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DABIGATRAN ETE EG*60CPS 150MG

DABIGATRAN ETE EG*60CPS 150MG

EG SpA
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AVVERTENZE
Rischio emorragico: Dabigatran Etexilato EG Stada deve essere utilizzato con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento o quando usato in concomitanza con medicinali che alterano l'emostasi attraverso l'inibizione della aggregazione piastrinica. Un sanguinamentosi puo' verificare in qualsiasi sito corporeo durante la terapia con Dabigatran Etexilato EG Stada. Un'immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell'ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca del sito di sanguinamento. In pazienti adulti, in caso di sanguinamento potenzialmente fatale o non controllato, quando si rende necessaria una rapida inattivazione dell'effetto anticoagulante di dabigatran, e' disponibile l'inattivatore specifico (Praxbind, idarucizumab). L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. L'emodialisi puo' rimuovere dabigatran. Peri pazienti adulti, altre possibili opzioni sono sangue intero fresco,plasma congelato fresco, concentrato di fattore della coagulazione (attivato o non attivato), concentrati di fattore VIIa ricombinante o dipiastrine (vedere anche paragrafo 4.9). Negli studi clinici, dabigatran etexilato e' stato associato ad una piu' alta incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale (GI). Un aumento del rischio e' statoosservato negli anziani (>= 75 anni) con la posologia di 150 mg somministrata due volte al giorno. Ulteriori fattori di rischio comprendonol'assunzione concomitante di antiaggreganti piastrinici come clopidogrel e acido acetilsalicilico (ASA) o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo. Fattori di rischio: il seguente elenco riassume i fattori chepossono incrementare il rischio di sanguinamento. Fattori che possonoincrementare il rischio di sanguinamento. Eta' >= 75 anni. Fattori cheaumentano i livelli plasmatici di dabigatran. Maggiori: compromissione renale moderata in pazienti adulti (CLcr 30-50 ml/min), forti inibitori della p-gp (vedere paragrafi 4.3 e 4.5), co-somministrazione di inibitori della p-gp da deboli a moderati (ad es. Amiodarone, verapamil,chinidina e ticagrelor; vedere paragrafo 4.5). Minori: basso peso corporeo (< 50 kg) in pazienti adulti. Interazioni farmacodinamiche (vedere paragrafo 4.5): ASA e altri inibitori della aggregazione piastrinica come clopidogrel, FANS, SSRI o SNRI, altri medicinali che possono alterare l'emostasi. Patologie / procedure con rischi emorragici speciali: disturbi della coagulazione congeniti o acquisiti, trombocitopeniao disturbi della funzionalita' delle piastrine, biopsia recente, trauma maggiore, endocardite batterica, esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo. I dati in pazienti adulti di peso < 50 kg sono limitati (vedere paragrafo 5.2). L'uso concomitante di dabigatran etexilato con inibitori della P-gp non e' stato studiato nei pazienti pediatrici, mapuo' aumentare il rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.5). Precauzioni e gestione del rischio emorragico: per la gestione delle complicazioni emorragiche, vedere anche paragrafo 4.9. Valutazione del rapporto beneficio/rischio: la presenza di lesioni, condizioni, proceduree/o trattamento con farmaci (come FANS, antiaggreganti, SSRI e SNRI,vedere paragrafo 4.5), che aumentano significativamente il rischio disanguinamento maggiore richiede un'accurata valutazione del rapporto beneficio/rischio. Dabigatran Etexilato EG Stada deve essere somministrato solo se il beneficio supera il rischio di sanguinamento. I dati clinici disponibili in pazienti pediatrici con fattori di rischio, inclusi pazienti con meningite, encefalite e ascesso intracranico in atto (vedere paragrafo 5.1), sono limitati. In questi pazienti, dabigatran etexilato deve essere somministrato solo se il beneficio atteso superail rischio di sanguinamento. Stretto controllo clinico: e' raccomandata un'attenta osservazione clinica per la ricerca di segni di sanguinamento o anemia durante il trattamento, soprattutto se i fattori di rischio sono combinati. E' richiesta particolare cautela quando DabigatranEtexilato EG Stada viene somministrato in modo concomitante a verapamil, amiodarone, chinidina o claritromicina (inibitori della P-gp), soprattutto quando si verifichi un sanguinamento e con particolare attenzione nel