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AVVERTENZE
Gli effetti della pravastatina non sono stati studiati in pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote. La terapia con pravastatina non e' adatta quando l'ipercolesterolemia e' dovuta ad un alto livello di Colesterolo HDL. Come per altri inibitori del HMG-CoA reduttasi, l'uso concomitante di pravastatina e fibrati non e' raccomandato.Nei bambini in eta' prepuberale, il beneficio/rischio del trattamentodeve essere attentamente valutato dal medico prima di iniziare il trattamento. Disturbi epatici: cosi' come per altri agenti ipolipemizzanti, anche la pravastatina ha fatto registrare moderati aumenti delle transaminasi. Nella maggioranza dei casi, i livelli delle transaminasi sono tornati nella norma senza dover ricorrere all'interruzione del trattamento. Si raccomanda di porre particolare attenzione ai pazienti che manifestino un innalzamento dei livelli di transaminasi, e di interrompere il trattamento qualora gli innalzamenti di alanina aminotrasferasi (ALT) ed aspartato aminotrasferasi (AST) siano persistenti e superino di tre volte il limite superiore di normalita'. Vi sono state raresegnalazioni postmarketing di insufficienza epatica fatale e non fatale in pazienti che assumevano statine, inclusa pravastatina. Nel casoin cui lesioni epatiche sintomatiche gravi e/o iperbilirubinemia o ittero si verifichino durante il trattamento con pravastatina, interrompere subito la terapia. Se non viene stabilita una eziologia alternativa, non riprendere la terapia con pravastatina. Porre particolare attenzione nel caso di somministrazione di pravastatina a pazienti con anamnesi di epatopatie o forte consumo di alcool. Disturbi muscolari: comealtri inibitori del HMG-CoA reduttasi (statine), anche la pravastatinae' stata associata alla comparsa di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. La miopatia deve sempre essere presa in considerazione in pazienti trattati con statine che presentino sintomi muscolariingiustificati, quali dolore o tensione, debolezza muscolare o crampi.In tali casi si consiglia di misurare i livelli di creatinchinasi (CK) (vedere di seguito). La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta se i livelli di CK superano di 5 volte il limite superiore di normalita' (x ULN) e in presenza di sintomi clinici gravi. Molto raramente (circa 1 caso in oltre 100.000 anni/paziente), si registrarabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una condizione acuta, potenzialmente mortale, che colpisce l'apparato muscoloscheletrico, che puo' svilupparsi in qualsiasi momentodel trattamento, ed e' caratterizzata da distruzione muscolare massiccia associata a un forte aumento nei livelli di CK (normalmente >30 o40 x ULN), che provoca mioglobinuria. Il rischio di miopatia associataa statine sembra dipendere dall'esposizione e, quindi, puo' variare aseconda del singolo farmaco (a causa delle differenze di lipofilia efarmacocinetica), nonche' in funzione della dose e del potenziale di interazione farmacologica. Sebbene non esistano condizioni muscolari incui la prescrizione di statine sia controindicata, alcuni fattori predisponenti che includono l'eta' avanzata (>65 anni), l'ipotiroidismo non controllato e il danno renale, potrebbero aumentare il rischio di tossicita' muscolare e, quindi, giustificare un'attenta valutazione delbeneficio/rischio ed uno specifico monitoraggio clinico. In questi pazienti, prima dell'inizio della terapia con statine, e' opportuno misurare i livelli di CK (vedere di seguito). Vi sono state segnalazioni molto rare di una miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy,IMNM) durante, o dopo, il trattamento con alcune statine. La IMNM e' caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un'elevata creatinchinasi sierica, chepermangono nonostante l'interruzione del trattamento con statine. Il rischio e la gravita di disturbi muscolari durante la terapia con una statina sono aumentati dalla co-somministrazione di medicinali interagenti con essa, come ciclosporina, claritromicina e altri macrolidi o niacina. Occasionalmente l'uso dei soli fibrati e' associato a miopatia.L'uso combinato di una statina con fibrati deve essere generalmente evitato. Un aumento nell'incidenza di miopatia e' stato descritto anchein pazienti che ricevevano altre statine in combinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Cio' puo' risultare dalle interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina. Quando associati al trattamento con statine, i sintomi muscolarigeneralmente si risolvono con l'interruzione della terapia. Acido fusidico: le statine, inclusa la pravastatina, non devono essere co-somministrate con formulazioni sistemiche di acido fusidico o nei 7 giorni successivi all'interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti per i quali l'uso di acido fusidico per via sistemica e' considerato indispensabile, il trattamento con statine deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni decessi) in pazienti che ricevevano acido fusidico e statine in combinazione. I pazienti devono essere avvertiti di consultare immediatamente il medico se avvertono qualsiasi sintomo di debolezza, dolore o dolorabilita' muscolare. La terapia con statine puo' essere reintrodotta sette giorni dopo l'ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, nelle quali e' necessario l'uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, ad esempioper il trattamento di infezioni gravi, la necessita' di co-somministrazione di pravastatina e acido fusidico deve essere presa in cosiderazione soltanto caso per caso e sotto stretto controllo medico. Sono stati segnalati casi di miopatia, inclusa rabdomiolisi, durante la terapia con pravastatina in co-somministrazione con colchicina, e deve essere utilizzata cautela nel prescrivere pravastatina con colchicina. Livelli di CK e loro interpretazione: nei pazienti asintomatici in terapiacon statine non e' necessario il monitoraggio di routine dei livellidi CK o di altri enzimi muscolari. Tuttavia, si raccomanda la rilevazione dei livelli di CK, prima dell'inizio della terapia con statine, inpazienti con fattori predisponenti specifici e, durante la terapia, in pazienti che presentino sintomi muscolari, come descritto di seguito. Qualora i livelli basali di CK fossero considerevolmente elevati (>5x ULN), la misurazione dei livelli deve essere ripetuta dopo 5-7 giorni per confermare i risultati.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti modificanti i lipidi, non associati/inibitori del HMG CoA reduttasi.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Epatopatia in fase attiva, inclusi innalzamenti persistenti e ingiustificati delle transaminasi sieriche pari a tre volte il limite superiore di normalita' (ULN). Gravidanza e allattamento.
DENOMINAZIONE
PRAVASTATINA RATIOPHARM COMPRESSE
ECCIPIENTI
10 mg: lattosio, povidone (PVP K-30), crospovidone, calcio fosfato dibasico (E341), ferro ossido rosso (E172), sodio stearil fumarato, cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica (E466). 20 mg: lattosio, povidone (PVP K-30), crospovidone, calcio fosfato dibasico (E341), ferro ossido giallo (E172), sodio stearil fumarato, cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica (E466). 40 mg: lattosio, povidone (PVP K-30), crospovidone, calcio fosfato dibasico (E341), giallo chinolina (E104), blu brillante FCF (E133), sodio stearil fumarato,cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica (E466).
