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GLYXAMBI*30CPR RIV 10MG+5MG

GLYXAMBI*30CPR RIV 10MG+5MG

BOEHRINGER INGELHEIM IT.SpA
minsan: 045183050
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AVVERTENZE
Chetoacidosi diabetica. Sono stati segnalati casi rari di chetoacidosidiabetica (DKA), inclusi casi potenzialmente letali e fatali, in pazienti trattati con inibitori del SGLT2, compreso empagliflozin. In alcuni dei casi segnalati, la presentazione della malattia e' stata atipica, associata solo a un moderato aumento dei valori glicemici, inferiori a 14 mmol/L (250 mg/dL). Non e' noto se e' piu' probabile che la DKAsi manifesti con dosi piu' elevate di empagliflozin. Il rischio di DKA deve essere considerato in presenza di sintomi non specifici come nausea, vomito, anoressia, dolore addominale, sete eccessiva, difficolta' di respirazione, stato confusionale, stanchezza o sonnolenza insolite. Se questi sintomi si manifestano, i pazienti devono essere valutatiimmediatamente per determinare l'eventuale presenza di chetoacidosi,a prescindere dal livello di glicemia. Il trattamento con empagliflozin deve essere sospeso immediatamente nei pazienti in cui si sospetta oe' stata diagnosticata chetoacidosi diabetica. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti che sono ricoverati per interventi chirurgici maggiori o per gravi malattie mediche acute. In questi pazienti e' raccomandato il monitoraggio dei chetoni. La misurazione dei livellidi chetoni nel sangue e' privilegiata rispetto a quella nelle urine.Il trattamento con empagliflozin puo' essere riavviato quando i valoridei chetoni sono normali e le condizioni del paziente si sono stabilizzate. Prima di iniziare il trattamento con empagliflozin, si devono prendere in considerazione i fattori della storia clinica del pazienteche possono predisporlo alla chetoacidosi. I pazienti che possono essere esposti a un rischio piu' elevato di DKA sono coloro i quali presentano una bassa riserva funzionale delle cellule beta (ad es., i pazienti con diabete di tipo 2 con peptide C basso o diabete autoimmune latente dell'adulto (LADA, latent autoimmune diabetes in adults ), oppurepazienti con storia di pancreatite), pazienti in condizioni che comportano una ridotta assunzione di cibo o una severa disidratazione, pazienti per i quali le dosi di insulina sono ridotte e pazienti che richiedono un incremento di insulina a causa di una patologia medica acuta,intervento chirurgico o abuso di sostanze alcoliche. Gli inibitori delSGLT2 devono essere utilizzati con cautela in questi pazienti. Non siraccomanda di riprendere il trattamento con gli inibitori del SGLT2 in pazienti con precedente storia di chetoacidosi diabetica in corso ditrattamento con inibitori del SGLT2, a meno che non sia stato identificato e risolto un altro chiaro fattore scatenante. Il medicinale nondeve essere utilizzato per il trattamento di pazienti con diabete di tipo 1. I dati provenienti da un programma di studi clinici su pazienticon diabete di tipo 1 hanno evidenziato un incremento dei casi di DKAcon frequenza comune nei pazienti trattati con empagliflozin 10 mg e25 mg in aggiunta all'insulina rispetto ai pazienti ai quali e' statosomministrato placebo. Uso con medicinali noti per causare ipoglicemia. Empagliflozin e linagliptin somministrati in monoterapia hanno mostrato un'incidenza di ipoglicemia paragonabile al placebo quando utilizzati da soli o in associazione ad altri medicinali antidiabetici non noti per causare ipoglicemia (ad es. metformina, tiazolidinedioni). Quando utilizzati in associazione ad altri antidiabetici noti per causareipoglicemia (ad es. sulfaniluree e/o insulina), l'incidenza di ipoglicemia di entrambi i medicinali e' aumentata. Non vi sono dati relativial rischio di ipoglicemia del farmaco quando usato in associazione a insulina e/o