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AVVERTENZE
Acidosi lattica. L'acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramentoacuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.L'accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto dellafunzionalita' renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In casodi disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi aun operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell'iniziare iltrattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto lafunzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l'eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabetescarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasialtra condizione associata ad ipossia, nonche' l'uso in concomitanzadi medicinali che possono causare acidosi lattica. I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l'assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenzamedica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Chetoacidosidiabetica. Sono stati segnalati casi rari di chetoacidosi diabetica (DKA, diabetic ketoacidosis ), inclusi casi potenzialmente letali e casi fatali, in pazienti trattati con inibitori del co- trasportatore sodio-glucosio (sodium-glucose linked transporter-2, SGLT2), compreso empagliflozin. In alcuni dei casi segnalati, la presentazione della malattia e' stata atipica, associata solo a un moderato aumento dei valoriglicemici, inferiori a 14 mmol/L (250 mg/dL). Non e' noto se e' piu' probabile che la DKA si manifesti con dosi piu' elevate di empagliflozin. Il rischio di DKA deve essere considerato in presenza di sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia, dolore addominale, sete eccessiva, difficolta' di respirazione, stato confusionale, stanchezza osonnolenza insolite. Se questi sintomi si manifestano, i pazienti devono essere valutati immediatamente per determinare l'eventuale presenza di DKA, a prescindere dal livello di glicemia. Il trattamento con empagliflozin deve essere sospeso immediatamente nei pazienti in cui sisospetta o e' stata diagnosticata DKA. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che sono ricoverati per interventi chirurgici maggiori o per gravi malattie mediche acute. In questi pazienti e' raccomandato il monitoraggio dei chetoni. La misurazione dei livelli di chetoni nel sangue e' privilegiata rispetto a quella nelle urine. Il trattamento con empagliflozin puo' essere riavviato quando i valori dei chetoni sono normali e le condizioni del paziente si sono stabilizzate. Prima di iniziare il trattamento con empagliflozin, si devono prendere in considerazione i fattori della storia clinica del paziente che possono predisporlo alla DKA. I pazienti che possono essere esposti a un rischio piu' elevato di DKA comprendono i pazienti con una bassa riservafunzionale delle cellule beta (ad es., i pazienti con diabete di tipo2 con peptide C basso o diabete autoimmune latente dell'adulto ( latent autoimmune diabetes in adults , LADA) o i pazienti con storia di pancreatite), pazienti con condizioni che comportano una ridotta assunzione di cibo o una severa disidratazione, pazienti per i quali le dosidi insulina sono state ridotte e pazienti che richiedono un incrementodi insulina a causa di patologia medica acuta, intervento chirurgicoo abuso di sostanze alcoliche. Gli inibitori del SGLT2 devono essere utilizzati con cautela in questi pazienti. Non si raccomanda di riprendere il trattamento con gli inibitori del SGLT2 in pazienti con precedente storia di chetoacidosi diabetica in corso di trattamento con inibitori del SGLT2, a meno che non sia stato identificato e risolto un altro chiaro fattore scatenante. Non sono state stabilite la sicurezza el'efficacia di empagliflozin in pazienti con diabete di tipo 1; pertanto empagliflozin non deve essere utilizzato per il trattamento di pazienti affetti da diabete di tipo 1. Dati limitati provenienti da studiclinici suggeriscono che la DKA si manifesta con frequenza comune quando i pazienti affetti da diabete di tipo 1 sono trattati con gli inibitori del SGLT2. Somministrazione di agenti di contrasto iodati. La somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati puo' portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto. Questo causa l'accumulodi metformina e aumenta il rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse almeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Funzione renale. A causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita'renale riduce l'efficacia glicemica di empagliflozin. La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari. Metformina e' controindicata in pazienti con GFR <30 mL/min e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale. Funzionalita' cardiaca. I pazienti con insufficienza cardiaca sono esposti a un rischiomaggiore di ipossia e insufficienza renale. Il medicinale puo' essereusato nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica stabile insiemea un monitoraggio regolare della funzionalita' cardiaca e renale. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con insufficienza cardiaca acutae instabile a causa del componente metformina. Interventi chirurgici.Metformina deve essere interrotta al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo' essereripresa non prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico oal riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzionalita' renalesia stata rivalutata e riscontrata stabile. Rischio di deplezione volemica. In base al meccanismo d'azione degli inibitori del SGLT2, la diuresi osmotica che accompagna la glicosuria terapeutica puo' provocareuna modesta riduzione della pressione arteriosa.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Medicinali usati nel diabete, associazioni di antidiabetici orali.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica). Pre-coma diabetico. Insufficienza renale severa (GFR <30 mL/min). Condizioni acute che possano alterare la funzionalita' renale, come disidratazione, infezione severa, shock. Malattia che puo' causare ipossia tissutale (in particolare malattia acuta o peggioramento della malattia cronica), come: scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, recente infarto del miocardio, shock. Compromissione epatica, intossicazione acuta da alcol, alcolismo.
