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AVVERTENZE
Nel trattamento dei sintomi postmenopausali, iniziare la terapia esclusivamente per sintomi che influenzano negativamente la qualita' dellavita. Le donne che assumono il farmaco non devono assumere progestinici, altri estrogeni o modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni (SERM). Non e' stato studiato nel trattamento della menopausa precoce. Prima di iniziare o riprendere il trattamento, raccogliere un'anamnesi personale e familiare completa. Se e' presente una qualsiasi delleseguenti condizioni, sia in precedenza e/o si e' aggravata durante lagravidanza o trattamenti ormonali precedenti, monitorare la paziente.Considerare che queste condizioni potrebbero ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento: leiomioma (fibromi dell'utero) o endometriosi; fattori di rischio per disturbi tromboembolici; fattori di rischioper tumori estrogeno-dipendenti; ipertensione; patologie epatiche; diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare; colelitiasi; emicrania o (grave) cefalea; lupus eritematoso sistemico; anamnesi di iperplasia dell'endometrio; epilessia; asma; otosclerosi. Interrompere la terapia nel caso in cui venga scoperta una controindicazione (tromboembolia venosa, ictus e gravidanza) e nelle seguenti situazioni: ittero odeterioramento della funzionalita' epatica; aumento significativo della pressione arteriosa; nuova insorgenza di cefalea tipo emicrania. Nelle donne con utero intatto, il rischio di iperplasia e di carcinoma dell'endometrio aumenta in seguito alla somministrazione di soli estrogeni per periodi prolungati. L'aumento del rischio di cancro dell'endometrio segnalato tra le utilizzatrici di soli estrogeni e' da 2 a 12 volte superiore rispetto alle non utilizzatrici, a seconda della duratadel trattamento e della dose degli estrogeni. Dopo l'interruzione deltrattamento il rischio puo' restare elevato per almeno 10 anni. Non assumere altri estrogeni perche' questo potrebbe aumentare il rischio diiperplasia dell'endometrio e di carcinoma dell'endometrio. L'aggiuntadi bazedoxifene riduce il rischio di iperplasia dell'endometrio, chepuo' essere un precursore del carcinoma dell'endometrio. Durante il trattamento si potrebbero verificare metrorragie da interruzione o perdite. L'evidenza generale suggerisce un possibile aumento del rischio dicancro della mammella nelle donne che assumono una terapia a base disoli estrogeni; l'aumento del rischio dipende dalla durata della terapia. Il cancro dell'ovaio e' molto piu' raro del cancro della mammella.L'evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia ormonale sostitutiva a base di soli estrogeni, che si manifesta entro 5 anni di utilizzo e si riduce con il tempo dopo l'interruzione. Se si dovesse verificare o sospettare un evento di TEV, interrompere il farmaco. I SERM (compreso il bazedoxifene) e gli estrogeni determinano individualmente un aumento del rischio di TEV. La terapia ormonale e' associata a un aumento di 1,3-3 volte del rischio di sviluppo di TEV. La comparsa di un tale evento e' piu' probabile nel primo anno di terapia ormonale sostitutiva che successivamente. Le pazienti affette da condizioni trombofiliche sono soggette a un rischio maggiore di TEV e la terapia ormonale puo' aumentare tale rischio. L'impiego del farmaco e' controindicato. Considerare misure profilattiche per prevenire l'insorgenza di TEV in seguito a un intervento chirurgico. Se si prevede un'immobilizzazione prolungata a seguito di chirurgia elettiva, sospendere temporaneamente il farmaco da 4 a 6 settimane prima. Non riprendere iltrattamento fino a quando la paziente non avra' riacquistato una completa mobilita'. Per le donne che seguono gia' una terapia anticoagulante cronica e' necessaria un'attenta valutazione dei rischi e dei benefici della terapia ormonale. Se dopo l'inizio della terapia si verificasse o sospettasse un evento di TEV, interrompere il farmaco. Studi controllati randomizzati non hanno mostrato evidenza di protezione dall'infarto miocardico nelle donne affette o meno da malattia coronarica, trattate con terapia a base di soli estrogeni. Dati randomizzati controllati non hanno indicato un aumento del rischio di malattia coronaricanelle donne isterectomizzate che utilizzano una terapia a base di soliestrogeni. La terapia a base di soli estrogeni e' associata a un aumento fino a 1,5 