sulfanilurea. Pertanto si consiglia cautela quando il medicinale e' usato in associazione ad antidiabetici. Puo' essere considerata una riduzione della dose di sulfanilurea o insulina. Pancreatite acuta L'uso degli inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4) e' stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta. Sono stati osservati casi di pancreatite acuta in pazienti che assumevano linagliptin. In uno studio sulla sicurezza cardiovascolare e renale (CARMELINA)con periodo di osservazione mediano di 2,2 anni, e' stata segnalata pancreatite acuta accertata nello 0,3% dei pazienti trattati con linagliptin e nello 0,1% dei pazienti trattati con placebo. I pazienti devono essere informati sui sintomi caratteristici della pancreatite acuta.Se si sospetta una pancreatite, il trattamento con il medicinale deveessere interrotto; se viene confermata la pancreatite acuta, il trattamento con il farmaco non deve essere ripreso. Si deve prestare cautela nei pazienti con anamnesi di pancreatite. Monitoraggio della funzionalita' renale. Considerando il meccanismo d'azione, l'efficacia glicemica di empagliflozin dipende dalla funzionalita' renale. Pertanto si raccomanda una valutazione della funzionalita' renale: prima dell'inizio della terapia con il medicinale e ad intervalli regolari durante iltrattamento, cioe' almeno una volta all'anno, prima dell'inizio dellasomministrazione concomitante di un qualsiasi medicinale che possa avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Uso in pazienti con compromissione renale. Nei pazienti con eGFR inferiore a 60 mL/min/1,73m^2 o con CrCl < 60 mL/min puo' rendersi necessario evitare, aggiustare la dose o interrompere la somministrazione del medicinale. La terapia con il farmaco deve essere interrotta in caso di eGFR persistentemente inferiore a 45 mL/min/1,73 m^2 o in caso di CrCl persistentemente inferiore a 45 mL/min. Il medicinale non deve essere usato nei pazienticon malattia renale terminale o nei pazienti dializzati, poiche' empagliflozin non e' ritenuto efficace in tali pazienti. Uso in pazienti arischio di deplezione di volume In base al meccanismo d'azione degliinibitori dell'SGLT2, la diuresi osmotica che accompagna la glicosuriaterapeutica puo' provocare una modesta riduzione della pressione arteriosa. Pertanto e' necessario prestare attenzione ai pazienti per i quali tale riduzione della pressione arteriosa indotta da empagliflozinpuo' costituire un rischio, ad esempio i pazienti con patologie cardiovascolari note, i pazienti sottoposti a terapia antipertensiva (ad es., diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansa) e con storia di ipotensione o i pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni. In caso di condizioni che possano causare perdita di liquidi (ad esempio patologie gastrointestinali) si raccomanda l'attento monitoraggio dello stato volemico (ad esempio tramite esame obiettivo, rilevamento della pressionearteriosa, analisi di laboratorio tra cui ematocrito) e degli elettroliti nei pazienti che ricevono empagliflozin. Un'interruzione temporanea del trattamento con il medicinale deve essere presa in considerazione fino alla correzione della perdita di liquidi.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci usati nel diabete, associazioni di farmaci ipoglicemizzanti orali.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi, a qualsiasi altro inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), a qualsiasi altro inibitore della Dipeptidil Peptidasi 4 (DPP-4) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
DENOMINAZIONE
GLYXAMBI COMPRESSE RIVESTITE CON FILM (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio' permettera' la rapida identificazione di nuoveinformazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e' richiesto disegnalare qualsiasi reazione avversa sospetta).