DENOMINAZIONE
SYNJARDY COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
5 mg/850 mg compresse rivestite con film e 5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film. Nucleo della compressa: amido di mais, copovidone (valore K nominale: 28), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido(E171), talco, ossido di ferro giallo (E172). 12,5 mg/850 mg compresse rivestite con film e 12,5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film.Nucleo della compressa: amido di mais, copovidone (valore K nominale:28), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171), talco, ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse più comuni segnalate negli studi clinici sono state ipoglicemia in associazione coninsulina e/o sulfanilurea e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito,diarrea, dolore addominale e perdita di appetito), Non sono state identificate reazioni avverse aggiuntive negli studi clinici con empagliflozin in aggiunta a metformina rispetto agli effetti indesiderati deisingoli componenti. Le reazioni avverse sono elencate per frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1.000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1.000), o molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Riassunto delle reazioni avverse (MedDRA) derivate da studi controllati con placebo e dall'esperienza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune: moniliasi vaginale, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali, infezioni delle vie urinarie (comprese pielonefrite e urosepsi); non nota: fascitenecrotizzante del perineo (gangrena di fournier). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia (quando utilizzatocon sulfanilurea o insulina); comune: sete; raro: chetoacidosi diabetica; molto raro: acidosi lattica, carenza di vitamina B12. Patologie del sistema nervoso. Comune: disturbi del gusto. Patologie vascolari. Non comune: deplezione volemica. Patologie gastrointestinali. Molto comune: sintomi gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomalie dei test di funzionalità epatica, epatite. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito (generalizzato), eruzionecutanea; non comune: orticaria; molto raro: eritema; non nota: angioedema. Patologie renali e urinarie. Comune: minzione aumentata; non comune: disuria. Esami diagnostici. Comune: lipidi sierici aumentati; noncomune: creatininemia aumentata/ velocità di filtrazione glomerulare diminuita, ematocrito aumentato. Descrizione di specifiche reazioni avverse. Ipoglicemia. La frequenza dell'ipoglicemia dipendeva dalla terapia di base concomitante nei rispettivi studi ed è risultata simile perempagliflozin e placebo in aggiunta a metformina, in aggiunta a linagliptin e metformina, per l'associazione di empagliflozin con metformina in pazienti naïve al medicinale rispetto a quelli trattati con empagliflozin e metformina come componenti individuali e in aggiunta alla terapia standard. Una frequenza maggiore è stata rilevata con la somministrazione di empagliflozin in aggiunta a metformina e a sulfanilurea(empagliflozin 10 mg: 16,1%, empagliflozin 25 mg: 11,5% e placebo: 8,4%), o in aggiunta a metformina e insulina (empagliflozin 10 mg: 31,3%,empagliflozin 25 mg: 36,2% e placebo: 34,7%). Ipoglicemia grave (eventi che necessitano di assistenza). La frequenza complessiva dei pazienti che hanno riportato episodi ipoglicemici gravi è risultata bassa (<1%) e simile per empagliflozin e placebo in aggiunta a metformina e per l'associazione di empagliflozin con metformina in pazienti naïve almedicinale rispetto a quelli trattati con empagliflozin e metformina come componenti individuali e in aggiunta alla terapia standard. Gli episodi ipoglicemici gravi si sono verificati rispettivamente nello 0,5%, nello 0% e nello 0,5% dei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg,empagliflozin 25 mg e placebo in aggiunta a metformina e insulina. Nessun paziente ha avuto episodi ipoglicemici gravi nell'associazione con metformina e una sulfanilurea e in aggiunta a linagliptin e metformina. Infezioni delle vie urinarie. La frequenza complessiva delle