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TIBOLONE ARISTO*30CPR 2,5MG

TIBOLONE ARISTO*30CPR 2,5MG

ARISTO PHARMA GMBH
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AVVERTENZE
Per il trattamento dei sintomi postmenopausali, il tibolone deve essere iniziato solo nel caso in cui i sintomi influenzino sfavorevolmente la qualita' della vita. In ogni caso, un'accurata valutazione dei rischi e dei benefici deve essere effettuata almeno annualmente e il tibolone deve essere continuato solo fino a quando il beneficio ottenuto sia superiore al rischio. Il rischio di ictus, di cancro della mammella e, nelle donne non isterectomizzate, di cancro dell'endometrio deve essere attentamente valutato per ogni singola donna, alla luce dei fattori di rischio individuali e tenendo in considerazione la frequenza e le caratteristiche di entrambe le forme di cancro e dell'ictus, in termini di responsivita' al trattamento, morbilita' e mortalita'. L'evidenza riguardante il rischio associato con TOS o tibolone nel trattamento della menopausa prematura e' limitata. Tuttavia, a causa del basso livello di rischio assoluto nelle donne piu' giovani, il rapporto tra benefici e rischi per queste donne puo' essere piu' favorevole rispetto alle donne piu' anziane. Esame medico e controlli successivi. Prima di iniziare o riprendere una TOS o terapia con tibolone, deve essere eseguita un'anamnesi medica personale e familiare completa. Deve inoltre essere eseguita una visita generale (incluso l'esame di pelvi e seno), guidata dalla storia clinica e dalle controindicazioni ed avvertenze per l'uso. Durante il trattamento, sono raccomandati controlli clinici periodici di frequenza e natura adattate al singolo caso. Le pazienti devono essere informate di riferire al medico qualsiasi cambiamento al seno. Devono essere eseguite indagini cliniche, inclusa una mammografia, in linea con i protocolli clinici correntemente accettati ed adattati alle necessita' cliniche del singolo caso. Condizioni che richiedono supervisione Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, sia stata presente in passato, e/o si sia aggravata durante la gravidanza o un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere seguita attentamente. Si tenga in considerazione che queste condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con il medicinale, in particolare: leiomioma (fibromi uterini) o endometriosi; fattori di rischio per malattie tromboemboliche; fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti, ad esempio ereditarieta' di primo grado per il cancro della mammella; ipertensione; epatopatie (es. adenoma epatico); diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare; colelitiasi; emicrania o cefalea (grave); lupus eritematoso sistemico; anamnesi positiva per iperplasia endometriale; epilessia; asma; otosclerosi. Ragioni per un'immediata sospensione del trattamento. Il trattamento deve essere immediatamente interrotto nel caso venga evidenziata una controindicazione e nei seguenti casi: ittero o deterioramento della funzione epatica; aumento significativo della pressione arteriosa; insorgenza di cefalea di tipo emicranico. Iperplasia e carcinoma dell'endometrio. I dati disponibili ottenuti da studi clinici controllati e randomizzati sono contraddittori; tuttavia, studi osservazionali hanno consistentemente mostrato che le donne alle quali e' prescritto il tibolone nella pratica clinica normale presentano un rischio aumentato di aver diagnosticato un cancro dell'endometrio. In questi studi il rischio aumentava all'aumentare della durata d'uso. Tibolone aumenta lo spessore della parete dell'endometrio, misurato con ecografia transvaginale. Durante i primi mesi di trattamento possono verificarsi emorragia episodica e spotting. Le donne devono essere avvisate di riferire qualunque emorragia episodica o spotting che fosse ancora presente dopo 6 mesi di trattamento, che cominci dopo questo periodo o che continui una volta che il trattamento e' stato interrotto. La