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NEBIVOLOLO ID DOC*28CPR 5+25MG

NEBIVOLOLO ID DOC*28CPR 5+25MG

DOC GENERICI Srl
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AVVERTENZE
Tutte le avvertenze relative a ciascun monocomponente, elencate sotto,si applicano anche alla combinazione fissa del medicinale. Nebivololo. Le seguenti avvertenze e precauzioni di impiego riflettono quelle generalmente riferibili ai medicinali antagonisti beta adrenergici. Anestesia. Il mantenimento del blocco dei recettori beta riduce il rischiodi aritmie durante l'induzione e l'intubazione. Qualora, in previsione di un intervento chirurgico si decida di interrompere il blocco deirecettori beta, la terapia con antagonisti beta-adrenergici deve essere interrotta almeno 24 ore prima. Occorre particolare attenzione nell'uso di alcuni anestetici che causano depressione del miocardio. Il paziente puo' essere protetto contro le reazioni vagali tramite somministrazione endovenosa di atropina. Sistema cardiovascolare. In generale,gli antagonisti beta-adrenergici non devono essere usati nei pazienticon insufficienza cardiaca congestizia (CHF) non trattata, a meno chela loro condizione non si sia stabilizzata. In pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento con gli antagonisti beta-adrenergici deve essere interrotto gradualmente, cioe' in 1-2 settimane. Se necessario,allo stesso tempo deve essere instaurata una terapia sostitutiva per prevenire un'esacerbazione dell'angina pectoris. Gli antagonisti beta-adrenergici possono indurre bradicardia: se la frequenza scende al di sotto dei 50-55 bpm a riposo e/o il paziente manifesta sintomi riconducibili alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto. Gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela: nei pazienti conpatologie circolatorie periferiche (sindrome o malattia di Raynaud, claudicatio intermittens), poiche' puo' verificarsi un peggioramento diquesti disturbi; nei pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado, a causa dell'effetto negativo dei beta-bloccanti sul tempo di conduzione; nei pazienti con angina di Prinzmetal a causa della vasocostrizione coronarica dovuta alla non contrastata stimolazione alfa-adrenergica: gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare il numero ela durata degli attacchi di angina. La somministrazione di nebivololoassociata a calcioantagonisti del tipo verapamil e diltiazem a medicinali antiaritmici di Classe I e ad antiipertensivi ad azione centrale non e' generalmente raccomandata. Metabolismo/sistema endocrino. Il nebivololo non interferisce con la glicemia nei pazienti diabetici. Tuttavia va usato con attenzione nei pazienti diabetici, in quanto il nebivololo puo' mascherare alcuni sintomi dell'ipoglicemia (tachicardia, palpitazioni). Gli agenti antagonisti beta-adrenergici possono mascherare i sintomi di tachicardia nell'ipertiroidismo. L'interruzione improvvisa della somministrazione puo' intensificare questi sintomi. Apparatorespiratorio Nei pazienti con disturbi polmonari cronici ostruttivi,gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela, in quanto si puo' aggravare la costrizione delle vie respiratorie. Altro.I pazienti con storia di psoriasi possono essere trattati con gli antagonisti beta-adrenergici solo dopo attenta valutazione. Gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare la sensibilita' verso allergeni ela gravita' delle reazioni anafilattiche. Idroclorotiazide. Compromissione renale. Dai diuretici tiazidici si puo' ottenere il massimo deibenefici solo se la funzionalita' renale non e' alterata. Nei pazienticon patologia renale le tiazidi possono aumentare l'azotemia. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa possono svilupparsi effettidi accumulo di questa sostanza attiva. Se si evidenzia una progressiva compromissione della funzionalita' renale, come indicato dall'aumento dell'azoto non proteico, si rende necessaria un'attenta revisione della terapia, valutando la possibilita' di interrompere la terapia diuretica. Metabolismo ed effetti endocrini La terapia con tiazide puo' diminuire la tolleranza al glucosio. Possono rendersi necessari aggiustamenti del dosaggio dell'insulina o degli agenti ipoglicemizzanti orali. Durante la terapia con tiazide puo' divenire manifesto un diabete mellito latente. Alla terapia diuretica tiazidica sono stati associati aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi. Tale terapia puo' precipitare l'iperuricemia e/o la gotta in determinati pazienti. Sbilanciamento elettrolitico. Come per qualsiasi paziente sottoposto a terapia con diuretici, va eseguita, a intervalli appropriati, la determinazione periodica degli elettroliti sierici. Le tiazidi, inclusa l'idroclorotiazide, possono causare uno sbilanciamento dei liquidi o degli elettroliti (ipokaliemia, iponatremia ed alcalosi ipocloremica). Sintomi che fanno pensare ad uno sbilanciamento dei liquidi o degli elettrolitisono: secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolori muscolari o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito. Il rischio di ipokaliemia e' maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con eccesso di diuresi, nei pazienti che ricevono una quantita' inadeguata di elettroliti per bocca e nei pazienti cui viene somministrata una terapia concomitante con corticosteroidio ACTH. I pazienti con una sindrome del QT lungo, congenita o iatrogena, sono soggetti a un rischio particolarmente elevato in caso di ipokaliemia. L'ipokaliemia aumenta la cardiotossicita' dei glicosidi digitalici e il rischio di aritmia cardiaca. Nei pazienti a rischio di ipokaliemia e' indicato un monitoraggio del potassio plasmatico piu' frequente, iniziando entro una settimana dopo l'inizio della terapia. In caso di temperatura ambiente motto elevata si puo' manifestare un'iponatremia diluizionale nei pazienti edematosi. Il deficit di cloruro e' ingenere lieve e di solito non richiede trattamento. Le tiazidi possonoridurre l'escrezione di calcio nell'urina e causare un aumento leggero e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini noti delmetabolismo del calcio. Un'ipercalcemia marcata puo' essere l'evidenzadi un iperparatiroidismo nascosto. La somministrazione di tiazidi deve essere interrotta prima di eseguire il test di funzionalita' paratiroidea. E' stato dimostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria del magnesio, cosa che puo' causare ipomagnesemia. Lupus eritematoso. E' stata riportata esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico con l'uso di tiazidi. Test antidoping. L'idroclorotiazidecontenuta in questo medicinale puo' dare un risultato positivo in untest antidoping. Altro Reazioni di sensibilizzazione possono verificarsi in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale. In rari casi sono state riportate reazioni di fotosensibilizzazione con i diuretici tiazidici.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti beta-bloccanti, selettivi, e tiazidi.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' ad altri derivati della sulfonamide (perche' l'idroclorotiazide e' un medicinale derivato dalla sulfonamide). Insufficienza epatica o compromissione della funzionalita' epatica. Anuria, insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min). Insufficienza cardiaca acuta, shock cardiogeno o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedano una terapia endovenosa inotropa. Sindrome del seno malato, compreso il blocco seno-atriale. Blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado (senza pacemaker). Bradicardia (frequenza cardiaca <60 bpm prima dell'inizio della terapia). Ipotensione(pressione sanguigna sistolica < 90 mmHg). Gravi patologie circolatorie periferiche. Storia di broncospasmo e asma bronchiale. Feocromocitoma non trattato. Acidosi metabolica. Ipokaliemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia ed iperuricemia sintomatica.
DENOMINAZIONE
NEBIVOLOLO E IDROCLOROTIAZIDE DOC GENERICI COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: polisorbato 80 (E433), ipromellosa (E15), lattosio monoidrato, amido di mais, acido citrico monoidrato, cellulosa microcristallina (PH102), silice colloidale anidra (E551), mgnesio stearato (E572). Rivestimento: opadry Bianco 03A580004 [solo 5 mg/12,5 mg],opadry Giallo 03A520012 [solo 5 mg/25 mg], ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), poliossil (Macrogol) stearato, cellulosa microcristallina (E460), ferro ossido giallo (E172) [solo 5 mg/25 mg].
