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QUINAPRIL ID MY*14CPR20+12,5MG

QUINAPRIL ID MY*14CPR20+12,5MG

MYLAN SpA
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AVVERTENZE
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapiadel duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deveavvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Reazioni da ipersensibilita'. Le reazioni da ipersensibilita' possono comparire in pazienti cono senza precedenti di allergia o asma bronchiale, ad es. porpora, fotosensibilita', orticaria, angioite necrotizzante, disturbi respiratoriinclusi polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche. Ipotensione. Questo farmaco puo' causare ipotensione sintomatica, di solito non piu' frequentemente dei farmaci in monoterapia. Ipotensione sintomatica e' stata raramente osservata in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi trattati con quinapril, l'ipotensione compare con maggior probabilita' se il paziente e' ipovolemico ad es. acausa di terapia diuretica, restrizioni dietetiche del sale, dialisi,diarrea o vomito con grave ipertensione renina-dipendente. Questo farmaco deve essere usato con cautela in pazienti in terapia concomitantecon altri agenti antipertensivi. La tiazide, componente di questo medicinale, puo' potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi, inparticolare farmaci ganglionici o bloccanti adrenergici periferici. Gli effetti antipertensivi della componente tiazidica possono anche essere aumentati nei pazienti post- simpatectomizzati. Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supinae, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta ipotensiva non e' una controindicazione al prosieguo della terapia; comunque, se si verifica un tale evento deve essere presa in considerazione la diminuzione del dosaggio di quinapril o di qualunque terapia diuretica concomitante. Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, con o senza insufficienza renale associata, la terapia con ACE-inibitori, puo' causare un'eccessiva caduta della pressione sanguigna, che puo' essere associata ad oliguria, aumento dell'azotemia ed in rari casi ad insufficienza renale acutae morte di tali pazienti. La terapia con questo farmaco deve iniziaresotto attenta supervisione medica. I pazienti devono essere seguiti attentamente durante le prime due settimane di trattamento ed ogni voltache la dose viene aumentata. Insufficienza cardiaca/patologie cardiache. Come conseguenza dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, si possono prevedere alterazioni della funzionalita' renale in individui suscettibili. Nei pazienti con grave insufficienza cardiaca la cui funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina- aldosterone, il trattamento con quinapril puo' essere associato ad oliguria e/o azotemia progressiva e raramente insufficienza renale acuta e/o morte. Stenosi della valvola mitrale e aortica/cardiomiopatia ipertrofica. Come con altri ACE inibitori, quinapril deve essere somministrato con cautela a pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione nel flusso del ventricolo sinistro comepure con stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. In casi emodinamicamente rilevanti la combinazione fissa non deve essere somministrata. Tosse. La tosse e' un evento associato all'uso di ACE inibitori. Tipicamente, la tosse e' di tipo non-produttivo e persistente e si risolve con l'interruzione del trattamento. Tuttavia la tosse indotta da ACE-inibitore dovrebbe essere valutata nell'ambito della diagnosi differenziale di questo sintomo. Malattie renali. Questo medicinale deve essere usato con cautela in pazienti con malattie renali. Nelle malattierenali gravi, le tiazidi possono precipitare un aumento dell'azotemiaed una moderata compromissione renale (clearance della creatinina 10-20 ml/min). In genere le tiazidi sono inefficaci in tali pazienti e gli effetti di dosi ripetute possono risultare cumulativi. L'esperienzain pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <10 ml/min) e' insufficiente. Prima di iniziare la terapia con ACE inibitori, deve essere esclusa la stenosi renale arteriosa nei pazientitrapiantati di rene. L'emivita del quinaprilato viene prolungata al diminuire della clearance della creatinina. I pazienti con clearance della creatinina <60 ml/min richiedono un ridotto dosaggio iniziale di quinapril. In questi pazienti il dosaggio deve essere aumentato in basealla risposta terapeutica e la funzionalita' renale deve essere attentamente monitorata, benche' studi iniziali non indichino che il quinapril produca un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale. Instudi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale, aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica sono stati osservati in alcuni casi dopo terapia con ACE-inibitori.Questi aumenti sono risultati quasi sempre reversibili con l'interruzione della terapia con ACE-inibitore e/o diuretico. In tali pazienti la funzionalita' renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia. Alcuni pazienti ipertesi o con insufficienza cardiaca senza apparente patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestatoaumenti dell'azotemia (>1,25 volte il limite superiore della norma) edella creatinina sierica, generalmente modesti e transitori, in particolare quando quinapril e' stato somministrato assieme ad un diuretico. Sono stati osservati aumenti del 2% e 2% rispettivamente dell'azotemia e della creatinina sierica in pazienti ipertesi sottoposti a monoterapia con quinapril, e del 4% e 3% rispettivamente in pazienti ipertesi sottoposti a terapia con quinapril/idroclorotiazide. Questi aumentisi verificano con maggiore probabilita' in pazienti con compromissionerenale preesistente. In tal caso puo' essere richiesta la riduzione del dosaggio e/o la sospensione del diuretico e/o del quinapril. Compromissione renale. In pazienti con malattie renali, le tiazidi potrebbero precipitare l'azotemia. Effetti comulativi del farmaco devono esseresviluppati in pazienti con funzione renale compromessa.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori)e diuretici.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Blister: conservare il farmaco nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Questo farmaco e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' alquinapril o ad altri ACE-inibitori o ad uno qualunque degli eccipienti. Ipersensibilita' all'idroclorotiazide o ad altri derivati delle sulfaniluree. Anamnesi di angioedema associato con precedente terapia conACE-inibitori. Edema angioneurotico ereditario o idiopatico. Ostruzione dinamica del flusso ventricolare sinistro. Anuria o grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Grave compromissione epatica. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'uso concomitante di questo farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Questo farmaconon deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan.