donna deve essere inviata ad un controllo ginecologico che includa, possibilmente, la biopsia dell'endometrio, per escludere forme maligne dell'endometrio. Cancro della mammella. Una metanalisi di studi epidemiologici prospettici, tra cui lo studio MWS (Million Women Study), ha mostrato un significativo aumento del rischio di cancro alla mammella in associazione all'utilizzo della dose da 2,5 mg. Il rischio e' divenuto evidente nell'arco di 3 anni di utilizzo ed e' aumentato con la durata dell'assunzione. Dopo l'interruzione del trattamento, il rischio aggiuntivo diminuira' con il tempo e il tempo necessario per tornare al valore basale dipende dalla durata del precedente utilizzo della TOS. Qualora la TOS fosse stata assunta per un periodo superiore a 5 anni, il rischio puo' persistere per 10 anni o piu' a lungo. In riferimento a tibolone, non sono disponibili dati sulla persistenza del rischio dopo la relativa interruzione, ma non si puo' escludere un andamento simile. La terapia ormonale sostitutiva (TOS), in particolare il trattamento combinato estrogeno-progestinico, aumenta la densita' delle immagini mammografiche che possono influenzare negativamente il rilevamento radiologico del cancro al seno. Cancro ovarico. Il cancro ovarico e' molto piu' raro del cancro della mammella. L'evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia a base di soli estrogeni o di estrogeni piu' progestinici; tale rischio e' maggiore entro 5 anni di utilizzo della terapia e si riduce nel tempo dopo l'interruzione di essa. Alcuni ulteriori studi, compreso lo studio Women's Health Initiative (WHI), suggeriscono che l'uso di TOS combinata puo' essere associato a un rischio simile, o un rischio lievemente inferiore. Nel Million Women Study e' stato mostrato che il rischio relativo di cancro ovarico con l'uso di tibolone era simile al rischio associato con l'uso di altri tipi di TOS. Rischio di tromboembolismo venoso. La TOS a base di estrogeni o estro-progestinici e' associata ad un aumento del rischio di 1,3-3 volte di sviluppare tromboembolia venosa (TEV), cioe' trombosi venosa profonda od embolia polmonare. Il verificarsi di tale evento e' piu' probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi. In uno studio epidemiologico che usava un database del Regno Unito, il rischio di TEV in associazione con tibolone era piu' basso rispetto al rischio associato con la TOS convenzionale, ma soltanto una piccola proporzione di donne usava correntemente tibolone e non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio rispetto al non uso. Pazienti con stati trombofilici accertati hanno un aumento del rischio di TEV e la TOS o il tibolone possono aumentare questo rischio. Pertanto la TOS e' controindicata in questi pazienti.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale, estrogeni, altri estrogeni.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede condizioni particolari di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Gravidanza ed allattamento; cancro della mammella pregresso, sospetto o accertato. In uno studio controllato con placebo, il medicinale ha aumentato il rischio di recidiva del cancro alla mammella; tumori maligni estrogeno-dipendenti sospetti o accertati (ad es. carcinoma endometriale); sanguinamento genitale non diagnosticato; iperplasia endometriale non trattata; tromboembolia venosa in atto o pregressa (trombosi venosa profonda, embolia polmonare); patologie trombofiliche note (ad es. carenza di proteina C, di proteina S, o di antitrombina); malattia tromboembolica arteriosa in atto o recente (ad es. angina, infarto del miocardio, ictus o attacco ischemico transitorio); epatopatia acuta o storia di epatopatia, finche' gli esami di funzionalita' epatica non siano tornati nella norma; porfiria; ipersensibilita' nota al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
DENOMINAZIONE
TIBOLONE ARISTO 2,5 MG COMPRESSE
ECCIPIENTI
Amido di patate, magnesio stearato (vegetale), ascorbil palmitato, lattosio monoidrato.
