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SYNJARDY*56CPR RIV5MG+1000MG

SYNJARDY*56CPR RIV5MG+1000MG

BOEHRINGER INGELHEIM IT.SpA
minsan: 044229134
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AVVERTENZE
Acidosi lattica: l'acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramentoacuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.L'accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto dellafunzionalita' renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In casodi disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi aun operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell'iniziare iltrattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto lafunzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l'eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabetescarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasialtra condizione associata ad ipossia, nonche' l'uso in concomitanzadi medicinali che possono causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l'assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli dilattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Chetoacidosi diabetica: sono stati segnalati casi rari di chetoacidosi diabetica (DKA, diabetic ketoacidosis), inclusi casipotenzialmente letali e casi fatali, in pazienti trattati con inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio (sodium-glucose linked transporter-2, SGLT2), compreso empagliflozin. In alcuni dei casi segnalati, la presentazione della malattia e' stata atipica, associata solo a un moderato aumento dei valori glicemici, inferiori a 14 mmol/L (250 mg/dL). Non e' noto se e' piu' probabile che la DKA si manifesti con dosi piu' elevate di empagliflozin. Il rischio di DKA deve essere considerato in presenza di sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia,dolore addominale, sete eccessiva, difficolta' di respirazione, statoconfusionale, stanchezza o sonnolenza insolite. Se questi sintomi simanifestano, i pazienti devono essere valutati immediatamente per determinare l'eventuale presenza di DKA, a prescindere dal livello di glicemia. Il trattamento con empagliflozin deve essere sospeso immediatamente nei pazienti in cui si sospetta o e' stata diagnosticata DKA. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che sono ricoverati perinterventi chirurgici maggiori o per gravi malattie mediche acute. Inquesti pazienti e' raccomandato il monitoraggio dei chetoni. La misurazione dei livelli di chetoni nel sangue e' privilegiata rispetto a quella nelle urine. Il trattamento con empagliflozin puo' essere riavviato quando i valori dei chetoni sono normali e le condizioni del paziente si sono stabilizzate. Prima di iniziare il trattamento con empagliflozin, si devono prendere in considerazione i fattori della storia clinica del paziente che possono predisporlo alla DKA. I pazienti che possono essere esposti a un rischio piu' elevato di DKA comprendono i pazienti con una bassa riserva funzionale delle cellule beta (ad es., i pazienti con diabete di tipo 2 con peptide C basso o diabete autoimmunelatente dell'adulto (latent autoimmune diabetes in adults, LADA) o ipazienti con storia di pancreatite), pazienti con condizioni che comportano una ridotta assunzione di cibo o una severa disidratazione, pazienti per i quali le dosi di insulina sono state ridotte e pazienti cherichiedono un incremento di insulina a causa di patologia medica acuta, intervento chirurgico o abuso di sostanze alcoliche. Gli inibitoridel SGLT2 devono essere utilizzati con cautela in questi pazienti. Nonsi raccomanda di riprendere il trattamento con gli inibitori del SGLT2 in pazienti con precedente storia di chetoacidosi diabetica in corsodi trattamento con inibitori del SGLT2, a meno che non sia stato identificato e risolto un altro chiaro fattore scatenante. Synjardy non deve essere utilizzato in pazienti con diabete di tipo 1. I dati provenienti da un programma di studi clinici su pazienti con diabete di tipo1 hanno evidenziato un incremento dei casi di DKA con frequenza comunenei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg e 25 mg in aggiunta all'insulina rispetto ai pazienti ai quali e' stato