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IBUPROFENE EU*OS GRAT 30BUST

IBUPROFENE EU*OS GRAT 30BUST

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AVVERTENZE
Evitare l'uso di questo farmaco in concomitanza di altri FANS, causa un incremento del rischio di ulcerazione o sanguinamento. Si possono minimizzare gli effetti indesiderati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile. Ibuprofene puo' mascherare segni di infezione. Gli anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specie emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Riportate in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS: iniziare con la piu' bassa dose disponibile e considerare l'uso di agenti gastroprotettori. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale riferiscano qualsiasisintomo gastrointestinale inusuale specie nelle fasi iniziali. Cautela con i pazienti che assumono contemporaneamente farmaci che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia. Quando si verificaemorragia o ulcerazione gastrointestinale sospendere la terapia. Somministrare con cautela i FANS nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale poiche' puo' peggiorare. Cautela anche nei pazienti con difetti della coagulazione. Con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata monitorare bene ed effettuare opportune istruzioni poiche' sono stati riscontratiritenzione di liquidi ed edema. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici, e di altri farmaci antiipertensivi. L'uso di ibuprofene, specie ad alti dosaggi (2400 mg/die) puo' essere associato ad un modestoaumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Trattare con ibuprofene soltanto dopo attenta valutazione ed evitare dosi elevate (2400mg/die) nei pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare. Attenta considerazione anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari, specie se sono necessariedosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Interrompere ibuprofoene alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita' ed anche con disturbi visivi o segni persistenti di disfunzione epatica. Effetti renali. Quando si inizia ibuprofene, cautela con i pazienti con una disidratazione considerevole. Per effetti sulla perfusione renale, ibuprofene puo' causare ritenzioneidrica e di sodio, potassio in pazienti che non hanno mai sofferto didisturbi renali. Cio' puo' causare edema o insufficienza cardiaca o ipertensione in pazienti predisposti. L'utilizzo a lungo termine di ibuprofene ha portato a necrosi papillare renale ed altre alterazioni patologiche renali. Segnalati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e talvolta sindrome nefrotica. In generale, l'uso abituale di analgesici puo' portare a lesioni renali permanenti, con rischio di insorgenza di insufficienza renale. Riscontrata tossicita' renale in pazienti nei quali le prostaglandine renali hanno un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale: la somministrazione di FANS in questi pazienti puo' comportare una riduzione dose-dipendente della formazione delle prostaglandine e, come effetto secondario,del flusso sanguigno renale. Cio' puo' condurre velocemente a scompenso renale specie con funzionalita' renale ridotta, scompenso cardiaco,disfunzioni epatiche, anziani e tutti quei pazienti che prendono diuretici e ACE inibitori. La sospensione della terapia solitamente vieneseguita dal recupero dello stato di pretrattamento. In caso di impiegoprolungato sorvegliare la funzionalita' renale, specie in caso di lupus eritematoso diffuso. Nei bambini e negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale. Cautela conasma bronchiale, rinite cronica o malattie allergiche in atto o pregresse perche' potrebbe insorgere broncospasmo orticaria o angioedema. Lo stesso dicasi per quei soggetti che hanno manifestato broncospasmo dopo l'impiego di acido acetilsalicilico o altri FANS. Gli analgesici,antipiretici, antinfiammatori non-steroidei possono causare reazioni di ipersensibilita', potenzialmente gravi, anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci: il rischio e' maggiore neisoggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei e nei soggetti con iperreattivita' bronchiale, febbre da fieno, poliposi nasale o malattie respiratorie croniche ostruttive o precedenti episodi di angioedema. Le reazioni di ipersensibilita' possono presentarsi sotto forma diattacchi d'asma, edema di Quincke o orticaria. Raramente reazioni di ipersensibilita' gravi. Ai primi segni di reazione di ipersensibilita'interrompere e iniziare misure medicalmente assistite. Particolare cautela con funzionalita' cardiaca, epatica o renale ridotta poiche' l'utilizzo di FANS puo' determinare un deterioramento della funzionalita'renale: ricorrere alla piu' bassa dose efficace per il piu' breve periodo e monitorare periodicamente. L'abituale utilizzo concomitante di diversi antidolorifici puo' ulteriormente aumentare tale rischio. Ibuprofene puo' inibire l'aggregazione piastrinica e ha dato evidenza di prolungare il tempo di sanguinamento in soggetti sani. Pertanto, osservare attentamente i pazienti con difetti della coagulazione o in terapiaanticoagulante. Osservati raramente i sintomi di meningite asettica.Essendosi rilevate alterazioni oculari, in caso di trattamenti prolungati, effettuare periodici controlli oftalmologici. L'uso del farmaco e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. Sospendere il farmaco nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. In caso di trattamento a lungo termine con ibuprofene monitorare periodicamente la funzionalita'epatica e renale, nonche' dell'emocromo, in particolare nei pazientiad alto rischio. L'uso prolungato di qualsiasi antidolorifico per la cefalea puo' peggiorarla: se si manifesta o si sospetta, chiedere consiglio al medico ed interrompere la terapia. La diagnosi di cefalea da abuso di farmaci deve essere sospettata in pazienti che hanno cefalea frequente o giornaliera nonostante uso regolare di medicinali per la cefalea. Evitare il consumo di alcol in quanto puo' intensificare gli effetti collaterali dei FANS, specie se colpisce il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale. Il granulato contiene lattosio.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.
