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PARVATI*28CPS 10MG+10MG

PARVATI*28CPS 10MG+10MG

NEOPHARMED GENTILI SpA
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AVVERTENZE
Amlodipina. La sicurezza e l'efficacia durante crisi ipertensive non sono state valutate. I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela. Usare con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiche' possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalita'. L'emivita plasmatica diamlodipina e' prolungata e i valori dell'AUC sono maggiori in pazienticon funzionalita' epatica compromessa; per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Assumere inizialmente amlodipina aldosaggio piu' basso ed usare con cautela sia all'inizio del trattamento che all'aumentare del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica grave puo' essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggioe un attento monitoraggio. Considerare con cautela l'aumento del dosaggio nei pazienti anziani. In pazienti con insufficienza renale amlodipina puo' essere usata a dosaggi normali. Amlodipina non e' dializzabile. Ramipril. Non iniziare la terapia durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere immediatamente il trattamento con ACE-inibitori e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. Ipazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all'ACE-inibizione, specialmente quando l'ACE-inibitore o un diuretico in associazionesono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose. Deve essere prevista un'attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed e' necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione. In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento; nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata. Nei pazienti arischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta,la fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico. Si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril un giorno prima dell'intervento chirurgico. La funzione renale deve essere valutata primae durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienzarenale e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento. C'e' ilrischio di un danneggiamento della funzione renale. Sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE-inibitori. Incaso di angioedema, interrompere ramipril e istituire prontamente untrattamento di emergenza. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimessi solo dopo la completa risoluzione della sintomatologia. Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale. La probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE-inibitori. Primadella desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril. Iperkaliemia e' stata osservata in alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori. Se l'uso concomitante di sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri principi attivi che fanno aumentare il livello plasmatico del potassio e' ritenuto necessario, e' raccomandato un regolare monitoraggio del potassio sierico. Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, cosi' come trombocitopenia e anemia, ed e' stata inoltre riportata depressione del midollo osseo. Si raccomanda di monitorare il numero dei globuli bianchi per permettere l'individuazione di una possibile leucopenia. Si consiglia un monitoraggio piu' frequente nella fase iniziale deltrattamento e in pazienti con compromessa funzionalita' renale, nei pazienti con concomitanti patologie del collagene e in quelli trattaticon farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico. Gli ACE-inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazientineri rispetto a quelli non neri. Ramipril puo' essere meno efficace nell'abbassare la pressione nelle popolazioni nere rispetto a quelle nonnere, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza nelle popolazioni nere di ipertensione a basso livello di renina. Con l'uso di ACE-inibitori, e' stata riportata tosse. Tipicamente, la tosse e' non produttiva, persistente e si risolve con l'interruzione della terapia. La tosse da ACE-inibitori deve essere considerata nella diagnosi differenziale della tosse. Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale. Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinatodi ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice bloccoe' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienticon nefropatia diabetica.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina e un bloccante dei canali del calcio.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ad amlodipina, ramipril, derivati delle diidropiridine, altri ACE inibitori o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Amlodipina: ipotensione grave; shock (incluso shock cardiogeno); ostruzione dell'efflusso ventricolare sinistro; insufficienza cardiaca con instabilita' emodinamica dopo infarto acuto del miocardio. Ramipril: riscontro anamnestico di angioedema; trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente; stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienticon rene unico funzionante; secondo e terzo trimestre di gravidanza; pazienti con ipotensione o emodinamicamente instabili. L'uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazientiaffetti da diabete mellito o con compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1.73 m^2).
DENOMINAZIONE
PARVATI
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina (grado: 200); calcio idrogeno fosfato anidro; amido pregelatinizzato; amido pregelatinizzato a basso contenuto diumidita'; sodio amido glicolato (tipo A); sodio stearilfumarato. Involucro della capsula (2,5 mg + 5 mg; 5 mg + 5 mg; 10 mg + 5 mg; 5 mg +10 mg): ossido di ferro rosso (E172); titanio diossido (E171); gelatina. Involucro della capsula (10 mg + 10 mg): ossido di ferro giallo (E172); ossido di ferro nero (E172); ossido di ferro rosso (E172); titanio diossido (E171); gelatina.