somministrato placebo. Somministrazione di agenti di contrasto iodati: la somministrazioneintravascolare di agenti di contrasto iodati puo' portare a nefropatiaindotta da mezzo di contrasto. Questo causa l'accumulo di metforminae aumenta il rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse almeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renalesia stata rivalutata e riscontrata stabile (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Compromissione renale: a causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita' renale riduce l'efficacia glicemica di empagliflozin. Empagliflozin/metformina e' controindicato in pazienti con eGFR<30 mL/min/1,73 m^2 e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale (vedere paragrafo 4.3). Monitoraggio della funzionalita' renale: si raccomandala valutazione della funzionalita' renale come descritto di seguito. Prima dell'inizio della terapia con empagliflozin/metformina e ad intervalli regolari durante il trattamento, cioe' almeno una volta all'anno(vedere paragrafo 4.2); prima dell'inizio della somministrazione concomitante di qualsiasi medicinale che possa avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Funzionalita' cardiaca: i pazienti con insufficienza cardiaca sono esposti a un rischio maggiore di ipossia e insufficienza renale. Synjardy puo' essere usato nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica stabile insieme a un monitoraggio regolare dellafunzionalita' cardiaca e renale. Synjardy e' controindicato nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta e instabile a causa del componentemetformina (vedere paragrafo 4.3). Interventi chirurgici: metforminadeve essere interrotta al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo' essere ripresa nonprima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico o al riavviodella nutrizione orale, sempre che la funzionalita' renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Medicinali usati nel diabete, associazioni di antidiabetici orali.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica) (vedere paragrafo 4.4); pre-coma diabetico; insufficienza renale severa (eGFR <30 mL/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4); condizioni acute che possano alterare la funzionalita' renale, come disidratazione, infezione severa,shock (vedere paragrafi 4.4. e 4.8); malattia che puo' causare ipossiatissutale (in particolare malattia acuta o peggioramento della malattia cronica), come: scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, recente infarto del miocardio, shock (vedere paragrafo 4.4); compromissione epatica, intossicazione acuta da alcol, alcolismo (vedere paragrafi4.2 e 4.5).
DENOMINAZIONE
SYNJARDY COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Synjardy 5 mg/850 mg compresse rivestite con film e Synjardy 5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film. Nucleo della compressa: amido di mais, copovidone (valore K nominale: 28), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171), talco, ferro ossido giallo (E172). Synjardy12,5 mg/850 mg compresse rivestite con film e Synjardy 12,5 mg/1.000mg compresse rivestite con film. Nucleo della compressa: amido di mais, copovidone (valore K nominale: 28), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400,titanio diossido (E171), talco, ferro ossido nero (E172), ferro ossidorosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comuni segnalate negli studi clinici sono state ipoglicemia in associazione coninsulina e/o sulfanilurea e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito), non sono state identificate reazioni avverse aggiuntive negli studi clinici con empagliflozin in aggiunta a metformina rispetto agli effetti indesiderati deisingoli componenti. Elenco delle reazioni avverse: le reazioni avverse sono elencate per frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), o molto raro (<1/10.000), nonnota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Elenco delle reazioni avverse (MedDRA) derivate da studi controllati con placebo e dall'esperienza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune: moniliasi della vagina, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali ^1,2, infezioni delle vie urinarie (comprese pielonefrite e urosepsi) ^1,2; raro: fascite necrotizzante del perineo(gangrena di Fournier) ^a. