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AVVERTENZE
Rischio di sanguinamento Nello studio clinico di fase 3 (TRITON) i criteri chiave di esclusione comprendevano un aumentato rischio di sanguinamento; anemia; piastrinopenia; una storia di reperti indicativi di patologia intracranica. Pazienti con sindromi coronariche acute sottoposti a intervento coronarico percutaneo trattati con il medicinale e ASA hanno mostrato un aumentato rischio di sanguinamento maggiore e minore in accordo al sistema di classificazione TIMI. Percio', l'uso del farmaco in pazienti con aumentato rischio di sanguinamento deve esserepreso in considerazione solo quando i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono considerati essere superiori al rischio disanguinamenti gravi. Questa precauzione si applica specialmente a pazienti: di eta' >= 75 anni; con una propensione al sanguinamento (ad es. per un trauma recente, intervento chirurgico recente, per un sanguinamento gastrointestinale recente o ricorrente, o per patologia di ulcera peptica in atto); con peso corporeo <60 kg. In questi pazienti la dose di mantenimento di 10 mg non e' raccomandata. Deve essere somministrata una dose di mantenimento di 5 mg; in trattamento concomitante con medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento, inclusi anticoagulanti orali, clopidogrel, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), e fibrinolitici. Per pazienti con sanguinamento in attoper cui e' necessario invertire gli effetti farmacologici del medicinale puo' essere appropriata la trasfusione di piastrine. La somministrazione del farmaco in pazienti di eta' >=75 anni non e' generalmente raccomandata e deve essere effettuata con cautela solo dopo che un'attenta valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio da parte del medico che lo prescrive indichi che i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Nello studio clinico di fase 3 questi pazienti risultavano esseread un maggiore rischio di sanguinamento, incluso sanguinamento mortale, in confronto a pazienti di eta' < 75 anni. Se necessaria, deve essere usata una dose di mantenimento piu' bassa, di 5 mg; la dose di mantenimento di 10 mg non e' raccomandata. L'esperienza terapeutica con prasugrel e' limitata nei pazienti con insufficienza renale (inclusi i pazienti con insufficienza renale terminale (end stage renal disease -ESRD) e nei pazienti con insufficienza epatica di grado moderato. Questi pazienti possono avere un aumentato rischio di sanguinamento. Percio', prasugrel deve essere usato con cautela in questi pazienti. I pazienti devono essere avvertiti che quando assumono prasugrel (in associazione con ASA) fermare un sanguinamento potrebbe richiedere piu' tempodel solito e devono informare il medico di qualsiasi sanguinamento insolito (per sede o durata). Rischio di sanguinamento associato alla tempistica di somministrazione della dose di carico nel NSTEMI In uno studio clinico su pazienti con NSTEMI (studio ACCOAST), per i quali eraprogrammata la coronarografia da 2 a 48 ore dopo la randomizzazione, una dose di carico di prasugrel somministrata in media 4 ore prima della coronarografia ha aumentato il rischio di sanguinamento peri-procedurale maggiore e minore rispetto a una dose di carico di prasugrel al momento del PCI. Pertanto in pazienti UA/NSTEMI, in cui la coronarografia venga eseguita entro 48 ore dalla ospedalizzazione, la dose di carico deve essere somministrata al momento del PCI. Intervento chirurgico. Prima di essere sottoposti ad eventuale intervento chirurgico e prima di assumere un nuovo medicinale i pazienti devono avvisare i medicie i dentisti che stanno assumendo prasugrel. Se un paziente deve sottoporsi ad intervento chirurgico elettivo e non si ritiene opportuna lapresenza di un effetto antipiastrinico, il medicinale deve essere sospeso almeno 7 giorni prima dell'intervento. Un'aumentata (di 3 volte) frequenza e gravita' del sanguinamento puo' verificarsi in pazienti sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG) entro 7 giorni dall'interruzione di prasugrel. I benefici e i rischi di prasugrel devono essere attentamente valutati in quei pazienti la cui anatomia coronaricanon e' stata definita ed e' possibile un intervento di CABG urgente.Ipersensibilita' comprendente angioedema. Reazioni di ipersensibilita'fra cui angioedema sono state riportate in pazienti in terapia con prasugrel, compresi pazienti con storia clinica di reazioni di ipersensibilita' al clopidogrel. Si consiglia il monitoraggio dei segni di ipersensibilita' in pazienti con storia nota di allergia alle tienopiridine. Porpora Trombotica. Trombocitopenica (PTT). PTT e' stata riportatacon l'uso di prasugrel. La PTT e' una condizione grave che richiede untrattamento immediato. Lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere il medicinale. Morfina ed altri oppiacei. In pazienti che assumevano prasugrel e morfina e' stata osservata una riduzione dell'efficacia di prasugrel.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'aria e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Sanguinamento patologico in atto. Storia clinica di ictus o di attacco ischemico transitorio (TIA). Insufficienza epatica severa (classeC Child-Pugh).
