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JARDIANCE 28cpr riv 25mg

JARDIANCE 28cpr riv 25mg

BOEHRINGER INGELHEIM IT.SpA
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AVVERTENZE
Chetoacidosi diabetica. Sono stati segnalati casi rari di chetoacidosidiabetica (DKA, diabetic ketoacidosis ), inclusi casi potenzialmenteletali e casi fatali, in pazienti trattati con inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2, sodium- glucose co-transporter 2 ) compreso empagliflozin. In alcuni dei casi segnalati, la presentazione della malattia e' stata atipica, associata solo a un moderato aumento dei valori glicemici, inferiori a 14 mmol/L (250 mg/dL). Non e'noto se e' piu' probabile che la DKA si manifesti con dosi piu' elevate di empagliflozin. Il rischio di DKA deve essere considerato in presenza di sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia, dolore addominale, sete eccessiva, difficolta' di respirazione, stato confusionale, stanchezza o sonnolenza insolite. Se questi sintomi si manifestano, i pazienti devono essere valutati immediatamente per determinare l'eventuale presenza di chetoacidosi, a prescindere dal livello di glicemia. Il trattamento con empagliflozin deve essere sospeso immediatamente nei pazienti in cui si sospetta o e' stata diagnosticata DKA. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che sono ricoverati perinterventi chirurgici maggiori o per gravi malattie mediche acute. Inquesti pazienti e' raccomandato il monitoraggio dei chetoni. La misurazione dei livelli di chetoni nel sangue e' privilegiata rispetto a quella nelle urine. Il trattamento con empagliflozin puo' essere riavviato quando i valori dei chetoni sono normali e le condizioni del paziente si sono stabilizzate. Prima di iniziare il trattamento con empagliflozin, si devono prendere in considerazione i fattori della storia clinica del paziente che possono predisporlo alla chetoacidosi. I pazienti che possono essere esposti a un rischio piu' elevato di DKA comprendono i pazienti con una bassa riserva funzionale delle cellule beta (ades., i pazienti con diabete di tipo 2 con peptide C basso o diabete autoimmune latente dell'adulto (LADA, latent autoimmune diabetes in adults ), oppure pazienti con storiadi pancreatite), pazienti con condizioni che comportano una ridotta assunzione di cibo o una severa disidratazione, pazienti per i quali le dosi di insulina sono ridotte e pazienti che richiedono un incremento di insulina a causa di patologia medica acuta, intervento chirurgico o abuso di sostanze alcoliche. Gli inibitori del SGLT2 devono essere utilizzati con cautela in questi pazienti. Non si raccomanda di riprendere il trattamento con gli inibitori del SGLT2 in pazienti con precedente storia di chetoacidosi diabetica in corso di trattamento con inibitori del SGLT2, a meno che non sia stato identificato e risolto un altro chiaro fattore scatenante. Non sonostate stabilite la sicurezza e l'efficacia di empagliflozin in pazienti con diabete di tipo 1; pertanto empagliflozin non deve essere utilizzato per il trattamento di pazienti affetti da diabete di tipo 1. Dati limitati provenienti da studi clinici suggeriscono che la chetoacidosi diabetica si manifesta con frequenza comune quando i pazienti affetti da diabete di tipo 1 sono trattati con gli inibitori del SGLT2. Compromissione renale. Il medicinale non deve essere iniziato nei pazienti con eGFR inferiore a 60 ml/min/1,73 m^2 o con CrCl <60 ml/min. Nei pazienti che tollerano empagliflozin e che hanno eGFR costantemente inferiore a 60 ml/min/1,73 m^2 o con CrCl inferiore a 60 ml/min, la dosedi empagliflozin deve essere aggiustata o mantenuta a 10 mg una voltaal giorno. La terapia con empagliflozin deve essere interrotta in casodi eGFR costantemente inferiore a 45 ml/min/1,73 m^2 o in caso di CrCl costantemente inferiore a 45 ml/min. Empagliflozin non deve essere usato nei pazienti con malattia renale terminale o nei pazienti dializzati, poiche' il medicinale non e' ritenuto efficace in tali pazienti.Monitoraggio della funzionalita' renale. A causa del meccanismo d'azione, l'efficacia glicemica di empagliflozin dipende dalla funzionalita'renale. Pertanto si raccomanda una valutazione della funzionalita' renale come descritto di seguito: prima dell'inizio della terapia con empagliflozin e ad intervalli regolari durante il trattamento, cioe' almeno una volta all'anno; prima dell'inizio della somministrazione concomitante di un qualsiasi medicinale che possa avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Danno