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RIFATER*40CPR RIV 50+300+120MG

RIFATER*40CPR RIV 50+300+120MG

SANOFI SpA
minsan: 026981011
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AVVERTENZE
Associazione di tre farmaci ciascuno dei quali e' stato associato a disfunzioni epatiche. Rifampicina: nei pazienti con compromessa funzionalita' epatica la rifampicina deve essere somministrata solo in caso dinecessita', con cautela e sotto attento controllo medico. In questi pazienti si deve effettuare un attento monitoraggio della funzionalita'epatica, particolarmente dei livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST), prima dell'inizio dellaterapia e poi ad intervalli di 2-4 settimane. Se si sviluppano segni di danno epatocellulare la rifampicina deve essere sospesa. In alcuni casi si puo' verificare iperbilirubinemia all'inizio della terapia, come conseguenza di una competizione tra rifampicina e bilirubina sui processi di escrezione degli epatociti. Un isolato, moderato aumento della bilirubina e/o delle transaminasi non costituisce di per se' motivodi sospensione della terapia; la decisione deve essere presa dopo ripetizione dei controlli che confermano la tendenza all'aumento dei valori e prendendo in considerazione la condizione clinica del paziente. Poiche' con schemi terapeutici intermittenti (meno di 2 - 3 volte alla settimana) vi e' la possibilita' di reazioni immunologiche, compresa anafilassi, i pazienti devono essere seguiti attentamente. I pazienti devono essere informati di non interrompere la terapia poiche' potrebbero verificarsi questi eventi. Isoniazide: l'uso di isoniazide deve essere attentamente monitorato nei pazienti con patologie epatiche croniche o grave disfunzione renale. Si puo' verificare epatite grave, a volte letale, associata alla terapia con isoniazide che si puo' sviluppareanche dopo molti mesi dall'inizio della terapia. Il rischio di sviluppare epatite e' correlato all'eta'. I pazienti devono percio' essere seguiti in base ai sintomi prodromici dell'epatite, quali affaticamento, debolezza, malessere, anoressia, nausea o vomito. Se dovessero comparire questi sintomi o segni indicativi di danno epatico l'isoniazide deve essere sospesa velocemente in quanto e' stato riportato che l'usocontinuato del farmaco in questi pazienti puo' causare un danno epatico piu' grave. Pirazinamide: deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con precedenti di gotta. Se si dovesse verificare iperuricemia accompagnata da artrite gottosa acuta, al paziente deve essere somministrato un regime terapeutico privo di pirazinamide. La possibilita' daparte della pirazinamide di interferire sul tempo di sanguinamento e sulla integrita' vascolare deve essere tenuta presente in pazienti conemottisi. Colite pseudomembranosa si e' verificata con quasi tutti gliantibiotici a largo spettro; di conseguenza e' importante consideraretale diagnosi in pazienti che presentano diarrea in corso di terapiacon antibiotici. Tali forme di colite possono essere da lievi a moltogravi. Nelle forme moderate o gravi devono essere adottate appropriatemisure terapeutiche. Contiene saccarosio: pertanto i pazienti affettida rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Gli adulti trattati devono avere un controllo iniziale di enzimi epatici, bilirubina, creatinina sierica, emocromo e piastrine. Nei bambini questo controllo iniziale non e' necessario se non in presenza di una nota o sospetta condizione che puo' dare complicazioni. I pazienti devono essere visti almeno ognimese e si devono richiedere specifiche informazioni su sintomi correlabili ad effetti indesiderati. Tutti i pazienti con qualunque tipo didato anomalo devono essere seguiti, anche con controlli di laboratorio, se necessario. Poiche' vi e' una frequenza di epatite associata ad isoniazide piu' elevata nei pazienti al di sopra dei 35 anni, un controllo delle transaminasi deve essere effettuato all'inizio della terapiaed in seguito ogni mese nei pazienti in questa fascia d'eta'. Altri fattori associati ad un aumentato rischio di epatite comprendono consumo di alcool, patologie epatiche croniche, uso di sostanze per via endovenosa e in donne di razza nera o Ispanoamericane. Rifampicina: la rifampicina ha proprieta' di induzione enzimatica e puo' aumentare il metabolismo di substrati endogeni compresi gli ormoni surrenalici, tiroidei e la vitamina D. Segnalazioni isolate hanno associato l'esacerbazione di porfiria con la somministrazione di rifampicina, come risultatodell'induzione della sintetasi dell'acido delta amino levulinico. La rifampicina puo' causare una colorazione rossastra delle urine, del sudore, dell'espettorato e delle lacrime. I pazienti devono essere informati di questa evenienza. Le lenti a contatto morbide sono state colorate in modo permanente. Isoniazide: i pazienti anziani o malnutriti, con predisposizione alla neuropatia (ad esempio diabetici) ed adolescenti devono essere trattati con cautela e possono necessitare di somministrazione di piridossina (vitamina B6) durante la terapia con isoniazide.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antimicobatterici, associazioni di farmaci per il trattamento della tubercolosi.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi (rifampicina, isoniazide, pirazinamide) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In caso di ittero. Controindicato quando utilizzato in concomitanza con l'associazione saquinavir/ritonavir.