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia (quando utilizzato con sulfanilurea o insulina) ^1; comune: sete ^2, riduzione/carenza di vitamina B12 ^3,a; raro: chetoacidosi diabetica ^a; molto raro: acidosi lattica ^3. Patologie del sistema nervoso. Comune: disturbi del gusto ^3. Patologie vascolari. Non comune: deplezione di volume ^1, 2, d. Patologie gastrointestinali. Molto comune: sintomi gastrointestinali ^3,4; comune: stipsi. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomalie dei test di funzionalita'epatica ^3, epatite ^3. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito (generalizzato) ^2,3, eruzione cutanea; non comune:orticaria, angioedema; molto raro: eritema ^3. Patologie renali e urinarie. Comune: minzione aumentata ^1, 2; non comune: disuria ^2; moltoraro: nefrite tubulo-interstiziale. Esami diagnostici. Comune: lipidisierici aumentati ^2,b; non comune: creatinina ematica aumentata/ velocita' di filtrazione glomerulare diminuita ^1, ematocrito aumentato ^2,c. ^1 Vedere i sottoparagrafi di seguito per informazioni aggiuntive. ^2 Reazioni avverse identificate per empagliflozin in monoterapia. ^3 Reazioni avverse identificate per metformina in monoterapia. ^4 Sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolore addominalee perdita di appetito si verificano frequentemente all'inizio della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. ^a Vedere paragrafo 4.4. ^b Gli aumenti percentuali medi dai valori basalirispettivamente per empagliflozin 10 mg e 25 mg rispetto al placebo sono risultati essere per il colesterolo totale del 5,0% e del 5,2% rispetto al 3,7%; per il colesterolo HDL del 4,6% e del 2,7% rispetto a -0,5%; per il colesterolo LDL del 9,1% e del 8,7% rispetto al 7,8%; peri trigliceridi del 5,4% e del 10,8% rispetto al 12,1%. ^c Le variazioni medie dell'ematocrito dai valori basali sono risultate essere rispettivamente del 3,6% e del 4,0% per empagliflozin 10 mg e 25 mg rispetto allo 0% per il placebo. Nello studio EMPA-REG OUTCOME, i valori dell'ematocrito sono tornati verso i valori basali dopo un periodo di follow-up di 30 giorni successivo alla sospensione del trattamento. ^d I dati aggregati degli studi su empagliflozin condotti in pazienti con insufficienza cardiaca (la meta' dei quali era affetta da diabete mellito di tipo 2) hanno mostrato una frequenza di deplezione di volume piu'alta ("molto comune": 11,4% per empagliflozin rispetto a 9,7% per ilplacebo). Descrizione di specifiche reazioni avverse. Ipoglicemia: lafrequenza dell'ipoglicemia dipendeva dalla terapia di base concomitante nei rispettivi studi ed e' risultata simile per empagliflozin e placebo in aggiunta a metformina, in aggiunta a linagliptin e metformina,per l'associazione di empagliflozin con metformina in pazienti naive al medicinale rispetto a quelli trattati con empagliflozin e metforminacome componenti individuali e in aggiunta alla terapia standard. Unafrequenza maggiore e' stata rilevata con la somministrazione di empagliflozin in aggiunta a metformina e a sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 16,1%, empagliflozin 25 mg: 11,5% e placebo: 8,4%), o in aggiunta ametformina e insulina (empagliflozin 10 mg: 31,3%, empagliflozin 25 mg: 36,2% e placebo: 34,7%). Ipoglicemia grave (eventi che necessitano di assistenza): la frequenza complessiva dei pazienti che hanno riportato episodi ipoglicemici gravi e' risultata bassa (<1%) e simile per empagliflozin e placebo in aggiunta a metformina e per l'associazione diempagliflozin con metformina in pazienti naive al medicinale rispettoa quelli trattati con empagliflozin e metformina come componenti individuali e in aggiunta alla terapia standard. Gli episodi ipoglicemicigravi si sono verificati rispettivamente nello 0,5%, nello 0% e nello0,5% dei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg, empagliflozin 25 mg e placebo in aggiunta a metformina e insulina. Nessun paziente ha avuto episodi ipoglicemici gravi nell'associazione con metformina e unasulfanilurea e in aggiunta a