DENOMINAZIONE
QUINAPRIL E IDROCLOROTIAZIDE MYLAN GENERICS COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: magnesio carbonato pesante, calcio idrogeno fosfato anidro, amido di mais pregelatinizzato, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: idrossipropilcellulosa, ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol, ferro ossido giallo (E172),ferro ossido rosso (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con questo farmaco, con le seguenti frequenze: moltocomuni (>=1/10), comuni (>=1/100 e <1/10), non comuni (>=1/1000 e <1/100), rari (>=1/10.000 e<1/1000), molto rari (<1/10.000), non nota (non puo' essere determinata dai dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Comune: bronchite, infezione delle alte vie respiratorie, faringite, rinite; non comune: infezione virale, infezione del tratto urinario, sinusite. Patologie del sangue e del sistema linfatico. Non nota: Agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia, trombocitopenia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattoide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperkaliemia,gotta, iperuricemia; non comune: alterata tolleranza al glucosio. Patologie endocrine. Non comune: il fabbisogno di insulina in pazienti diabetici puo' essere alterato dai tiazidici e puo' manifestarsi il diabete mellito latente. Patologie psichiatriche. Comune: insonnia; non comune: confusione, depressione, nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, sonnolenza; non comune: parestesia, attacco ischemico transitorio, sincope, disgeusia; raro: disturbi dell'equilibrio; non nota: emorragia cerebrale. Patologie dell'occhio. Non comune: ambliopia; molto raro: visione annebbiata; non nota: miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito, vertigini. Patologie cardiache. Comune: angina pectoris, tachicardia, palpitazioni; non comune: infarto del miocardio; non nota: aritmia. Patologie vascolari. Comune: Vasodilatazione; non comune: ipotensione; non nota: ipotensioneposturale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: bronchite, tosse, faringite, rinite, infezione delle vie respiratorie superiori; non comune:Dispnea, sinusite, gola secca; raro: polmonite eosinofila, edema angioneurotico con ostruzione delle vie aeree superiori (che puo' essere fatale); non nota: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, vomito; non comune: flatulenza, secchezza delle fauci o della gola, alterazione del gusto; raro: stipsi, glossite; molto rara: ileo, angioedema intestinale; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non nota: epatite, ittero colestatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune:alopecia, fotosensibilita', prurito, rash, angioedema, sudorazione aumentata; raro: alterazioni della cute possono essere associate con febbre, dolore muscolare e articolare (mialgie, artralgie, artrite), infiammazione vascolare (vasculite), efflorescenza psoriasiforme; molto raro: orticaria; non nota: necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, pemfigo, porpora, sindrome di stevens-johnson#, infiammazione dei tessuti sierosi ed alterazione di alcuni valoridi laboratorio (eosinofilia e/o aumento del titolo ana, aumento dellaves). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore alla schiena, mialgia, iperuricemia, gotta; non comune: artralgia; non nota: lupus eritematoso sistemico. Patologie renali ed urinarie. Non comune: disfunzione renale, proteinuria, infezionedelle vie urinarie; non nota: nefrite tubulointerstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, dolore toracico, stanchezza; non comune:febbre, edema generalizzato, edema periferico; non nota: sierosite. Esami diagnostici. Comune: aumento della creatinina sierica, aumento dell'azotemia; non nota: aumento del colesterolo e dei trigliceridi, diminuzione dell'ematocrito e dei leucociti, aumenti degli enzimi epaticie della bilirubina sierica, aumento degli anticorpi anti-nucleo, aumento della velocita' di sedimentazione dei globuli rossi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avversesospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto disegnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. ACE- inibitori. L'uso di ACE-inibitori e' sconsigliato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche relative al rischio teratogeno a seguito di esposizione agli ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza nonsono state conclusive; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con ACE-inibitori sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono cambiare il trattamento ricorrendo ad antiipertensivialternativi che abbiano un profilo di sicurezza noto per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente e se necessario deve essere instaurata una terapia alternativa. E' noto che un'esposizione allaterapia con ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre determina fetotossicita' umana (diminuita funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizionead ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per un'eventuale ipotensione. Idroclorotiazide.Esiste una limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animalisono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la barriera placentare. In base al meccanismo farmacologico di azione dell'idroclorotiazideil suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione fetale-placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come l'ittero, disturbi nel bilanciamento degli elettroliti e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzataper l'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di un ridotto volume plasmatico e dell'ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul corso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per il trattamento dell'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza ad esclusione di raresituazioni dove non e' possibile fare ricorso a trattamenti alternativi. Allattamento. Quinapril. Dati farmacocinetici limitati mostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene tali concentrazioni sembrino essere clinicamente irrilevanti, l'uso di questo farmaco durante l'allattamento non e' raccomandato negli infanti pretermine e nei neonati alle prime settimane di vita, a seguito del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e poiche' l'esperienza clinica e' limitata. Nel caso di bambini piu' grandi, l'uso di questo medicinale durante l'allattamento puo' essere considerato nel caso in cui questo trattamento sia necessario per la madre e nel caso in cui il bambinovenga monitorato per qualsiasi effetto avverso. Idroclorotiazide. Idroclorotiazide e' escreta nel latte umano in piccole quantita'. Le tiazidi utilizzate ad alte dosi che causano un'intensa diuresi possono inibire la produzione del latte. L'uso di questo farmaco non e' raccomandato durante l'allattamento. Nel caso in cui questo farmaco venga utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute le piu'basse possibili.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti per i quali e' appropriato un trattamento combinato con quinapril ed un agente diuretico.
INTERAZIONI
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldostrerone (RAAS). Idati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Tetracicline ed altri medicinali che interagiscono con il magnesio. A causa della presenza di magnesio carbonato nella formulazione, il quinapril ha mostrato, in volontari sani, diridurre l'assorbimento delle tetracicline in somministrazione concomitante del 28-37%. Si raccomanda che la somministrazione concomitante di tetracicline venga evitata. Questa interazione deve essere considerata se si prescrivono contemporaneamente quinapril e tetraciclina. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE- inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumentail rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus)e un inibitore DDP IV vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema. Si deve usare cautela nell'avviare un trattamentocon un inibitore del mTOR o un inibitore della DPP-IV in un paziente che sta gia' assumendo un ACE inibitore. Agenti che aumentano il potassio sierico. Questo farmaco contiene un diuretico tiazidico, che tendead aumentare l'escrezione urinaria del potassio ma contiene anche un ACE-inibitore che tende a conservare il potassio abbassando i livelli di aldosterone. Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con quinapril e idroclorotiazide si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone,triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significatividel potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare quinapril e idroclorotiazide in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di quinapril e idroclorotiazide con i farmaci sopra citati none' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorreesercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina. Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina. Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Cotrimossazolo (Sulfametoxazolo/Trimetoprim). I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischiodi iperkaliemia. In pazienti anziani o con funzione renale compromessa, la co-somministrazione di un ACE inibitore con sulfametoxazolo/trimetoprim e' stata associata a iperpotassiemia grave che si pensa esseredovuta al trimetroprim. I medicinali contenenti quinapril/idroclorotiazide e trimetroprim devono essere pertanto somministrati con cautelae monitorando adeguatamente il potassio sierico. Altri diuretici. Questo farmaco contiene un diuretico. L'uso concomitante di un altro diuretico puo' avere un effetto additivo. Inoltre i pazienti in trattamentocon diuretici, specialmente quelli che hanno una riduzione della volemia e/o dei sali, possono presentare una eccessiva riduzione della pressione all'inizio della terapia o dopo gli aumenti di dosaggio di un ACE-inibitore. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti interrompendo la somministrazione del diuretico, espandendo la volemia, aumentando l'assunzione di sale o cominciando la terapia con bassi dosaggi diquinapril. Diuretici solfonammidici. I diuretici solfonammidici devonoessere assunti almeno un'ora prima o da quattro a sei ore dopo l'assunzione di questi farmaci. Altri medicinali antipertensivi. Vi possonoessere un effetto additivo o di potenziamento quando questo farmaco viene associato con altri farmaci antipertensivi come nitrati o vasodilatatori. Chirurgia/Anestesia. Benche' non siano disponibili dati che indicano un'interazione tra quinapril ed agenti anestetici che produconoipotensione, si deve usare cautela quando i pazienti sottoposti a chirurgia maggiore o anestesia, poiche' gli ACE-inibitori hanno mostratodi bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. Questo puo' portare ad ipotensione che puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Le tiazidi possono diminuire la risposta arteriosa alla noradrenalina. Nella chirurgia di emergenza gli agenti pre-anesteticied anestetici devono essere somministrati a dosi ridotte. Le tiazidi possono aumentare la risposta alla tubocurarina. Litio. Il litio in genere non deve essere somministrato assieme ai diuretici. I diuretici riducono la clearance renale del litioed aumentano il rischio di tossicita' del litio. Aumento dei livelli sierici del litio e sintomi di tossicita' del litio sono stati riportati in pazienti in trattamento concomitante con litio ed ACE-inibitori,a causa dell'effetto di perdita del sodio di questi agenti. Con questofarmaco il rischio di tossicita' del litio puo' aumentare. Questo medicinale deve essere somministrato con cautela e si raccomanda un frequente monitoraggio dei livelli sierici di litio. Corticosteroidi, ACTH.E' stato osservato una deplezione intensificata degli elettroliti, inparticolare ipokaliemia. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). In alcuni pazienti la somministrazione di FANS puo' ridurre gli effetti diuretici, natriuretici ed antipertensivi dei diuretici dell'ansa,risparmiatori di potassio e tiazidici e puo' ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE- inibitori. Pertanto, quando questo farmaco e FANSvengono co-somministrati, i pazienti devono essere osservati attentamente per determinare se il desiderato effetto di questo farmaco viene ottenuto. Inoltre e' stato descritto che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico, mentrela funzionalita' renale puo' diminuire.
POSOLOGIA
Si raccomanda l'aggiustamento della dose dei singoli componenti primadella somministrazione dell'associazione a dosi fisse. Quando e' appropriato dal punto di vista clinico, puo' essere preso in considerazioneil passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione a dosi fisse.La dose di mantenimento abituale e' di 10 mg di quinapril e 12,5 mg di idroclorotiazide, una volta al giorno al mattino. La dose puo' essere aumentata ad intervalli di almeno 3 settimane. La dose massima e' di20 mg di quinapril e 25 mg di idroclorotiazide. Precedente terapia diuretica. Dopo la dose iniziale puo' comparire ipotensione sintomatica,cio' e' piu' probabile nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione salina come conseguenza di una precedente terapia diuretica. In tali pazienti la terapia diuretica deve essere sospesa 2 o 3 giorni prima di iniziare la terapia con l'associazione a dosi fisse. Se cio' non fosse possibile, il trattamento deve essere iniziato con una dose di 5 mg diquinapril da solo. Compromissione renale. Nei pazienti con clearance della creatinina compresa tra 30 e 60 ml/min le dosi individuali dei singoli componenti devono essere aggiustate con particolare attenzione prima di passare all'associazione a dosi fisse. La dose dell'associazione a dosi fisse deve essere mantenuta la piu' bassa possibile. L'associazione a dosi fisse e' controindicata in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Pazienti anziani. Nei pazienti anziani le dosi individuali dei singoli componenti devono essere aggiustate con particolare attenzione prima di passare all'associazione a dosi fisse. La dose dell'associazione a dosi fisse deveessere mantenuta la piu' bassa possibile. Popolazione pediatrica. L'efficacia e la sicurezza dell'uso nei bambini non sono state stabilite.Pertanto l'uso in bambini e adolescenti e' sconsigliato. Modo di somministrazione. Le compresse devono essere prese con una sufficiente quantita' di liquido e possono essere prese con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Questo farmaco da 10/12,5 mg. Ogni compressa contiene quinapril cloridrato equivalente a 10 mg di quinapril e 12,5 mg di idroclorotiazide. Questo farmaco da 20/12,5 mg. Ogni compressa contiene quinapril cloridrato equivalente a 20 mg di quinapril e 12,5 mg di idroclorotiazide. Questo farmaco da 20/25 mg. Ogni compressa contiene quinapril cloridratoequivalente a 20 mg di quinapril e 25 mg di idroclorotiazide.

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