volte del rischio di ictus ischemico. Il rischio relativo non cambia con l'eta' o il tempo trascorso dalla menopausa. Se si verificasse o sospettasse un ictus, interrompere il farmaco. Gli estrogeni possono causare ritenzione di liquidi, monitorare le pazienti affette da disfunzione cardiaca o renale. Controllare le pazienti affetteda insufficienza renale terminale, il livello dei componenti estrogenici circolanti del farmaco sara' maggiore. Seguire le donne con ipertrigliceridemia pre-esistente durante il trattamento con estrogeni; sonostati segnalati rari casi di forti aumenti dei trigliceridi plasmatici, che hanno portato a sviluppo di pancreatite con la terapia estrogenica in presenza di questa condizione. L'associazione EC/bazedoxifene non e' stata studiata in donne con livelli basali di trigliceridi >300 mg/dl (>3,4 mmol/l). L'uso di EC/bazedoxifene non e' stato studiato inpazienti con funzionalita' epatica ridotta o anamnesi di ittero colestatico. Gli estrogeni potrebbero essere scarsamente metabolizzati nelledonne con funzionalita' epatica ridotta. Cautela nelle donne con anamnesi di ittero colestatico associato a uso pregresso di estrogeni o agravidanza e, in caso di recidiva, interrompere il farmaco. Nel corsodi studi clinici con EC/bazedoxifene sono stati segnalati casi di colecistite (<1%). Gli estrogeni determinano un aumento della globulina dilegame tiroidea (TBG), che causa un incremento dell'ormone tiroideo totale circolante, misurato in termini di iodio legato alle proteine (PBI), livelli di T4 o livelli di T3. La captazione di T3 su resina e' ridotta e riflette l'elevata globulina di legame tiroidea. Le concentrazioni di T4 e di T3 libere sono inalterate. Possono risultare elevatii livelli sierici di altre proteine di legame, quali la globulina legante i corticosteroidi (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali(SHBG), che determinano un aumento rispettivamente dei corticosteroidi e degli ormoni sessuali circolanti. Le concentrazioni degli ormoni liberi o biologicamente attivi sono invariate. Altre proteine plasmatiche possono risultare aumentate. L'impiego di una terapia a base di estrogeni non migliora le funzioni cognitive. Esistono alcune evidenze diun aumento del rischio di probabile demenza nelle donne che inizianol'impiego di una terapia continuata a base di soli estrogeni a un'eta'> 65 anni. Contiene lattosio, saccarosio, glucosio (in polidestrosioe maltitolo liquido) e sorbitolo (in polidestrosio).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Estrogeni.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C; conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; cancro della mammella accertato, sospetto o pregresso; tumori maligni estrogeno-dipendenti accertati, pregressi o sospetti (ad es. cancro dell'endometrio); sanguinamento genitale non diagnosticato;iperplasia dell'endometrio non trattata; tromboembolia venosa in attoo pregressa (ad es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare e trombosi della vena retinica); disturbi trombofilici accertati (ad es. deficit di proteina C, di proteina S o di antitrombina); malattia tromboembolica arteriosa in atto o pregressa (ad es. infarto miocardico, ictus); epatopatia acuta o anamnesi di epatopatia nel caso in cui le provedi funzionalita' epatica non siano tornate alla normalita'; il farmaco e' indicato esclusivamente nelle donne postmenopausali e non deve essere assunto da donne in eta' fertile; porfiria.
DENOMINAZIONE
DUAVIVE 0,45 MG/20 MG COMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa di estrogeni coniugati: lattosio monoidrato; cellulosa microcristallina; cellulosa in polvere; ipromellosa 2208 (100.000 mPa-s); magnesio stearato; calcio fosfato. Rivestimento degli eccipienti inerti: saccarosio; cellulosa microcristallina; idrossipropilcellulosa; ipromellosa 2910 (6 mPa-s) (E464); ipromellosa 2910 (15 mPa-s); macrogol 400. Rivestimento del principio attivo bazedoxifene: saccarosio; ipromellosa 2910 (3 mPa-s); saccarosio monopalmitato; acido ascorbico. Rivestimento colorato: ipromellosa 2910 (6 mPa-s); diossido dititanio (E171); macrogol 400; ossido di ferro rosso (E172). Rivestimento trasparente: idrossietilcellulosa; povidone (E1201); polidestrosio(E1200); maltitolo liquido; poloxamer 188. Inchiostro per la stampa:ossido di ferro nero (E172); alcool isopropilico; propilenglicole (E1520); ipromellosa 2910 (6 mPa-s).