linagliptin e metformina. Infezioni dellevie urinarie: la frequenza complessiva delle infezioni delle vie urinarie segnalate come eventi avversi e' risultata maggiore nei pazientitrattati con metformina che ricevevano empagliflozin 10 mg (8,8%) rispetto a empagliflozin 25 mg (6,6%) o placebo (7,8%). In modo simile alplacebo, le infezioni delle vie urinarie osservate con empagliflozin sono state segnalate piu' frequentemente nei pazienti con una storia diinfezioni delle vie urinarie croniche o ricorrenti. L'intensita' (lieve, moderata, severa) delle infezioni delle vie urinarie e' risultatasimile rispetto al placebo. Le infezioni delle vie urinarie come evento avverso sono state segnalate piu' frequentemente per empagliflozin 10 mg rispetto al placebo nei pazienti di sesso femminile, ma non per empagliflozin 25 mg. Le frequenze delle infezioni delle vie urinarie erano ridotte per i pazienti di sesso maschile e risultavano bilanciatefra i gruppi di trattamento. Moniliasi della vagina, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali: la moniliasi della vagina, la vulvovaginite, la balanite ed altre infezioni genitali sono state segnalatepiu' frequentemente nei pazienti trattati con metformina che ricevevano empagliflozin 10 mg (4,0%) ed empagliflozin 25 mg (3,9%) rispetto al placebo (1,3%) e sono state segnalate piu' frequentemente per empagliflozin rispetto al placebo nelle pazienti di sesso femminile. La differenza nella frequenza e' risultata meno evidente nei pazienti di sesso maschile. Le infezioni del tratto genitale sono state di intensita'lieve e moderata; non sono state segnalate infezioni di intensita' severa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non vi sono dati relativi all'uso di Synjardy o di empagliflozin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali mostrano che empagliflozin attraversa la placenta nelle ultime settimane di gestazione in quantita' molto limitata, ma non indicano effetti dannosi direttio indiretti sulle prime fasi di sviluppo embrionale. Tuttavia, gli studi su animali hanno mostrato effetti avversi sullo sviluppo postnatale. Dati limitati suggeriscono che l'uso di metformina in donne in gravidanza non e' associato a un rischio aumentato di malformazioni congenite. Gli studi condotti sugli animali con empagliflozin associato a metformina o con metformina in monoterapia hanno mostrato una tossicita'riproduttiva a dosi elevate di sola metformina (vedere paragrafo 5.3). Quando la paziente pianifica una gravidanza, e durante la gravidanza, si raccomanda di non trattare il diabete con questo medicinale, ma di utilizzare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sanguepiu' vicini possibile alla norma, per ridurre il rischio di malformazioni del feto associate a livelli anomali di glucosio nel sangue. Allattamento: metformina e' escreta nel latte materno. Non e' stato mostrato alcun effetto su neonati/lattanti allattati da donne trattate. Nonsono disponibili dati sull'escrezione di empagliflozin nel latte materno umano. Dati disponibili su animali hanno mostrato l'escrezione di empagliflozin e metformina nel latte. Un rischio per i neonati/lattantinon puo' essere escluso. Questo medicinale non deve essere utilizzatodurante l'allattamento. Fertilita': non sono stati condotti studi sull'effetto di Synjardy o di empagliflozin sulla fertilita' umana. Gli studi condotti sugli animali con empagliflozin e metformina non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3).
INDICAZIONI
Synjardy e' indicato per il trattamento degli adulti con diabete mellito di tipo 2 in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico: in pazienti non sufficientemente controllati con la massima dose tollerata di metformina in monoterapia; in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete in pazienti non sufficientemente controllati con metformina e questi medicinali; in pazienti gia' in trattamento conl'associazione di empagliflozin e metformina in compresse distinte. Per i risultati degli studi riguardanti le associazioni, gli effetti sulcontrollo della glicemia e gli eventi cardiovascolari e le popolazioni studiate, vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1.