EFFETTI INDESIDERATI
Questo paragrafo descrive gli effetti indesiderati registrati durante 21 studi controllati verso placebo (incluso lo studio LIFT), effettuati su 4.079 donne alle quali sono state somministrate dosi terapeutiche di tibolone (1,25 o 2,5 mg) e 3.476 donne alle quali e' stato somministrato placebo. La durata del trattamento variava dai 2 mesi ai 4,5 anni. La tabella 1 mostra gli effetti indesiderati che si sono verificati piu' frequentemente in modo statisticamente significativo, durante il trattamento con tibolone rispetto al placebo. Effetti indesiderati del medicinale. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: edema. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale basso; non comune: fastidio addominale. Patologia della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: crescita anormale dei capelli; non comune: acne; raro: prurito. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: secrezione vaginale, ispessimento della parete dell'endometrio, emorragia postmenopausale, dolorabilità mammaria, prurito genitale, candidiasi vaginale, emorragia vaginale, dolore pelvico, displasia della cervice, secrezione genitale, vulvovaginite; non comune: fastidio mammario, infezione fungina, micosi della vagina, dolore del capezzolo. Esami diagnostici. Comune: aumento del peso corporeo, striscio cervicale anormale. La categoria di frequenza e' stata stimata in base a rilevanti studi clinici. Nel comune uso terapeutico altri effetti indesiderati osservati includono: capogiri, eruzione cutanea, dermatosi seborroica, cefalea, emicrania, disturbi della vista (compresa visione offuscata), depressione, effetti sulla muscolatura scheletrica quali artralgia o mialgia e variazioni dei parametri di funzionalita' epatica. Rischio di cancro della mammella. E' stato segnalato un aumento fino a 2 volte del rischio di avere una diagnosi di cancro della mammella nelle donne che assumono una terapia combinata estrogeno-progestinico da piu' di 5 anni. L'aumento del rischio in donne sottoposte a terapia a base di solo estrogeno e tibolone e' inferiore a quello osservato in donne che utilizzano estro-progestinici combinati. Il livello del rischio dipende dalla durata dell'uso. Rischio di cancro dell'endometrio. Il rischio di cancro dell'endometrio e' di 5 donne ogni 1.000 con un utero che non utilizza TOS o tibolone. Lo studio clinico randomizzato controllato verso placebo che includeva donne mai sottoposte a screening di base per anomalie dell'endometrio, e che, quindi, rifletteva la pratica clinica, ha individuato il rischio piu' alto di cancro dell'endometrio (studio LIFT, eta' media 68 anni). In questo studio non sono stati diagnosticati casi di cancro nel gruppo placebo (n=1.773) dopo 2,9 anni, rispetto a 4 casi di cancro dell'endometrio diagnosticati nel gruppo trattato con tibolone (n=1.746). Questo corrisponde ad una diagnosi di 0,8 casi addizionali di cancro dell'endometrio ogni 1.000 donne che in questo studio hanno usato tibolone per un anno. Cancro ovarico. L'uso di una TOS a base di soli estrogeni e o di estro-progestinici e' stato associato ad un lieve aumento del rischio di diagnosi di cancro ovarico. Una meta-analisi di 52 studi epidemiologici ha riportato un aumento del rischio di cancro ovarico nelle donne attualmente in trattamento con TOS rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (RR 1,43, 95% CI 1,31-1,56). Per le donne di eta' compresa tra 50 e 54 anni che hanno assunto TOS da 5 anni, si registra circa 1 caso addizionale su 2.000 utilizzatrici. Nelle donne di eta' compresa tra 50 e 54 che non hanno assunto TOS, circa 2 donne su 2.000 riceveranno una diagnosi di cancro ovarico nell'arco di 5 anni. Nel Million Women Study, l'assunzione di tibolone per 5 anni ha portato ad 1 caso aggiuntivo su 2.500 utilizzatrici. Rischio di ictus ischemico. Il rischio relativo di ictus ischemico non dipende dall'eta' o dalla durata di uso, ma come il rischio di base e' strettamente dipendente dall'eta', il rischio globale di ictus ischemico nelle donne che usano TOS o tibolone aumentera' con l'eta'. Uno studio randomizzato controllato di 2,9 anni ha stimato un incremento di 2,2 volte del rischio di ictus nelle donne (eta' media 68 anni) che usavano 1,25 mg di tibolone (28/2.249), rispetto al placebo (13/2.257). La maggior parte degli ictus (80%) era di tipo ischemico. Il rischio di base di ictus e' fortemente dipendente dall'eta'. Pertanto, l'incidenza di base in un periodo di 5 anni e' stimata pari a 3 per 1.000 donne di 50-59 anni e 11 per 1.000 donne di 60-69 anni di eta'. Per le donne che usano tibolone per 5 anni, il numero di casi addizionali attesi dovrebbe essere di circa 4 per 1.000 donne di 50-59 anni e 13 per 1.000 donne di 60-69 anni. Sono state segnalate altre reazioni avverse in associazione al trattamento con estrogeni e estrogeno-progestinico: l'uso a lungo termine di soli estrogeni e TOS combinata a base di estrogeno-progestinico e' stato associato ad un rischio di cancro ovarico lievemente aumentato. Nel Million Women Study 5 anni di TOS hanno dato luogo ad 1 caso addizionale per 2.500 utilizzatrici. Questo studio ha mostrato che il rischio relativo di cancro ovarico con tibolone era simile al rischio con altri tipi di TOS. La TOS e' associata con un aumento di 1,3-3 volte del rischio relativo di sviluppare tromboembolia venosa (TEV), ad es. trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il manifestarsi di tale evento e' piu' probabile nel primo anno di uso della TOS. Non c'e' alcuna evidenza che suggerisca che il rischio di infarto del miocardio con tibolone e' differente dal rischio che c'e' con altra TOS. Malattia della colecisti; disturbi della cute e sottocute: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare; probabile demenza dopo i 65 anni di eta' Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Il medicinale e' controindicato in gravidanza. In caso di gravidanza durante il trattamento con il farmaco, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. Non vi sono dati clinici sull'impiego del medicinale nelle donne in gravidanza. Studi negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Tibolone era teratogeno nei ratti. Il rischio potenziale nella specie umana non e' noto. Allattamento. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento.