EFFETTI INDESIDERATI
Frequenza reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune(da >= 1/100a < 1/10); non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota. Amlodipina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, cambiamenti di umore(inclusa ansia), depressione; raro: confusione. Patologie del sistemanervoso. Comune: sonnolenza, capogiro, cefalea (specialmente all’inizio del trattamento); non comune: tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia, parestesia; molto raro ipertonia, neuropatia periferica; non nota:disturbo extrapiramidale. Patologie dell’occhio. Non comune: disturbidella vista (inclusa diplopia). Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; molto raro infarto miocardico, aritmia (compresa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Patologie vascolari. Comune:vampate di calore; non comune: ipotensione; molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, rinite; molto raro: tosse Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito, dispepsia, alterazioni dell’alvo (inclusa diarrea e costipazione), secchezza delle fauci; molto raro:pancreatite, gastrite, iperplasia gengivale. Patologie epatobiliari.Molto raro: epatite, ittero, aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, porpora, discromia cutanea, iperidrosi, prurito, rash, esantema; molto raro: angioedema, eritema multiforme, orticaria, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, edema di Quincke, fotosensibilità; non nota: necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico edel tessuto connettivo. Comune: gonfiore alle caviglie; non comune: artralgia, mialgia, crampi muscolari, mal di schiena. Patologie renali eurinarie. Non comune: disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema, affaticabilità; non comune: dolori al petto, astenia, dolorabilità, malessere. Esami diagnostici. Non comune: incremento ponderale, decremento ponderale. Ramipril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; non nota: depressione del midollo osseo, pancitopenia, anemia emolitica; raro: diminuzione del numero dei globuli bianchi (qualeneutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emoglobina, diminuzione del numero delle piastrine. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento della kaliemia; non comune: anoressia, diminuzione dell’appetito; non nota: diminuzione della sodiemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso, ansietà, nervosismo, irritabilità, disturbi del sonno inclusasonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: disturbi dell’attenzione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia; raro: tremore, disordini dell’equilibrio; non nota: ischemia cerebrale quale ictus ischemicoe attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia. Patologie dell’occhio. Non comune: disturbi della vista inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Raro: danni dell’udito, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica quale angina pectoris o infarto del miocardio, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope; non comune: vampate; raro: stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite; non nota: fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea; non comune: broncospasmo incluso aggravamento dell’asma, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione,disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito; non comune: pancreatite (con gli ace inibitori sono stati riportatimolto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore nella parte alta dell’addome quale gastrite, stipsi, secchezza delle fauci; raro: glossite; non nota: afte, stomatiti. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimiepatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (l’esito fatale è stato molto eccezionale). Patologie endocrine. Non nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash in particolare maculo-papulari; non comune: angioedema (in casi veramente eccezionali, l’ostruzione delle vie aeree dovutadall’angioedema può avere esito fatale); prurito, iperidrosi; raro: dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi; molto raro: fotosensibilizzazione; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, aggravamento della psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, mialgia; non comune: artralgia. Patologierenali e urinarie. Non comune: danno renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della produzione di urine, peggioramento di proteinuria preesistente, aumento dell’azotemia, aumento della creatininemia.Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria, diminuzione della libido; non nota: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore al petto, affaticabilità; non comune: piressia; raro: astenia. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non e' stata stabilita. L'uso in gravidanza e' raccomandato solo se non esiste un'alternativa piu' sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per lamadre e per il feto. L'amlodipina viene escreta nel latte materno. Lapercentuale della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con un intervallo interquartile del 3-7%, con un massimo del 15%. L'effetto dell'amlodipina sui neonati non e' noto. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deve essere considerata tenendo presente i benefici dell'allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ede' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguitodell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza,a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrottoe, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed ilterzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguardal'ipotensione. Ramipril non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza meglio stabilitodurante l'allattamento, specialmente quando si allatta un neonato o unneonato pretermine.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione. Terapia sostitutiva nei pazienti con pressione arteriosa adeguatamente controllata con amlodipina e ramiprilsomministrati contemporaneamente alla stessa dose.