ECCIPIENTI
Glyxambi 10 mg/5 mg compresse rivestite con film Nucleo della compressa Mannitolo (E421) Amido pregelatinizzato (di mais) Amido di mais Copovidone (valore K nominale 28) Crospovidone (tipo B) Talco Magnesio stearato Rivestimento con film Ipromellosa 2910 Mannitolo (E421) Talco Titanio diossido (E171) Macrogol 6000 Ferro ossido giallo (E172) Glyxambi 25 mg/5 mg compresse rivestite con film Nucleo della compressa Mannitolo (E421) Amido pregelatinizzato (di mais) Amido di mais Copovidone(valore K nominale 28) Crospovidone (tipo B) Talco Magnesio stearato Rivestimento con film Ipromellosa 2910 Mannitolo (E421) Talco Titanio diossido (E171) Macrogol 6000 Ferro ossido rosso (E172)
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. La reazione avversa piu' frequenteera l'infezione delle vie urinarie (7,5% con il medicinale 10 mg empagliflozin / 5 mg linagliptin e 8,5% con il farmaco 25 mg empagliflozin/ 5 mg linagliptin). Le reazioni avverse piu' gravi erano chetoacidosi (< 0,1%), pancreatite (0,2%), ipersensibilita' (0,6%) e ipoglicemia(2,4%). Complessivamente, il profilo di sicurezza del medicinale era allineato ai profili di sicurezza dei singoli principi attivi (empagliflozin e linagliptin). Nessuna reazione avversa aggiuntiva e' stata identificata con il farmaco. Le reazioni avverse riportate di seguito sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e sono basate sui profili di sicurezza della monoterapia con empagliflozin e linagliptin. Le informazioni sulle reazioni avverse non segnalate negli studi clinici con il medicinale si basano sull'esperienza acquisita conempagliflozin e linagliptin. Le frequenze sono definite come molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie urinarie (comprese pielonefrite e urosepsi), moniliasi dellavagina, vulvovaginite, balanite e altre infezioni genitali, nasofaringite; non nota: fascite necrotizzante del perineo (gangrena di fournier). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilità, angioedema, orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia (quando utilizzato con sulfanilurea o insulina), sete; raro: chetoacidosi diabetica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: pancreatite; raro: ulcerazione della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, eruzione cutanea; non nota: pemfigoide bolloso. Patologie vascolari. Non comune: deplezione di volume. Patologie renali e urinarie. Comune: minzione aumentata; non comune: disuria. Esami diagnostici. Comune: aumento dell'amilasi, aumento dellalipasi; non comune: ematocrito aumentato, aumento dei lipidi sierici,creatinina ematica aumentata/velocità di filtrazione glomerulare diminuita. Descrizione di specifiche reazioni avverse. Ipoglicemia. Negli studi clinici aggregati del medicinale in pazienti con diabete di tipo2 e controllo della glicemia inadeguato con una terapia di base con metformina, la frequenza degli eventi ipoglicemici segnalati era pari al2,4%. L'incidenza degli eventi ipoglicemici confermati era bassa (< 1,5%). Non sono state osservate notevoli differenze dell'incidenza neipazienti trattati con dosaggi differenti del farmaco rispetto al trattamento con empagliflozin o linagliptin. Negli studi controllati con principio attivo o placebo, un paziente a cui e' stato somministrato ilmedicinale ha manifestato un evento ipoglicemico maggiore (definito come un evento necessitante di assistenza) confermato (definito dallo sperimentatore), (frequenza complessiva 0,1%). In base all'esperienza con empagliflozin e linagliptin, si prevede un aumento del rischio di ipoglicemia con il trattamento concomitante di insulina e/o sulfanilurea. Ipoglicemia con empagliflozin. La frequenza dell'ipoglicemia dipendeva dalla terapia di base nei rispettivi studi ed era simile per empagliflozin e placebo in monoterapia, in aggiunta alla metformina e in aggiunta a pioglitazone con o senza metformina. La frequenza dei pazienticon ipoglicemia era maggiore nei pazienti trattati con empagliflozinrispetto al placebo quando somministrato in aggiunta a metformina piu'sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 16,1%, empagliflozin 25 mg: 11,5%,placebo: 8,4%), in aggiunta all'insulina basale con o senza metformina e con o senza sulfanilurea (empagliflozin 10 mg: 