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono state classificate come molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100, < 1/10), non comuni (>= 1/1.000, < 1/100) o rare(>= 1/10.000, <1/1.000). Infezioni ed infestazioni. Comune: candidiasivulvovaginale. Patologie vascolari. Rara: eventi tromboembolici venosi (comprese embolia polmonare, trombosi della vena retinica, trombosivenosa profonda e tromboflebite). Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale; comune: costipazione; diarrea; nausea. Patologie epatobiliari. Non comune: colecistite. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari. Esami diagnostici. Comune: trigliceridi ematici aumentati. Rischio di cancro della mammella: il rischio di cancro della mammella associato all'impiego di soli estrogeni e' segnalato in diversi studi. Qualsiasi aumento di rischio per coloro che utilizzano una terapia a base di soli estrogeni e' notevolmente inferiore rispetto a quello che si osserva incoloro che impiegano associazioni di estrogeno-progestinico. Il livello del rischio dipende dalla durata di utilizzo. Sono presentati i risultati del maggiore studio randomizzato controllato con placebo (studio WHI) e del maggiore studio epidemiologico (MWS). >>Rischio di cancrodell'endometrio. Donne postmenopausali non isterectomizzate: nelle donne non isterectomizzate, l'impiego di terapia ormonale sostitutiva abase di soli estrogeni non e' raccomandata perche' determina un aumento del rischio di cancro dell'endometrio. Il farmaco contiene bazedoxifene, che riduce il rischio di iperplasia dell'endometrio, che si puo'presentare con l'impiego di soli estrogeni. L'iperplasia dell'endometrio potrebbe essere un precursore del cancro dell'endometrio. Cancro dell'ovaio: l'impiego di terapia ormonale sostitutiva a base di soli estrogeni e' stato associato a un leggero aumento del rischio di diagnosidi cancro dell'ovaio. Rischio di tromboembolia venosa: nello studio sul trattamento dell'osteoporosi con bazedoxifene (eta' media = 66,5 anni), il tasso di TEV su 1.000 anni-donna durante il periodo dello studio della durata di 3 anni e' stato di 2,86 nel gruppo del bazedoxifene(20 mg) e di 1,76 nel gruppo del placebo; durante il periodo dello studio della durata di 5 anni e' stato di 2,34 nel gruppo del bazedoxifene (20 mg) e 1,56 nel gruppo del placebo. Dopo 7 anni il tasso di TEVsu 1.000 anni-donna e' stato di 2,06 nel gruppo del bazedoxifene (20 mg) e di 1,36 nel gruppo del placebo. E' noto che gli estrogeni determinano un aumento del rischio di TEV. La comparsa di tale reazione e' piu' probabile nel primo anno di trattamento. Rischio di ictus ischemico: la terapia a base di soli estrogeni e' associata a un rischio relativo di ictus ischemico fino a 1,5 volte superiore. Tale rischio relativo non e' dipendente dall'eta' o dalla durata di utilizzo, ma poiche' il rischio al basale dipende fortemente dall'eta', il rischio globale di ictus nelle donne che assumono una terapia a base di estrogeni aumentera' con l'eta'. Il rischio aggiuntivo di ictus ischemico su un periodo di cinque anni di utilizzo e' stato valutato nel corso del piu' grande studio randomizzato su donne isterectomizzate (WHI) di eta' compresa tra 50 e 59 anni. >>Reazioni avverse segnalate durante il trattamento con EC e/o bazedoxifene in monoterapia. Le reazioni avverse sono state classificate come molto comuni (>= 1/10), comuni (>= 1/100, < 1/10), non comuni (>= 1/1.000, < 1/100), rare (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto rare (< 1/10.000), non note. Infezioni ed infestazioni. Non comune: vaginite. Tumori benigni, maligni e non specificati (compresi cistie polipi). Rara: potenziamento della crescita di meningioma benigno; mastopatia fibrocistica; molto rara: ingrandimento di emangioma epatico. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; rara: angioedema; reazioni anafilattiche/anafilattoidi; orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rara: intolleranza al glucosio;molto rara: esacerbazione della porfiria; ipocalcemia (in pazienti conmalattia che puo' predisporre a grave ipocalcemia). Disturbi psichiatrici. Non comune: demenza; depressione; umore alterato; variazioni della libido; rara: irritabilita'. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emicrania; cefalea; capogiro; nervosismo; rara: esacerbazione dell'epilessia; molto rara: esacerbazione della corea. Patologie dell'occhio. Non comune: intolleranza a lenti a contatto. Patologie cardiache.Rara: infarto miocardico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Rara: esacerbazione dell'asma. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; rara: pancreatite; colite ischemica; vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: alopecia; non comune: irsutismo; eruzione cutanea; prurito; cloasma; molto rara: eritema multiforme; eritema nodoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico edel tessuto connettivo. Comune: artralgia; crampi alla gamba. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolore, dolorabilita', ingrandimento e secrezioni mammarie; leucorrea; non comune: variazioni dell'ectropion e delle secrezioni della cervice; rara: dolorepelvico. Esami diagnostici. Comune: variazioni ponderali (aumento o diminuzione); molto rara: aumenti della pressione arteriosa. >>Reazioniavverse osservate durante il trattamento con bazedoxifene in monoterapia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza. Patologie dell'occhio. Non comune: trombosi della vena retinica. Patologie cardiache. Non nota: palpitazioni. Patologie vascolari. Molto comune: vampata di calore;non comune: trombosi venosa profonda, tromboflebite superficiale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: embolia polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: bocca secca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria, eruzione cutanea, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: spasmi muscolari (compresi crampi alla gamba).Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: Edema periferico. Esami diagnostici. Comune: Trigliceridi ematici aumentati, alanina amminotransferasi aumentata, aspartato amminotransferasi aumentata. >>Esperienza post-marketing: eventi oculari diversi dalla trombosi della vena retinica. Tali segnalazioni comprendono acuita' visiva ridotta, visione offuscata, fotopsia, difettodel campo visivo, compromissione della visione, occhio secco, edema delle palpebre, blefarospasmo, dolore oculare e tumefazione degli occhi. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il farmaco e' indicato esclusivamente per l'uso in donne postmenopausali ed e' controindicato nelle donne in eta' fertile. Non esistono datirelativi all'uso del medicinale in donne in gravidanza. Se ha iniziouna gravidanza durante il trattamento con il farmaco, questo deve essere immediatamente interrotto. I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici effettuati fino a oggi sull'esposizione accidentaledel feto agli estrogeni non indicano alcun effetto teratogeno o fetotossico. Studi condotti nei conigli hanno mostrato una tossicita' riproduttiva per il bazedoxifene in monoterapia. Il rischio potenziale perl'uomo non e' noto. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento al seno. Non e' noto se il bazedoxifene sia escreto nel latte umano. Nel latte di madri che assumevano EC sono state rilevate quantita'misurabili di estrogeni. La somministrazione di estrogeni a madri cheallattano al seno ha mostrato di ridurre la quantita' e la qualita' del latte. Non e' stato effettuato nessuno studio sugli animali per valutare gli effetti sulla riproduzione dell'associazione EC/bazedoxifene. Studi condotti con il bazedoxifene nei ratti hanno mostrato effettiavversi sulla fertilita'. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto.
INDICAZIONI
Trattamento dei sintomi da deficit di estrogeni nelle donne postmenopausali, non isterectomizzate (dopo almeno 12 mesi dall'ultimo ciclo mestruale) per le quali la terapia contenente progestinici non sia appropriata; l'esperienza nel trattamento di donne di eta' superiore ai 65 anni e' limitata.
