hai aggiunto
hai aggiunto
AVVERTENZE
Perindopril. Se un episodio di angina pectoris instabile si verifica nel 1^ mese di trattamento con perindopril, valutare il rapporto rischio/beneficio prima di continuare. Gli ACE-inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente si osserva ipotensionesintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è più probabile in pazienti ipovolemici. Con insufficienza cardiaca sintomatica si e' osservata ipotensione sintomatica, specie con gradi più severi diinsufficienza cardiaca. Nei pazienti ad aumentato rischio di ipotensione sintomatica, monitorare attentamente l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose come per i pazienti con cardiopatia ischemica odisturbi cerebrovascolari nei quali un'eccessiva caduta della pressione arteriosa può portare ad un IM o ad un evento cerebrovascolare. Sesi manifesta ipotensione, porre supini e somministrare un'infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml. In alcuni pazienti coninsufficienza cardiaca congestizia che hanno normale o bassa pressione sanguigna, un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica può verificarsi con perindopril: l'effetto è previsto, di solitonon sospendere il trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, ridurre la dose o interrompere perindopril. Somministrare con cautela perindopril in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzionedel tratto d'efflusso del ventricolo sinistro. Con danno renale regolare, si sceglie la dose iniziale di perindopril in base alla ClCr e poiin funzione della risposta al trattamento. Monitorare spesso potassioe della creatinina. Con insufficienza cardiaca sintomatica, l'ipotensione conseguente all'inizio degli ACE-inibitori può portare ad un ulteriore danno della funzionalità renale. Riportata in questa situazioneinsufficienza renale acuta reversibile. In alcuni pazienti con stenosibilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene solitario trattati con ACE-inibitori, è stato osservato un aumento del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, reversibile con l'interruzione del trattamento. Ciò è probabile nei pazienti con insufficienza renale. Se è presente anche l'ipertensione renovascolare, vi è un aumentato rischio di ipotensione grave e insufficienza renale: iniziaresotto controllo medico con basse dosi e un'attenta titolazione della dose. Poiché il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce a quanto sopra, interrompere e monitorare la funzionalità renale durante le prime settimane. Alcuni pazienti ipertesi senza malattia renovascolare pregressa hanno sviluppato aumenti del tasso ematicodi urea e della creatinina sierica, lieve e transitorio, specie quandoil perindopril è stato co-somministrato ad un diuretico: è più probabile nei pazienti con preesistente danno renale; ridurre la dose e/o sospendere il diuretico e/o il perindopril. Segnalate reazioni anafilattiche in dialisi con membrane ad alto flusso: usare un diverso tipo dimembrane per dialisi o una classe differente di farmaco antiipertensivo. Raramente segnalato in qualsiasi momento un angioedema al volto, alle estremità, alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/oalla laringe: sospendere subito e monitorare fino alla completa risoluzione dei sintomi. L'angioedema associato ad un edema laringeo può essere fatale. Se coinvolte lingua, glottide o laringe, instaurare una terapia di emergenza. L'uso concomitante con altri NEP inibitori può aumentare il rischio di angioedema. La comparsa di angioedema e piu' frequente nell'etnia nera. In terapia con ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano solfato, raramente si hanno reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. I pazienti sottoposti a trattamento di desensibilizzazione hanno riportato reazioni anafilattoidi: si evitano interrompendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori. Raramente, insorge una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante: se compare sospendere l'ACE-inibitore e porre sotto controllo medico. Riportate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia in trattamento con ACE-inibitori. Somministrare perindopril con estrema cautela neipazienti con malattie vascolari del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori complicanti, specie con un danno preesistente della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che, in pochi casi, non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se si usa perindopril in questi pazienti, eseguire controlli periodici della conta leucocitaria e segnalare subitoqualsiasi segno di infezione. Perindopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nella popolazione ipertesa di etnia nera, forse per una maggiore prevalenza di concentrazioni ridotte di renina. Segnalata la comparsa di tosse secca, persistente chee si risolve dopo la sospensione della terapia. Pazienti sottoposti a interventidi chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocanoipotensione: il perindopril può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina; interrompereperindopril un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata a questo meccanismo, correggere