EFFETTI INDESIDERATI
La frequenza degli eventi avversi e' classificata come segue: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Sperimentazioni cliniche: la pravastatina e' stata studiata, alla dose di 40 mg, in sette studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, con oltre 21.000 pazienti trattati con pravastatina (n = 10.764) o placebo (n = 10.719), che rappresentano oltre 47.000 paziente/anni di esposizione alla pravastatina. Oltre 19.000 pazienti sono stati seguiti per un tempo mediano di 4,8-5,9 anni. Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse da farmaco; nessuna di queste si e' verificata ad un tasso in eccesso dello 0,3% nel gruppo con pravastatina rispetto al gruppo con placebo. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, disturbo del sonno, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista (visione offuscata e diplopia). Patologie gastrointestinali. Non comune: dispepsia/pirosi, dolore addominale, nausea/vomito, costipazione, diarrea, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, eruzione cutanea, orticaria, anomalie del cuoio capelluto/capelli (inclusa alopecia). Patologie renali e urinarie. Non comune: minzione anormale (disuria, pollachiuria, nicturia).Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione sessuale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. Eventi di particolare rilevanza clinica. Effetti muscolo-scheletrici: negli studi clinicisono stati segnalati effetti sul muscolo scheletrico, ad es. dolore muscoloscheletrico inclusa artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CK. Il tasso di mialgia (1,4% pravastatina vs 1,4% placebo) e di debolezza muscolare (0,1% pravastatinavs < 0,1% placebo) e l'incidenza dei livelli di CK > 3 volte i limitisuperiori della norma e > 10 volte i limiti superiori della norma negli studi "Cholesterol and Recurrent Events (CARE)", "West of Scotland Coronary Prevention Study (WOSCOPS)" e "Long-term Intervention with pravastatin in Ischemic Disease (LIPID)" sono risultati simili nei gruppitrattati con placebo (rispettivamente 1,6% pravastatina vs 1,6% placebo e 1,0% pravastatina vs 1,0% placebo). Effetti epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche. Nei tre studi clinici alungo termine controllati verso placebo, CARE, WOSCOPS e LIPID, si sono verificate, con frequenza simile (<=1,2%), marcate anomalie di ALT eAST (>3 x ULN) in entrambi i gruppi trattati. Post-marketing: oltre aquanto specificato sopra, dopo l'immissione in commercio della pravastatina sono stati segnalati i seguenti effetti avversi. Patologie delsistema nervoso. Molto raro: polineuropatia periferica, in particolaredopo uso prolungato, parestesia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita': anafilassi, angioedema, sindrome simile al lupus eritematoso. Patologie gastrointestinali. Molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante; non nota: insufficienza epatica fatale e non fatale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi, associata a insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia, miosite, polimiosite. Non comune: disturbi tendinei, specificamente tendinite, a volte complicati darottura. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: reazione di fotosensibilita'; Molto raro: dermatomiosite; Non nota: eruzione cutanea inclusa eruzione lichenoide. Effetti di classe: incubi; perdita della memoria; depressione; casi eccezionali di patologia polmonare interstiziale, in particolare con la terapia a lungo termine; diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori dirischio (glicemia a digiuno >= 5,6 mmol/L, IMC > 30 kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione). Patologie del sistemamuscoloscheletrico. Non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata.Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospette tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: pravastatina e' controindicata durante la gravidanza, e deve essere somministrata alle donne in eta' fertile solo quando il concepimento e' improbabile e dopo averle informate dei rischi potenziali.Si raccomanda particolare cautela nelle adolescenti fertili, al finedi assicurare un'appropriata comprensione del potenziale rischio associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. Se una paziente sta progettando una gravidanza, o rimane incinta, il medico deve esserne informato immediatamente e la somministrazione di pravastatinadeve essere interrotta in considerazione dei danni potenziali per il feto. Allattamento: una piccola quantita' di pravastatina viene escretanel latte materno e, pertanto, pravastatina e' controindicata durantel'allattamento al seno.
INDICAZIONI
Ipercolesterolemia: trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alladieta e ad altri trattamenti non farmacologici (per es. esercizio fisico, perdita di peso) e' inadeguata. Prevenzione primaria: riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con ipercolesterolemia moderata, o grave, ed alto rischio di un primo eventocardiovascolare, in aggiunta alla dieta. Prevenzione secondaria: riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con anamnesi positiva per infarto del miocardio (IM), o angina instabile, e con livelli di colesterolo sia normali che aumentati, in aggiuntaalla correzione di altri fattori di rischio. Post trapianto: riduzione dell'iperlipidemia post trapianto in pazienti in terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto di organi solidi.