epatico. In alcuni studi clinici con empagliflozin sono stati segnalati casi di danno epatico. Non e' statadeterminata una relazione di causa-effetto tra empagliflozin e il danno epatico. Ematocrito elevato. E' stato osservato l'aumento dell'ematocrito in associazione al trattamento con empagliflozin. Rischio di deplezione volemica. In base al meccanismo d'azione degli inibitori dell'SGLT2, la diuresi osmotica che accompagna la glicosuria terapeutica puo' provocare una modesta riduzione della pressione arteriosa. Pertantoe' necessario prestare attenzione nei pazienti per i quali tale diminuzione della pressione arteriosa indotta da empagliflozin puo' costituire un rischio, ad esempio i pazienti con patologie cardiovascolari note, i pazienti sottoposti a terapia anti-ipertensiva e con storia di ipotensione, o i pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni. In caso di condizioni che possono causare perdita di liquidi (ad esempio patologie gastrointestinali) si raccomanda l'attento monitoraggio dello stato volemico (ad esempio tramite esame obiettivo, misurazione della pressione arteriosa, analisi di laboratorio tra cui ematocrito) e degli elettroliti nei pazienti che ricevono empagliflozin. Un'interruzione temporanea del trattamento con empagliflozin deve essere presa in considerazione fino alla correzione della perdita di liquidi. Anziani L'effetto di empagliflozin sull'escrezione urinaria del glucosio e' associatoa diuresi osmotica che puo' influenzare lo stato di idratazione del paziente. I pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni possono presentare un rischio aumentato di deplezione volemica. Le reazioni avverse correlate alla deplezione volemica si sono verificate maggiormente neipazienti anziani trattati con empagliflozin rispetto ai pazienti trattati con placebo. Pertanto, e' necessario prestare particolare attenzione all'assunzione di volumi in caso di somministrazione concomitante di medicinali che possono portare a deplezione volemica (ad es. diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, ACE, angiotensin converting enzyme ). L'esperienza terapeutica nei pazienti di eta' pari o superiore a 85 anni e' limitata. Pertanto non e' raccomandato l'inizio della terapia con empagliflozin.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci usati nel diabete, altri farmaci ipoglicemizzanti, escluse leinsuline.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
DENOMINAZIONE
JARDIANCE COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica silice anidra colloidale, magnesio stearato. Rivestimento con film: ipromellosa, titanio diossido (E171), talco, macrogol (400), ossido di ferro giallo (E172).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. La sicurezza di empagliflozin e' stata valutata su un totale di 15.582 pazienti con diabete di tipo 2 inclusi negli studi clinici, dei quali 10.004 pazienti hanno ricevuto empagliflozin in monoterapia o in associazione con metformina, con una sulfanilurea, con pioglitazone, con inibitori della dipeptidilpeptidasi(DPP-4) o con insulina. In 6 studi controllati con placebo della durata compresa tra 18 e 24 settimane, sono stati inclusi 3.534 pazienti,dei quali 1.183 sono stati trattati con placebo e 2.351 con empagliflozin. L'incidenza complessiva degli eventi avversi osservati nei pazienti trattati con empagliflozin e' risultata simile a quella dei pazienti ai quali era stato somministrato placebo. La reazione avversa segnalata piu' frequentemente e' stata l'ipoglicemia nell'utilizzo in associazione con sulfanilurea o insulina. Le reazioni avverse, classificatesecondo la classificazione per sistemi e organi e secondo la terminologia preferita MedDRA, riportate in pazienti a cui e' stato somministrato empagliflozin in studi controllati con placebo, sono elencate nellatabella sottostante. Le reazioni avverse sono elencate per frequenzaassoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000,<1/1.000), o molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse (MedDRA) derivate da studi controllati con placebo e dall'esperienza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune: moniliasi vaginale, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali, infezioni delle vie urinarie (comprese pielonefrite e urosepsi); non nota: fascite necrotizzante del perineo (gangrena di fournier). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia (quando utilizzato con sulfanilurea o insulina); comune: sete; raro: chetoacidosi diabetica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito (generalizzato), eruzione cutanea; non comune: orticaria; non nota: angioedema.Patologie vascolari. Non comune: deplezione volemica. Patologie renalie urinarie. Comune: minzione aumentata; non comune: disuria. Esami diagnostici. Comune: lipidi sierici aumentati; non comune: creatininemiaaumentata/ velocità di filtrazione glomerulare diminuita, ematocritoaumentato. Descrizione di specifiche reazioni avverse. Ipoglicemia. Lafrequenza dell'ipoglicemia dipendeva dalla terapia di base concomitante nei rispettivi studi ed e' risultata simile per empagliflozin e placebo in monoterapia, in aggiunta a metformina, in aggiunta a pioglitazone con o senza metformina, in aggiunta a linagliptin e metformina e in aggiunta alla terapia standard e per l'associazione di empagliflozincon metformina in pazienti naive al medicinale rispetto a quelli trattati con empagliflozin e metformina come componenti individuali. Una frequenza maggiore e' stata rilevata con la somministrazione in aggiunta a metformina e a sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 16,1%, empagliflozin 25 mg: 11,5%, placebo: 8,4%), in aggiunta all'insulina basale cono senza metformina e con o senza sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 19,5%, empagliflozin 25 mg: 28,4%, placebo: 20,6%, durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile l'aggiustamentodel dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg e 25 mg: 36,1%, placebo 35,3% alla settimana 78 dello studio) e in aggiunta a iniezioni giornaliere multiple di insulina con o senza metformina (empagliflozin 10mg: 39,8%, empagliflozin 25 mg: 41,3%, placebo: 37,2% durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile la variazione del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg: 51,1%, empagliflozin 25 mg: 57,7%, placebo: 58% nel corso dello studio della durata di 52settimane). Ipoglicemia grave (eventi che necessitano di assistenza).Non e' stato osservato un aumento dell'ipoglicemia grave con empagliflozin rispetto al placebo in monoterapia, in aggiunta a metformina, inaggiunta a metformina con sulfanilurea, in aggiunta a pioglitazone con o senza metformina, in aggiunta a linagliptin e metformina e in aggiunta alla terapia standard e per l'associazione di empagliflozin con metformina in pazienti naive al medicinale rispetto a quelli trattati con empagliflozin e metformina come componenti individuali. Una frequenza maggiore e' stata rilevata con la somministrazione in aggiunta a insulina basale con o senza metformina e con o senza sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 0%, empagliflozin 25 mg: 1,3%, placebo: 0%, durante le18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile l'aggiustamento del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg: 0%, empagliflozin 25 mg: 1,3%, placebo 0% nel corso dello studio della durata di78 settimane) e in aggiunta a iniezioni giornaliere multiple di insulina con o senza metformina (empagliflozin 10 mg: 0,5%, empagliflozin 25mg: 0,5%, placebo: 0,5% durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile l'aggiustamento del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg: 1,6%, empagliflozin 25 mg: 0,5%, placebo: 1,6%nel corso dello studio della durata di 52 settimane). Moniliasi vaginale, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali. La moniliasivaginale, la vulvovaginite, la balanite ed altre infezioni genitali sono state segnalate piu' frequentemente nei pazienti trattati con empagliflozin (empagliflozin 10 mg: 4,0%, empagliflozin 25 mg: 3,9%) rispetto ai pazienti ai quali e' stato somministrato placebo (1,0%). Tali infezioni sono state segnalate piu' frequentemente nelle donne trattatecon empagliflozin rispetto alle donne alle quali e' stato somministrato placebo; la differenza nella frequenza e' risultata meno evidente negli uomini. Le infezioni del tratto genitale sono state di intensita'lieve o moderata. Minzione aumentata. La minzione aumentata (compresii termini predefiniti pollachiuria, poliuria e nicturia) e' stata segnalata con maggiore frequenza nei pazienti trattati con empagliflozin (empagliflozin 10 mg: 3,5%, empagliflozin 25 mg: 3,3%) rispetto ai pazienti trattati con placebo (1,4%). Nella maggior parte dei casi, la minzione aumentata e' stata di intensita' lieve o moderata. La frequenzasegnalata della nicturia e' stata simile per placebo ed empagliflozin(<1%). Infezioni delle vie urinarie. La frequenza complessiva delle infezioni delle vie urinarie segnalate come evento avverso e' risultatasimile nei pazienti trattati con empagliflozin 25 mg e con placebo (7,0% e 7,2%) ed e' risultata piu' alta nei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg (8,8%). In modo simile al placebo, le infezioni delle vieurinarie osservate con empagliflozin sono state segnalate piu' frequentemente nei pazienti con una storia di infezioni delle vie urinarie croniche o ricorrenti.