19,5%, empagliflozin 25 mg: 28,4%, placebo: 20,6%, durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile la variazione del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg e 25 mg: 36,1%, placebo 35,3% alla settimana 78 dello studio) e in aggiunta a iniezioni giornaliere multiple diinsulina con o senza metformina (empagliflozin 10 mg: 39,8%, empagliflozin 25 mg: 41,3%, placebo: 37,2%, durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile la variazione del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg: 51,1%, empagliflozin 25 mg: 57,7%, placebo 58% nel corso dello studio della durata di 52 settimane). Ipoglicemia maggiore con empagliflozin (eventi che necessitano di assistenza)La frequenza di pazienti con eventi ipoglicemici maggiori era bassa (< 1%) e simile per empagliflozin e placebo in monoterapia, in aggiuntaalla metformina con o senza sulfanilurea e in aggiunta a pioglitazonecon o senza metformina. La frequenza di pazienti con eventi ipoglicemici maggiori era aumentata nei pazienti trattati con empagliflozin rispetto al placebo quando somministrato in aggiunta a insulina basale con o senza metformina e con o senza sulfanilurea (empagliflozin 10 mg:0%, empagliflozin 25 mg: 1,3%, placebo: 0%, durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile la variazione del dosaggio dell'insulina; empagliflozin 10 mg: 0%, empagliflozin 25 mg: 1,3%, placebo 0% alla settimana 78 dello studio), e in aggiunta a iniezioni giornaliere multiple di insulina con o senza metformina (empagliflozin 10 mg: 1,6%, empagliflozin 25 mg: 0,5%, placebo: 1,6%, durante le 18 settimane iniziali del trattamento quando non era possibile l'aggiustamento del dosaggio dell'insulina e nel corso dello studio della durata di 52 settimane). Ipoglicemia con linagliptin. La reazione avversapiu' frequentemente segnalata negli studi clinici con linagliptin e' stata l'ipoglicemia, osservata nei pazienti trattati con la terapia diassociazione triplice, linagliptin piu' metformina piu' sulfanilurea (22,9% rispetto al 14,8% nei pazienti trattati con placebo). I casi diipoglicemia negli studi controllati con placebo (10,9%; N= 471) eranodi intensita' lieve (80%; N= 384), moderata (16,6%; N= 78) o severa (1,9%; N= 9). Infezioni delle vie urinarie Negli studi clinici con il medicinale non sono state osservate importanti differenze nella frequenza delle infezioni delle vie urinarie nei pazienti trattati con il farmaco (25 mg/5 mg: 8,5%; 10 mg/5 mg: 7,5%) rispetto ai pazienti trattaticon empagliflozin e linagliptin. Le frequenze sono state paragonabilia quelle segnalate negli studi clinici con empagliflozin. Negli studiclinici con empagliflozin, la frequenza complessiva delle infezioni delle vie urinarie era simile nei pazienti trattati con empagliflozin 25 mg e con placebo (7,0% e 7,2%) e maggiore nei pazienti trattati conempagliflozin 10 mg (8,8%).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gli effetti del medicinale sulla gravidanza, sull'allattamento e sullafertilita' non sono noti. Gli effetti correlati ai singoli principi attivi sono descritti di seguito. Gravidanza. Non vi sono dati relativiall'uso di empagliflozin e linagliptin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali mostrano che empagliflozin e linagliptin attraversano la placenta durante le ultime settimane di gestazione, ma non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di empagliflozin o linagliptinsulle prime fasi di sviluppo embrionale. Gli studi su animali con empagliflozin hanno mostrato effetti avversi sullo sviluppo postnatale. Ascopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza. Allattamento. Non sono disponibili dati nell'uomo sull'escrezione di empagliflozin e linagliptin nel latte materno umano.Dati non-clinici disponibili sugli animali hanno dimostrato l'escrezione di empagliflozin e linagliptin nel latte. Un rischio per i neonatio lattanti non puo' essere escluso. Il farmaco non deve essere utilizzato durante l'allattamento. Fertilita'. Non sono stati condotti studicon il medicinale o con i singoli principi attivi riguardo l'effetto sulla fertilita' umana. Gli studi non clinici con empagliflozin e linagliptin somministrati in monoterapia non mostrano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita'.