INTERAZIONI
La co-somministrazione di dosi multiple di empagliflozin e metforminanon altera in modo significativo la farmacocinetica di empagliflozin odi metformina in soggetti sani. Non sono stati effettuati studi d'interazione per Synjardy. Le seguenti informazioni riflettono i dati disponibili sui singoli principi attivi. Empagliflozin. Interazioni farmacodinamiche. Diuretici: empagliflozin puo' aumentare l'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansa e puo' aumentare quindi il rischio di disidratazione e di ipotensione (vedere paragrafo4.4). Insulina e secretagoghi dell'insulina: l'insulina e i secretagoghi dell'insulina, come le sulfaniluree, possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una doseinferiore di insulina o di secretagogo dell'insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia quando usati in associazione con empagliflozin (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Interazioni farmacocinetiche. Effetti dialtri medicinali su empagliflozin: i dati in vitro suggeriscono che lavia primaria del metabolismo di empagliflozin nell'uomo e' la glucuronidazione da parte delle uridina 5'-difosfo (UDP) glucuroniltransferasi (UGT) 1A3, 1A8, 1A9 e 2B7. Empagliflozin e' un substrato dei trasportatori umani di captazione degli anioni (organic anion transporter, OAT e organic anion transporting polypeptide, OATP) OAT3, OATP1B1 e OATP1B3, ma non di OAT1 e del trasportatore umano di captazione dei cationi (organic cation transporter, OCT) OCT2. Empagliflozin e' un substrato della glicoproteina P (P-gp) e della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP, breast cancer resistance protein). La somministrazione concomitante di empagliflozin e probenecid, un inibitore degli enzimi UGT e OAT3, ha mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatichedi picco (C max) di empagliflozin pari al 26% e un aumento dell'areasotto la curva concentrazione-tempo (AUC) pari al 53%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'effetto dell'induzione di UGT (ad es. da parte di rifampicina o fenitoina) su empagliflozin non e' stato studiato. Il trattamento concomitante con induttori noti degli enzimi UGT non e' raccomandato a causa del rischio potenziale di riduzione dell'efficacia. Se un induttore degli enzimi UGT deve essere co-somministrato, per valutare la risposta a Synjardy, e' appropriato un monitoraggio del controllo glicemico. Uno studio di interazione con gemfibrozil, un inibitore in vitro dei trasportatori OAT3 eOATP1B1/1B3, ha mostrato che la C max di empagliflozin aumentava del15% e l'AUC aumentava del 59% in seguito alla somministrazione concomitante. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'inibizione dei trasportatori OATP1B1/1B3 tramite somministrazione concomitante con rifampicina ha causato un aumento della C max diempagliflozin pari al 75% e un aumento della AUC di empagliflozin parial 35%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'esposizione ad empagliflozin e' risultata simile con e senzasomministrazione concomitante di verapamil, un inibitore della P-gp,evidenziando che l'inibizione della P-gp non ha effetti clinicamente rilevanti su empagliflozin. Studi di interazione suggeriscono che la farmacocinetica di empagliflozin non e' influenzata dalla somministrazione concomitante con metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, warfarin, verapamil, ramipril, simvastatina, torasemidee idroclorotiazide. Effetti di empagliflozin su altri medicinali: empagliflozin puo' aumentare l'escrezione renale del litio, con conseguente diminuzione dei livelli ematici del litio. La concentrazione sierica di litio deve essere monitorata con maggiore frequenza dopo l'iniziodella terapia con empagliflozin e modifiche della dose. Invitare il paziente a rivolgersi al medico che ha prescritto il litio per il monitoraggio della concentrazione sierica di litio. Sulla base di studi invitro, empagliflozin non inibisce, inattiva o induce le isoforme del CYP450. Empagliflozin non inibisce UGT1A1, UGT1A3, UGT1A8, UGT1A9 o UGT2B7. Pertanto, interazioni tra medicinali che coinvolgano le principali isoforme di CYP450 e di UGT e medicinali substrati di tali enzimi, somministrati contemporaneamente con empagliflozin, sono considerate improbabili. Empagliflozin non inibisce la P-gp a dosi