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati vengono elencati separatamente per ciascuno dei due principi attivi. Nebivololo. Le reazioni avverse segnalate in seguito alla somministrazione del nebivololo da solo, che nella maggiorparte dei casi sono di intensita' da lieve a moderata, sono riportatenella tabella sotto e classificate per organo e per ordine di frequenza. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: edema angioneurotico,ipersensibilità. Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, depressione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri, parestesie; molto raro: sincope. Patologie dell'occhio. Non comune: alterazionedella vista. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, insufficienza cardiaca, rallentata conduzione av/ blocco av. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione (aumento dell'ipotensione), claudicatio intermittens. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune:stipsi, nausea, diarrea; non comune: dispepsia, flatulenza, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, esantema eritematoso; molto raro: aggravamento di una psoriasi; non nota: orticaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: stanchezza, edema. Con alcuni antagonisti beta-adrenergici sono state inoltre riportate le seguenti reazioni avverse: allucinazioni, psicosi, confusione, estremita' fredde/cianotiche, fenomeno di Raynaud, occhio secco e tossicita' oculo-muco-cutanea practololo simile. Idroclorotiazide Gli effetti indesiderati segnalati con l'uso di idroclorotiazide da sola sono i seguenti: Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) : cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose) (frequenza non nota). Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare. Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, gotta, diabete mellito, alcalosi metabolica, iperuricemia, sbilanciamento elettrolitico (comprende iponatremia, ipokaliemia, ipomagnesiemia, ipocloremia, ipercalcemia), iperglicemia, iperamilasemia. Disturbi psichiatrici: apatia, stato confusionale, depressione, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso: convulsioni, riduzione del livello di coscienza, coma, cefalea, capogiri, parestesie, paresi. Patologie dell'occhio: xantopsia, visione confusa, aggravamento della miopia, riduzione della lacrimazione, miopia acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso secondario. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine Patologie cardiache : aritmie cardiache, palpitazioni. Patologie vascolari: ipotensione ortostatica, trombosi, embolia, shock. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche : difficolta' respiratoria, polmonite, malattia polmonare interstiziale, edema polmonare. Patologie gastrointestinali: secchezza delle fauci, nausea, vomito, disturbi gastrici, diarrea,stipsi, dolore addominale, ileo paralitico, flatulenza, sialoadenite,pancreatite. Patologie epatobiliari: ittero colestatico, colecistite.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, porpora, orticaria, reazione di fotosensibilizzazione, eruzione cutanea, lupus eritematoso cutaneo, vasculite necrotizzante, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: spasmi muscolari, mialgia. Patologie renali e urinarie: compromissione ed insufficienza renale, insufficienza renaleacuta (non comune), nefrite interstiziale, glicosuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella : disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, piressia, affaticamento, sete. Esami diagnostici: alterazioni dell'elettrocardiogramma, aumento del colesterolo ematico, aumento dei trigliceridi ematici. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, e' stata osservata un'associazione tra HCTZ eNMSC, correlata alla dose cumulativa assunta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non esistono dati adeguati relativi all'uso del medicinalenelle donne in gravidanza. Esperimenti su animali relativi ai due componenti separati non sono sufficienti a chiarire gli effetti dell'associazione di nebivololo e idroclorotiazide sulla riproduzione. Nebivololo. Non esistono sull'uso del nebivololo nella gravidanza umana dati sufficienti a stabilirne la potenziale tossicita'. Il nebivololo, tuttavia, ha effetti farmacologici che possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, i bloccanti beta-adrenocettori riducono la perfusione placentare e cio' e' stato associato aritardi nella crescita, morte intrauterina, aborto o parto prematuro.Effetti indesiderati (per esempio ipoglicemia e bradicardia) possonoverificarsi nel feto e nel neonato. Se si ritiene necessario il trattamento con antagonisti beta adrenergici, sono preferibili gli antagonisti beta 1-selettivi. Nebivololo non dove essere utilizzato durante lagravidanza se non in caso si assoluta necessita'. Se si ritiene necessario il trattamento con nebivololo, si devono monitorare il flusso sanguigno uteroplacentare e la crescita fetale. In caso di effetti dannosi sulla gravidanza o sul feto, si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo. I neonati devono essere attentamente monitorati. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si verificano di solito entro i primi 3 giorni dalla nascita. Idroclorotiazide. L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante ilprimo trimestre, e' limitata. Gli studi condotti sugli animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologica dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere laperfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre- eclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza eccetto in quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento puo'essere usato. Allattamento. Non e' noto se il nebivololo sia escreto nel latte materno umano. Studi su animali hanno dimostrato che il nebivololo viene escreto nel latte materno. La maggior parte dei beta-bloccanti, in particolare i composti lipofili come il nebivololo e i suoi metaboliti attivi, passano nel latte materno anche se in misura variabile. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano in piccole quantita'. Le tiazidi ad alte dosi, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione del latte. L'uso del medicinale durante l'allattamentonon e' raccomandato. Se il farmaco viene utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute piu' basse possibili.