INTERAZIONI
Effetti di altri medicinali su amlodipina. L'uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati puo' causare un aumento significativo dell'esposizione all'amlodipina. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche puo' essere piu' pronunciatonegli anziani. Pertanto possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio. La claritromicina e' un inibitoredel CYP3A4. Sussiste un aumento del rischio di ipotensione nei pazienti che ricevono claritromicina con amlodipina. Tenere i pazienti sottostretta osservazione quando l'amlodipina viene co-somministrata con claritromicina. Al momento della somministrazione concomitante di induttori noti del CYP3A4, la concentrazione plasmatica di amlodipina puo'variare. Monitorare la pressione sanguigna e valutare un possibile aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti. La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non e' raccomandata poiche' in alcuni pazienti la biodisponibilita' di amlodipina potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l'effetto antipertensivo di amlodipina. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitantedi bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all'ipertermia maligna e nel trattamento dell'ipertermia maligna. Effetti di amlodipina su altri medicinali. Gli effetti di amlodipina sulla diminuzione della pressione arteriosa si sommano agli effetti della diminuzione della pressione esercitata da altri agenti anti-ipertensivi. La somministrazione concomitante di dosi multiple di amlodipina 10 mg con 80 mg di simvastatina porta ad un aumento pari al 77% dell'esposizione alla simvastatina rispetto alla simvastatina da sola. La dose di simvastatina nei pazienti in terapia con amlodipina va limitata a20 mg al giorno. Un aumento del rischio di angioedema e' possibile nei pazienti che assumono farmaci concomitanti come gli inibitori mTOR.Prestare attenzione quando si inizia la terapia. Sussiste un rischio di aumento dei livelli di tacrolimus nel sangue quando co-somministratocon amlodipina. Al fine di evitare la tossicita' di tacrolimus, la somministrazione di amlodipina in un paziente trattato con tacrolimus richiede il monitoraggio dei livelli di tacrolimus nel sangue e un aggiustamento della dose di tacrolimus ove appropriato. Ramipril. Associazioni controindicate: trattamenti extracorporei che portano a contatto il sangue con superfici a carica negativa quali dialisi od emofiltrazione con membrane ad alto flusso oppure aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato sono controindicati a causadell'aumento del rischio di gravi reazioni anafilattoidi. Se e' richiesto questo tipo di trattamento, considerare l'uso di membrane per dialisi differenti o una classe di antipertensivi differente. Un aumento dell'incidenza di ipercalemia e' stato osservato nei pazienti che assumono ACE-inibitori e trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametoxazolo (cotrimoxazolo). Sali di potassio, eparina, diuretici risparmiatori di potassio e altri principi attivi che aumentano i livellidel potassio nel sangue: puo' verificarsi iperkaliemia, quindi e' richiesto un monitoraggio attento dei livelli sierici del potassio. Farmaci antipertensivi ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo: si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione. Vasopressori simpaticomimetici ed altre sostanze che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentato rischio di reazioni ematologiche. Salidi litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE-inibitori e quindi la tossicita' del litio puo' essere aumentata. I livelli sierici di litio devono essere controllati. Antidiabetici inclusa insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche; pertanto si raccomandauno stretto controllo della glicemia. FANS ed acido acetilsalicilico:deve essere prevista una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo di ramipril. Inoltre, una terapia concomitante con ACE-inibitori eFANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalita' renale e ad un aumento della kaliemia. Vildagliptin: nei pazienti che assumono inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e vildagliptin e' stata osservata una maggiore incidenza di angioedema. La maggior parte dei casi si e' rivelata di gravita' moderata esi e' risolta durante il trattamento con vildagliptin. Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia eriduzione della funzionalita' renale rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul RAAS.
