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OMEPRAZOLO MY*14CPS 10MG

OMEPRAZOLO MY*14CPS 10MG

MYLAN SpA
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AVVERTENZE
In presenza di alcuni sintomi d'allarme (es. significativa perdita dipeso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o e' confermata la presenza di un'ulcera gastrica, la natura maligna dell'ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe ritardare una corretta diagnosi. La co-somministrazione di atazanavir e inibitori di pompa protonicanon e' raccomandata. Se l'associazione di atazanavir e inibitore di pompa protonica e' giudicata inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione con un aumentodella dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose diomeprazolo non deve superare i 20 mg. Omeprazolo, cosi' come tutti imedicinali acido-soppressivi, puo' ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattoridi rischi per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapiea lungo termine. Omeprazolo e' un inibitore del CYP2C19. All'inizio oalla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. E' stataosservata un'interazione tra clopidogrel e omeprazolo. La rilevanza clinica di questa interazione e' incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l'uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel. Ipomagnesiemia. E' stata riferita ipomagnesiemia grave nei pazienti trattati con inibitori di pompa protonica (PPI) come l'omeprazolo per almenotre mesi e nella maggior parte dei casi per un anno. Possono verificarsi manifestazioni gravi di ipomagnesiemia come spossatezza, tetania,delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare ma queste possono avere un esordio insidioso ed essere trascurate. Nella maggior partedei pazienti interessati, l'ipomagnesiemia e' migliorata dopo la sostituzione del magnesio e l'interruzione del PPI. Per i pazienti per i quali si prevede un trattamento prolungato o che assumono PPI con digossina o farmaci che possono causare ipomagnesiemia (ad es. diuretici),i professionisti sanitari devono considerare l'opportunita' di misurare i livelli di magnesio prima dell'inizio del trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento. Rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale. Gli inibitori di pompa protonica,particolarmente se utilizzati ad alte dosi e per periodi di tempo prolungati (>1 anno), possono determinare un modesto aumento del rischio di frattura dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, in particolare nell'anziano o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono accrescere il rischio generale di frattura del 10-40%.Parte di questo aumento puo' essere dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere assistenza secondo le attuali linee guida cliniche e devono ricevere un apporto adeguato di vitamina D e calcio. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS).Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle particutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunita' di interrompere il trattamento. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompaprotonica puo' accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altriinibitori della pompa protonica. Interferenza con esami di laboratorio. Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) puo' interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento deve essere sospeso almeno 5 giorni prima delledelle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati enttro il range di riferimento dopola misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.Alcuni bambini con malattie croniche possono richiedere un trattamentoa lungo termine benche' questo non sia raccomandato. Il farmaco contiene saccarosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranzaal fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Il trattamento con inibitori di pompa protonica puo' causare un leggero aumento delrischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter.Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente se la durata del trattamento e' superiore a 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare controllo.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitori di pompa protonica, sottogruppo terapeutico: farmaci per i disturbi acido-correlati.
CONSERVAZIONE
Flacone: Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolaredi conservazione. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'. Blister Al/Al: Conservare a temperatura inferiore a 30.C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Blister PVC-PVDC/Al: Conservare a temperatura inferiore a 30.C. Conservare nella confezione originale, per proteggereil medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi, ai sostituti benzimidazolici o aduno qualsiasi degli eccipienti. Omeprazolo come altri inibitori di pompa protonica (PPI), non deve essere somministrato in concomitanza a nelfinavir.
