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AVVERTENZE
Effetti a carico della muscolatura scheletrica. La lovastatina, come altri inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A reduttasi (HMG-CoA reduttasi) puo' causare occasionalmente miopatia, che si manifesta con dolori muscolari, dolorabilita' o debolezza e con aumento deilivelli di creatin-chinasi (CK) superiore a 5 volte il limite superiore della norma (LSN). La miopatia talvolta si manifesta come rabdomiolisi con o senza blocco renale acuto secondario a mioglobinuria, raramente con esito fatale. Il rischio di miopatia e' aumentato dagli alti livelli di attivita' inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma. Comeper altri inibitori HMG-CoA reduttasi, il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' correlato alla dose. In uno studio clinico in cui i pazientisono stati attentamente monitorati ed alcuni farmaci interagenti sonostati esclusi, si e' verificato un singolo caso di miopatia su 4.933 pazienti randomizzati con lovastatina 20-40 mg al giorno per 48 settimane e 4 casi su 1649 pazienti randomizzati con 80 mg al giorno. La prevalenza e la gravita' della miopatia aumenta quando l'inibitore della HMG-CoA reduttasi viene somministrato in concomitanza con medicinali che causano miopatia quali fibrati e niacina. La co-somministrazione dilovastatina e gemfibrozil deve essere evitata a causa di interazioni farmacocinetiche. La combinazione di lovastatina con altri fibrati o niacina deve essere limitata ai pazienti con iperlipidemia combinata grave e ad alto rischio cardiovascolare. Come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, la lovastatina viene metabolizzata dall'isoenzima 3A4 del citocromo P 450 (CYP3 A4). Alcune sostanze con un significativo effetto inibitorio su questa via metabolica a dosi terapeutiche possono determinare un aumento dei livelli plasmatici di lovastatina ed aumentare il rischio di miopatia. Queste sostanze comprendono immunosoppressori (compresa la ciclosporina), mibefradil (un calcio antagonista come il tetralolo), agenti antifungini azolici quali itraconazolo e ketoconazolo, antibiotici macrolidici quali eritromicina e claritromicina, inibitori della proteasi dell'HIV, verapamil e l'antidepressivo nefazodone. La frequenza della rabdomiolisi aumenta quando l'amiodarone viene somministrato in concomitanza con l'inibitore della riduttasi HMG-CoA lovastatina. Poiche' esiste una chiara correlazione tra l'aumento dellaconcentrazione plasmatica dei metaboliti attivi di lovastatina e l'insorgenza di miopatia, i pazienti trattati con immunosoppressori non devono superare la dose giornaliera di 20 mg. Se si riscontra un significativo aumento dei livelli di creatina chinasi > 5x LSN, o se la miopatia viene diagnosticata o sospettata, il trattamento con lovastatina deve essere interrotto. Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi ed i medicinali antifungini che sono derivati azolici inibiscono la sintesi delcolesterolo in punti differenti della via di sintesi. I pazienti chericevono un trattamento con ciclosporina devono sospendere la lovastatina qualora sia necessario un trattamento fungicida sistemico con un derivato azolico. I pazienti che stanno assumendo ciclosporina devono essere strettamente monitorati qualora necessitino di un trattamento sistemico con un derivato azolico antifungino. La dose di lovastatina non deve superare i 20 mg/die in pazienti che sono trattati contemporaneamente con danazolo, gemfibrozil, altri fibrati o dosi ipolipemizzanti(>= mg/die) di niacina. L'uso concomitante di lovastatina e gemfibrozil deve essere evitato a meno che non sia probabile che i benefici attesi nel cambiamento dei livelli lipidici prevalgano sul maggiore rischio associato a questa combinazione di medicinali. I benefici del trattamento con lovastatina in pazienti che assumono altri fibrati, niacina, ciclosporina o danazolo devono essere attentamente considerati per quanto riguarda l'aumento del rischio associato all'uso di questa combinazione di farmaci. L'uso combinato di lovastatina a dosi superiori a40 mg al giorno con amiodarone o verapamil deve essere evitato a menoche il beneficio clinico non prevalga sul maggior rischio di miopatia.Misurazione della creatinchinasi (CK). La creatinchinasi (CK) non deve essere misurata dopo intensa attivita' fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa rendere complessa l'interpretazione del risultato. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (>5x LSN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni. Prima del trattamento. Tutti i pazienti che iniziano la terapia con lovastatina o ai quali venga aumentata la dosedevono essere avvertiti del rischio di miopatia ed invitati a segnalare tempestivamente qualsiasi dolore muscolare, dolorabilita' o debolezza inspiegabile. Si deve usare cautela nei pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Per stabilire un valore basale di riferimento, prima di iniziare un trattamento e' necessario la misurazione del livello di CK nelle seguenti situazioni: danno renale; ipertiroidismo non curato; storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie; storia pregressa di tossicita' muscolare con altre statine o fibrati; abuso di alcol; Nella popolazione anziana (di eta' superiore a 70anni), e' necessario prendere in considerazione queste misure, tenendoconto della presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. In questi casi il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed e' raccomandato il monitoraggio clinico. Se un paziente ha precedentemente manifestato disturbimuscolari durante il trattamento con un fibrato o una statina, il trattamento con un diverso membro della classe deve essere iniziato solocon cautela. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (>5xLSN), il trattamento non deve essere iniziato. Durante il trattamento Se si verificano dolore muscolare, debolezza o crampi mentre un paziente sta ricevendo un trattamento con una statina, i suoi livelli di CK devono essere misurati. Se, in assenza di una intensa attivita' fisica, questi livelli vengono rilevati significativamente elevati (>5xLSN), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolarisono gravi e causano disturbi quotidiani, anche se i livelli di CK sono <= 5xLSN, deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento. Se si sospetta la miopatia per qualsiasi altra ragione, iltrattamento deve essere interrotto. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK tornano alla normalita', la reintroduzione della statina o l'introduzione di una statina alternativa possono essere considerate alla dose piu' bassa e con un attento monitoraggio. La terapia con lovastatina deve essere temporaneamente interrotta alcuni giorni prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico o ad altro intervento medicoinvasivo.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sistema cardiovascolare. Agenti modificanti i lipidi, inibitori dellaHMG-CoA reduttasi.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistentiaumenti dei livelli delle transaminasi sieriche; colestasi; miopatia;somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4, per es. itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone; gravidanza e l'allattamento; alcolismo.
DENOMINAZIONE
LOVASTATINA DOC COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato, butilidrossianisolo, cellulosa microcristallina,magnesio stearato, amido di mais, giallo di chinolina (E104).
EFFETTI INDESIDERATI
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue: comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000,<1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita', che comprendonouno o piu' dei seguenti effetti indesiderati: anafilassi, angioedema,sindrome lupus-simile, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia, anemia emolitica, anticorpi anti-nucleo positivi (ANA), velocita' di sedimentazione aumentata,artrite, artralgia, orticaria, astenia, fotosensibilita', febbre, vampate, brividi, dispnea e malessere. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, difficolta' a dormire; raro: disturbi psicologici inclusa ansia; nonnota: perdita di memoria, depressione, incubi. Patologie del sistemanervoso. Comune: vertigini, cefalea, parestesia, neuropatia periferica. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: casi eccezionali di malattiainterstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine. Patologie gastrointestinali. Comune: flatulenza, diarrea, stitichezza,nausea, dispepsia, dolori addominali, vomito; non comune: secchezza delle fauci, disturbi del gusto; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero colestatico, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: prurito; raro:eritema multiforme compresa la sindrome di Stevens-Johnson, necrolisiepidermica tossica, perdita di capelli. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari, mialgia; raro: miopatia, rabdomiolisi; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: stanchezza. Esami diagnostici. Raro: aumento della concentrazione delle transaminasi sieriche (> 3volte il limite superiore normale), aumento della fosfatasi alcalina ebilirubina, aumento del livello di creatin chinasi a causa di una frazione CK di origine non cardiaca. Diabete mellito. La frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 5.6 mmol/L, BMI>30kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia diipertensione). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. L'uso del farmaco e' controindicato durante la gravidanza.La sicurezza nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con lovastatina in donne in gravidanza. Sono state riportate rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito dell'esposizione intrauterina agli inibitori della reduttasi HMG-CoA. Tuttavia, in un'analisi prospettica di circa 200 gravidanze esposte, durante il primo trimestre, alla lovastatina o ad un altro inibitore strettamente correlato della HMG-CoA reduttasi, l'incidenza delle anomalie congenite e' risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale. Il numero di gravidanze analizzato e' stato statisticamente sufficiente per escludere un aumento di 2,5 volteo piu' delle anomalie congenite rispetto all'incidenza basale. L'aterosclerosi e' un processo cronico e l'interruzione ordinaria dei farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza deve avere un impatto limitatosul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Inoltre, il colesterolo ed altri prodotti della biosintesi del colesterolo sono componenti importanti dello sviluppo fetale, tra cui lo sviluppo della sintesi steroidea e la formazione delle membrane cellulari. Poiche' gli inibitori della HMG-CoA reduttasi, come, ad esempio, lalovastatina, riducono la sintesi del colesterolo e probabilmente la sintesi di altri prodotti della biosintesi del colesterolo, la lovastatina e' controindicata in gravidanza. Lovastatina deve essere usata nelle donne in eta' fertile solo se e' estremamente improbabile che possano avere una gravidanza. Se una paziente in trattamento con lovastatina rimane incinta, il trattamento deve essere interrotto e la donna informata del potenziale rischio per il feto. Allattamento. Non e' noto se la lovastatina sia escreta nel latte materno. Tuttavia, poiche' molti medicinali vengono escreti nel latte materno e poiche' esiste un potenziale rischio di effetti collaterali gravi, le donne che assumono lalovastatina non devono allattare al seno i loro bambini.