DENOMINAZIONE
RIFATER 50 MG/120 MG/300 MG COMPRESSE RIVESTITE
ECCIPIENTI
Carmellosa sodica, sodio laurilsolfato, calcio stearato, saccarosio, gomma arabica, talco, magnesio carbonato, caolino, titanio diossido, povidone, silice colloidale anidra, alluminio ossido idrato, ferro ossido.
EFFETTI INDESIDERATI
Rifampicina Infezioni ed infestazioni: con rifampicina e' stata segnalata colite pseudomembranosa. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia con o senza porpora, di solito associata alla terapia intermittente, ma e' reversibile con la sospensione del trattamento alla comparsa di porpora. Emorragia cerebrale ed eventi fatali sono statiriportati in seguito ad uso continuato o reintroduzione dopo la comparsa di porpora. Raramente e' stata riportata coagulazione intravascolare disseminata. Eosinofilia, leucopenia sono stati segnalati in una piccola percentuale di pazienti in terapia con rifampicina. Molto raramente e' stata riportata agranulocitosi. Patologie endocrine: vi sono stati rari casi di insufficienza surrenalica in pazienti con compromissione della funzionalita' surrenalica. Disturbi psichiatrici: raramentee' stata riportata psicosi. Patologie gastrointestinali: reazioni gastrointestinali quali anoressia, nausea, vomito, disturbi addominali, diarrea. Patologie epatobiliari: la rifampicina potrebbe causare epatitee pertanto devono essere eseguiti i test della funzionalita' epatica.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: possono verificarsireazioni cutanee di grado lieve che non sembrano essere di natura allergica. Di solito consistono in flushing e prurito con o senza la comparsa di rash. Si sono verificate orticaria e reazioni cutanee di ipersensibilita' piu' gravi, ma non sono comuni. Raramente sono stati riportati casi di reazione pemfigoide, eritema multiforme, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e vasculite. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: debolezza muscolare e miopatia sono stati segnalati in una piccola percentualedi pazienti in terapia con rifampicina. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disturbi del ciclo mestruale sono stati riferiti in donne sottoposte a terapia antitubercolare di lunga durata conschemi terapeutici contenenti rifampicina. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: si sono verificati casi di edema in una piccola percentuale di pazienti trattati con rifampicina. Reazioni che di solito si verificano con schemi terapeutici intermittenti, probabilmente di origine immunologica, includono: "sindromeinfluenzale" con febbre, brividi, cefalea, capogiri e dolore osseo; dispnea e sibili; calo della pressione arteriosa e shock; anafilassi; anemia emolitica acuta; insufficienza renale acuta dovuta a necrosi tubulare acuta o a nefrite interstiziale acuta. Isoniazide Patologie delsistema emolinfopoietico: eosinofilia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: pellagra. Patologie del sistema nervoso: polinevrite che si presenta con parestesie, debolezza muscolare, perdita dei riflessi tendinei, ecc. L'incidenza e' piu' elevata nei pazienti a bassa acetilazione ("slow acetylators"). Altri effetti neurotossici che sono rari al dosaggio normale comprendono convulsioni, encefalopatia tossica, neurite e atrofia ottica, disturbi della memoria e psicosi tossica. Patologie gastrointestinali: pancreatite (frequenza "non nota"), nausea, vomito, disturbi epigastrici. Patologie epatobiliari: epatite (frequenza "non nota"), anche grave e a volte letale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, acne, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, pemfigo, necrolisi epidermica tossica e sintomi sistemici di eosinofilia (frequenza "rara").Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: sindrome simil-lupus eritematoso sistemico Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: febbre. Patologie vascolari: vasculite (frequenza "non nota"). Pirazinamide Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia sideroblastica, trombocitopenia con o senza porpora. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: gotta attiva (pirazinamide riduce l'escrezione degli urati), anoressia. Patologie gastrointestinali: nausea, vomito e peggioramento di ulcera peptica. Patologie epatobiliari: epatite. La reazione epatica e' l'evento avversopiu' frequente e varia da una anormalita' asintomatica della funzionalita' epatica (diagnosticata attraverso valutazione dei parametri di laboratorio) a una lieve sindrome con febbre, malessere e indolenzimentoal fegato, fino a reazioni piu' gravi quali ittero clinico e rari casi di atrofia acuta e morte. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, prurito, eritema, rash. Molto raramente sono stati riportati casi di angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo: artralgia. Patologie renali ed urinarie: disuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: malessere, febbre. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non sono disponibili studi ben controllati sull'uso in gravidanza. Rifampicina si e' dimostrata teratogena nei roditori a dosi elevate. Anche se la rifampicina attraversa la placenta ed e' presente nel sangue del cordone ombelicale, non e' conosciuto il suo effetto sul feto, siada sola sia in associazione ad altri farmaci antitubercolari. Se somministrata durante le ultime settimane di gravidanza rifampicina puo' causare emorragie post-natali nella madre e nel neonato e quindi puo' rendersi necessario un trattamento con vitamina K. E' stato segnalato che nel ratto e nel coniglio isoniazide puo' esercitare un effetto sullosviluppo cardiaco dell'embrione se somministrata per via orale durante la gravidanza, anche se non sono state rilevate anomalie congenite negli studi condotti sulla riproduzione nei mammiferi (topo, ratto, coniglio). Il farmaco deve percio' essere usato nelle donne in gravidanzao in eta' fertile solo se il beneficio potenziale giustifica il potenziale rischio per il feto. Non vi sono dati sull'effetto a lungo termine sulla fertilita' umana. Rifampicina, isoniazide e pirazinamide passano nel latte materno. Percio' deve essere usato durante l'allattamento solo se il potenziale beneficio supera il rischio per il neonato.
INDICAZIONI
Fase intensiva iniziale del trattamento abbreviato della tubercolosi polmonare.
INTERAZIONI
Cibo: poiche' isoniazide possiede una limitata attivita' di inibizionedelle monoamino ossidasi, si puo' verificare interazione con cibi contenenti tiramina (formaggio, vino rosso). Puo' essere inibita anche ladiamino ossidasi causando una risposta eccessiva (per es. cefalea, sudorazione, palpitazioni, flushing, ipotensione) ai cibi che contengonoistamina (per es. tonno, pesci tropicali). I pazienti in terapia devono evitare cibi contenenti tiramina e istamina. Rifampicina/isoniazideInterazioni con enzimi del citocromo P-450. Rifampicina causa induzione ed isoniazide inibizione di taluni enzimi del citocromo P-450. None' conosciuto l'impatto di questi effetti in competizione di rifampicina e isoniazide sul metabolismo dei farmaci che vengono biotrasformatida questi enzimi. Pertanto e' necessaria cautela con la somministrazione insieme a farmaci metabolizzati dal citocromo P450. All'inizio deltrattamento o alla sua sospensione puo' rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci metabolizzati da questi enzimi, per mantenerne concentrazioni plasmatiche terapeuticamente ottimali. Rifampicina. Induzione enzimatica. Esempi di farmaci metabolizzati dagli enzimi del citocromo P-450 sono: anticonvulsivanti (ad es. fenitoina), antiaritmici (ad es. disopiramide, mexiletina, chinidina, propafenone, tocainide), antiestrogeni (ad es. tamoxifene, toremifene), anticoagulanti orali (ad es. warfarin), antidepressivi triciclici (ad es. amitriptilina, nortriptilina), antipsicotici (ad es. aloperidolo), antimicotici (ad es. fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo), farmaci antiretrovirali (per es. zidovudina, saquinavir, indinavir, efavirenz), barbiturici, beta-bloccanti, benzodiazepine (ad es. diazepam), calcio- antagonisti (per es. diltiazem, nifedipina, verapamile), chinina, cloramfenicolo, claritromicina, corticosteroidi, glicosidi cardioattivi, clofibrato, contraccettivi orali, dapsone, doxiciclina, estrogeni, farmaci benzodiazepino-simili (ad es. zopiclone, zolpidem), fluorochinolonici, gestrinone, immunosoppressori (ad es. tacrolimo, ciclosporina), ipoglicemizzanti orali (sulfaniluree), irinotecan, levotiroxina, losartan, analgesici stupefacenti, metadone, praziquantel, progestinici, riluzolo,5-HT3 antagonisti selettivi (ad es. ondansetron), statine metabolizzate dal CYP 3A4, telitromicina, teofillina, tiazolidindioni (ad es. rosiglitazone). Puo' rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio diquesti farmaci se somministrati in concomitanza con rifampicina. Le pazienti in terapia con contraccettivi orali devono utilizzare metodi contraccettivi non ormonali