DENOMINAZIONE
OMEPRAZOLO MYLAN PHARMA CAPSULE RIGIDE GASTRORESISTENTI
ECCIPIENTI
Contenuto: sfere di zucchero (saccarosio e amido di mais), ipromellosa(E-464), talco (E-553b), titanio diossido (E-171), fosfato di sodio diidrato (E-339 ii), sodio laurilsolfato, polisorbato 80, copolimero dell'acido metacrilico-etil acrilato, trietilcitrato (E-1505). Rivestimento della capsula: gelatina, titanio diossido (E-171). Inchiostro della stampa: ossido di ferro nero (E-172), idrossido di potassio e gommalacca.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati piu' comuni (1-10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito. Le seguenti reazioni avverse, identificate o sospette, sono state evidenziate durante gli studi clinici con omeprazolo e dopo la commercializzazione. In nessun caso e' stata stabilita una correlazione con la dose difarmaco somministrata. Gli effetti indesiderati sono classificati inbase alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC).Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: Molto comune (>= 1/10), Comune (>= 1/100, < 1/10), Non comune (>= 1/1.000, < 1/100), Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), Molto raro (< 1/10.000), Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei datidisponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia; molto raro: agranulocitosi, pancitopenia. Disturbidel sistema immunitario. Raro: reazioni di ipersensibilità, ad es. Febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: iponatriemia; non nota: ipomagnesiemia. L'ipomagnesiemia grave può causare ipocalcemia. Disturbi psichiatrici.Non comune: insonnia; raro: agitazione, confusione, depressione; moltoraro: aggressività, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, parestesia, sonnolenza; raro: alterazioni del gusto. Patologie dell'occhio. Raro: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologierespiratorie, toracici e mediastiniche. Raro: broncospasmo. Patologiegastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni); raro: secchezza delle fauci, stomatite, candidosi gastrointestinale; non noto: colite microscopica. Patologie epatobiliari. Non comune: innalzamento dei valori degli enzimi epatici; raro: epatite con o senza itterizia; molto raro: insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pre-esistente. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria; raro:alopecia, fotosensibilizzazione; molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (TEN); non nota:lupus eritematoso cutaneo subacuto. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale; raro: artralgia, mialgia; molto raro:debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Raro: nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Moltoraro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: malessere, edema periferico; raro: aumento della sudorazione. Popolazione pediatrica. La sicurezza di omeprazolo e' stata valutata in un totale di 310 bambini da 0 e i 16 anni di eta' affetti da malattia acido-correlata. Sono disponibili datilimitati a lungo termine relativi a 46 bambini che, durante uno studioclinico sull'esofagite erosiva grave, hanno ricevuto una terapia di mantenimento con omeprazolo fino a 749 giorni. Il profilo degli eventiavversi e' risultato essere in genere lo stesso degli adulti sia nel trattamento sia a breve termine sia in quello a lungo termine. Non vi sono dati a lungo termine riguardanti gli effetti del trattamento con omeprazolo sulla puberta' e la crescita. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (piu' di 1000 esiti di pazienti esposti) indicano assenza di effetti indesiderati di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo puo' essere usato durante la gravidanza. Omeprazolo e' escreto nel latte materno ma e' improbabile che possa avere effetti sul lattante quando somministrato in dosi terapeutiche.
INDICAZIONI
Il farmaco e' indicato per: adulti. Trattamento delle ulcere duodenali. Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali. Trattamento delle ulcere gastriche. Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche. Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) in associazione a terapia antibiotica appropriata. Trattamento delle ulcere gastriche e duodenaliassociate all'assunzione di FANS. Prevenzione delle ulcere gastriche eduodenali associate all'assunzione di FANS in pazienti a rischio. Trattamento dell'esofagite da reflusso. Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata. Trattamento della malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo. Trattamento della sindromedi Zollinger-Ellison. Bambini di eta' superiore a 1 anno e con peso corporeo >= 10 kg. Trattamento dell'esofagite da reflusso. Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo. Bambini e adolescenti di eta' superiore ai 4 anni.Trattamento dell'ulcera duodenale causata da H. pylori , in associazione a terapia antibiotica
INTERAZIONI