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non vi sono dati relativi all'uso di empagliflozin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali mostrano che empagliflozin attraversa la placenta nelle ultime settimane di gestazione in quantita'molto limitata, ma non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulle prime fasi di sviluppo embrionale. Tuttavia, gli studi su animalihanno mostrato effetti avversi sullo sviluppo postnatale. A scopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza. Allattamento. Non sono disponibili dati sull'escrezione di empagliflozin nel latte materno umano. Dati tossicologici disponibili inanimali hanno mostrato l'escrezione di empagliflozin nel latte. Un rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Il medicinale non deve essere utilizzato durante l'allattamento. Fertilita'. Non sonostati condotti studi sull'effetto del farmaco sulla fertilita' umana.Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita'.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato, in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico, nel trattamento degli adulti con diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato: in monoterapia quando l'uso della metformina e' considerato non appropriato a causa di intolleranza; in aggiunta adaltri medicinali per il trattamento del diabete.
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche. Diuretici. Empagliflozin puo' aumentarel'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansae puo' aumentare quindi il rischio di disidratazione e di ipotensione.Insulina e secretagoghi dell'insulina L'insulina e i secretagoghi dell'insulina, come le sulfaniluree, possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una dose inferiore di insulina o di secretagogo dell'insulina per ridurre il rischiodi ipoglicemia quando usati in terapia di associazione con empagliflozin. Interazioni farmacocinetiche Effetti di altri medicinali su empagliflozin. I dati in vitro suggeriscono che la via primaria del metabolismo di empagliflozin nell'uomo e' la glucuronidazione da parte delleuridina 5'-difosfo (UDP) glucuroniltransferasi (UGT) 1A3, 1A8, 1A9 e 2B7. Empagliflozin e' un substrato dei trasportatori di captazione umani: trasportatore di anioni organici (OAT) 3, polipeptide trasportatoredi anioni organici (OATP) 1B1 e 1B3, ma non di OAT1 e trasportatore di cationi organici (OCT) 2. Empagliflozin e' un substrato della glicoproteina P (P-gp) e della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP, breast cancer resistance protein ). La somministrazione concomitante di empagliflozin e probenecid, un inibitore degli enzimi UGT e OAT3, ha mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di picco (Cmax ) di empagliflozin pari al 26% e un aumento dell'area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC) pari al 53%. Queste variazioni non sonostate considerate clinicamente rilevanti. L'effetto dell'induzione diUGT su empagliflozin non e' stato studiato. Il trattamento concomitante con induttori noti degli enzimi UGT deve essere evitata per il rischio potenziale di riduzione dell'efficacia. Uno studio di interazione con gemfibrozil, un inibitore in vitro dei trasportatori OAT3 e OATP1B1/1B3, ha mostrato che la C max di empagliflozin aumentava del 15% e l'AUC aumentava del 59% in seguito alla somministrazione concomitante. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'inibizione dei trasportatori OATP1B1/1B3 tramite somministrazione concomitante con rifampicina ha causato un aumento della C max di empagliflozin pari al 75% e un aumento della AUC di empagliflozin pari al 35%.Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti.L'esposizione ad empagliflozin e' risultata simile con e senza somministrazione concomitante di verapamil, un inibitore della P-gp, evidenziando che l'inibizione della P-gp non ha effetti clinicamente rilevantisu empagliflozin. Studi di interazione suggeriscono che la farmacocinetica di empagliflozin non e' influenzata dalla somministrazione concomitante con metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, warfarin, verapamil, ramipril, simvastatina, torasemide e idroclorotiazide. Effetti di empagliflozin su altri medicinali Sulla base di studi in vitro, empagliflozin non inibisce, inattiva o induce le isoforme del CYP450. Empagliflozin non inibisce UGT1A1, UGT1A3, UGT1A8, UGT1A9 o UGT2B7. Pertanto sono considerate improbabili eventuali interazioni tra medicinali che coinvolgano le principali isoforme di CYP450e UGT con empagliflozin e somministrazione concomitante di substrati di tali enzimi. Empagliflozin non inibisce la P-gp a dosi terapeutiche.Sulla base di studi in vitro, si considera improbabile che empagliflozin causi interazioni con principi attivi substrati della P-gp. La somministrazione concomitante di empagliflozin e digossina, un substratodella P-gp, ha determinato un aumento della AUC della digossina pari al 6% e un aumento della C max della digossina pari al 14%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. Empagliflozin non inibisce i trasportatori di captazione umani come OAT3, OATP1B1e OATP1B3 in vitro a concentrazioni plasmatiche clinicamente rilevanti; pertanto sono considerate poco probabili eventuali interazioni con isubstrati di tali trasportatori di captazione. Studi di interazione condotti su volontari sani suggeriscono che empagliflozin non ha avutoeffetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, simvastatina, warfarin, ramipril, digossina, diuretici e contraccettivi orali.
POSOLOGIA
Posologia. La dose iniziale raccomandata e' di 10 mg di empagliflozinuna volta al giorno in monoterapia e in associazione aggiuntiva con altri medicinali per il trattamento del diabete. Nei pazienti con velocita' di filtrazione glomerulare stimata (eGFR, estimated glomerular filtration rate ) >=60 ml/min/1,73 m^2 che tollerano empagliflozin 10 mguna volta al giorno e che necessitano di un maggiore controllo glicemico, la dose puo' essere aumentata a 25 mg una volta al giorno. La dosegiornaliera massima e' di 25 mg. Quando empagliflozin viene usato inassociazione con una sulfanilurea o con insulina, puo' essere considerata una dose inferiore di sulfanilurea o di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia. Popolazioni speciali. Compromissione renale. A causa del meccanismo d'azione, l'efficacia glicemica di empagliflozin dipende dalla funzionalita' renale. Non e' necessario un aggiustamentodella dose nei pazienti con eGFR >=60 ml/min/1,73 m^2 o con clearancedella creatinina (CrCl, creatinine clearance ) >=60 ml/min. Empagliflozin non deve essere iniziato nei pazienti con eGFR <60 ml/min/1,73 m^2o con CrCl <60 ml/min. Nei pazienti che tollerano empagliflozin e chehanno eGFR costantemente inferiore a 60 ml/min/1,73 m^2 o con CrCl inferiore a 60 ml/min, la dose di empagliflozin deve essere aggiustata omantenuta a 10 mg una volta al giorno. La terapia con empagliflozin deve essere interrotta in caso di eGFR costantemente inferiore a 45 ml/min/1,73 m^2 o in caso di CrCl costantemente inferiore a 45 ml/min. Empagliflozin non deve essere usato nei pazienti con malattia renale terminale (ESRD, end stage renal disease) o nei pazienti dializzati, poiche' il medicinale non e' ritenuto efficace in tali pazienti. Compromissione epatica. Non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica. L'esposizione ad empagliflozin e' aumentata nei pazienti con compromissione epatica severa. L'esperienza terapeutica nei pazienti con compromissione epatica severa e' limitata; pertanto l'utilizzo del medicinale in questa popolazione non e' raccomandato. Anziani. Non sono raccomandati aggiustamenti della dose in funzione dell'eta'. Nei pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni e' necessario considerare un aumento del rischio di deplezione volemica. Neipazienti di eta' pari o superiore a 85 anni non e' raccomandato l'inizio della terapia con empagliflozin a causa dell'esperienza terapeutica limitata. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di empagliflozin nei bambini e negli adolescenti non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Le compresse possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto; e' necessario deglutirle intere con acqua. Se si dimentica una dose, questa deve essereassunta appena il paziente se ne ricorda; tuttavia, non si deve assumere una dose doppia nello stesso giorno.
PRINCIPI ATTIVI
10 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 10 mg di empagliflozin. 25 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 25 mg di empagliflozin.

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