medianteespansione della volemia. Segnalati aumenti del potassio sierico chepuò indurre gravi aritmie, qualche volta fatali. Uso concomitante conprodotti che aumentano il potassio sierico: se appropriato, usare questi prodotti con cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina: controllare attentamente la glicemia nel 1^ mese di trattamento con un ACE-inibitore. Amlodipina. Trattare con cautela i pazienti con insufficienza cardiaca. L'incidenza di edema polmonare è più elevata nel gruppotrattato con amlodipina rispetto al gruppo placebo. Con insufficienzacardiaca congestizia, usare con cautela i bloccanti dei canali del calcio: possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolarie di mortalità. L'emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell'AUC sono maggiori in pazienti con funzionalità epatica compromessa: non stabiliti dei dosaggi raccomandati; all'inizio assumere quindi amlodipina al dosaggio più basso con cautela sia all'inizio deltrattamento che all'aumento del dosaggio. Pazienti con insufficienza epatica grave: può essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio. Negli anziani considerare con cautela l'aumento del dosaggio. Con insufficienza renale amlodipina può essereusata a dosaggi normali. Amlodipina non è dializzabile. Questo farmacoe' essenzialmente "senza sodio".
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti che agiscono sul sistema renina - angiotensina, ACE- inibitori,associazioni. ACE-inibitori e bloccanti dei canali del calcio.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al perindopril o a qualunque altro ACE-inibitore, ipersensibilita' all'amlodipina o ai derivati delle diidropiridine, o aduno qualsiasi degli eccipienti. Ipotensione grave. Shock (incluso shock cardiogeno). Ostruzione dell'efflusso ventricolare sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato). Insufficienza cardiaca con instabilita' emodinamica dopo infarto acuto del miocardio. Anamnesi di angioedemaassociato a precedente terapia con ACE-inibitori. Angioedema ereditario o idiopatico. L'uso concomitante con una terapia di sacubitril/valsartan. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'uso concomitante diPerindopril e Amlodipina Zentiva con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2).
DENOMINAZIONE
PERINDOPRIL E AMLODIPINA ZENTIVA COMPRESSE
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina, calcio idrogeno fosfato diidrato, croscarmellosa sodica, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Reazioni avverse segnalate precedentemente con uno dei singoli componenti (perindopril o amlodipina) possono essere potenziali effetti indesiderati con Perindopril e Amlodipina Zentiva. Perindopril. Il profilodi sicurezza di perindopril è coerente con il profilo di sicurezza degli ACE-inibitori. Eventi avversi più frequenti: capogiri, cefalea, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, stipsi, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea,vomito, prurito, eruzione cutanea, crampi muscolari e astenia. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante gli studi clinici e / o post-marketing con perindopril e classificati secondo la seguente frequenza: molto comune (>=1 / 10); comune (>=1 / 100, <1/10); non comune (>=1 / 1.000, <1/100); raro (>=1 / 10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei datidisponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; molto raro: agranulocitosi o pancitopenia, diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, leucopenia/ neutropenia, anemia emolitica in pazienti con un deficit congenito di G-6PDH, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, iperkaliemia reversibile dopo interruzione, iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi dell'umore, disturbi del sonno. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, parestesia, vertigini; non comune: sonnolenza, sincope; molto raro: confusione. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia; molto raro: angina pectoris, aritmia, infarto miocardico, possibilmente secondario ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione); non comune: vasculite; molto raro: ictus, possibilmente secondario a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila,rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito; non comune: bocca secca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite citolitica o colestatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, eruzione cutanea; non comune: orticaria, angioedema di volto, estremità, labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe, reazioni di ipersensibilità, pemfigoide, iperidrosi; raro: aggravamento della psoriasi; molto raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari; non comune: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie.Non comune: insufficienza renale; molto raro: insufficienza renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune:disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: astenia; non comune: dolore toracico, malessere, edema periferico, piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'urea ematica, aumento della creatinina ematica; raro:aumento della bilirubina ematica, aumento degli enzimi epatici. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: caduta.Studi clinici. Durante il periodo randomizzato dello studio EUROPA, solo gli eventi avversi gravi sono stati raccolti. Pochi pazienti hannosperimentato eventi avversi gravi: 16 (0,3%) dei 6122 pazienti trattati con perindopril e 12 (0,2%) dei 6107 pazienti trattati con placebo.Nei pazienti trattati con perindopril, è stata osservata ipotensionein 6 pazienti, angioedema in 3 pazienti e arresto cardiaco improvvisoin 1 paziente. Più pazienti si sono ritirati per tosse, ipotensione oaltra intolleranza al perindopril rispetto al placebo, 6.0% (n = 366)verso 2,1% (n = 129), rispettivamente. Amlodipina. Reazioni avverse più comunemente riportate: sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni,vampate, dolore addominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticamento. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro:reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, cambiamenti di umore (inclusa ansia), depressione; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiri, cefalea (soprattutto all'inizio del trattamento); non comune: tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia, parestesia; molto raro: ipertonia, neuropatia periferica; non nota: disturbo extrapiramidale. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi (inclusa diplopia). Patologie dell'orecchio e dellabirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: aritmia (incluso bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); molto raro: infarto miocardico. Patologievascolari. Comune: vampate; non comune: ipotensione; molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: tosse, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea, dispepsia, alterate abitudini intestinali (inclusa diarrea e stipsi); non comune: vomito, bocca secca; molto raro:pancreatite, gastrite, iperplasia gengivale. Patologie epatobiliari.Molto raro: epatite, ittero, aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, porpora, decoloramento della pelle, iperidrosi, prurito, eruzione cutanea, esantema, orticaria; molto raro: angioedema, eritema multiforme, dermatiteesfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, edema di Quincke, fotosensibilità; non nota: necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: gonfiore alle caviglie, crampi muscolari; non comune: atralgia, mialgia, dolore alla schiena. Patologie renali e urinarie. Non comune: disturbi della minzione, nocturia, aumentata frequenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema; comune: affaticamento, astenia; non comune: doloretoracico, dolore, malessere. Esami diagnostici. Non comune: aumento di peso, diminuzione di peso. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Dati gli effetti dei singoli componenti, il farmaco non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Quando una gravidanza e' pianificata o accertata, si deve iniziare il prima possibile il passaggio ad un trattamento alternativo. Il farmaco e' controindicato duranteil secondo e terzo trimestre di gravidanza. Perindopril L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo edil terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi;tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, concomprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando vienediagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare unaterapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad ACE-inibitore durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale(ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se si verifica un'esposizione ad un ACE-inibitoredal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madriabbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente osservati perquanto riguarda l'ipotensione. Amlodipina. La sicurezza di amlodipinadurante la gravidanza non e' stata stabilita. Negli studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate. L'uso in gravidanza e' raccomandato solo se nonesiste un'alternativa piu' sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per la madre e per il feto. L'amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con unmassimo del 15%. L'effetto dell'amlodipina sui neonati non e' noto. Non e' noto se il perindopril sia escreto nel latte materno. Pertanto l'uso del farmaco non e' raccomandato in donne che allattano al seno. Ladecisione se continuare/ interrompere l'allattamento al seno o se continuare/ interrompere la terapia deve essere presa tenendo in considerazione i benefici dell'allattamento al seno per il bambino e i benefici della terapia per la madre. Fertilita'. Perindopril. Non sono disponibili dati clinici. E' stato dimostrato che perindopril non ha effettosulla spermatogenesi o sulla oogenesi del ratto. Amlodipina. In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti avversi sulla fertilita' maschile.
INDICAZIONI
Il farmaco e' indicato come terapia sostitutiva per il trattamento dell'ipertensione essenziale e/o della coronaropatia stabile, in pazientigia' controllati con l'associazione di perindopril e amlodipina, somministrati contemporaneamente allo stesso livello di dosaggio.