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione essenziale. La combinazione in dose fissa del medicinale da 5 mg/12,5 mg e' indicata nei pazienti la cui pressione sanguigna e' adeguatamente controllata con la somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 12,5 mg. La combinazione in dose fissa del medicinale da 5 mg/25 mg e' indicata nei pazienti la cui pressione sanguigna e' adeguatamente controllata con la somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg.
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche. Nebivololo. Le seguenti interazioni riflettono si applicano agli antagonisti beta-adrenergici in generale. Associazioni non raccomandate. Antiaritmici di classe I (chinidina, idrochinidina, cibenzolina, flecainide, disopiramide, lidocaina, mexiletina, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare puo' essere potenziato e puo' essere aumentato l'effetto inotropo negativo. Calcioantagonisti tipo verapamil/diltiazem: effetto negativo sulla contrattilita' e sulla conduzione atrioventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamil in pazienti in trattamento con beta-bloccanti puo' portare a profonda ipotensione e blocco atrio- ventricolare.Antiipertensivi ad azione centrale (clonidina, guanfacina, monoxidina, metildopa, rilmenidina): l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale puo' aggravare l'insufficienza cardiaca mediante diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione). L'improvvisa interruzione, in particolare se prima dell'interruzione del betaA- bloccante, puo' aumentareil rischio di "ipertensione arteriosa da rebound". Associazioni da usare con cautela Antiaritmici di classe III (amiodarone) : puo' potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare. Anestetici volatili alogenati: l'uso concomitante di antagonisti beta adrenergici edanestetici puo' attenuare la tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. Come regola generale, evitare l'improvvisa interruzione del trattamento con beta- bloccanti. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente assume il medicinale. Insulina e farmaci antidiabetici orali: nonostante il nebivololo non abbia influenza sulla glicemia, l'uso concomitante puo' mascherare alcuni sintomi diipoglicemia (palpitazioni, tachicardia). Baclofene (un agente antispastico), amifostina (in aggiunta agli antineoplastici): e' probabile che l'uso concomitante con antipertensivi possa aumentare la caduta della pressione sanguigna, pertanto il dosaggio del farmaco antipertensivodeve essere aggiustato di conseguenza. Associazioni da tenere in considerazione Glicosidi digitalici: l'uso concomitante puo' aumentare iltempo di conduzione atrioventricolare. Studi clinici con nebivololo non hanno fornito alcuna evidenza clinica di interazione. Il nebivololonon ha effetto sulla cinetica della digossina. Calcioantagonisti di tipo diidropiridinico (amlodipina, felodipina, lacidipina, nifedipina, nicardipina, nimodipina, nitrendipina): l'uso concomitante puo' aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con insufficienza cardiaca, non puo' essere escluso un aumento del rischio di ulteriore deterioramento della funzione di pompa ventricolare. Antipsicotici, antidepressivi (triciclici, barbiturici e fenotiazine): l'uso concomitante puo'potenziare l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti (effetto additivo). Medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS): nessuna interferenza sull'effetto ipotensivo del nebivololo. Agenti simpaticomimetici: l'uso concomitante puo' contrastare l'effetto degli antagonisti beta-adrenergici. I medicinali beta-adrenergici possono portare ad una non contrastata attivita' alfa-adrenergica dei medicinali simpaticomimetici con effetti sia alfa sia beta-adrenergici (rischio di ipertensione, grave bradicardia e blocco cardiaco). Idroclorotiazide. Potenziali interazioni connesse all'idroclorotiazide: Uso concomitante non raccomandato. Litio: la clearance renale del litio viene ridotta dalle tiazidi e,di conseguenza, il rischio di tossicita' da litio puo' aumentare quando usato in concomitanza con l'idroclorotiazide. L'uso del medicinale in associazione con il litio e' quindi sconsigliato. Se l'uso di tale combinazione risulta necessario, si raccomanda un attento monitoraggiodei livelli sierici del litio. Prodotti medicinali che influiscono