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LOPRIDAM*30CPR RIV 8+2,5+5MG

LOPRIDAM*30CPR RIV 8+2,5+5MG

ZENTIVA ITALIA Srl
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AVVERTENZE
Tutte le avvertenze relative a ogni componente, come elencato di seguito, si applicano anche all'associazione fissa del medicinale. Avvertenze. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS).Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio diipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Litio. La combinazione di litio con l'associazione perindopril-indapamide e' generalmente non raccomandata. Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione,raramente compare neutropenia. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie vascolari, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di antecedente compromissione della funzionalia'renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, si raccomandadi eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione (es. mal di gola, febbre). Ipertensione renovascolare. Vi e' un aumentato rischio digrave ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria nell'unico rene funzionante vengono trattati con ACE inibitori. Il trattamento con diuretici puo' essere un fattore che contribuisce. La perdita della funzionalita' renale puo' verificarsi solo con piccoli cambiamenti nellacreatinina sierica anche nei pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. Ipersensibilita'/angioedema. Angioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e'stato raramente segnalato in pazienti trattati con ACE inibitori, perindopril incluso. Cio' puo' verificarsi in qualunque momento durante laterapia. In questi casi il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso e deve essere intrapreso un controllo appropriatoper assicurare la completa risoluzione dei sintomi prima della dimissione del paziente. In queste situazioni quando l'edema e' limitato alvolto e alle labbra, la reazione si e' generalmente risolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell'alleviare isintomi. Un angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Nel caso in cui ci sia il coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe che possano provocare l'ostruzione delle vie aeree, deve essere somministrata prontamente una terapia appropriata, che puo' includere una soluzione di adrenalina sottocutanea a 1:1.000 (da 0,3 ml a 0,5 ml) e/o misure per il mantenimento della pervieta' delle vie aeree. Nei pazienti di etnia nera trattati con ACE inibitori e' stata riportata una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazientidi altre etnie. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato altrattamento con ACE inibitore possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore. Un aumentato rischio di angioedema e' possibile con l'uso concomitante di altri medicinali che possono causare angioedema. L'uso concomitante degliACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di perindopril. Il trattamento con perindopril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 oredall'ultima dose di sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (come rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta gia' assumendo un ACE-inibitore. E' stato riportato raramente angioedema intestinale in pazienti trattati con ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casinon vi era una precedente anamnesi di angioedema del viso e i livellidi C-1 esterasi erano normali. L'angioedema e' stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ultrasuoni o con la chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell'ACE inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentanodolore addominale. Reazioni anafilattoidi durante trattamento di desensibilizzazione. In pazienti in terapia con ACE inibitori, sottopostia un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severee a rischio per la vita. Gli ACE inibitori devono essere impiegati con cautela in pazienti allergici desensibilizzati ed evitati in quelliche si stanno sottoponendo a immunoterapia. Tuttavia, tali reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente l'ACE inibitore almeno 24 ore prima di intraprendere il trattamento, in quei pazienti chenecessitano sia del trattamento con ACE inibitori che del trattamentodi desensibilizzazione. Reazioni anafilattoidi durante aferesi delleLDL. Raramente, in pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi a rischio per la vita. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente iltrattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE inibitori, associazioni - ACE inibitori, bloccanti dei canali delcalcio e diuretici.
CONSERVAZIONE
Conservare nel blister originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altre sulfonammidi, ai derivati delle diidropiridine, a qualsiasi altro ACE inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Anamnesi di angioedema (edema di Quincke) correlato a precedente terapia con ACE inibitori. Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Il medicinale non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Angioedema ereditario/idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. L'uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR <60 ml/min/1,73 m^2). Pazienti sottoposti a trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superficicaricate negativamente. Pazienti con stenosi bilaterale dell'arteriarenale o stenosi dell'arteria renale nell'unico rene funzionante. Danno renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min). Danno renale moderato (clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min) per i dosaggi del medicinale contenenti l'associazione 8 mg/2,5 mg di perindopril/indapamide (es. Lopridam 8 mg/2,5 mg/5 mg e 8 mg/2,5 mg/10 mg). Encefalopatia epatica. Compromissione epatica grave. Ipokaliemia. La combinazione con agenti anti-aritmici cha causa torsione di punta. Allattamento. Pazienti in dialisi. Pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata. Ipotensione grave. Shock (incluso shock cardiogeno).Ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato). Insufficienza cardiaca con instabilita' emodinamica dopo infarto acuto del miocardio.