infezioni delle vie urinarie segnalate come eventi avversi è risultata maggiore nei pazienti trattati con metformina che ricevevano empagliflozin10 mg (8,8%) rispetto a empagliflozin 25 mg (6,6%) o placebo (7,8%).In modo simile al placebo, le infezioni delle vie urinarie osservate con empagliflozin sono state segnalate più frequentemente nei pazienticon una storia di infezioni delle vie urinarie croniche o ricorrenti.L'intensità (lieve, moderata, severa) delle infezioni delle vie urinarie è risultata simile rispetto al placebo. Le infezioni delle vie urinarie come evento avverso sono state segnalate più frequentemente per empagliflozin 10 mg rispetto al placebo nei pazienti di sesso femminile, ma non per empagliflozin 25 mg. Le frequenze delle infezioni delle vie urinarie erano ridotte per i pazienti di sesso maschile e risultavano bilanciate fra i gruppi di trattamento. Moniliasi vaginale, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali. La moniliasi vaginale, lavulvovaginite, la balanite ed altre infezioni genitali sono state segnalate più frequentemente nei pazienti trattati con metformina che ricevevano empagliflozin 10 mg (4,0%) ed empagliflozin 25 mg (3,9%) rispetto al placebo (1,3%) e sono state segnalate più frequentemente per empagliflozin rispetto al placebo nelle pazienti di sesso femminile. Ladifferenza nella frequenza è risultata meno evidente nei pazienti di sesso maschile. Le infezioni del tratto genitale sono state di intensità lieve e moderata; non sono state segnalate infezioni di intensità severa. Minzione aumentata. Come atteso dal meccanismo d'azione, la minzione aumentata (inclusi i termini MedDRA pollachiuria, poliuria e nicturia) è stata osservata con maggiore frequenza nei pazienti in trattamento di base con metformina che ricevevano empagliflozin 10 mg (3,0%)ed empagliflozin 25 mg (2,9%), rispetto ai pazienti trattati con placebo (1,4%) in aggiunta alla terapia di base con metformina. Nella maggior parte dei casi, la minzione aumentata è stata di intensità lieve omoderata. La frequenza segnalata della nicturia è stata paragonabile per placebo ed empagliflozin (<1%). Deplezione volemica. La frequenza complessiva della deplezione volemica (inclusi i termini MedDRA diminuzione della pressione arteriosa (ambulatoriale), diminuzione della pressione sistolica, disidratazione, ipotensione, ipovolemia, ipotensioneortostatica e sincope) nei pazienti in trattamento di base con metformina che ricevevano empagliflozin è risultata scarsa: 0,6% per empagliflozin 10 mg, 0,3% per empagliflozin 25 mg e 0,1% quando il placebo eraaggiunto alla terapia di base con metformina. L'effetto di empagliflozin sull'escrezione urinaria del glucosio è associato alla diuresi osmotica, che può influenzare lo stato di idratazione dei pazienti di etàpari o superiore ai 75 anni. Nei pazienti di età ?75 anni sono statisegnalati eventi di deplezione volemica in un singolo paziente trattato con empagliflozin 25 mg in aggiunta alla terapia con metformina.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non vi sono dati relativi all'uso del medicinale o di empagliflozin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali mostrano cheempagliflozin attraversa la placenta nelle ultime settimane di gestazione in quantita' molto limitata, ma non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulle prime fasi di sviluppo embrionale. Tuttavia, glistudi su animali hanno mostrato effetti avversi sullo sviluppo postnatale. Dati limitati suggeriscono che l'uso di metformina in donne in gravidanza non e' associato a un rischio aumentato di malformazioni congenite. Gli studi condotti sugli animali con empagliflozin associato ametformina o con metformina in monoterapia hanno mostrato una tossicita' riproduttiva a dosi elevate di sola metformina. Quando la pazientepianifica una gravidanza, e durante la gravidanza, si raccomanda di non trattare il diabete con questo medicinale, ma di utilizzare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue piu' vicini possibile alla norma, per ridurre il rischio di malformazioni del feto associate a livelli anomali di glucosio nel