Effetti di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi.Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH. L'assorbimento diprincipi attivi dipendente dal pH gastrico puo' essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidita' intragastrica durante il trattamento conomeprazolo. Nelfinavir, atazanavir. I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir diminuiscono in caso di co-somministrazione di omeprazolo. La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir e' controindicata. La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta algiorno) ha ridotto l'esposizione media di nelfinavir di circa il 40% eha ridotto l'esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75-90%. L'interazione puo' anche coinvolgere l'inibizione del CYP2C19. La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non e' raccomandata. La co-somministrazione di omeprazolo (40mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell'esposizione di atazanavir. L'aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensatol'impatto di omeprazolo sull'esposizione all'atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) e atazanavir 400mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione dicirca il 30% dell'esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno. Digossina. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani haportato ad un aumento del 10% della biodisponibilita' della digossina.La tossicita' della digossina e' stata raramente riportata. Tuttaviasi raccomanda cautela nell'utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Pertanto il monitoraggio terapeutico della digossinadeve essere aumentato. Clopidogrel. I risultati ottenuti da studi condotti su soggetti sani hanno dimostrato un'interazione farmacocinetica(PK)/farmacodinamica (PD) tra clopidogrel (dose di carico 300 mg seguita da una dose di mantenimento 75 mg/die) e omeprazolo (80 mg/die somministrati per via orale) che ha comportato una riduzione dell'esposizione al metabolita attivo di clopidogrel in media del 46% e una diminuzione del 16% dell'inibizione media dell'aggregazione piastrinica (IPA). Sono stati riportati dati inconsistenti provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica dell'omeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori. In via prudenziale, l'uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel deve essere scoraggiato. Altri principi attivi. L'assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazoloe' significativamente ridotto e pertanto l'efficacia clinica puo' essere compromessa. L'uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato. Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19. L'omeprazoloe' un moderato inibitore del suo principale enzima metabolizzante, ilCYP2C19. Pertanto, il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch'essi dal CYP2C19 puo' essere diminuito e l'esposizionea queste sostanze a livello sistemico aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo,diazepam e fenitoina. Cilostazolo. Omeprazolo, somministrato alla dosedi 40 mg in volontari sani in uno studio cross-over, ha aumentato laC max e l'AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26% e uno dei suoi metaboliti rispettivamente del 29% e del 69%. Fenitoina. Si raccomanda un monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoinadurante le prime due settimane dopo l'inizio del trattamento con omeprazolo e, se si rende necessario un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento della dose quando si termina il trattamento con omeprazolo. Meccanismo non noto. Saquinavir. La somministrazione concomitante di omeprazolo e saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di saquinavir fino a circa il 70% con una buona tollerabilita' in pazientiHIV-positivi. Tacrolimus E' stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. E' necessario aumentare il monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimuse della funzionalita' renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato. Metotressato.Quando somministrato insieme a inibitori di pompa protonica, in alcuni pazienti e' stato riportato un aumento dei livelli di metotressato.Nella somministrazione del metotressato ad alte dosi puo' essere necessario considerare una sospensione temporanea dell'omeprazolo. Effettidi altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo. Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4. Poiche' omeprazolo e' metabolizzato da CYP2C19 e CYP3A4, i principi attivi notoriamente inibitori del CYP2C19 o del CYP3A4 (come la claritromicina e il voriconazolo) possono aumentarei livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocita' di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un'esposizione piu' che raddoppiata ad omeprazolo. Poiche' la somministrazione didosi elevate di omeprazolo e' stata ben tollerata, non e' generalmente necessario alcun aggiustamento della dose di omeprazolo. Tuttavia, l'aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione epatica e nel caso di trattamento a lungo termine. Induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4. I principi attivi notoriamente induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina ed erba di S. Giovanni, l'iperico) possono determinare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo aumentandone la velocita' di metabolizzazione.
POSOLOGIA
Ulcere duodenali: la dose raccomandata è di 20 mg al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione dell'ulcera si ottiene entro due settimane dall'inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente durante il trattamento prolungato per altre due settimane. Nei pazienti con ulcera duodenale scarsamente responsiva, somministrare 40 mg SID e consente generalmente di ottenerela cicatrizzazione in quattro settimane. Per la prevenzione delle recidive di ulcera duodenale in pazienti negativi per H. pylori o quandol'eradicazione di H. pylori non è possibile, la dose raccomandata è di20 mg SID. In alcuni pazienti può essere sufficiente una dose giornaliera di 10 mg. In caso di insuccesso terapeutico, si può aumentare ladose a 40 mg. Trattamento delle ulcere gastriche: la dose raccomandataè di 20 mg SID. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazionesi ottiene durante il trattamento prolungato per altre quattro settimane. Nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, somministrare 40 mg SID, che consente generalmente di ottenere la cicatrizzazione in otto settimane. Recidive con ulcera gastrica scarsamente responsiva: la dose raccomandata è 20 mg SID. Se necessario, si può aumentarela dose ricorrendo a 40 mg SID. Per l'eradicazione dell'H. pylori, basare la selezione degli antibiotici sulla tolleranza individuale al farmaco del paziente e intraprendere in funzione dei pattern di resistenza e delle linee guida. Omeprazolo Mylan Pharma 20 mg + claritromicina500 mg + amoxicillina 1.000 mg, ognuno BID per una settimana, o Omeprazolo Mylan Pharma 20 mg + claritromicina 250 mg (in alternativa 500 mg) + metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), ognuno BID per una settimana o Omeprazolo Mylan Pharma 40 mg SID con amoxicillina500 mg e metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), entrambiTID per una settimana. Per ciascuno dei regimi terapeutici, se il paziente risulta ancora positivo per H. pylori, la terapia può essere ripetuta. Ulcere gastriche e duodenali associate all'assunzione di FANS:la dose raccomandata è di 20 mg SID. Nella maggior parte dei pazientila cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene prolungando il trattamento per altre quattro settimane. Per la prevenzione delle ulcere gastriche o duodenali associateall'assunzione di FANS in pazienti a rischio la dose raccomandata è di20 mg SID. Trattamento dell'esofagite da reflusso: la dose raccomandata è di 20 mg SID. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazionesi raggiunge entro quattro settimane dall'inizio del trattamento. Nelcaso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo ditrattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente prolungando iltrattamento per altre quattro settimane. Nei pazienti con esofagite grave, somministrare 40 mg SID, per ottenere la cicatrizzazione in ottosettimane. Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata: la dose raccomandata è di 10 mg SID. Se necessario, aumentare la dose ricorrendo a 20-40 mg SID. Trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo sintomatica: la dose raccomandata è 20mg al giorno. I pazienti possono rispondere adeguatamente alla dose di 10 mg al giorno, pertanto considerare un adattamento individuale della dose. Se non si raggiunge il controllo sintomatico dopo quattro settimane di trattamento 20 mg al giorno, procedere ad ulteriori indagini. Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison: adattare la dose individualmente e proseguire il trattamento fino a quando indicato. La dose iniziale raccomandata è 60 mg al giorno. Tutti i pazienti con malattia grave, che avevano risposto scarsamente alle altre terapie, hannomantenuto un controllo efficace e in più del 90% dei pazienti il controllo è stato mantenuto con dosi tra 20 e 120 mg/die. Quando la dose giornaliera è superiore a 80 mg, suddividere la dose in due somministrazioni giornaliere. Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ? 10 kg.. Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo. Le raccomandazioni posologiche sono le seguenti. In pazienti con ? 1 anno di età e con 10-20 kg di peso somministrare 10 mg SID. La dose può essere aumentata a 20 mg SID, se necessario. In pazienti con ? 2 anni di età e con > 20 kg dipeso somministrare 20 mg SID. La dose può essere aumentata a 40 mg SID, se necessario. Esofagite da reflusso: il periodo di trattamento è di 4-8 settimane. Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgitoacido nella malattia da reflusso gastro-esofageo: il trattamento ha una durata di 2-4 settimane. Se non viene raggiunto il controllo sintomatico dopo 2-4 settimane, sottoporre il paziente ad ulteriori accertamenti. Bambini ed adolescenti di età superiore ai 4 anni. Trattamento dell'ulcera duodenale causata da H. pylori: prendere in considerazione le linee guida locali, regionali e nazionali ufficiali riguardanti la resistenza batterica, la durata del trattamento e l'uso appropriato degli antibiotici. Effettuare il trattamento sotto il controllo di uno specialista. La posologia raccomandata è la seguente. Con 15-30 kg di peso; Omeprazolo Mylan Pharma 10 mg, amoxicillina 25 mg/kg di peso corporeo e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, si somministrano tutti contemporaneamente BID per una settimana. Con 31-40 kg di peso; Omeprazolo Mylan Pharma 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/kgdi peso corporeo, si somministrano tutti BID per una settimana. Con >40 kg di peso; Omeprazolo Mylan Pharma 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg, si somministrano tutti BID per una settimana. Pazienti con compromissione epatica: una dose giornaliera di 10-20 mg può essere sufficiente. Modo di somministrazione. Prendere le capsule al mattino, preferibilmente a digiuno, ingerite intere con mezzo bicchiered'acqua. Non masticare o frantumare le capsule. Per i pazienti con difficoltà a deglutire e per i bambini che possono bere o deglutire cibisemisolidi. I pazienti possono aprire la capsula e deglutire il contenuto con mezzo bicchiere di acqua, oppure mescolato con liquidi leggermente acidi. Informare i pazienti di ingerire in questi casi la dispersione (o entro 30 minuti) e deve essere sempre mescolata appena prima di berla. Risciacquare il fondo con mezzo bicchiere di acqua e berne ilcontenuto. In alternativa i pazienti possono sciogliere la capsula inbocca e deglutire i granuli contenuti con mezzo bicchiere d'acqua. Non masticare i granuli gastroresistenti.
PRINCIPI ATTIVI
10 mg: Ogni capsula contiene 10 mg di omeprazolo. 20 mg: ogni capsulacontiene 20 mg di omeprazolo. 40 mg: Ogni capsula contiene 40 mg di omeprazolo. 20 mg: ogni capsula contiene approssimativamente 37,60 - 43,01 mg di saccarosio. 40 mg: ogni capsula contiene approssimativamente75,20 - 86,01 mg di saccarosio.

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