INTERAZIONI
Fibrati: l'uso di fibrati in monoterapia e' occasionalmente associatoa miopatia. Quando i fibrati sono stati somministrati in concomitanzaad altre statine, e' stato rilevato un aumento del rischio di eventi muscolari avversi, quali la rabdomiolisi. Non e' possibile escludere lacomparsa di questi eventi avversi con la pravastatina; quindi, in generale, l'associazione di pravastatina e fibrati (p.es. gemfibrozil, fenofibrato) deve essere evitata. Nei pazienti per i quali tale associazione si rendesse necessaria, si dovra' effettuare un attento monitoraggio clinico e dei livelli di CK. Colestiramina/Colestipolo: la somministrazione concomitante ha dato luogo a una diminuzione della biodisponibilita' della pravastatina di circa il 40-50%. Non e' stata rilevataalcuna diminuzione clinicamente significativa della biodisponibilita'e dell'efficacia terapeutica quando pravastatina e' stata somministrata un'ora prima, o quattro ore dopo, la colestiramina, o un'ora prima del colestipolo. Ciclosporina: la somministrazione concomitante di pravastatina e ciclosporina ha portato ad un aumento di circa 4 volte dell'esposizione sistemica alla pravastatina. In alcuni pazienti, tuttavia, l'aumento dell'esposizione alla pravastatina puo' essere maggiore. Si raccomanda il monitoraggio dei parametri clinici e biochimici nei pazienti trattati con tale associazione. Antagonisti della vitamina K: come per altri inibitori del HMG-CoA reduttasi, l'inizio del trattamento o l'aumento del dosaggio di pravastatina in pazienti trattati contemporaneamente con antagonisti della vitamina K (ad es. warfarin o un altro anticoagulante cumarinico) puo' portare ad un aumento della International Normalized Ratio (INR). La sospensione del trattamento o la diminuzione del dosaggio di pravastatina puo' risultare in una diminuzione dell'INR. In tali situazioni, e' necessario un adeguato monitoraggio dell'INR. Macrolidi: i macrolidi possono potenzialmente aumentare l'esposizione alla statina se usati in combinazione. La pravastatina deve essere usata con cautela in combinazione con gli antibiotici macrolidi (es. eritromicina, claritromicina, roxitromicina) a causa del potenziale aumento del rischio di miopatie. In uno dei due studi d'interazione con pravastatina ed eritromicina e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC (70%) e della C max (121%) di pravastatina. In uno studio simile con claritromicina e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC (110%) e della C max(127%). Sebbene questi siano cambiamenti minori, si deve usare cautelanell'associare pravastatina ad eritromicina o claritromicina. Warfarin e altri anticoagulanti: i parametri di biodisponibilita' allo statostazionario, per la pravastatina, non hanno subito alterazioni dopo lasomministrazione con warfarin. La somministrazione cronica dei due farmaci non ha modificato l'azione anticoagulante del warfarin. Acido fusidico: il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, puo' essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico e statine. Il meccanismo di questa interazione (farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) e' ancora sconosciuto. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) nei pazienti trattati con questa associazione. Se il trattamento con acido fusidico sistemicoe' necessario, il trattamento con pravastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Colchicina. Precauzioni di impiego: a causa dell'aumento del rischio di miopatia/rabdomiolisi e' raccomandato un monitoraggio clinico e biologico, specialmente quando si inizia una terapia di associazione tra pravastatina e colchicina. Acido nicotinico: il rischio di tossicita' muscolare e' aumentato dalla somministrazione concomitante delle statine con l'acido nicotinico. In uno studio, pazienti cinesi che assumevano insieme acidonicotinico e laropiprant in concomitanza con simvastatina hanno riportato una piu' alta incidenza di miopatia e rabdomiolisi rispetto ai pazienti caucasici. Rifampicina: in uno studio di interazione in cui la pravastatina era somministrata insieme alla rifampicina, e' stato osservato un aumento di circa 3 volte nell'AUC e nella C max della pravastatina. Pertanto, deve essere utilizzata cautela nel combinare il trattamento di pravastatina con rifampicina se vengono somministrate nello stesso momento. Lenalidomide: quando le statine sono somministrate in combinazione con lenalidomide c'e' un aumento del rischio di rabdomiolisi. Deve essere garantito un maggiore monitoraggio clinico e biologicoin particolare durante le prime settimane di trattamento. Farmaci metabolizzati dal citocromo P450: il metabolismo della pravastatina da parte del citocromo P450 non e' clinicamente significativo. Ecco perche', come e' stato osservato con altre statine, i farmaci metabolizzati dal sistema del citocromo P450, o i suoi inibitori, possono essere aggiunti ad un regime stabile di pravastatina senza indurre cambiamenti significativi nei livelli plasmatici di pravastatina. L'assenza di interazioni farmacocinetiche significative con la pravastatina e' stata dimostrata per diversi prodotti, in particolare per i substrati/inibitoridi CYP3A4 (per es. diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo,inibitori della proteasi, succo di pompelmo) e per gli inibitori di CYP2C9 (per es. fluconazolo). Altri medicinali: negli studi di interazione, non sono state osservate differenze statisticamente significativedi biodisponibilita' quando la pravastatina e' stata somministrata conacido acetilsalicilico, antiacidi (se somministrati un'ora prima della pravastatina), acido nicotinico o probucol.