suilivelli di potassio: l'effetto potassio-depletivo dell'idroclorotiazide puo' essere potenziato somministrando contemporaneamente altri prodotti medicinali associati a perdita di potassio e ipokaliemia (per esempio altri diuretici kaliuretici, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell'acidosalicilico). Tale uso concomitante e' quindi sconsigliato. Uso concomitante che e richiede cautela Medicinali antinfiammatori non steroidei(FANS): i FANS (cioe' acido acetilsalicilico (>3 g/die), inibitori della COX-2 e FANS non selettivi) possono ridurre l'effetto antiipertensivo dei diuretici tiazidici. Sali di calcio : i diuretici tiazidici possono incrementare i livelli del calcio sierico a causa della ridotta escrezione. Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici del calcio devono essere monitorati e il dosaggio del calciodeve essere adeguato di conseguenza. Glicosidi digitalici : l'ipokaliemia o l'ipomagnesemia indotti dalle tiazidi possono favorire l'insorgenza di aritmie cardiache indotte dalla digitale. Prodotti medicinaliinteressati da alterazioni del potassio sierico : il monitoraggio periodico del potassio sierico e un ECG sono raccomandati quando il medicinale viene somministrato insieme a farmaci i cui effetti sono influenzati dalle alterazioni del potassio sierico (per esempio glicosidi della digitale e antiaritmici) e insieme a prodotti medicinali (tra cui alcuni antiaritmici) che inducono torsioni di punta (tachicardia ventricolare), poiche' l'ipokaliemia e' un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare): antiaritmici di classe Ia (per esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (per esempio tioridazina, clopromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amilsulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); altri (per esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV). Miorilassanti non depolarizzanti (per esempio tubocurarina): l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti. Medicinali antidiabetici (agenti orali e insulina): il trattamento con una tiazide puo' influenzare la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio del medicinale antidiabetico. Metformina: la metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale correlata all'idroclorotiazide. Beta-bloccanti e diazossido: l'effetto iperglicemizzante dei beta-bloccanti diversi dal nebivololo e dal diazossido puo' essere potenziato dalle tiazidi. Ammine pressorie (per esempionoradrenalina): l'effetto delle ammine pressorie puo' diminuire.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti. Il farmaco da 5 mg/12,5 e' indicato nei pazienti lacui pressione sanguigna risulta adeguatamente controllata con la somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 12,5 mg. La dose e' di una compressa (5 mg/12,5 mg) al giorno, preferibilmente alla stessa ora del giorno. Le compresse possono essere prese ai pasti. Il medicinale da 5 mg/25 e' indicato nei pazienti la cui pressione sanguigna risulta adeguatamente controllata con la somministrazioneconcomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg. La dose e' di una compressa (5 mg/25 mg) al giorno, preferibilmente alla stessa ora del giorno. Le compresse possono essere prese ai pasti. Pazienti coninsufficienza renale. Il farmaco da non deve essere somministrato aipazienti con insufficienza renale grave. Pazienti con insufficienza epatica. I dati sui pazienti con insufficienza epatica o con compromissione della funzionalita' epatica sono limitati. Per questo motivo l'usodel medicinale in questi pazienti e' controindicato. Persone anzianeIn considerazione delle scarse esperienze maturate sui pazienti di eta' superiore a 75 anni, occorre usare cautela e monitorare accuratamente questi pazienti. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficaciadel medicinale nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Pertantol'uso nei bambini e negli adolescenti non e' raccomandato. Modo di somministrazione. Uso orale. Le compresse possono essere assunte ai pasti.
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa rivestita con film contiene 5 mg di nebivololo (come nebivololo cloridrato) e 12,5 mg di idroclorotiazide. Una compressa rivestita con film contiene 5 mg di nebivololo (come nebivololo cloridrato)e 25 mg di idroclorotiazide.

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