INDICAZIONI
Riduzione dei livelli elevati di colesterolo totale e colesterolo LDLnel plasma, in aggiunta alla dieta in pazienti con ipercolesterolemiaprimaria quando i cambiamenti dietetici o altri trattamenti non farmacologici isolati non hanno portato a risultati soddisfacenti. Riduzionedel livello di colesterolo nel plasma in caso di ipercolesterolemia combinata e ipertrigliceridemia, quando il livello di colesterolo plasmatico e' un problema grave. Rallentare la progressione dell'aterosclerosi coronarica in pazienti con cardiopatia coronarica e colesterolo totale sierico superiore a 220 mg/dl (5,7 mmol/l).
INTERAZIONI
Interazioni con CYP3A4. La lovastatina non possiede attivita' inibitoria sul CYP3A4; pertanto non si ritiene che possa influire sulle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci metabolizzati dal CYP3A4. Tuttavia, la lovastatina e' un substrato di P450 3A4. Durante il trattamentocon lovastatina, i potenti inibitori del citocromo P450 3A4 possono aumentare il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumentando l'attivita'inibitoria dell'inibitore dell'HMG-CoA reduttasi nel plasma. Tali inibitori includono, per esempio, itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori dell'HIV proteasi e nefazodone. La combinazione di questi potenti inibitori del CYP3A4 e' pertanto controindicata. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori dell'HIV proteasie nefazodone non puo' essere evitato, il trattamento con lovastatinadeve essere interrotto durante il periodo di trattamento. Interazionicon farmaci ipolipemizzanti che possono causare miopatia se somministrati da soli. Il rischio di miopatia inclusa rabdomiolisi aumenta con la somministrazione dei seguenti medicinali ipolipemizzanti, che non sono potenti inibitori del CYP3A4, ma che possono causare miopatia se somministrati da soli: gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotinico) (>= 1 g/giorno). Ciclosporina. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' aumentato dalla somministrazione concomitante di ciclosporina, in particolare con dosi piu' elevate di lovastatina. La dose di lovastatina non deve superare i 20 mg al giorno in pazienti che assumono trattamenti concomitanti con ciclosporina. Sebbene il meccanismo non sia stato completamente chiarito, la ciclosporina aumenta l'AUC dell'acidolovastatina, probabilmente in parte a causa dell'inibizione del CYP3A4. Danazolo Il rischio di miopatia e rabdomiolisi e' aumentato dalla somministrazione concomitante di danazolo con dosi piu' elevate di lovastatina. Amiodarone e verapamil. Il rischio di miopatia e rabdomiolisiaumenta quando amiodarone o verapamil sono somministrati in concomitanza con dosi piu' elevate di un membro strettamente correlato alla classe degli inibitori della reduttasi HMG-CoA. La dose di lovastatina nondeve superare i 40 mg al giorno in pazienti che ricevono trattamenticoncomitanti con amiodarone o verapamil a meno che il beneficio clinico non prevalga probabilmente sul maggior rischio di miopatia e rabdomiolisi. Succo di pompelmo. Il succo di pompelmo contiene uno o piu' ingredienti che inibiscono il CYP 3A4 e possono quindi aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati dal CYP 3A4. Quantita' molto elevate di succo di pompelmo (piu' di un litro al giorno) aumentano significativamente l'attivita' inibitoria dell'HMG-CoA reduttasi durante la terapia con lovastatina e pertanto tali quantita' devonoessere evitate. Derivati cumarinici. Quando la lovastatina e i derivati cumarinici vengono assunti contemporaneamente, in alcuni pazienti il tempo di protrombina puo' essere prolungato. Nei pazienti in terapiaanticoagulante, il tempo di protrombina deve essere controllato primadi iniziare la terapia con lovastatina e, durante le prime fasi dellaterapia, abbastanza frequentemente per garantire che non si verifichialcuna alterazione significativa del tempo di protrombina. Dopo stabilizzazione del tempo di protrombina, i controlli possono essere eseguiti con la frequenza abitualmente raccomandata per i pazienti sottoposti a terapia con cumarinici. Se la dose di lovastatina viene modificata, e' necessario ripetere le stesse procedure. La terapia con lovastatina non e' stata associata a sanguinamento o alterazioni del tempo di protrombina in pazienti che non hanno ricevuto terapia anticoagulante.
