epatiche, ad es. , del polipeptide trasportatore di anioni organici 1b1 (oatp1b1) e 1b3 (oatp1b3). I metaboliti di atorvastatina sonosubstrati di oatp1b1. Atorvastatina è inoltre identificata come un substrato della proteina di resistenza multifarmaco (mdr1) e della proteina della resistenza del cancro al seno (bcrp), che potrebbero limitare l'assorbimento intestinale e la clearance biliare di atorvastatina.La somministrazione concomitante di medicinali inibitori del cyp3a4 odi proteine di trasporto può portare all'aumento delle concentrazioniplasmatiche di atorvastatina e ad un aumentato rischio di miopatia. Ilrischio può essere altresì aumentato dalla concomitante somministrazione di atorvastatina con altri medicinali che hanno potenzialmente lacapacità di indurre miopatia, come i derivati dell'acido fibrico e l'ezetimibe. È stato dimostrato che potenti inibitori del cyp3a4 induconomarcati incrementi delle concentrazioni di atorvastatina. La co-somministrazione di potenti inibitori del cyp3a4 (come ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali utilizzati neltrattamento dell'hcv (ad es. Elbasvir/grazoprevir)) e inibitori delleproteasi dell'hiv, inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, etc. ) con il medicinale deve essere evitata laddove possibile. Nei casi in cui la co-somministrazione di questi medicinali con il farmaco non possa essere evitata, si deve prendere in considerazione il medicinale contenente dosi inferiori di atorvastatina, e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico del paziente. Perindopril.Aliskiren: in pazienti diversi dai diabetici o con compromissione renale, il trattamento concomitante con il medicinale e aliskiren va evitato. Terapia concomitante con ace inibitore e bloccante del recettoredell'angiotensina: è riportato in letteratura che in pazienti con riconosciuta malattia aterosclerotica, insufficienza cardiaca, o con diabete con danno d'organo, la terapia concomitante con un ace inibitore, come perindopril contenuto nel farmaco, ed un bloccante del recettore dell'angiotensina, è associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperpotassiemia, e peggioramento della funzione renale (inclusa l'insufficienza renale acuta), in confronto all'impiego di un singolo agente con azione sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Ilduplice blocco (ad es. , combinando un ace-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina ii) deve essere limitato a singolie definiti casi con stretto monitoraggio della funzionalità renale, dei livelli di potassio e della pressione arteriosa. Estramustina: rischio di aumentate reazioni avverse come edema angioneurotico (angioedema). Litio: durante la somministrazione concomitante di litio e ace-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità. Va evitato l'uso del farmaco con il litio, ma se tale associazione risultasse necessaria, si deve effettuare unattento monitoraggio dei livelli di litio nel siero. Co-trimossazolo:i pazienti che assumono co-trimossazolo come terapia concomitante, possono presentare un aumento del rischio di iperkaliemia. Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. Triamterene, amiloride, eplerenone, spironolattone), sali di potassio: questi medicinali sono noti per provocare iperpotassiemia (potenzialmente letale), specialmente in presenzadi compromissione renale (effetti iperpotassiemici aggiuntivi). La combinazione del medicinale con questi medicinali va evitata. Se, nonostante ciò, l'uso concomitante fosse indicato, essi devono essere utilizzati con cautela e con frequente monitoraggio dei livelli di potassio sierico e della creatinina. Amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali, dopo somministrazione di dantrolene per via endovenosa e di verapamil, si sono osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati con iperpotassiemia.
POSOLOGIA
Posologia. La posologia normale e' di una compressa una volta al giorno. La combinazione a dose fissa non e' idonea per la terapia iniziale.Se e' richiesta una modifica della posologia, deve essere eseguita una titolazione dei singoli componenti. Co-somministrazione con altri medicinali. Nei pazienti che assumono farmaci antivirali per l'epatite Ccontenenti elbasvir/grazoprevir in concomitanza con il farmaco, la dose di atorvastatina nel medicinale non deve superare i 20 mg/die. Compromissione renale. Il farmaco puo' essere somministrato a pazienti conclearance della creatinina >= 60 ml/min, mentre non e' idoneo per pazienti con clearance della creatinina < 60 ml/min. In questi pazienti,va effettuata una titolazione individuale della dose con i singoli componenti. Anziani. I pazienti anziani possono essere trattati con il medicinale in base alla funzione renale. Compromissione epatica. Il medicinale deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione epatica. Il farmaco e' controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del farmaco in bambini ed adolescenti non e' stata stabilita. Non sono disponibili dati in merito. Pertanto, l'impiego in bambini ed adolescenti va evitato. Modo di somministrazione. Uso orale. Le compressedel medicinale devono essere assunte come dose singola una volta al giorno, al mattino, prima del pasto.
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa rivestita con film contiene 10,82 mg di atorvastatina calcio triidrato, equivalenti a 10 mg di atorvastatina, 5 mg di perindopril arginina, equivalenti a 3,40 mg di perindopril e 6,94 mg di amlodipina besilato, equivalenti a 5 mg di amlodipina. [Una compressa rivestita con film contiene 21,64 mg di atorvastatina calcio triidrato, equivalenti a 20 mg di atorvastatina, 5 mg di perindopril arginina, equivalenti a 3,40 mg di perindopril e 6,94 mg di amlodipina besilato, equivalenti a 5 mg di amlodipina] [Una compressa rivestita con film contiene 21,64 mg di atorvastatina calcio triidrato, equivalenti a 20 mg di atorvastatina, 10 mg di perindopril arginina, equivalenti a 6,79 mg diperindopril e 6,94 mg di amlodipina besilato, equivalenti a 5 mg di amlodipina] [Una compressa rivestita con film contiene 21,64 mg di atorvastatina calcio triidrato, equivalenti a 20 mg di atorvastatina, 10 mgdi perindopril arginina, equivalenti a 6,79 mg di perindopril e 13,87mg di amlodipina besilato, equivalenti a 10 mg di amlodipina] [Una compressa rivestita con film contiene 43,28 mg di atorvastatina calcio triidrato, equivalenti a 40 mg di atorvastatina, 10 mg di perindopril arginina, equivalenti a 6,79 mg di perindopril e 13,87 mg di amlodipinabesilato, equivalenti a 10 mg di amlodipina].