DENOMINAZIONE
EFIENT COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; mannitolo (E421);croscaramellosa sodica; ipromellosa (E464); magnesio stearato. Rivestimento: lattosio monoidrato; ipromellosa (E464); biossido di titanio (E171); triacetina (E1518); ferro ossido rosso (E172) {solo 10 mg}; ferro ossido giallo (E172); talco.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. La sicurezza in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo e'stata valutata in uno studio clinico controllato verso clopidogrel (TRITON) nel quale 6.741 pazienti sono stati trattati con prasugrel (conuna dose di carico di 60 mg e una dose di mantenimento di 10 mg al giorno) per una mediana di 14,5 mesi (5.802 pazienti sono stati trattatiper piu' di 6 mesi, 4.136 pazienti sono stati trattati per piu' di 1 anno). La percentuale di interruzione del trattamento con il medicinalein studio a causa di eventi avversi e' stata del 7,2% per il prasugrel e del 6,3% per il clopidogrel. Di questi, il sanguinamento e' stato,per entrambi i medicinali, la piu' comune reazione avversa che ha portato ad interruzione del trattamento con il medicinale di studio (2,5%per prasugrel e 1,4% per clopidogrel). Sanguinamento. Sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG). L'incidenza disanguinamenti maggiori (secondo le definizioni TIMI) non correlati a intervento di bypass coronarico (CABG), inclusi quelli a rischio di morte e quelli mortali, cosi' come quella di sanguinamenti minori (secondo le definizioni TIMI), e' stata statisticamente significativamente piu' alta nei soggetti trattati con prasugrel in confronto ai soggetti trattati con clopidogrel sia nella popolazione UA/NSTEMI che nell'intera popolazione di ACS. Non e' stata osservata alcuna differenza significativa nella popolazione STEMI. La sede piu' comune di sanguinamento spontaneo e' stata il tratto gastrointestinale (1,7% con prasugrel e 1,3% con clopidogrel); la sede piu' comune di sanguinamento indotto e' stata la sede di accesso arterioso (1,3% con prasugrel e 1,2% con clopidogrel). Pazienti con peso >=60 kg ed eta' <75 anni. In pazienti con peso >=60 kg ed eta' <75 anni, le percentuali di sanguinamento maggioreo minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono state il 3,6% per prasugrel e il 2,8% per clopidogrel; le percentuali per il sanguinamento mortale sono state lo 0,2% per prasugrel elo 0,1% per clopidogrel. Sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG). Nello studio clinico di fase 3, 437 pazienti sono stati sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG). Di questipazienti, la percentuale di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) e' stata il 14,1% peril gruppo di prasugrel e il 4,5% per il gruppo del clopidogrel. Il rischio piu' alto per episodi di sanguinamento in soggetti trattati conprasugrel e' perdurato fino a 7 giorni dalla dose piu' recente del medicinale di studio. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro tienopiridina entro 3 giorni prima dell'intervento di bypass coronarico (CABG),le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) sono state il 26,7% (12 di 45 pazienti) nel gruppo del prasugrel, in confronto al5,0% (3 di 60 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Per i pazienti chehanno ricevuto la loro ultima dose di tienopiridina entro da 4 a 7 giorni prima dell'intervento di bypass coronarico (CABG), le frequenze si sono ridotte all'11,3% (9 di 80 pazienti) nel gruppo del prasugrel eal 3,4% (3 di 89 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Oltre 7 giornidopo l'interruzione del medicinale, le percentuali osservate di sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono risultate simili tra i 2 gruppi di trattamento. Rischio di sanguinamento associato alla tempistica di somministrazione della dose di carico nel NSTEMI. In uno studio clinico su pazienti NSTEMI (studio ACCOAST), peri quali era programmata la coronarografia da 2 a 48 ore dopo la randomizzazione, i pazienti che ricevevano una dose di carico di 30 mg in media 4 ore prima della coronarografia, seguita da una dose di carico di30 mg al momento del PCI, hanno presentato un maggior rischio di sanguinamento peri-procedurale non-CABG senza alcun beneficio aggiuntivo rispetto ai pazienti che ricevevano una dose di carico di 60 mg al momento del PCI. Reazioni avverse di tipo emorragico e Non-emorragico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; raro: trombocitopenia; non nota: porpora trombotica trombocitopenica (ptt). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilità (comprendente angioedema). Patologie vascolari. Comune: ematoma. Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; non comune: emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale; non comune: emorragia retroperitoneale, emorragia rettale, ematochezia, sanguinamento gengivale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Comune: eruzione cutanea, ecchimosi. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione. Comune: ematoma in sede di puntura vasale, emorragiain sede di puntura. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusione; non comune: emorragia postprocedurale; raro: ematoma sottocutaneo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette.La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette unmonitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportatonell'allegato V.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non sono stati effettuati studi clinici su donne in gravidanza o durante il periodo di allattamento al seno. Gravidanza Gli studi su animalinon indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Poiche' gli studi sulla attivita' riproduttiva condotti su animali non sono sempre predittivi deglieffetti sull'uomo, il medicinale deve essere usato in gravidanza solose il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Allattamento. Non e' noto se prasugrel viene eliminato nel latte materno. Studi condotti su animali hanno evidenziato l'eliminazione diprasugrel nel latte materno. L'uso di prasugrel durante l'allattamentoal seno non e' raccomandato. Fertilita'. Prasugrel non ha avuto effetti sulla fertilita' maschile e femminile dei ratti esposti a dosi orali fino a 240 volte la dose giornaliera di mantenimento raccomandata per l'uomo (valutata in mg/m^2).
INDICAZIONI
Il medicinale, somministrato in associazione con acido acetilsalicilico (ASA), e' indicato per la prevenzione di eventi di origine aterotrombotica in pazienti adulti con sindrome coronarica acuta (ACS) (cioe' angina instabile, infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST [UA/NSTEMI] o infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST [STEMI]) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) primario o ritardato.
INTERAZIONI
Warfarin. La somministrazione contemporanea del medicinale e derivaticumarinici diversi dal warfarin non e' stata studiata. A causa della possibilita' di un aumentato rischio di sanguinamento, la somministrazione contemporanea del farmaco con warfarin (o altri derivati cumarinici) e prasugrel deve essere effettuata con cautela. Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). La somministrazione contemporanea di FANSper uso cronico non e' stata studiata. A causa della possibilita' diun aumentato rischio di sanguinamento, la somministrazione contemporanea di FANS per uso cronico (inclusi gli inibitori della COX-2) e il medicinale deve essere effettuata con cautela. Il farmaco puo' essere somministrato in associazione con medicinali metabolizzati dagli enzimidel citocromo P450 (incluse le statine), o a medicinali che sono induttori o inibitori degli enzimi del citocromo P450. Il medicinale puo' anche essere somministrato in associazione con ASA, eparina, digossina,e medicinali che innalzano il pH gastrico, inclusi gli inibitori di pompa protonica e gli H 2 bloccanti. Sebbene non sia stato oggetto di specifici studi di interazione, il farmaco e' stato somministrato nellostudio clinico di fase 3 in associazione con eparina a basso peso molecolare, bivalirudina, e inibitori di GP IIb/IIIa (non sono disponibili informazioni relativamente al tipo di inibitore della GP IIb/IIIa utilizzato) senza evidenza di interazioni avverse clinicamente significative. Effetti di altri medicinali sul medicinale. Acido acetilsalicilico (ASA): il farmaco deve essere somministrato in associazione con ASA. Sebbene sia possibile un'interazione farmacodinamica con ASA con conseguente aumento del rischio di sanguinamento, la dimostrazione dell'efficacia