INDICAZIONI
Il medicinale, associazione a dose fissa di empagliflozin e linagliptin, e' indicato negli adulti di eta' pari o superiore a 18 anni affettida diabete mellito di tipo 2: per migliorare il controllo della glicemia quando metformina e/o sulfanilurea (SU) e uno dei monocomponenti del farmaco non forniscono un adeguato controllo della glicemia; in caso di terapia gia' in corso con empagliflozin e linagliptin in associazione libera.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi d'interazione tra farmaci con questo farmaco e altri medicinali; tuttavia, tali studi sono stati condotti con i singoli principi attivi. In base ai risultati degli studi di farmacocinetica, non si raccomandano aggiustamenti della dose del medicinale quando e' co-somministrato con i medicinali comunemente prescritti,con l'eccezione di quelli elencati di seguito. Interazioni farmacodinamiche. Insulina e sulfaniluree. L'insulina e le sulfaniluree possono aumentare il rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessario somministrare una dose inferiore di insulina o di sulfaniluree per ridurre il rischio di ipoglicemia quando usati in terapia di associazionecon il medicinale. Diuretici. Empagliflozin puo' aumentare l'effetto diuretico dei diuretici tiazidici e dei diuretici dell'ansa e puo' aumentare il rischio di disidratazione e di ipotensione. Interazioni farmacocinetiche. Effetti di altri medicinali su empagliflozin. Empagliflozin viene principalmente escreto non modificato. Una minima frazione e'metabolizzata tramite uridina 5'- difosfoglucuronosiltransferasi (UGT); pertanto, non si prevede un effetto clinicamente rilevante degli inibitori della UGT su empagliflozin. L'effetto dell'induzione di UGT suempagliflozin (ad es. da parte di rifampicina o fenitoina) non e' stato studiato. Il trattamento concomitante con induttori noti degli enzimi UGT non e' raccomandato a causa del rischio potenziale di riduzionedell'efficacia di empagliflozin. Se un induttore degli enzimi UGT deve essere co-somministrato, per valutare la risposta al medicinale, e'appropriato un monitoraggio del controllo glicemico. La co-somministrazione di empagliflozin e probenecid, un inibitore degli enzimi UGT e OAT3, ha mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di picco(C max ) di empagliflozin pari al 26% e un aumento dell'area sotto lacurva concentrazione-tempo (AUC) pari al 53%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. Uno studio d'interazionecon gemfibrozil, un inibitore in vitro dei trasportatori OAT3 e OATP1B1/1B3, ha mostrato che la C max di empagliflozin aumentava del 15% e l'AUC aumentava del 59% in seguito alla co-somministrazione. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. L'inibizione dei trasportatori OATP1B1/1B3 tramite somministrazione concomitantecon rifampicina ha causato un aumento della C max di empagliflozin pari al 75% e un aumento della AUC di empagliflozin pari al 35%. Queste variazioni non sono state considerate clinicamente rilevanti. Studi d'interazione sani suggeriscono che la farmacocinetica di empagliflozin non e' influenzata dalla co-somministrazione con metformina, glimepiride, pioglitazone, sitagliptin, linagliptin, warfarin, verapamil, ramipril, simvastatina, torasemide e idroclorotiazide. Effetti di empagliflozin su altri medicinali. Studi d'interazione condotti su volontari sani suggeriscono che empagliflozin non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glimepiride, pioglitazone,sitagliptin, linagliptin, simvastatina, warfarin, ramipril, digossina, diuretici e contraccettivi orali. Effetti di altri medicinali su linagliptin. La co-somministrazione di rifampicina ha diminuito l'esposizione a linagliptin del 40%, suggerendo che l'efficacia di linagliptinpuo' essere ridotta quando viene somministrato in associazione a un potente induttore della glicoproteina P (P-gp) o dell'isoenzima CYP3A4 (CYP) del citocromo P450, in particolare se questi sono somministrati alungo termine. La cosomministrazione con altri potenti induttori della P-gp e del CYP3A4, quali carbamazepina, fenobarbital e fenitoina, non e' stata studiata. La co-somministrazione di una dose orale singoladi 5 mg di linagliptin e di dosi orali multiple di 200 mg di ritonavir, un potente inibitore della glicoproteina P e del CYP3A4, ha aumentato l'AUC e la C max di linagliptin rispettivamente di circa due e tre volte. Le concentrazioni del medicinale non legato, che solitamente sono inferiori all'1% alla dose terapeutica di linagliptin, erano aumentate di 4-5 volte dopo la co-somministrazione con ritonavir. Le simulazioni delle concentrazioni plasmatiche di linagliptin allo stato stazionario con e senza ritonavir hanno indicato che l'aumento dell'esposizione non e' associato ad un aumento dell'accumulo. Queste modifiche della farmacocinetica di linagliptin non sono considerate clinicamente rilevanti. Pertanto non sono attese interazioni clinicamente rilevanti con altri inibitori della glicoproteina P e del CYP3A4. Studi d'interazione condotti su volontari sani suggeriscono che la farmacocinetica dilinagliptin non e' influenzata dalla co-somministrazione con metformina e glibenclamide. Effetti di linagliptin su altri medicinali Linagliptin e' un competitore debole e un inibitore basato sul meccanismo d'azione, da debole a moderato, dell'isoenzima CYP3A4, ma non inibisce altri isoenzimi CYP. Non e' un induttore degli isoenzimi CYP. Linagliptine' un substrato della glicoproteina P e inibisce il trasporto della digossina mediato dalla glicoproteina P con bassa potenza. Linagliptinnon ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di metformina, glibenclamide, simvastatina, pioglitazone, warfarin, digossina, empagliflozin o contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa propensione a causare interazioni con medicinali substratidi CYP3A4, CYP2C9, CYP2C8, P-gp e trasportatore di cationi organici (OCT).