INTERAZIONI
Perindopril. Aliskiren: nei diabetici o con danno renale, aumenta il rischio di iperkaliemia, il peggioramento di danno renale e morbilità cardiovascolare e mortalità. L'uso concomitante di ACEinibitori con sacubitril/valsartan è controindicato: aumenta il rischio di angioedema.Non iniziare sacubitril/valsartan sino a 36h dopo l'ultima dose di perindopril; se si interrompe sacubitril/valsartan, non iniziare il perindopril sino a 36h dopo l'ultima dose di sacubitril/valsartan. Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, porta una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Estramustina: rischio di aumento di effettiavversi come l'edema angioneurotico. Alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare la frequenza di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina-II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori, trimetoprim, cotrimossazolo e diuretici risparmiatori dipotassio, sali, di potassio. Non usare questi farmaci con perindopril:se l'uso e' indicato, usare con cautela e con frequenti controlli delpotassio sierico. Non raccomandata la co-somministrazione litio e ACE-inibitori perché' aumentano reversibilmente le concentrazioni sieriche e la tossicità del litio: se necessaria, monitorare i livelli sierici di litio. Co-somministrazione di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici: può aumentare l'effetto di riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia specie nelle prime settimane di trattamento combinato e con danno renale. Baclofene: potenziamento dell'effetto antiipertensivo; controllare la pressione sanguigna ed adattare la dose dell'antiipertensivo. I pazienti in trattamento con diuretici, e specie quelli che sono volume e / o sale depleti, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione sanguigna dopo l'inizio della terapia con un ACE-inibitore: per ridurre l'ipotensione sospendere il diuretico, aumentando l'apporto di volume o di sale prima di iniziare la terapia con dosi basse e progressivamente aumentate di perindopril. Con ipertensione arteriosa: se il diuretico precedente ha causato deplezione di sale / volume, interrompere il diuretico prima di iniziare l'ACE-inibitore. Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, iniziare l'ACE-inibitore con una dose molto bassa, meglio dopo averridotto la dose del diuretico non risparmiatore di potassio associato.In tutti i casi, monitorare la funzionalità renale durante le prime settimane dell'ACE- inibitore. Con eplerenone o spironolattone a dosi tra 12,5 mg e 50 mg al giorno e con basse dosi di ACE-inibitori: nel trattamento dell'insufficienza cardiaca di classe II-IV con frazione dieiezione <40%, e precedentemente trattata con ACE-inibitori e diuretici dell'ansa, rischio di iperkaliemia, potenzialmente letale, specie senza l'osservanza delle raccomandazioni di questa associazione. Prima di iniziare l'associazione, controllare l'assenza di iperkaliemia e danno renale; una volta a settimana nel primo mese e poi una volta al mese monitorare la kaliemia e la creatinemia. Co-somministrazione con FANS: puo' attenuarsi l'effetto antipertensivo, può aumentare il rischiodi peggioramento della funzionalità renale ed aumentare il potassio sierico, specie con preesistente ridotta funzionalità renale. Somministrare con cautela tale combinazione, specie negli anziani: idratare adeguatamente e monitorare la funzionalità renale all'inizio della terapiaconcomitante e poi periodicamente. Rischio di angioedema: può aumentare con la co- somministrazione di ACE-inibitori e racecadotril e con la terapia concomitante con inibitori di mTOR. Co-somministrazione conantiipertensivi e vasodilatatori: può aumentare gli effetti ipotensividel perindopril. L'uso concomitante di nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, può ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. Co-somministrazione gliptina e ACE-inibitori: aumenta il rischiodi angioedema, per la diminuzione dell'attività della dipeptidil peptidasi IV causata dalla gliptina. Co-somministrazione di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici: può riduzione ulteriormente la pressione sanguigna. I simpaticomimetici possono ridurre glieffetti antiipertensivi degli ACE-inibitori. Riportate raramente reazioni nitritoidi in pazienti in terapia con oro per via iniettabile e concomitante terapia con un