DENOMINAZIONE
LOPRIDAM COMPRESSE
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina PH-112, calcio idrogeno fosfato anidro, ossido di ferro rosso (E172), croscarmellosa sodica, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Correlati a perindopril/ indapamide. Riassunto del profilo di sicurezza. La somministrazione di perindopril inibisce l'asse renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio causato dall'indapamide. Il quattro per cento dei pazienti in trattamento con l'associazione perindopril arginina/indapamide 5 mg/1,25 mg ha esperienza di ipocaliemia (livelli di potassio < 3,4 mmol/l). Il sei per cento deipazienti in trattamento con l'associazione perindopril arginina/indapamide 10 mg/2,5 mg ha esperienza di ipocaliemia (livelli di potassio <3,4 mmol/l). Le reazioni avverse segnalate piu' comunemente sono: conperindopril: capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia, compromissionedella visione, vertigini, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, costipazione, dispepsia, diarrea, nausea, vomito, prurito, eruzione cutanea, spasmi muscolari e astenia; con indapamide: reazioni di ipersensibilita', principalmente dermatologiche, in soggetti con una predisposizone alle allergie e reazioni asmatiche e eruzioni maculo-papulose. Sono state osservate le seguenti reazioni avverse durante il trattamento con perindopril/indapamide classificate secondo la seguente frequenza: Molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); noncomune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla basedei dati disponibili). Perindopril. Infezioni e infestazioni. Molto raro: riniti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia, agranulocitosi, pancitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, iperkaliemia reversibile su interruzione, iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: alterazione dell'umore, disturbi del sonno; molto raro: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia; non comune: sonnolenza, sincope; molto raro: possibilità di ictus secondario dovuto ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie dell'occhio. Comune: compromissione della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia; molto raro: angina pectoris, aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale), infarto del miocardio, possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione); non comune: vasculite; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune:dolore addominale, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea, vomito; non comune: secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, eruzione cutanea; non comune: orticaria,angioedema, iperidrosi, reazione di fotosensibilità, pemfigoide; raro: aggravamento della psoriasi; molto raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari; non comune: artralgia, mialgia, insufficienza renale;molto raro: insufficienza renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune:astenia; non comune: dolore al petto, malessere, edema periferico, piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'urea ematica, aumento della creatinina ematica; raro: aumento della bilirubina ematica,aumento degli enzimi epatici; molto raro: riduzione emoglobina e riduzione ematocrito. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: caduta. Indapamide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, leucopenia, anemiaemolitica, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune:ipersensibilità (reazioni, principalmente dermatologiche, in soggetticon una predisposizone alle allergie e reazioni asmatiche). Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Non nota: iponatriemia; molto raro: ipercalcemia; non nota: deplezione di potassio con ipokaliemia, particolarmente seria in alcune popolazioni ad alto rischio. Disturbi psichiatrici. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, parestesia; non nota: sincope, possibilità di comparsa di encefalopatia epatica in caso di insufficienza epatica. Patologie dell'occhio. Non nota: compromissione della visione, miopia, visione annebbiata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale); non nota: torsione di punta (potenzialmente fatale). Patologie vascolari. Molto raro: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione). Patologie gastrointestinali. Raro: costipazione, nausea; noncomune: vomito; raro: secchezza della bocca; molto raro: pancreatite.Patologie epatobiliari. Non nota: epatite; molto raro: funzione epatica anormale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione maculo-papulosa; molto raro: orticaria, angioedema; non comune: porpora; non nota: reazione di fotosensibilità; molto raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di stevens-johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: possibile peggioramento di pre-esistente lupus eritematoso sistemico; molto raro:insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Raro: affaticamento. Esami diagnostici. Non nota: aumento degli enzimi epatici, aumento del glucosio ematico, aumento dell'acido urico ematico, elettrocardiogramma qt prolungato.SIADH (sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico)e' stata riportata con altri ACE inibitori. La SIADH deve essere considerata una complicanza molto rara ma possibile della terapia associataalla terapia con ACE- inibitori, incluso perindopril. Correlati ad amlodipina. Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse piu'comunemente segnalate durante il trattamento sono sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni, rossore, dolore addominale, nausea, cavigliagonfia, edema della lingua. Sono state osservate le seguenti reazioniavverse durante il trattamento con amlodipina classificate secondo laseguente frequenza: Molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro(<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il medicinale non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Il farmaco e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento. Una decisione deve pertanto essere presa, se interrompere l'allattamento o se interrompere l'assunzione di Lopridam, in base all'importanza di questa terapia per la madre. Gravidanza. Correlata a perindopril. L'uso di ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultaticonclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizionead ACE inibitore durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios,ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e delcranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. Correlata ad indapamide. I dati relativi all'uso dell'indapamide in donne ingravidanza non esistono o sono in un numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte). L'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume del plasma materno nonche' il flusso sanguigno uteroplacentare, che possono provocare ischemia feto-placentare e ritardo della crescita. Gli studi sugli animalinon indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicita' riproduttiva. Come misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso di indapamide durante la gravidanza. Correlata ad amlodipina La sicurezza diamlodipina durante la gravidanza non e' stata stabilita. Negli studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate. L'uso in gravidanza e' raccomandato solo quando non c'e' un'alternativa piu' sicura e quando la malattia stessa comporta un maggiore rischio per la madre e il feto. Allattamento. Il farmaco e' controindicato durante l'allattamento. Correlato a perindopril. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durante l'allattamento, perindopril non e' raccomandato e sonoda preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. Correlato ad indapamide. Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione dell'indapamide/metaboliti nel latte materno. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi e ipokaliemia. Non puo' essere escluso un rischio peri neonati/bambini. Indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidicii quali sono stati associati, durante l'allattamento, ad una diminuzione o anche a una soppressione della produzione di latte materno. Indapamide e' controindicato durante l'allattamento. Correlato ad amlodipina. Amlodipina e' escreta nel latte materno. La proporzione della dosematerna ricevuta dai neonati e' stata stimata con un range di 3 - 7% con un massimo di 15%. L'effetto di amlodipina sui neonati non e' noto.Fertilita'. Correlato a perindopril e indapamide Studi di tossicita'riproduttiva non hanno dimostrato effetti sulla fertilita' nei ratti femmina e maschio. Nell'uomo non sono attesi effetti sulla fertilita'.Correlato ad amlodipina. In alcuni pazienti trattati con bloccanti deicanali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti avversi sulla fertilita' maschile.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato come terapia di sostituzione per il trattamento dell'ipertensione essenziale, in pazienti adulti gia' controllaticon l'associazione perindopril/indapamide e amlodipina, assunti alla stessa dose.
INTERAZIONI
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II oaliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Farmaci che inducono iperkaliemia.Alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare l'incidenza diiperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori dipotassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. L'associazione di questi farmaci aumenta il rischiodi iperkaliemia. Uso concomitante controndicato. Perindopril. Aliskiren; in pazienti diabetici o con danno renale, rischio di iperkaliemia,peggioramento della funzionalità renale e della morbilità cardiovascolare e aumento della mortalità. Sacubril/valsartan; l'uso concomitantedi ace inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato in quanto questo aumenta il rischio di angioedema. Trattamenti extracorporei; trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superficicaricate negativamente come dialisi o emofiltrazione con certe membrane ad alto flusso (ad esempio membrane di poliacrilonitrile) e aferesidi lipoproteine a bassa densità con destrano solfato a causa dell'aumentato rischio di gravi reazioni anafilattoidi. Se è richiesto tale trattamento, si dovrebbe prendere in considerazione l'uso di un diverso tipo di membrana per dialisi o di una classe diversa di antipertensivo.Uso concomitante non raccomandato. Perindopril. Aliskiren: in pazienti diversi dai diabetici o con danno renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e della morbilità cardiovascolare e aumento della morbilità e della mortalità. Terapia concomitante con ace inibitore e bloccante dei recettori dell'angiotensina: è statoriportato in letteratura che in pazienti con malattia ateroscleroticaconclamata, insufficienza cardiaca, o diabete con danno d'organo terminale, la terapia concomitante con un ace inibitore e un bloccante delrecettore dell'angiotensina è associata ad una più elevata frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzionalità renale (inclusa insufficienza renale acuta) in confronto all'uso diun singolo agente del sistema renina- angiotensina-aldosterone. Il doppio blocco (ad es. Associando un ace inibitore con un antagonista delrecettore dell'angiotensina ii) deve essere limitato a casi definiti singolarmente con stretto monitoraggio di funzionalità renale, livellidi potassio e pressione sanguigna. Estramustina: rischio di un aumentodegli effetti avversi come edema angioneurotico (angioedema). Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. Triamterene, amiloride), potassio(sali), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con perindopril si può sviluppare iperkaliemia., specialmente in associazione a compromissione renale (effetti additivi iperkaliemici). I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono condurread un significativo aumento del potassio sierico. Pertanto, l'associazione di perindopril con i farmaci sopra citati non è raccomandata. Seè indicato l'uso concomitante, occorre utilizzare la debita cautela emonitorare frequentemente il potassio sierico. Perindopril/ indapamide. Litio: durante la somministrazione concomitante di litio con ace inibitori sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazionidi litio nel siero e tossicità. L'uso dell'associazione di perindoprile indapamide con litio non è raccomandata, ma qualora si rendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un attento controllodei livelli di litio nel siero. Amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali, in seguito a somministrazione di verapamil e dantroleneper via endovenosa sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti ad ipertermia maligna e nel trattamento dell'ipertermiamaligna. Uso concomitante che necessita di particolari precauzioni. Perindopril. Antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali): studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ace inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) possono causare un aumento dell'effetto di abbassamentodel glucosio ematico con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra verificarsi maggiormente durante le prime settimane del trattamentoin associazione e in pazienti con danno renale. Diuretici non risparmiatori di potassio: pazienti che assumono diuretici, e specialmente quelli che presentano deplezione di volume e/o di sale, possono presentare una eccessiva riduzione della pressione sanguigna dopo l'inizio della terapia con un ace inibitore. La possibilità di effetti ipotensivipuò essere ridotta con l'interruzione del diuretico, con l'aumento delvolume o con l'assunzione di sale prima di iniziare la terapia con dosi basse e progressive di perindopril. Nell'ipertensione arteriosa, quando la terapia diuretica iniziale può aver causato deplezione di sale/volume, il diuretico deve essere interrotto prima di iniziare l'ace inibitore, nel qual caso un diuretico non risparmiatore di potassio puòessere successivamente reintrodotto o l'ace inibitore deve essere iniziato con un basso dosaggio e progressivamente aumentato. Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, l'ace inibitore deve essere iniziato con un dosaggio molto basso, possibilmente dopo lariduzione del dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato. In tutti i casi, la funzionalità renale (livelli di creatinina) deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con aceinibitore. Perindopril. Diuretici risparmiatori di potassio (eplerenone, spironolattone): con eplerenone o spironolattone a dosi tra 12,5 mg e 50 mg al giorno e con basse dosi di ace inibitori: nel trattamentodell'insufficienza cardiaca di classe ii-iv (nyha) con frazione di eiezione <40%, e precedentemente trattata con ace inibitori e diureticidell'ansa, rischio di iperkaliemia, potenzialmente letale, specialmente in caso di non osservanza delle raccomandazioni prescrittive di questa associazione.
POSOLOGIA
Posologia. I pazienti devono usare il dosaggio che corrisponde al loroprecedente trattamento. La dose abituale di Lopridam e' una compressaal giorno come dose singola. Anziani. L'eliminazione del perindoprilato diminuisce negli anziani. Il trattamento deve essere iniziato dopoaver considerato la risposta della pressione arteriosa e la funzionalita' renale. Danno renale. Correlato a perindopril/indapamide. In casodi danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. In pazienti con danno renale moderato (clearance della creatinina pari a 30 - 60 ml/min), il medicinale da 8 mg/ 2,5 mg/ 5 mg e da 8 mg/ 2,5 mg/ 10 mg compresse sono controindicati. In pazienti con una clearance della creatinina superiore o uguale a 60 ml/min, non e' necessario modificare la dose. Il controllomedico periodico dovra' prevedere un monitoraggio frequente della creatinina e del potassio. Correlato ad amlodipina Le modifiche delle concentrazioni plasmatiche dell'amlodipina non sono correlate al grado didanno renale, pertanto si raccomanda il normale dosaggio. Amlodipina non e' dializzabile. Compromissione epatica. In caso di grave compromissione epatica, il trattamento e' controindicato. In pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, il medicinale deve essere somministrato con cautela, poiche' non sono state stabilite raccomandazionidi dosaggio per l'amlodipina in questi pazienti. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Il medicinale non deve essere usato neibambini e negli adolescenti. Modo di somministrazione. La compressa deve essere assunta preferibilmente al mattino prima del pasto.
PRINCIPI ATTIVI
4 mg/ 1,25 mg/ 5 mg compresse. Ogni compresa contiene 4 mg di perindopril erbumina equivalenti a 3,338 mg di perindopril, 1,25 mg di indapamide e 5 mg di amlodipina come amlodipina besilato. 4 mg/ 1,25 mg/ 10 mg compresse Ogni compresa contiene 4 mg di perindopril erbumina equivalenti a 3,338 mg di perindopril, 1,25 mg di indapamide e 10 mg di amlodipina come amlodipina besilato. 8 mg/ 2,5 mg/ 5 mg compresse Ogni compresa contiene 8 mg di perindopril erbumina equivalenti a 6,676 mg diperindopril, 2,5 mg di indapamide e 5 mg di amlodipina come amlodipinabesilato. 8 mg/ 2,5 mg/ 10 mg compresse. Ogni compresa contiene 8 mgdi perindopril erbumina equivalenti a 6,676 mg di perindopril, 2,5 mgdi indapamide e 10 mg di amlodipina come amlodipina besilato.

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