POSOLOGIA
Prima di iniziare il trattamento, deve essere esclusa qualsiasi causadi ipercolesterolemia secondaria. Prima di assumere lovastatina e' consigliabile seguire una dieta standard per abbassare il colesterolo chepuo' essere mantenuta per tutto il trattamento. Posologia. Ipercolesterolemia. La dose iniziale e' generalmente di 20 mg al giorno, somministrata in dose singola con il pasto serale. Nei pazienti con ipercolesterolemia da lieve a moderata, il trattamento puo' essere iniziato a 10 mg/die di lovastatina. E' stato dimostrato che singole dosi giornaliere somministrate con il pasto serale siano piu' efficaci della stessadose somministrata a colazione, probabilmente perche' la sintesi delcolesterolo avviene principalmente durante la notte. Qualsiasi aggiustamento della dose deve essere effettuato ad intervalli di almeno quattro settimane. La dose massima giornaliera che puo' essere somministrata e' di 80 mg in una singola dose o divisa in due dosi da assumere a colazione e a cena. Due dosi giornaliere sembrano essere piu' efficacidi una singola dose giornaliera. La dose di lovastatina deve essere ridotta se i livelli di colesterolo LDL scendono al di sotto di 75 mg/dl(1,9 mmol/l) o se la concentrazione di colesterolo totale nel siero scende al di sotto di 140 mg/dl (3,6 mmol/l). Aterosclerosi coronarica.Negli studi in cui la lovastatina e' stata utilizzata nel trattamentodell'aterosclerosi coronarica con o senza terapia concomitante, le dosi utilizzate sono state da 20 a 80 mg al giorno, somministrate in dosi singole o frazionate. In entrambi gli studi nei quali la lovastatinae' stata utilizzata da sola, la dose e' stata ridotta quando la concentrazione di colesterolo plasmatico totale e' scesa al di sotto di 110mg/dl (2,85 mmol/l) o quando il colesterolo LDL e' sceso a valori inferiori a 80 mg/dl (2,1 mmol/l) rispettivamente. Terapia concomitante.La lovastatina e' efficace da solo o in combinazione con sequestrantibiliari. Nei pazienti che assumono contemporaneamente ciclosporina, danazolo, gemfibrozil, altri fibrati o dosi ipolipemizzanti di niacina (>= 1 g/die), la dose di lovastatina non deve generalmente superare i 20 mg/die. Per i pazienti che assumono amiodarone o verapamil contemporaneamente a lovastatina, la dose di lovastatina non deve superare i 40mg/die. Danno renale. Poiche' lovastatina non va incontro ad una significativa escrezione renale, non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con un'insufficienza renale moderata. Nei pazientiaffetti da insufficienza renale grave (clearance di creatinina inferiore o uguale a 30 ml/min) dosaggi superiori a 20 mg/die devono essereattentamente valutati e, se necessario, il trattamento deve essere iniziato con cautela. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficaciadell'uso di lovastatina nei bambini ed adolescenti di eta' inferiore a18 anni non sono state stabilite. Pazienti anziani. Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani. Modo di somministrazione. Il farmaco e' somministrata per via orale in dose singola con ilpasto serale
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa contiene 10 mg, 20 mg o 40 mg di lovastatina.