INTERAZIONI
I risultati di uno studio clinico d'interazione tra farmaci condotto con il farmaco e degli studi d'interazione con EC o bazedoxifene in monoterapia sono riassunti di seguito. Estrogeni coniugati: studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che gli estrogeni vengono parzialmente metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450, incluso il CYP3A4. Tuttavia, in uno studio clinico d'interazione tra farmaci, la somministrazione ripetuta di 200 mg di itraconazolo, un forte inibitore del CYP3A4,ha avuto effetti minimi sulla farmacocinetica degli EC (in base ai livelli di estrone ed equilina) e del bazedoxifene se somministrato con un'unica dose di EC 0,45 mg/bazedoxifene 20 mg. Il metabolismo degli estrogeni puo' essere incrementato dall'uso di sostanze che inducono notoriamente l'azione degli enzimi farmaco-metabolizzanti quali gli anticonvulsivanti (ad esempio fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gliantinfettivi (ad esempio rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). Ritonavir e nelfinavir, sebbene noti come forti inibitori, mostrano al contrario proprieta' di induzione se impiegati in concomitanza con ormoni steroidei. Le preparazioni erboristiche contenenti iperico (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo degli estrogeni.Clinicamente, un aumento del metabolismo degli estrogeni puo' portarea una riduzione del loro effetto e a cambiamenti del profilo del sanguinamento dell'utero. Bazedoxifene: il bazedoxifene viene metabolizzatoda enzimi uridin difosfato glucuronosiltransferasi (UGT) nel tratto intestinale e nel fegato. Il metabolismo del bazedoxifene puo' essere incrementato dall'uso concomitante di sostanze note per indurre gli UGT, quali rifampicina, fenobarbital, carbamazepina e fenitoina, e questopuo' portare a una minore concentrazione sistemica del bazedoxifene.Una riduzione dell'esposizione al bazedoxifene puo' essere associata aun aumento del rischio di iperplasia dell'endometrio. Se compaiono metrorragie da interruzione o perdite dopo qualche tempo dall'inizio della terapia, o se si protraggono dopo che il trattamento e' stato interrotto, si dovra' accertarne la causa, con esami che potranno comprendere una biopsia dell'endometrio per escludere la presenza di tumore maligno. Il bazedoxifene non e' soggetto o e' soggetto solo minimamente al metabolismo mediato dal citocromo P450 (CYP). Il bazedoxifene non induce ne' inibisce l'attivita' dei principali isoenzimi del CYP ed e' improbabile che interagisca con medicinali somministrati in concomitanza per effetto del metabolismo mediato dal CYP. Non sono state rilevateinterazioni farmacocinetiche significative tra il bazedoxifene e i seguenti medicinali: ibuprofene, atorvastatina e azitromicina o un antiacido contenente idrossidi di alluminio e magnesio. Sulla base delle caratteristiche di legame del bazedoxifene con le proteine plasmatiche in vitro , le interazioni con warfarin, digossina o diazepam sono improbabili.
POSOLOGIA
Per l'inizio e il proseguimento del trattamento dei sintomi postmenopausali deve essere impiegata la dose minima efficace per la piu' brevedurata possibile. La dose raccomandata e' di 0,45 mg di estrogeni coniugati (EC) e 20 mg di bazedoxifene da assumere sotto forma di una singola compressa orale, una volta al giorno. Se una compressa viene dimenticata, dovra' essere assunta appena la paziente se ne ricorda. La terapia dovra' quindi essere continuata come prima. Se si e' dimenticatapiu' di una compressa, si dovra' assumere solo la piu' recente; la paziente non dovra' assumere il doppio della dose normale per compensarele compresse dimenticate. Popolazione anziana: il farmaco non e' statostudiato in donne di eta' superiore ai 75 anni. In base ai dati disponibili non e' necessario nessun adattamento del dosaggio in funzione dell'eta'. L'esperienza nel trattamento di donne di eta' superiore ai 65 anni e' limitata. Danno renale: la farmacocinetica degli EC/bazedoxifene non e' stata valutata in pazienti che presentano danno renale. L'impiego in questa popolazione non e' pertanto raccomandato. Compromissione epatica: la sicurezza e l'efficacia degli EC/bazedoxifene non sono state valutate in pazienti che presentano compromissione epatica. L'impiego in questa popolazione e' controindicato. Popolazione pediatrica: l'impiego del farmaco nella popolazione pediatrica non e' rilevante. Modo di somministrazione: uso orale. Il medicinale puo' essere assunto a qualsiasi ora del giorno, a prescindere dai pasti. Le compresse devono essere ingerite intere.
PRINCIPI ATTIVI
Estrogeni coniugati e bazedoxifene acetato equivalente a bazedoxifene.