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PERINDOPRIL IND TEV*30CPR 2,5+

PERINDOPRIL IND TEV*30CPR 2,5+

TEVA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Avvertenze speciali. Comuni a perindopril e indapamide. Con l'associazione a dose bassa del farmaco non si e' osservata una riduzione significativa delle reazioni avverse rispetto ai dosaggi piu' basse approvate per i singoli componenti, ad eccezione dell'ipokaliemia. Non puo' essere escluso un aumento della frequenza di reazioni idiosincrasiche qualora il paziente venga trattato simultaneamente con due antipertensivi mai assunti prima. Per ridurre al minimo questo rischio, il pazientedeve essere attentamente monitorato. Litio. L'uso concomitante del litio e dell'associazione perindopril e indapamide non e' generalmente raccomandata. Relative al perindopril. Neutropenia/agranulocitosi. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzionalita' renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie vascolari, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, oche presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di antecedente danno renale. Alcuni di questipazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hannorisposto a una terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzo diperindopril su questi pazienti, si consiglia un monitoraggio periodicodella conta dei globuli bianchi e i pazienti dovrebbero essere informati riguardo alla necessita' di riferire ogni eventuale segno di infezione (ad es., mal di gola, febbre). Ipersensibilita'/angioedema. Nei pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, incluso il perindopril, e' stata segnalata raramente la comparsa di angioedema al viso, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe. Queste manifestazioni possono comparirein qualunque momento durante il trattamento. In questi casi, il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso e il pazientetenuto sotto osservazione fino alla completa risoluzione dei sintomiprima di essere dimesso. Nei casi di edema limitati al volto e alle labbra, la risoluzione si ottiene generalmente senza alcun trattamento,benche' gli antistaminici possano essere utili per dare sollievo ai sintomi. L'angioedema associato all'edema laringeo puo' essere fatale. Se l'edema coinvolge lingua, glottide o laringe, comportando una probabile ostruzione delle vie aeree, si devono istituire tempestivamente terapie appropriate, quali l'iniezione sottocutanea di una soluzione diepinefrina 1:1000 (da 0,3 ml a 0,5 ml), e/o devono essere intraprese immediatamente le opportune misure terapeutiche per assicurare la pervieta' delle vie aeree. Si e' osservata una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri trattati con ACE-inibitori rispetto ai soggettinon neri. I pazienti con precedenti di angioedema non correlato a terapie con ACE-inibitori presentano un rischio superiore di comparsa diangioedema quando vengono trattati con un ACE-inibitore. Raramente neipazienti trattati con ACE-inibitori e' stato segnalato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non si era verificato in precedenza angioedema del volto e i livelli della C1 esterasi erano normali. L'angioedema e' stato diagnosticato mediante TAC addominale o ecografiaoppure con intervento chirurgico e i sintomi si sono risolti dopo lasospensione dell'ACE-inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con ACE-inibitori che presentano dolore addominale. Uso concomitante di inibitoridi mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus). I pazienti cheassumono una terapia concomitante con inibitori di mTOR (ad es., sirolimus,everolimus, temsirolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (ad es. gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria). Reazioni anafilattoidi durante trattamento di desensibilizzazione. Sono stati segnalati casi isolati di reazioni anafilattoidi prolungate e che hanno messe in pericolo di vita pazienti in terapia con ACE-inibitori sottoposti a trattamentodesensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe). Gli ACE-inibitori devono essere impiegati con cautela nei pazienti allergici desensibilizzati ed evitati completamente nei pazienti sottoposti a immunoterapia con veleni. Tuttavia, tali reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente l'ACE-inibitore almeno 24 ore prima di intraprendere il trattamento desensibilizzante, in quei pazienti che necessitano sia del trattamento con ACE-inibitori che della terapia desensibilizzante. Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle LDL. Raramentesono state osservate reazioni anafilattoidi a rischio di vita nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato. Queste reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento conl'ACE-inibitore prima di ogni aferesi. Pazienti in emodialisi. Sono state osservate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (per es. AN 69) in trattamento con ACE-inibitori. In questi casi, occorre usare un altro tipo di membrana per la dialisio una diversa classe di antipertensivi. Diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio. L'uso concomitante di perindopril e diureticirisparmiatori di potassio e sali di potassio non e' generalmente raccomandato. Gravidanza e allattamento. Non si deve iniziare una terapiaa base di ACE-inibitori durante la gravidanza. A meno che il proseguimento della terapia a base di ACE-inibitori non venga considerato essenziale, le pazienti che hanno in programma una gravidanza dovrebbero passare a trattamenti antipertensivi alternativi con un consolidato profilo di sicurezza per l'utilizzo durante la gravidanza. Una volta diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essereinterrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata unaterapia alternativa. L'uso di perindopril e' sconsigliato durante l'allattamento. Duplice blocco del sistema renina- angiotensina-aldosterone (RAAS). Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE- inibitori,antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta ilrischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Perindopril e diuretici.