ACE-inibitore, incluso perindopril. Amlodipina. Co-somministrazione di amlodipina e inibitori del CYP3A4 potenti omoderati: può aumentare l'esposizione all'amlodipina con aumento delrischio di ipotensione, più pronunciato negli anziani: si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico dei pazienti ed aggiustare la dose. Co-somministrazione con induttori noti del CYP3A4: la concentrazione plasmatica di amlodipina può variare; monitorare la pressione sanguigna evalutare un aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti, specie con forti induttori del CYP3A4. Non raccomandata la co-somministrazione di amlodipina con pompelmoo succo di pompelmo perche' la biodisponibilità può aumentare se si presenta un aumento dell'effetto di abbassamento della pressione sanguigna. Negli animali, dopo somministrazione di verapamil e dantrolene EV:osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia. Evitare la co-somministrazione di bloccanti dei canali del calcio in pazienti a rischio di ipertermia maligna enel trattamento dell'ipertermia maligna, per il rischio di iperkaliemia. Gli effetti di amlodipina sulla diminuzione della pressione arteriosa si sommano agli effetti della diminuzione della pressione esercitati da altri medicinali antiipertensivi. L'amlodipina non altera la farmacocinetica di atorvastatina, digossina o warfarin. Rischio di aumentodei livelli ematici di tacrolimus in caso di co-somministrazione conamlodipina. Per evitare la tossicità di tacrolimus, monitorare i livelli ematici di tacrolimus ed aggiustare la dose di tacrolimus quando appropriato. Gli inibitori di mTOR sono substrati del CYP3A; l'amlodipina è un debole inibitore del CYP3A; la co-somministrazione di inibitoridi mTOR e amlodipina può aumentare l'esposizione agli inibitori di mTOR. Monitorare la ciclosporina nei pazienti con trapianto renale in trattamento con amlodipina ed ridurre la dose di ciclosporina. Co- somministrazione di dosi multiple di amlodipina e simvastatina: aumenta del77% l'esposizione alla simvastatina in confronto alla simvastatina inmonosomministrazione. Limitare la dose di simvastatina in pazienti trattati con amlodipina a 20 mg al giorno.
POSOLOGIA
I pazienti devono assumere il dosaggio che corrisponde al precedente trattamento. La dose abituale di Perindopril e Amlodipina Zentiva 4 mg/5 mg e' 1 o 2 compresse al giorno. La dose abituale di Perindopril e Amlodipina Zentiva 4 mg/10 mg, 8 mg/5 mg e 8 mg/10 mg e' 1 compressa algiorno. Il farmaco non e' adatto per iniziare la terapia. Se e' richiesto un cambio di dose, questo deve essere realizzato mediante titolazione individuale dei principi attivi. La dose massima giornaliera di perindopril e' 8 mg e la dose massima giornaliera di amlodipina e' 10 mg. Popolazioni speciali Danno renale e anziani L'eliminazione del perindoprilato e' ridotta negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale. Il farmaco puo' essere somministrato a pazienti con Clcr >= 60ml/min, mentre non e' adatto per pazienti con Clcr < 60 ml/min. In questi pazienti si raccomanda di eseguire un aggiustamento individuale della dose con i singoli componenti. Cambiamenti nelle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlati al grado di danno renale, pertanto si raccomanda il normale dosaggio. Amlodipina usata a dosaggianaloghi in pazienti anziani e giovani e' ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l'aumento di dosaggio va considerato con cautela. Compromissione epatica. I dosaggi raccomandati per pazienti con compromissione epatica non sono stati stabiliti. Popolazione pediatrica. Il farmaco non deve essere somministrato a bambini e adolescenti in quanto la sicurezza e l'efficacia di perindopril da solo o in associazione con amlodipina nonsono state stabilite nei bambini e adolescenti. Modo di somministrazione: le compresse devono essere assunte al mattino e prima del pasto.
PRINCIPI ATTIVI
Compressa da 4 mg/5 mg: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril erbumina e 5 mg di amlodipina (come besilato). Compressa da 4 mg/10 mg:ogni compressa contiene 4 mg di perindopril erbumina e 10 mg di amlodipina (come besilato). Compressa da 8 mg/5 mg: ogni compressa contiene8 mg di perindopril erbumina e 5 mg di amlodipina (come besilato). Compressa da 8 mg/10 mg: ogni compressa contiene 8 mg di perindopril erbumina e 10 mg di amlodipina (come besilato).