POSOLOGIA
Adulti: la dose raccomandata e' di una capsula al giorno. La dose di ogni componente deve essere individualizzata in accordo con il profilodel paziente ed il controllo della pressione arteriosa. La massima dose giornaliera e' di una capsula da 10 mg + 10 mg. In caso di necessitàdi aggiustamento del dosaggio, il regime terapeutico deve essere inizialmente individualizzato, determinando il dosaggio adeguato al paziente dei singoli componenti, amlodipina e ramipril, e, una volta stabilizzato, puo' essere modificato passando al prodotto. Non usare nella terapia di attacco dell'ipertensione. Dal momento che l'assunzione di cibo non interferisce sull'assorbimento di amlodipina e ramipril, il prodotto può essere assunto indipendentemente dai pasti. Nei pazienti trattati contemporaneamente con un diuretico e' raccomandata cautela, inquanto questi pazienti possono presentare deplezione di volume plasmatico e/o di sali. Monitorare la funzione renale e il potassio sierico.Per individuare la dose ottimale iniziale e di mantenimento nei pazienti con insufficienza renale, studiare in modo individuale i pazienti utilizzando dosi scalari dei singoli componenti amlodipina e ramipril.Il grado di compromissione renale non e' correlato a variazioni delleconcentrazioni plasmatiche di amlodipina, quindi puo' essere usato ildosaggio normale. L'amlodipina non e' dializzabile. La dose giornaliera di ramipril in pazienti con insufficienza renale deve essere basatasulla clearance della creatinina: se la clearance della creatinina e'>=60 ml/min, non e' necessario aggiustare la dose iniziale; la dose massima giornaliera e' di 10 mg; se la clearance della creatinina e' <60ml/min e nei pazienti ipertesi emodializzati, il prodotto e' indicatosolo in quei pazienti nei quali la dose ottimale di mantenimento di ramipril raggiunta e' di 5 mg. Ramipril e' scarsamente dializzabile; ilmedicinale deve essere somministrato poche ore dopo l'effettuazione della dialisi. Durante la terapia devono essere monitorati la funzionalita' renale e livelli sierici di potassio. In caso di deterioramento della funzionalita' renale, l'uso deve essere sospeso e sostituito da dosi singole con un componente singolo, adeguatamente aggiustate. Non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e si deve partire dal dosaggio piu' basso. Lafarmacocinetica di amlodipina non e' stata studiata nell'insufficienza epatica grave. Nei pazienti con insufficienza epatica grave, il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio piu' basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio. Nei pazienti coninsufficienza epatica il trattamento con ramipril deve essere iniziatosolo sotto stretto controllo medico e la dose massima giornaliera e'di 2,5 mg di ramipril. Indicato solo per quei pazienti nei quali la dose ottimale di mantenimento di ramiprilraggiunta e' di 2,5 mg. Amlodipina usata a dosaggi analoghi in pazienti anziani e giovani e' ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l'aumento di dosaggio va considerato con cautela. Le dosi iniziali di ramipril devono essere le piu' basse e la successiva titolazione deve essere molto graduale a causa della maggiore probabilita' di effetti indesiderati, in particolare in pazienti molto anziani o debilitati. La sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state ancora stabilite. Al momento non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia. Raccomandata l'assunzione ogni giorno alla stessaora. Le capsule non devono essere masticate o sbriciolate.
PRINCIPI ATTIVI
Capsule 2,5 mg, 5 mg, 10 mg + 5 mg: ramipril 2,5 mg, 5 mg, 10 mg; amlodipina 5 mg. Capsule 5 mg, 10 mg + 10 mg: ramipril 5 mg, 10 mg; amlodipina 10 mg.

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