INDICAZIONI
Trattamento dei sintomi da deficit di estrogeni nelle donne in post-menopausa, dopo piu' di un anno dalla menopausa. Per tutte le donne, la decisione di prescrivere tibolone deve essere basata su una valutazione dei rischi individuali complessivi della paziente e, in particolare nelle donne di eta' superiore ai 60 anni, si deve tenere in considerazione il rischio di ictus.
INTERAZIONI
Poiche' il tibolone puo' aumentare l'attivita' fibrinolitica del sangue, esso puo' aumentare l'effetto degli anticoagulanti. Questo effetto e' stato dimostrato con il warfarin. Pertanto, le donne trattate contemporaneamente con Tibolone Aristo e anticoagulanti devono essere attentamente monitorate soprattutto quando si inizia o si interrompe un trattamento concomitante con il medicinale. Se necessario, si deve aggiustare la dose di warfarin. Le informazioni sulle interazioni farmacocinetiche con tibolone sono limitate. Uno studio in vivo ha mostrato che il trattamento concomitante con tibolone influenza moderatamente la farmacocinetica del midazolam, un substrato 3A4 del citocromo P450. Sulla base di questo dato, ci si puo' aspettare un'interazione con altri substrati CYP3A4. I composti induttori del CYP3A4 quali barbiturici, carbamazepina, idantoina e rifampicina possono aumentare il metabolismo di tibolone e di conseguenza influire sul suo effetto terapeutico. Preparati medicinali a base di erbe contenti l'erba di San Giovanni ( Hypericum Perforatum ) possono indurre il metabolismo di estrogeni e progestinici. Dal punto di vista clinico un aumento del metabolismo di estrogeni e progestinici puo' portare ad una diminuzione dell'effetto e a variazioni nel profilo del sanguinamento uterino.
POSOLOGIA
Posologia. La posologia e' di una compressa al giorno. Metodo di somministrazione. Le compresse devono essere ingerite, con un po' d'acqua o altra bevanda, preferibilmente alla stessa ora ogni giorno. Anziani. Nelle pazienti anziane non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Per iniziare e continuare il trattamento dei sintomi della post-menopausa, deve essere usata la dose minima efficace, per il minor tempo possibile. Al trattamento con il medicinale non deve essere aggiunto un progestinico. Iniziare la terapia con questo farnmaco. Le donne con menopausa spontanea devono iniziare il trattamento con il medicinale almeno 12 mesi dopo l'ultimo ciclo mestruale spontaneo. Nel caso di menopausa indotta chirurgicamente, il trattamento con il farmaco puo' iniziare immediatamente. Prima di iniziare il trattamento con il medicinale deve essere effettuata una valutazione di qualsiasi sanguinamento vaginale irregolare o inatteso, sia nell'ambito della TOS che al di fuori di essa, per il quale non vi sia una causa accertata. Passaggio da una terapia ormonale sostitutiva (TOS) sequenziale o continua Se la donna proviene da una TOS con un preparato sequenziale, il trattamento con il medicinale deve iniziare il giorno dopo il completamento della terapia precedente. Se la donna proviene da una TOS con un preparato combinato-continuo, il trattamento puo' iniziare in qualunque momento. Compressa dimenticata. Una compressa dimenticata deve essere presa non appena ci si ricordi di farlo, a meno che non siano trascorse piu' di 12 ore. In quest'ultima circostanza, la dose dimenticata non deve essere presa e la compressa successiva deve essere assunta come di consueto. La dimenticanza di una compressa puo' aumentare la possibilita' di emorragia da rottura e spotting.
PRINCIPI ATTIVI
2,5 mg compresse: ogni compressa contiene 2,5 mg di tibolone.

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