durante la terapia con rifampicina. Altre interazioni: quando viene somministrato in concomitanza con l'associazione saquinavir/ritonavir, aumenta la potenziale epatotossicita'. Pertanto l'utilizzo concomitante di Rifater con saquinavir/ritonavir e' controindicato. Con la concomitante somministrazione di atovaquone e rifampicina sono state osservate concentrazioni ridotte del primo ed aumentate del secondo. L'uso concomitante di ketoconazolo e rifampicina ha determinato riduzione dei livelli sierici di entrambi i farmaci. L'usoconcomitante di enalapril e rifampicina ha determinato aumento dei livelli di enalaprilat, il metabolita attivo dell'enalapril. In base allecondizioni cliniche del paziente si devono fare aggiustamenti della dose. La contemporanea assunzione di antiacidi puo' ridurre l'assorbimento di rifampicina. La somministrazione quotidiana di rifampicina deveessere fatta almeno 1 ora prima dell'assunzione di antiacidi. Con laconcomitante somministrazione di alotano o isoniazide viene aumentatala potenziale epatotossicita' del trattamento. L'uso concomitante di rifampicina e alotano deve essere evitato. I pazienti in terapia con rifampicina e isoniazide devono essere controllati attentamente a causadella possibile epatotossicita' del trattamento. Isoniazide: e' statoriportato che isoniazide inibisce il metabolismo di carbamazepina e fenitoina. Altre interazioni: l'acido para-aminosalicilico puo' aumentare la concentrazione plasmatica e l'emivita di eliminazione di isoniazide per competizione con gli enzimi acetilanti. Interferenza con test diagnostici e di laboratorio: e' stato dimostrato che livelli terapeutici di rifampicina inibiscono i test microbiologici standard per il dosaggio dei folati e della Vitamina B12. Percio' si devono utilizzare test alternativi. E' stato inoltre osservato un aumento transitorio deilivelli sierici di bilirubina. La rifampicina puo' ridurre l'escrezione biliare dei mezzi di contrasto utilizzati per la visualizzazione della colecisti, per via di una competizione per l'escrezione biliare. Percio' tali test dovrebbero essere effettuati prima dell'assunzione della dose mattutina del farmaco. Utilizzando la metodica KIMS (Kinetic Interaction of Microparticles in Solution) sono stati riportati reattivita' crociata e falsi positivi nei testi urinari per la determinazionedegli oppiacei eseguiti in pazienti in terapia con rifampicina. La gascromatografia e la spettrometria di massa, utilizzate come test di conferma, sono in grado di distinguere la rifampicina dagli oppiacei.
POSOLOGIA
Somministrare con continuita' quotidiana durante la fase intensiva iniziale del trattamento abbreviato della tubercolosi polmonare, che ha generalmente la durata di due mesi. Se ritenuto utile, e' possibile somministrare contemporaneamente altri antitubercolari, quali la streptomicina per via intramuscolare o l'etambutolo. Una volta completata la fase iniziale, il trattamento puo' essere continuato con la combinazione rifampicina-isoniazide, sempre con regime giornaliero e per almeno 4mesi. Questo regime della durata totale di 6 mesi, se correttamente attuato, e' efficace e presenta una frequenza molto bassa di ricadute.L'esperienza clinica indica che queste si verificano generalmente entro i primi 6 mesi dopo la conclusione del suddetto periodo di trattamento, con bacilli che sono ancora sensibili ai farmaci impiegati, per cui normalmente non sono necessari cambiamenti nello schema terapeuticoda utilizzare. Adulti: una compressa rivestita contiene rifampicina, isoniazide e pirazinamide in proporzioni tali che la posologia ottimalepuo' essere conseguita nel modo seguente. Peso <40 kg: 3 compresse; 40-49 kg: 4 compresse; 50- 64 kg: 5 compresse; >65 kg: 6 compresse. Laposologia indicata corrisponde alle seguenti dosi medie di principi attivi in mg/kg: rifampicina 9 - 12 mg/kg; isoniazide 4 - 5 mg/kg; pirazinamide 23 - 30 mg/kg. In pratica cio' equivale in media ad una compressa rivestita ogni 10 kg di peso. Le compresse rivestite vanno somministrate in dose singola giornaliera una o due ore prima del pasto. Popolazione pediatrica: le dosi fisse dei tre farmaci nel farmaco possononon essere appropriate per i bambini nelle diverse eta', per cui non e' adatto all'uso nei pazienti al di sotto dei 12 anni.
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa rivestita contiene 50 mg di isoniazide, 120 mg di rifampicina e 300 mg di pirazinamide.

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