POSOLOGIA
Posologia: prima di iniziare la terapia con pravastatina, si deve escludere la presenza di cause secondarie di ipercolesterolemia e far seguire al paziente una dieta ipolipemizzante standard, che dovra' continuare durante il trattamento. Ipercolesterolemia: l'intervallo di dosi raccomandato e' 10-40 mg una volta al giorno. Poiche' la risposta terapeutica compare entro una settimana e l'effetto completo di una data dose entro quattro settimane, si consiglia di effettuare controlli lipidici periodici, aggiustando di conseguenza la dose. La dose massima giornaliera e' 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi clinici di prevenzione su morbilita' e mortalita', l'unica posologia presa in considerazione, come dose iniziale e dose di mantenimento, e' stata di 40 mg al giorno. Posologia dopo trapianto: dopo trapianto d'organo , la dose iniziale raccomandata per i pazienti trattati con agentiimmunosoppressori e' di 20 mg al giorno. Sulla base della risposta lipidica, la dose puo' essere aggiustata, sotto stretto controllo medico,fino a 40 mg . Bambini e adolescenti (8-18 anni di eta') affetti da ipercolesterolemia eterozigote familiare: la dose raccomandata e' 10-20mg una volta al giorno nella fascia di eta' 8-13 anni, poiche' dosi maggiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione, e 10-40mg al giorno nella fascia di eta' 14-18 anni. Non ci sono dati clinici nei bambini di eta' inferiore agli 8 anni. Pazienti anziani: in questi pazienti non e' necessario alcun aggiustamento della dose, a meno che non vi siano fattori di rischio predisponenti. Danno renale o compromissione epatica: in pazienti con danno renale da moderato a grave, ocompromissione epatica significativa, la dose iniziale raccomandata e' di 10 mg al giorno. La dose deve essere aggiustata a seconda della risposta dei parametri lipidici e sotto osservazione medica. Terapia concomitante: gli effetti di riduzione dei livelli di colesterolo totalee colesterolo LDL(LDL-C) prodotti da questo farmaco risultano potenziati associando il farmaco ad una resina legante gli acidi biliari (peres. colestiramina, colestipolo). La pravastatina deve essere somministrata un'ora prima, o almeno quattro ore, dopo la resina. Nei pazientitrattati con ciclosporina, associata o meno ad altri agenti immunosoppressori, il trattamento deve iniziare con 20 mg di pravastatina, unavolta al giorno, e la titolazione a 40 mg deve essere effettuata con cautela. Modo di somministrazione: la pravastatina deve essere assuntaper via orale, una volta al giorno, preferibilmente la sera, con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene 10 mg di pravastatina sodica. Ogni compressa contiene 20 mg di pravastatina sodica. Ogni compressa contiene 40 mg dipravastatina sodica.