CONSERVAZIONE
Conservare il contenitore ben chiuso per proteggerlo dall'umidita'. Questo prodotto medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione relativamente alla temperatura.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Relative al perindopril. Ipersensibilita' al principio attivo o a qualsiasi altro ACE-inibitore. Anamnesi di angioedema (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE-inibitori. Angioedema ereditarioo idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'uso concomitante del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicatonei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocita' difiltrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2). Relative a indapamide. Ipersensibilita' al principio attivo o a qualsiasi altro sulfonamidico. Danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Encefalopatia epatica. Patologia epatica grave. Ipokaliemia. Dinorma, questo medicinale non e' raccomandabile in associazione con farmaci non antiaritmici che possono provocare torsioni di punta. Allattamento. Relative al farmaco. Ipersensibilita' ad uno qualsiasi degli eccipienti. Poiche' non ci sono esperienze terapeutiche sufficienti, ilmedicinale non deve essere utilizzato nei: pazienti in dialisi; pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata.
DENOMINAZIONE
PERINDOPRIL E INDAPAMIDE TEVA 2,5 MG/0,625 MG COMPRESSE RIVESTITE CONFILM
ECCIPIENTI
Nucleo: lattosio monoidrato, amido di mais, sodio bicarbonato, amido pregelatinizzato (mais), povidone K30, magnesio stearato (E572). Film di rivestimento: Poli(vinil alcool) - parzialmente idrolizzato (E1203),biossido di titanio E171, macrogol/PEG 3350 (E1521), talco (E553b).
EFFETTI INDESIDERATI
La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall'indapamide. Il 2% dei pazienti trattati con perindopril tosilato ha riportato ipokaliemia (livello di potassio < 3,4 mmol/l). I seguenti effetti indesiderati possono verificarsi durante il trattamento, divisiper classe di frequenza come segue: Molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, leucopenia/neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. L'anemia e' stata osservata in circostanze specifiche a seguito di somministrazione di inibitoridell'enzima di conversione dell'angiotensina (in pazienti che avevanosubito un trapianto di rene o sottoposti ad emodialisi). Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi dell'umore o del sonno. Patologie delsistema nervoso. Comune: parestesia, cefalea, astenia, capogiri, vertigini; molto raro: confusione; frequenza non nota: sincope. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica e non; non nota: fenomeno di Raynaud. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia, incluse bradicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, angina pectoris e infarto miocardico, eventualmentesecondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Frequenza non nota: torsioni di punta (potenzialmente fatali). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: a seguito di somministrazione di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, e' stata osservata la comparsa di tosse secca. Questa tosse e' caratterizzata da persistenza e scomparsa dopo l'interruzione del trattamento. Inpresenza di questi sintomi, deve essere presa in considerazione una eziologia iatrogena. Dispnea. Non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, secchezza delle fauci, nausea, dolore epigastrico, anoressia, vomito, dolore addominale, alterazioni del gusto, dispepsia, diarrea; moltoraro: pancreatite, angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, sia citolitica che colestatica; frequenza non nota:in caso di insufficienza epatica, esiste la possibilita' di comparsa di encefalopatia epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito, eruzioni maculopapulose; non comune: angioedema del volto, delle estremita', delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe, orticaria. reazioni di ipersensibilita', prevalentemente a livello dermatologico, in soggetti con predisposizione a reazioni allergiche ed asmatiche.Porpora. Possibile peggioramento di lupus eritematoso disseminato acuto preesistente. Raro: aggravamento della psoriasi; molto raro: eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Steven Johnson. Sono stati segnalati casi di fotosensibilita'. Patologie del sistemamuscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Comune: crampi muscolari. Patologie renali ed urinarie. Non comune: insufficienzanella funzione renale; molto rari: insufficienza renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia; non comuni: sudorazione. Esami diagnostici. Frequenza non nota: Prolungamento del QT nell'elettrocardiogramma. Innalzamento dei livelli di acido urico e glucosio durante il trattamento. Leggero aumento dell'urea e della creatinina plasmatica, reversibile alla sospensione del trattamento. Questo aumento si osserva piu' frequentemente in caso di stenosi dell'arteria renale, ipertensione arteriosatrattata con diuretici, insufficienza nella funzione renale. Aumento dei livelli degli enzimi epatici. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipercalcemia. Frequenza non nota: deplezione di potassiocon ipokaliemia particolarmente grave in alcune popolazioni ad alto rischio. Aumento dei livelli di potassio, generalmente transitorio. Iponatremia con ipovolemia responsabile di disidratazione e ipotensione ortostatica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/ rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo " www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. A causa degli effetti sulla gravidanza e allattamento deisingoli componenti di questo prodotto di associazione, l'uso del farmaco non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Il medicinale e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza. Relative al perindopril. L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' in seguito all'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva, tuttavia non e' possibile escludere un lieve aumento del rischio. A meno che il proseguimentodella terapia a base di ACE-inibitori non venga considerato essenziale, le pazienti che hanno in programma una gravidanza dovrebbero passarea trattamenti antipertensivi alternativi con un consolidato profilo di sicurezza per l'utilizzo durante la gravidanza. Una volta diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' stato accertato che l'esposizione alla terapia conACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' umana (funzionalita' renale diminuita, oligoidramnios, ossificazione cranica ritardata) e tossicita' neonatale (insufficienza renale,ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda uncontrollo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I bambini le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere tenuti sottoattenta osservazione per ipotensione. Relative all'indapamide. L'esposizione prolungata ai diuretici tiazidici durante il terzo trimestre digravidanza puo' ridurre il volume plasmatico materno e il flusso sanguigno uteroplacentare, con conseguente ischemia fetoplacentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati esposti poco prima della nascita. Allattamento. Il farmaco e' controindicato durante l'allattamento. Poiche' con entrambi i farmaci si possono verificare reazioni avverse serienei neonati allattati al seno, occorre decidere se interrompere l'allattamento o se interrompere la terapia, considerando l'importanza di questa terapia per la madre. Relative al perindopril. Poiche' non sonodisponibili informazioni riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, il perindopril non e' raccomandato e durante l'allattamento sono da preferire trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri. Relative all'indapamide. L'indapamide e' escreto nel latte materno umano ed e' strettamente correlato ai diuretici tiazidici, che sono stati associati, durante l'allattamento al seno, ad una riduzione,o addirittura alla soppressione della secrezione lattea. Puo' verificarsi ipersensibilita' ai derivati sulfonamidici, ipokaliemia ed itteronucleare. Fertilita'. A dosi elevate, il perindopril puo' ridurre la fertilita' dei ratti maschi. Gli effetti di perindopril o indapamide sulla fertilita' umana non sono noti.
INDICAZIONI
Ipertensione essenziale.
INTERAZIONI
Comuni a perindopril e indapamide. Uso concomitante non raccomandato.Litio: sono stati segnalati incrementi reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita' durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori. L'uso contemporaneo di diuretici tiazidici puo' accrescere ulteriormente i livelli di litio e potenziarne cosi' il rischio di tossicita' con gli ACE-inibitori. L'uso dell'associazione perindopril e indapamide con litio non e' raccomandata, ma se taleassociazione dovesse rivelarsi necessaria, deve essere effettuato uncontrollo rigoroso dei livelli sierici di litio. Uso concomitante cherichiede particolare cautela. Baclofen: potenziamento dell'effetto antipertensivo. Occorre controllare la pressione arteriosa e la funzionalita' renale e adattare la posologia dell'antipertensivo, se necessario. Farmaci antinfiammatori non steroidei (incluso l'acido acetilsalicilico ad alte dosi): quando gli ACE-inibitori sono somministrati contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (ad esempio, acidoacetilsalicilico a regimi di dosaggio antinfiammatorio, inibitori della COX-2 e FANS non selettivi), puo' verificarsi un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE-inibitori e FANS puo' portare a un maggiore rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e un aumentodel potassio sierico, specialmente in pazienti con preesistente funzionalita' renale compromessa. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specie negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzionalita' renale deve essere monitorata dall'inizio della terapia e successivamente a intervalli regolari. Uso concomitante che richiede particolare cautela. Antidepressivi analoghi all'imipramina (triciclici), neurolettici: potenziamento dell'effetto antipertensivo e aumento del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Corticosteroidi, tetracosactide: riduzione dell'effetto antipertensivo (ritenzione idrosalina dovuta ai corticosteroidi). Altri antipertensivi: l'uso di altri medicinali antipertensivi con il farmaco puo' indurre un ulteriore calo pressorio. Relative al perindopril: Uso concomitante non raccomandato. Diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene, da solo o in associazione), potassio (sali):gli ACE-inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, ad es. spironolattone, triamterene o amiloride, gli integratori di potassio o i sostituti salinicontenenti potassio, possono causare una significativa iperkaliemia (potenzialmente letale). Se l'uso concomitante risultasse comunque indicato a fronte di una ipokaliemia documentata, e' necessario usare cautela durante la somministrazione ed effettuare frequenti controlli dellapotassiemia ed ECG. Uso concomitante che richiede particolare cautela. Antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti sulfonamidici): segnalatecon captopril ed enalapril. L'uso degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' aumentare l'effetto ipoglicemico nei diabetici trattati con insulina o con ipoglicemizzanti sulfonamidici. L'insorgenza di episodi ipoglicemici e' molto rara (miglioramento della tolleranza al glucosio con conseguente riduzione della necessita' di insulina). I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventiavversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Racecadotril: e' noto che gli ACE inibitori (ad es. perindopril) possono causare angioedema. Questo rischio puo' essere aumentato quando usati in concomitanza con racecadotril (un medicinale utilizzato per il trattamento della diarrea acuta). Inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus): ipazienti che assumono una terapia concomitante con inibitori di mTORpossono essere esposti a un maggiore rischio di angioedema. Uso concomitante che richiede qualche cautela. Allopurinolo, citostatici o immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori puo' portare a un incremento del rischio di leucopenia. Farmaci anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa): il trattamento antecedente con alte dosidi diuretici puo' portare a deplezione della volemia con rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con perindopril. Oro: sono statesegnalate raramente reazioni nitritoidi (i sintomi includono arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante conACE-inibitori, perindopril incluso. Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo): i pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischiodi iperkaliemia. Relative all'indapamide. Uso concomitante che richiede particolare cautela. Farmaci che possono indurre torsioni di punta:a causa del rischio di ipokaliemia, l'indapamide deve essere somministrata con cautela quando viene usata in associazione a medicinali chepossono indurre torsioni di punta, come gli antiaritmici di classe IA(chinidina, idrochinidina, disopiramide); gli antiaritmici di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, bretilio, sotalolo); alcuni neurolettici (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina); le benzamidi (amisulpride, sulpiride, sultopride, tiapride); i butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo); altri neurolettici(pimozide); altre sostanze come bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina EV, alofantrina, mizolastina, moxifloxacina, pentamidina, sparfloxacina, vincamina EV, metadone, astemizolo, terfenadina. Prevenzione dell'ipokaliemia e relativa correzione, se necessario: monitoraggiodell'intervallo QT. Farmaci che abbassano il livello di potassio: amfotericina B (per via endovenosa), glucocorticoidi e mineralcorticoidi (per via sistemica), tetracosactide, lassativi stimolanti: aumentano ilrischio di ridurre i livelli di potassio (effetto additivo). Monitorare i livelli di potassio e correggerli, se necessario; e' richiesta particolare attenzione in caso di trattamento con glicosidi cardiaci. Devono essere usati lassativi non stimolanti. Glicosidi cardiaci: bassilivelli di potassio favoriscono gli effetti tossici dei glicosidi cardiaci.
POSOLOGIA
Uso orale. La dose abituale e' di una compressa rivestita con film delfarmaco al giorno come dose singola, da assumere preferibilmente al mattino e prima di un pasto. Se la pressione non e' controllata dopo unmese di trattamento, la dose puo' essere raddoppiata. Pazienti anziani. Il trattamento deve essere iniziato alla normale dose di una compressa rivestita con film del medicinale al giorno. Pazienti con danno renale. In caso di grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. Nei pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina tra 30 - 60ml/min), la dose massima e' una compressa del farmaco al giorno. Nei pazienti con clearance della creatinina superiore o uguale a 60 ml/minnon e' richiesta alcuna modifica della dose. Il follow-up abituale deve prevedere un controllo frequente dei livelli della creatinina e delpotassio. Pazienti con patologia epatica. In caso di grave patologia epatica, il trattamento e' controindicato. Nei pazienti con patologia epatica moderata, non e' richiesta alcuna modifica della dose. Popolazione pediatrica. L'uso del medicinale non e' raccomandato nei bambini enegli adolescenti poiche' di dati sulla sicurezza e sull'efficacia del perindopril, in monoterapia o in associazione non sono stati stabiliti.
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa rivestita con film contiene 1,704 mg di perindopril, corrispondenti a 2,5 mg di perindopril tosilato convertito in situ in perindopril sodio, e 0,625 mg di indapamide.

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