sangue. Allattamento. Metforminae' escreta nel latte materno. Non e' stato mostrato alcun effetto suneonati/lattanti allattati da donne trattate. Non sono disponibili dati sull'escrezione di empagliflozin nel latte materno umano. Dati disponibili su animali hanno mostrato l'escrezione di empagliflozin e metformina nel latte. Un rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Questo medicinale non deve essere utilizzato durante l'allattamento. Fertilita'. Non sono stati condotti studi sull'effetto del medicinale o di empagliflozin sulla fertilita' umana. Gli studi condotti sugli animali con empagliflozin e metformina non indicano effetti dannosidiretti o indiretti sulla fertilita'.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato per il trattamento degli adulti con diabetemellito di tipo 2 in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico: in pazienti non sufficientemente controllati con la massima dose tolleratadi metformina in monoterapia; in associazione con altri medicinali peril trattamento del diabete in pazienti non sufficientemente controllati con metformina e questi medicinali; in pazienti gia' in trattamentocon l'associazione di empagliflozin e metformina in compresse distinte.
INTERAZIONI
La co-somministrazione di dosi multiple di empagliflozin e metforminanon altera in modo significativo la farmacocinetica di empagliflozin odi metformina in soggetti sani. Non sono stati effettuati studi d'interazione per il medicinale. Le seguenti informazioni riflettono i datidisponibili sui singoli principi attivi. Empagliflozin. Interazioni farmacodinamiche. Diuretici. Empagliflozin puo' aumentare l'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansa e puo' aumentare quindi il rischio di disidratazione e di ipotensione. Insulina e secretagoghi dell'insulina. L'insulina e i secretagoghi dell'insulina,come le sulfaniluree, possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una dose inferiore di insulina o di secretagogo dell'insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia quando usati in associazione con empagliflozin. Interazioni farmacocinetiche. Effetti di altri medicinali su empagliflozin. I dati in vitro suggeriscono che la via primaria del metabolismo di empagliflozinnell'uomo e' la glucuronidazione da parte delle uridina 5'-difosfo (UDP) glucuroniltransferasi (UGT) 1A3, 1A8, 1A9 e 2B7. Empagliflozin e' un substrato dei trasportatori umani di captazione degli anioni ( organic anion transporter , OAT e organic anion transporting polypeptide ,OATP) OAT3, OATP1B1 e OATP1B3, ma non di OAT1 e del trasportatore umano di captazione dei cationi ( organic cation transporter , OCT) OCT2.Empagliflozin e' un substrato della glicoproteina P (P-gp) e della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP, breast cancer resistanceprotein ). La somministrazione concomitante di empagliflozin e probenecid, un inibitore degli enzimi UGT e OAT3, ha mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di picco (C max ) di empagliflozin parial 26% e un aumento dell'area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC) pari al 53%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'effetto dell'induzione di UGT (ad es. da parte di rifampicina o fenitoina) su empagliflozin non e' stato studiato. Il trattamento concomitante con induttori noti degli enzimi UGT non e' raccomandato a causa del rischio potenziale di riduzione dell'efficacia. Se deve essere co-somministrato un induttore di questi enzimi UGT, e' appropriato un monitoraggio del controllo glicemico per valutare la risposta a empagliflozin. Uno studio di interazione con gemfibrozil, un inibitore in vitro dei trasportatori OAT3 e OATP1B1/1B3, ha mostrato che laC max di empagliflozin aumentava del 15% e l'AUC aumentava del 59% inseguito alla somministrazione concomitante. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'inibizione dei trasportatori OATP1B1/1B3 tramite somministrazione concomitante con rifampicinaha causato un aumento della C max di empagliflozin pari al 75% e un aumento della AUC di empagliflozin pari al 35%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'esposizione ad empagliflozin e' risultata simile con e senza somministrazione concomitante di verapamil, un inibitore della P-gp, evidenziando che l'inibizione della P-gp non ha effetti clinicamente rilevanti su empagliflozin. Studidi interazione suggeriscono che la farmacocinetica di empagliflozin non e' influenzata dalla somministrazione concomitante con metformina,glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, warfarin, verapamil, ramipril, simvastatina, torasemide e idroclorotiazide. Effetti diempagliflozin su altri medicinali. Sulla base di studi in vitro , empagliflozin non inibisce, inattiva o induce le isoforme del CYP450. Empagliflozin non inibisce UGT1A1, UGT1A3, UGT1A8, UGT1A9 o UGT2B7. Pertanto, interazioni tra medicinali che coinvolgano le principali isoformedi CYP450 e di UGT e medicinali substrati di tali enzimi, somministrati contemporaneamente con empagliflozin, sono considerate improbabili.Empagliflozin non inibisce la P-gp a dosi terapeutiche. Sulla base distudi in vitro , si considera improbabile che empagliflozin causi interazioni con principi attivi che sono substrati della P-gp. La somministrazione concomitante di empagliflozin e digossina, un substrato dellaP-gp, ha determinato un aumento della AUC della digossina pari al 6%e un aumento della C max della digossina pari al 14%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. Empagliflozin noninibisce i trasportatori umani di captazione come OAT3, OATP1B1 e OATP1B3 in vitro a concentrazioni plasmatiche clinicamente rilevanti; pertanto sono considerate poco probabili interazioni con medicinali substrati di tali trasportatori di captazione. Studi di interazione condotti su volontari sani suggeriscono che empagliflozin non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, simvastatina, warfarin, ramipril, digossina, diuretici e contraccettivi orali. Metformina. Usoconcomitante non raccomandato. Alcol. L'intossicazione acuta da alcole' associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolarenei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica. Trasportatori di cationi organici (OCT). Metformina e' un substrato dei trasportatori OCT1 e OCT2. La co- somministrazione di metformina con: inibitori di OCT1 (come verapamil) puo' ridurre l'efficacia di metformina; induttori di OCT1 (come rifampicina) puo' aumentare l'assorbimento gastrointestinale e l'efficacia di metformina; inibitori di OCT2 (come cimetidina, dolutegravir, ranolazina, trimetoprim, vandetanib, isavuconazolo) puo' ridurre l'eliminazione renale di metformina, portando cosi'a un aumento della concentrazione plasmatica di metformina; inibitorisia di OCT1 sia di OCT2 (come crizotinib, olaparib) puo' alterare l'efficacia e l'eliminazione renale di metformina. Si consiglia pertanto cautela, specialmente nei pazienti con compromissione renale, quando questi medicinali vengono co-somministrati con metformina, perche' la concentrazione plasmatica di metformina potrebbe aumentare. Se necessario, puo' essere considerato un aggiustamento della dose di metformina in quanto gli inibitori/induttori di OCT possono alterare l'efficacia di metformina. Agenti di contrasto iodati. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse almeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renalesia stata rivalutata e riscontrata stabile.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti con normale funzione renale (GFR >= 90 mL/min). La dose raccomandata e' una compressa due volte al giorno. Il dosaggio deve essere personalizzato in base all'attuale regime terapeutico del paziente, all'efficacia e alla tollerabilita', usando la dose giornalieraraccomandata di 10 mg o 25 mg di empagliflozin, senza superare la massima dose giornaliera raccomandata di metformina. Per i pazienti non sufficientemente controllati con metformina (in monoterapia o in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete). Nei pazienti non sufficientemente controllati con metformina, da sola o in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete, la doseiniziale raccomandata del medicinale deve fornire empagliflozin 5 mg due volte al giorno (dose giornaliera pari a 10 