terapeutiche. Sulla base di studi in vitro, si considera improbabile che empagliflozincausi interazioni con principi attivi che sono substrati della P-gp. La somministrazione concomitante di empagliflozin e digossina, un substrato della P-gp, ha determinato un aumento della AUC della digossina pari al 6% e un aumento della C max della digossina pari al 14%. Questevariazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. Empagliflozin non inibisce i trasportatori umani di captazione come OAT3, OATP1B1 e OATP1B3 in vitro a concentrazioni plasmatiche clinicamente rilevanti; pertanto sono considerate poco probabili interazioni con medicinali substrati di tali trasportatori di captazione. Studi di interazione condotti su volontari sani suggeriscono che empagliflozin non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, simvastatina, warfarin, ramipril, digossina, diuretici e contraccettivi orali. Metformina. Uso concomitante non raccomandato. Alcol: l'intossicazione acutada alcol e' associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica. Trasportatori di cationi organici (OCT): metformina e' un substratodei trasportatori OCT1 e OCT2. La co-somministrazione di metformina con inibitori di OCT1 (come verapamil) puo' ridurre l'efficacia di metformina; la co- somministrazione di metformina con induttori di OCT1 (come rifampicina) puo' aumentare l'assorbimento gastrointestinale e l'efficacia di metformina; la co-somministrazione di metformina con inibitori di OCT2 (come cimetidina, dolutegravir, ranolazina, trimetoprim, vandetanib, isavuconazolo) puo' ridurre l'eliminazione renale di metformina, portando cosi' a un aumento della concentrazione plasmatica di metformina; la co-somministrazione di metformina con inibitori sia di OCT1 sia di OCT2 (come crizotinib, olaparib) puo' alterare l'efficaciae l'eliminazione renale di metformina. Si consiglia pertanto cautela,specialmente nei pazienti con compromissione renale, quando questi medicinali vengono co-somministrati con metformina, perche' la concentrazione plasmatica di metformina potrebbe aumentare. Se necessario, puo'essere considerato un aggiustamento della dose di metformina in quantogli inibitori/induttori di OCT possono alterare l'efficacia di metformina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
POSOLOGIA
Posologia. Adulti con normale funzione renale (eGFR >= 90 mL/min/1,73m ^2): la dose raccomandata e' una compressa due volte al giorno. Il dosaggio deve essere personalizzato in base all'attuale regime terapeutico del paziente, all'efficacia e alla tollerabilita', usando la dosegiornaliera raccomandata di 10 mg o 25 mg di empagliflozin, senza superare la massima dose giornaliera raccomandata di metformina. Per i pazienti non sufficientemente controllati con metformina (in monoterapiao in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete): nei pazienti non sufficientemente controllati con metformina, da sola o in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete, la dose iniziale raccomandata di Synjardy deve fornire empagliflozin 5 mg due volte al giorno (dose giornaliera pari a 10 mg) e la dose di metformina deve essere simile alla dose che si sta gia' assumendo. Nei pazienti che tollerano una dose giornaliera totale di empagliflozindi 10 mg e che necessitano di un maggiore controllo glicemico, la dose giornaliera totale di empagliflozin puo' essere aumentata a 25 mg. Quando Synjardy viene usato in associazione con una sulfanilurea e/o con insulina, puo' essere necessaria una dose inferiore di sulfanilureae/o di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Per i pazienti che passano dalla terapia con compresse distinte di empagliflozin e metformina: i pazienti che passano dalla terapia con compresse distinte di empagliflozin (dose giornaliera totalepari a 10 mg o 25 mg) e metformina a Synjardy devono ricevere la stessa dose giornaliera di empagliflozin e metformina che stanno assumendo, o la dose di metformina piu' vicina alla dose terapeuticamente appropriata (per i dosaggi disponibili vedere paragrafo 2). Dose dimenticata: se si dimentica una dose, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda; tuttavia, non si deve assumere una dose doppia alla stessa ora. In tal caso, la dose dimenticata deve essere saltata. Popolazioni speciali. Compromissione