e sicurezza di prasugrel proviene da pazienti trattati in associazione con ASA. Eparina. Una singola dose endovenosa in bolo di eparina non frazionata (100 U/kg) non ha alterato significativamente l'inibizione dell'aggregazione piastrinica mediata da prasugrel. Ugualmente, prasugrel non ha alterato significativamente l'effetto dell'eparinasui parametri della coagulazione. Pertanto, entrambi i medicinali possono essere somministrati in associazione. Un aumentato rischio di sanguinamento e' possibile quando il medicinale e' somministrato in associazione con eparina. Statine. L'atorvastatina (80 mg al giorno) non haalterato l'attivita' farmacodinamica di prasugrel ne' la sua inibizione dell'aggregazione piastrinica. Pertanto non si ritiene che le statine substrato del CYP3A abbiano un effetto sulla farmacocinetica di prasugrel o sulla sua inibizione dell'aggregazione piastrinica. Medicinali che innalzano il pH gastrico. La somministrazione contemporanea giornaliera di ranitidina (un bloccante H 2 ) o del lansoprazolo (un inibitore di pompa protonica) non hanno modificato l'AUC e il T max del metabolita attivo di prasugrel, ma hanno diminuito la C max del 14% e del29%, rispettivamente. Nello studio clinico di fase 3, Efient e' statosomministrato indipendentemente dalla somministrazione contemporaneadi un inibitore di pompa protonica o di un bloccante H 2. La somministrazione della dose di carico di 60 mg di prasugrel senza l'uso concomitante di inibitori di pompa protonica puo' determinare un esordio piu'rapido dell'azione del medicinale. Inibitori del CYP3A. Chetoconazolo(400 mg al giorno), un potente e selettivo inibitore del CYP3A4 e delCYP3A5, non ha modificato l'inibizione dell'aggregazione piastrinicamediata da prasugrel o l'AUC e la T max del metabolita attivo di prasugrel, ma ha ridotto la C max dal 34% al 46%. Pertanto, gli inibitori del CYP3A quali antifungini azolici, inibitori dell'HIV proteasi, claritromicina, telitromicina, verapamil, diltiazem, indinavir, ciprofloxacina, e succo di pompelmo non sono attesi avere un effetto significativo sulla farmacocinetica del metabolita attivo. Induttori dei citocromiP450. Rifampicina (600 mg al giorno), un potente induttore del CYP3Ae del CYP2B6, nonche' induttore del CYP2C9, CYP2C19, e CYP2C8, non haalterato significativamente la farmacocinetica del prasugrel. Percio',gli induttori conosciuti del CYP3A quali rifampicina, carbamazepina,e altri induttori dei citocromi P450 non sono attesi avere un effettosignificativo sulla farmacocinetica del metabolita attivo. Morfina e altri oppiacei. In pazienti con sindrome coronarica acuta trattati conmorfina e' stata osservata ritardata e ridotta esposizione agli inibitori orali dei recettori P2Y 12, incluso prasugrel ed il suo metabolitaattivo. Questa interazione potrebbe essere correlata ad una riduzionedella motilita' gastrointestinale ed e' comune a tutti gli oppiacei.La rilevanza clinica di tale interazione non e' nota, ma i dati indicano una potenziale riduzione dell'efficacia di prasugrel in pazienti che assumono contemporaneamente prasugrel e morfina. In pazienti con sindrome coronarica acuta, in cui la morfina non puo' essere evitata e l'inibizione rapida dei recettori P2Y 12 e' considerata cruciale, puo' essere preso in considerazione l'uso per via parenterale di un inibitore dei recettori P2Y 12. Effetti di Efient su altri medicinali. Digossina: Prasugrel non ha effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica della digossina. Medicinali metabolizzati dal CYP2C9. Prasugrel non ha inibito il CYP2C9, poiche' non ha influenzato la farmacocinetica del warfarin-S. A causa di un potenziale aumento di rischio di sanguinamento, deve essere posta cautela nel somministrare warfarin e ilmedicinale in associazione. Medicinali metabolizzati dal CYP2B6. Prasugrel e' un debole inibitore del CYP2B6. In soggetti sani, prasugrel haridotto del 23% l'esposizione all'idrossibupropione, un metabolita del bupropione CYP2B6-mediato. E' probabile che questo effetto costituisca un elemento di preoccupazione clinica solo quando prasugrel e' somministrato in associazione con medicinali per i quali il CYP2B6 e' l'unica via metabolica e che hanno una limitata finestra terapeutica (ad es. ciclofosfamide, efavirenz).