mg) e la dose di metformina deve essere simile alla dose che si sta gia' assumendo. Nei pazienti che tollerano una dose giornaliera totale di empagliflozin di 10 mg e che necessitano di un maggiore controllo glicemico, la dose giornaliera totale di empagliflozin puo' essere aumentata a 25 mg. Quando ilfarmaco viene usato in associazione con una sulfanilurea e/o con insulina, puo' essere necessaria una dose inferiore di sulfanilurea e/o diinsulina per ridurre il rischio di ipoglicemia. Per i pazienti che passano dalla terapia con compresse distinte di empagliflozin e metformina I pazienti che passano dalla terapia con compresse distinte di empagliflozin (dose giornaliera totale pari a 10 mg o 25 mg) e metforminaal medicinale devono ricevere la stessa dose giornaliera di empagliflozin e metformina che stanno assumendo, o la dose di metformina piu' vicina alla dose terapeuticamente appropriata. Dose dimenticata. Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta appena il paziente se nericorda; tuttavia, non si deve assumere una dose doppia alla stessa ora. In tal caso, la dose dimenticata deve essere saltata. Popolazionispeciali. Compromissione renale. Non e' raccomandato un aggiustamentodella dose nei pazienti con compromissione renale lieve. La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti metformina e, successivamente, almeno una volta all'anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es. ogni 3-6 mesi. Qualora non fosse disponibile un dosaggio adeguato del medicinale, i singoli monocomponenti devono essere utilizzati al posto dell'associazione a dose fissa. Posologiaper i pazienti con compromissione renale. GFR: 60-89 ml/min: la massima dose giornaliera di metformina è 3.000 mg. Una riduzione della dosepuò essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale; la massima dose giornaliera di empagliflozin è 25 mg.GFR: 45-59 ml/min: la massima dose giornaliera di metformina è 2.000 mg. La dose iniziale non deve superare metà della dose massima; empagliflozin non deve essere iniziato. La dose deve essere aggiustata o mantenuta a una massima dose giornaliera di 10 mg. GFR: 30-44 ml/min: la massima dose giornaliera di metformina è 1.000 mg. La dose iniziale nondeve superare metà della dose massima; empagliflozin non è raccomandato. GFR: <30 ml/min: metformina è controindicata; empagliflozin non èraccomandato. Compromissione epatica. Questo medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica. Anziani. A causa del meccanismo d'azione, la riduzione della funzionalita' renale riduce l'efficacia glicemica di empagliflozin. Poiche' la metformina e' escretadai reni e i pazienti anziani hanno una maggiore probabilita' di avereuna funzionalita' renale ridotta, il medicinale deve essere usato concautela in tali pazienti. Il monitoraggio della funzionalita' renalee' necessario per prevenire l'acidosi lattica associata a metformina,in particolare nei pazienti anziani. Nei pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni e' necessario considerare un aumento del rischio di deplezione volemica. A causa dell'esperienza terapeutica limitata con empagliflozin nei pazienti di eta' pari o superiore a 85 anni, non e' raccomandato l'inizio della terapia in questa popolazione. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Il farmacodeve essere assunto due volte al giorno insieme ai pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate a metformina. Tutti i pazienti devono continuare il loro regime dietetico con una distribuzione adeguata dell'assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono proseguire la propria dieta a basso contenutocalorico.
PRINCIPI ATTIVI
5 mg/850 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 5 mgdi empagliflozin e 850 mg di metformina cloridrato. 5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 5 mg di empagliflozin e 1.000 mg di metformina cloridrato. 12,5 mg/850 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 12,5 mg di empagliflozin e 850 mg di metformina cloridrato. 12,5 mg/1.000 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 12,5 mg di empagliflozin e 1.000 mg di metformina cloridrato.