CONSERVAZIONE
600 mg granulato effervescente: conservare a temperatura non superiorea 25 gradi C nella confezione originale per proteggere il medicinaledall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad altri analgesici,antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare quando l'ipersensibilita' e' associata a poliposi nasale, angioedema e/oasma. Insufficienza epatica grave. Insufficienza renale grave (filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/min). Severa insufficienza cardiaca. Severa disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente apporto di liquidi). Ulcera peptica grave o in fase attiva. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Bambini di eta' inferiore a 12 anni e nei bambini aventi peso corporeo inferiore a 40 kg. Condizioni cliniche che comportino un aumento della tendenza al sanguinamento. Terzo trimestre di gravidanza.
DENOMINAZIONE
IBUPROFENE EUROGENERICI 600 MG
ECCIPIENTI
600 mg Compresse. Nucleo della compressa: amido di mais, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: cellulosa derivato/poliossietilene 40 stearato, ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), glicole propilenico, macrogol 8000. 600 mg granulato: acido citrico anidro, sodio laurilsolfato, povidone, saccarina sodica, sodio carbonato anidro, sodio bicarbonato, silice colloidale anidra, lattosio anidro, aroma arancia.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati osservati con ibuprofene sono generalmente comuni agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non-steroidei. Patologie gastrointestinali : gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcerepeptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale,particolarmente negli anziani. La perforazione gastrointestinale con l'uso di ibuprofene e' stata osservata raramente. Dopo somministrazionedi ibuprofene sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore epigastrico, pirosi gastrica, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazionedi colite e morbo di Crohn. Disturbi del sistema immunitario: in seguito a trattamento con FANS sono state riportate reazioni di ipersensibilita'. Queste possono consistere di: reazione allergica non-specificae anafilassi; non comune: reazioni a carico del tratto respiratorio comprendenti asma, anche grave, broncospasmo o dispnea; diversi disturbicomuni a carico della cute, comprendenti rash di vario tipo, non comuni quali prurito, orticaria, porpora, angioedema e, molto raramente, dermatiti esfoliative e bollose (inclusi sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica ed eritema multiforme). Inoltre e' stata riportata raramente anche la sindrome lupus eritematoso. Patologie cardiache e vascolari: in associazione a trattamento con FANS sono stati riportati edema, affaticamento, ipertensione e insufficienza cardiaca.Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die), puo' essere associato ad un modesto aumentodel rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Molto rari: palpitazioni, edema polmonare acuto. Altri eventi avversi riportati con minore frequenza e per i quali non e' statanecessariamente stabilita una causalita' includono. Disturbi psichiatrici: allucinazioni. Infezioni e infestazioni: rinite e meningite asettica (specialmente in pazienti con preesistenti disordini autoimmuni, come lupus eritematoso sistemico e connettivite mista) con sintomi di rigidita' nucale, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento. E' stata descritta l'esacerbazione di infiammazioni infezione-correlate (ad es. sviluppo di fascite necrotizzante). Patologie dell'occhio: rari casi di alterazione oculare con conseguenti disturbi visivi, neuropatia ottica tossica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni bollose, incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisitossica epidermica (molto rara), e reazioni di fotosensibilita' (non comune). In casi eccezionali, gravi infezioni della pelle e complicazioni dei tessuti molli possono verificarsi durante l'infezione da varicella. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: malessere. Le seguenti reazioni avverse possibilmente correlate all'ibuprofene sono presentate secondo la convenzione di frequenzaMedDRA e classificazione per sistemi e organi. I gruppi di frequenza sono classificati secondo le seguenti convenzioni: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (che non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non comune: rinite; raro: meningite asettica. Patologie del sistemaemolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica e anemia emolitica. Disturbi del sistemaimmunitario. Raro: reazione anafilattica. Disturbi psichiatrici. Noncomune: insonnia, ansietà; raro: depressione, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, capogiro; non comune:parestesia, sonnolenza; raro: neurite ottica. Patologie dell'occhio.Non comune: disturbi visivi; raro: Neuropatia ottica tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: udito compromesso, tinnito, vertigine. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: asma, broncospasmo, dispnea, apnea. Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale, flatulenza, costipazione, melena, ematemesi, emorragia gastrointestinale; non comune: gastrite, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcerazione della bocca, perforazione gastrointestinale; molto raro: pancreatite; non nota: colite e morbo di Crohn. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite, ittero, funzionalità epatica anormale; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: Orticaria, prurito, porpora, angioedema, reazione difotosensibilità; molto raro: gravi forme di reazioni cutanee (ad esempio eritema multiforme, reazioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica); non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS). Patologie renalie urinarie. Non comune: nefrotossicità in varie forme, ad es. Nefritetubulointerstiziale, sindrome nefrotica e insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: fatica; raro: edema. Patologie cardiache. Molto raro: insufficienza cardiaca, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Molto raro:ipertensione. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite ilsistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embriofetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino acirca l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento dellaperdita di pre e post-impianto e di mortalita' embriofetale. Inoltre,un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il farmaco non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il farmaco e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la duratadel trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesidi prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente il farmaco e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Ibuprofene viene escreto nel latte materno: alle dosi terapeutiche durante il trattamento a breve termine il rischiodi influenza sul neonato sembra improbabile, mentre in caso di trattamento a lungo termine dovrebbe essere considerato lo svezzamento precoce. I FANS, se possibile, devono essere evitati durante l'allattamentomaterno. Fertilita' L'uso di ibuprofene puo' compromettere la fertilita' femminile e non e' raccomandato nelle donne in attesa di concepimento. Questo effetto e' reversibile con la sospensione del trattamento.Nelle donne che hanno difficolta' a concepire o che sono oggetto di indagine sulla infertilita', si deve considerare l'interruzione del trattamento con ibuprofene.
INDICAZIONI
Come antireumatico in: osteoartrosi in tutte le sue localizzazioni (artrosi cervicale, dorsale, lombare; artrosi della spalla, dell'anca, del ginocchio, artrosi diffusa, ecc.), periartrite scapolo-omerale, lombalgie, sciatalgie, radicolo-nevriti; fibrositi, tenosinoviti, miositi,traumatologia sportiva; artrite reumatoide, morbo di Still. Come analgesico in forme dolorose di diversa eziologia: nella traumatologia accidentale e sportiva; nella pratica dentistica, nei dolori post-estrazione e dopo interventi odontostomatologici; in ostetricia: nel dolore post-episiotomico e post-partum; in ginecologia: nella prevenzione e nel trattamento della dismenorrea; in chirurgia: nel trattamento del dolore post-operatorio; in oculistica: nel dolore post-operatorio e nelleforme dolorose di varia eziologia; in medicina generale: nel trattamento di emicrania e cefalea.