renale: l'efficacia glicemica di empagliflozin dipende dalla funzionalita' renale. Per la riduzione del rischio cardiovascolare in aggiunta alla terapia standard, deve esseresomministrata una dose da 10 mg di empagliflozin al giorno ai pazienticon eGFR inferiore a 60 mL/min/1,73 m^2. Poiche' l'efficacia ipoglicemizzante di empagliflozin e' ridotta nei pazienti con compromissione renale moderata e probabilmente assente nei pazienti con compromissionerenale severa, si deve prendere in considerazione l'aggiunta di altriagenti antiperglicemici laddove sia rischiesto un ulteriore controllodella glicemia. Per raccomandazioni relative all'aggiustamento delladose in base all'eGFR o alla clearance della creatinina (CrCl, creatinine clearance), vedere il seguente elenco. L'eGFR deve essere valutataprima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti metforminae, successivamente, almeno una volta all'anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es. ogni 3-6 mesi. Qualora non fosse disponibile un dosaggioadeguato di Synjardy, i singoli monocomponenti devono essere utilizzati al posto dell'associazione a dose fissa. Posologia per i pazienti con compromissione renale ^a. EGFR: >=60 ml/min/1,73 m ^2. Metformina:la massima dose giornaliera e' 3.000 mg. Una riduzione della dose puo'essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale. Empagliflozin: iniziare con 10 mg. Nei pazienti che tollerano 10 mg e che necessitano di un controllo glicemico aggiuntivo, la dose puo' essere aumentata a 25 mg. EGFR: da 45 a <60 ml/min/1,73 m ^2.Metformina: la massima dose giornaliera e' 2.000 mg. La dose inizialenon deve superare meta' della dose massima. Empagliflozin: iniziare con 10 mg ^b. Continuare con 10 mg nei pazienti che stanno gia' assumendo empagliflozin. EGFR: da 30 a <45 ml/min/1,73 m ^2. Metformina: la massima dose giornaliera e' 1.000 mg. La dose iniziale non deve superare meta' della dose massima. Empagliflozin: iniziare con 10 mg ^b. Continuare con 10 mg nei pazienti che stanno gia' assumendo empagliflozin^b. EGFR: <30 ml/min/1,73 m ^2. Metformina: metformina e' controindicata. Empagliflozin: empagliflozin non e' raccomandato. ^a Vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2 ^b pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia cardiovascolare accertata. Compromissione epatica: questo medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Anziani: a causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita' renale riduce l'efficacia glicemica di empagliflozin. Poiche' la metformina e' escreta dai reni e i pazienti anziani hanno una maggiore probabilita' di avere una funzionalita' renale ridotta, Synjardy deve essere usato con cautela in tali pazienti. Il monitoraggio della funzionalita' renale e' necessario per prevenire l'acidosi lattica associata a metformina, in particolare nei pazienti anziani (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Nei pazienti di eta' pario superiore a 75 anni e' necessario considerare un aumento del rischio di deplezione di volume (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Synjardy nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite.Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: Synjardy deveessere assunto due volte al giorno insieme ai pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate a metformina. Le compresse devono essere ingerite intere con acqua. Tutti i pazienti devono continuare il loro regime dietetico con una distribuzione adeguata dell'assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono proseguire la propria dieta a basso contenuto calorico.
PRINCIPI ATTIVI
Synjardy 5 mg/850 mg compresse rivestite con film: ogni compressa contiene 5 mg di empagliflozin e 850 mg di metformina cloridrato. Synjardy5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film: ogni compressa contiene 5mg di empagliflozin e 1.000 mg di metformina cloridrato. Synjardy 12,5 mg/850 mg compresse rivestite con film: ogni compressa contiene 12,5mg di empagliflozin e 850 mg di metformina cloridrato. Synjardy 12,5mg/1.000 mg compresse rivestite con film: ogni compressa contiene 12,5mg di empagliflozin e 1.000 mg di metformina cloridrato. Per l'elencocompleto degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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