POSOLOGIA
Posologia. Adulti. Il medicinale deve essere iniziato con una singoladose di carico di 60 mg e quindi continuato con 10 mg una volta al giorno. Nei pazienti con UA/NSTEMI, in cui la coronarografia venga eseguita entro 48 ore dalla ospedalizzazione, la dose di carico deve esseresomministrata solo al momento del PCI. I pazienti che assumono il medicinale devono assumere anche acido acetilsalicilico (ASA) 75 mg - 325mg al giorno. In pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo, l'interruzione anticipata di qualsiasi farmaco antiaggregante piastrinico, incluso il farmaco, potrebbe portare a un aumentato rischio di trombosi, infarto miocardico o morte dovuta alla situazione patologica di base del paziente. Si raccomanda untrattamento di durata fino a 12 mesi, a meno che l'interruzione del trattamento con il medicinale sia clinicamente indicata. Pazienti di eta' >= 75 anni. L'impiego del medicinale in pazienti di eta' >= 75 anninon e' generalmente raccomandato. Se, dopo attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale da parte del medico che prescrivela terapia, il trattamento con il medicinale viene ritenuto necessario in pazienti nella fascia di eta' >= 75 anni, allora dopo la dose dicarico di 60 mg si dovra' prescrivere una dose di mantenimento ridottapari a 5 mg. I pazienti di eta' >= 75 anni hanno una maggiore sensibilita' al sanguinamento e una maggiore esposizione al metabolita attivodi prasugrel. Pazienti con peso corporeo < 60 kg. Il farmaco deve essere somministrato con una singola dose di carico di 60 mg seguita da una dose di 5 mg una volta al giorno. Una dose di mantenimento di 10 mgnon e' raccomandata. Cio' e' dovuto ad un aumento dell'esposizione almetabolita attivo di prasugrel, e ad un aumento del rischio di sanguinamento nei pazienti con peso <60 kg che assumono una dose di 10 mg una volta al giorno in confronto a pazienti di peso >= 60 kg. Compromissione renale. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con insufficienza renale, inclusi i pazienti con malattia renale allo stadio terminale. Esiste una limitata esperienza terapeutica inpazienti con insufficienza renale. Compromissione epatica. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei soggetti con insufficienzaepatica da lieve a moderata (classe Child-Pugh A e B). Esiste una limitata esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. Il medicinale e' controindicato in pazienti con insufficienza epatica severa (classe C secondo la classificazione di Child-Pugh). Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del medicinalenei bambini al di sotto dei 18 anni di eta' non sono state ancora stabilite. Sono disponibili dati limitati riguardanti bambini affetti da anemia falciforme. Modo di somministrazione. Per uso orale. Il medicinale puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. La somministrazione della dose di carico di 60 mg di prasugrel a digiuno puo' determinare un esordio piu' rapido dell'azione del medicinale. Non schiacciare o rompere la compressa.
PRINCIPI ATTIVI
10 mg: ogni compressa contiene 10 mg di prasugrel (come cloridrato). 5mg: ogni compressa contiene 5 mg di prasugrel (come cloridrato).