INTERAZIONI
L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere assunto con cautela in associazione con i farmaci elencati di seguito. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come ilwarfarin o l'eparina. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio dello stato della coagulazione. Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumentodi effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene. Inibitoridella COX-2 e altri FANS: queste sostanze possono far aumentare il rischio di reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi.I diuretici possono anche aumentare il rischio di nefrotossicita' associata ai FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (peresempio pazienti disidratati o anziani) la cosomministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti cheinibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibileinsufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono ibuprofene in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, tale combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e nei periodi successivi. Fenitoina e litio: la somministrazione concomitante di ibuprofene e fenitoina o preparazioni di litio puo' determinare una ridotta eliminazione di questi medicinali con conseguente aumento dei loro livelli plasmatici e possibile raggiungimento della soglia tossica. Qualoratale associazione sia ritenuta necessaria, si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di fenitoina e litio allo scopo di adattarela posologia durante il trattamento contemporaneo con ibuprofene. Metotrexato: i FANS possono inibire la secrezione tubulare del metotrexatoe possono verificarsi alcune interazioni metaboliche con conseguenteriduzione della clearance del metotrexato e aumento del rischio di tossicita'. Moclobemide: aumenta l'effetto di ibuprofene. Aminoglicosidi:i FANS possono diminuire l'escrezione degli aminoglicosidi aumentandone la tossicita'. Glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerbare lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci; si raccomanda il monitoraggio dei livelli di glicosidi sierici. Colestiramina: la concomitante somministrazione di ibuprofene e colestiramina puo' ridurre l'assorbimento dell'ibuprofene a livello del tratto gastrointestinale. Comunque la rilevanza clinica di tale interazione non e' nota; - Ciclosporine: la somministrazione concomitante di ciclosporina e di alcuni FANS causa un aumentato rischio di danno renale. Questo effetto non puo'essere escluso per la combinazione di ciclosporina e ibuprofene. Estratti vegetali: Ginkgo Biloba puo' aumentare il rischio di sanguinamentoin associazione a FANS. Mifepristone: a causa delle proprieta' anti-prostaglandiniche dei FANS, il loro utilizzo dopo la somministrazione di mifepristone puo' teoricamente determinare una diminuzione nell'efficacia del mifepristone. L'evidenza limitata suggerisce che la co-somministrazione di FANS nel giorno di somministrazione delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita' uterinae non riduce l'efficacia clinica del medicinale sull'interruzione digravidanza. - Antibiotici chinolonici: i pazienti che prendono FANS echinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni; - Sulfaniluree: i FANS possono aumentare l'effetto ipoglicemico delle sulfaniluree. Nel caso di trattamento simultaneo, si raccomanda il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Tacrolimus: la co-somministrazione di FANS e tacrolimus puo' determinare un aumento del rischio di nefrotossicita'. Zidovudina: ci sono evidenze di un aumentato rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci affetti da HIVin contemporaneo trattamento con zidovudina ed altri FANS. Si raccomanda un esame ematologico 1-2 settimane dopo l'inizio del trattamento.Ritonavir: puo' determinare un aumento della concentrazione dei FANS.- Probenecid: puo' rallentare l'escrezione di ibuprofene con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche di ibuprofene. - Inibitoridel CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' rallentare l'eliminazione dell'ibuprofene (substratodel CYP2C9) determinando un aumento dell'esposizione all'ibuprofene In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), sie' osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quando si somministrano concomitantemente forti inibitori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo. Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pentoxyflline): possono potenziare gli effetti collaterali gastrointestinali e il rischio di sanguinamentoe ulcera. Baclofene: elevata tossicita' del baclofene.
POSOLOGIA
Adulti e adolescenti oltre i 12 anni (peso superiore a 40 Kg). Compresse e granulato da 600 mg: 1 - 3 compresse o bustine al giorno a giudizio del medico. La dose massima giornaliera non deve superare 1800 mg.In reumatologia, per migliorare la rigidita' mattutina, la prima doseorale viene somministrata al risveglio del paziente; le dosi successive possono essere assunte ai pasti. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata ditrattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del farmaco 600 mg compresse e 600 mg granulato nei bambini al di sotto dei 12 anni o di peso inferiore a 40 Kg non e' stata ancora stabilita e pertanto sonocontroindicati nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Popolazioneanziana: nel trattamento di pazienti anziani, la posologia deve essereattentamente stabilita dal medico che dovra' valutare un'eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati. Insufficienza renale: nei pazienticon lieve o moderata riduzione della funzione renale, il dosaggio deve essere mantenuto il piu' basso possibile per la piu' breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzione renale deve essere monitorata. Insufficienza epatica: nei pazienti con lieve o moderata riduzione della funzionalita' epatica, il dosaggio deve essere mantenuto ilpiu' basso possibile per la piu' breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzione epatica deve essere monitorata. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica. Modo disomministrazione. Assumere le compresse con abbondante acqua. Per evitare fastidio orale ed irritazione della gola le compresse devono essere deglutite intere e non devono essere masticate, spezzate, rotte o succhiate. Nei pazienti con sensibilita' gastrica si raccomanda l'assunzione di ibuprofene durante i pasti. Assicurarsi che il granulato siadisciolto in abbondante acqua. Con il granulato potrebbe verificarsi una transitoria sensazione di bruciore nella bocca o nella gola.
PRINCIPI ATTIVI
600 mg Compresse rivestite con film. Una compressa contiene: Ibuprofene 600 mg. 600 mg Granulato effervescente. Una bustina contiene: ibuprofene 600 mg.

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