POSOLOGIA
Posologia. La dose iniziale raccomandata e' di 1 compressa rivestita con film del medicinale da 10 mg/5 mg (10 mg di empagliflozin piu' 5 mgdi linagliptin) una volta al giorno. Nei pazienti che tollerano questa dose iniziale e che necessitano di controllo glicemico addizionale,la dose puo' essere aumentata a 1 compressa rivestita con film di Glyxambi 25 mg/5 mg (25 mg di empagliflozin piu' 5 mg di linagliptin) unavolta al giorno. Quando il farmaco viene usato in associazione a una sulfanilurea o all'insulina, puo' essere considerata una dose inferioredi sulfanilurea o di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia.Nei pazienti che passano da empagliflozin (dose giornaliera di 10 mg o25 mg) e linagliptin (dose giornaliera di 5 mg) al medicinale, la dose giornaliera di empagliflozin e linagliptin da somministrare nell'associazione a dose fissa deve essere uguale a quella delle compresse separate. La somministrazione della dose di metformina deve continuare. Popolazioni speciali Compromissione renale. Considerando il meccanismod'azione, una funzionalita' renale ridotta porta alla riduzione dell'efficacia glicemica di empagliflozin. Non e' necessario un aggiustamento della dose del farmaco nei pazienti con velocita' di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) >= 60 mL/min/1,73 m^2 o con clearance della creatinina (CrCl) >= 60 mL/min. La terapia con il medicinale non deve essere iniziata nei pazienti con eGFR < 60 mL/min/1,73 m^2 o con CrCl <60 mL/min. Nei pazienti che tollerano il farmaco e che hanno eGFR costantemente inferiore a 60 mL/min/1,73 m^2 o con CrCl inferiore a 60 mL/min, la dose del medicinale deve essere aggiustata o mantenuta a 10 mgdi empagliflozin piu' 5 mg di linagliptin una volta al giorno. La terapia con il medicinale deve essere interrotta in caso di eGFR costantemente inferiore a 45 mL/min/1,73 m^2 o in caso di CrCl costantemente inferiore a 45 mL/min. Il farmaco non deve essere usato nei pazienti con malattia renale terminale o nei pazienti dializzati, poiche' empagliflozin non e' ritenuto efficace in tali pazienti. Compromissione epatica. Non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. L'esposizione a empagliflozine' aumentata nei pazienti con compromissione epatica severa e l'esperienza terapeutica in tali pazienti e' limitata. Pertanto l'uso del medicinale non raccomandato in questa popolazione. Anziani. Non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio basato sull'eta'. Nei pazienti anziani e' comunque necessario considerare la funzionalita' renale e ilrischio di deplezione di volume. Sulla base dell'esperienza terapeutica molto limitata nei pazienti di eta' pari o superiore a 75 anni, l'avvio della terapia con il medicinale non e' raccomandato in questa popolazione. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del farmaco nei pazienti pediatrici di eta' inferiore a 18 anni non sono stateancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Le compresse del farmaco sono per uso orale e possono essere assunte a intervalli regolari, con o senza cibo in ogni momento della giornata. Le compresse devono essere ingerite intere con acqua. Se si dimentica una dose e il periodo che intercorre fino alla dose successiva e'pari o superiore a 12 ore, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda. La dose successiva deve essere assunta al solito orario. Se si dimentica una dose e il periodo che intercorre fino alla dose successiva e' inferiore a 12 ore, questa deve essere saltata e ladose successiva deve essere assunta al solito orario. Non si deve assumere una dose doppia per compensare la dose dimenticata.
PRINCIPI ATTIVI
10 mg/5 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita confilm contiene 10 mg di empagliflozin e 5 mg di linagliptin. 25 mg/5 mgcompresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di empagliflozin e 5 mg di linagliptin.

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