caso di pazienti con funzione renale ridotta (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda un'attenta osservazione clinica per la ricerca di segni di sanguinamento in pazienti trattati in modo concomitante conFANS (vedere paragrafo 4.5). Sospensione dell'assunzione di Dabigatran etexilato EG Stada: i pazienti che sviluppano un'insufficienza renale acuta devono sospendere l'assunzione di Dabigatran Etexilato EG Stada (vedere anche paragrafo 4.3). Quando si verifica un grave sanguinamento il trattamento deve essere sospeso, l'origine del sanguinamento analizzata e si puo' considerare l'uso dell'inattivatore specifico (idarucizumab) nei pazienti adulti. L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. L'emodialisi puo' rimuovere dabigatran. Uso di inibitori della pompa protonica: si puo' considerare la somministrazione di un inibitore della pompa protonica (PPI) per prevenire il sanguinamento GI. Nel caso dei pazienti pediatrici occorre seguire le raccomandazioni per gli inibitori della pompaprotonica riportate nell'etichetta locale. Parametri di laboratorio relativi alla coagulazione: anche se Dabigatran Etexilato EG Stada nonrichiede un monitoraggio di routine dei parametri della coagulazione,puo' essere utile la valutazione dell'effetto anticoagulante correlatoa dabigatran per rilevare un'esposizione eccessivamente alta a dabigatran in presenza di ulteriori fattori di rischio. Il tempo di trombinasu plasma diluito (dTT), il tempo di ecarina (ECT), il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) possono fornire informazioni utili,ma i risultati devono essere interpretati con cautela data la variabilita' tra i test (vedere paragrafo 5.1). Il test rapporto internazionale normalizzato (INR) non e' attendibile nei pazienti in trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada e sono stati riportati falsi positividi innalzamento dell'INR. Pertanto il test INR non deve essere effettuato. Il seguente elenco mostra i valori limite di soglia dei test della coagulazione a valle per pazienti adulti che possono essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento. I rispettivi valori limite di soglia in pazienti pediatrici non sono noti (vedere paragrafo 5.1). Valori limite di soglia al tempo di valle dei test di coagulazioneche possono essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento.Test (valore di valle): dTT. Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale e TVP/EP: > 200 ng/ml. Test (valore di valle): ECT.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti antitrombotici, inibitori diretti della trombina.
CONSERVAZIONE
Non conservare sopra i 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; compromissione renale severa (CL Cr < 30mL/min) nei pazienti adulti; eGFR < 50 mL/min/1,73 m^2 nei pazienti pediatrici; sanguinamento attivo clinicamente significativo; lesioni ocondizioni, se considerate un fattore di rischio significativo di sanguinamento maggiore. Possono includere ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie maligne ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinalio intracerebrali; trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare(enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell'eparina (fondaparinuxecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban, apixaban ecc.) fatta eccezione per specifiche circostanze. Tra queste il cambio di terapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.2) quando l'ENF e' somministrataalle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venosoo arterioso oppure durante l'ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.5); compromissione epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza; trattamento concomitante con i seguenti forti inibitori della P-gp: ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo, dronedarone e l'associazione a dose fissa glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.5); protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante (vedere paragrafo 5.1).
DENOMINAZIONE
DABIGATRAN ETEXILATO EG STADA 150 MG CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: acido tartarico, acacia, ipromellosa, dimeticone 350, talco, idrossipropilcellulosa. Capsula: carragenina, potassiocloruro, titanio diossido (E-171), ipromellosa, indigo carmine (E-132).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: Dabigatran etexilato e' stato valutato in studi clinici complessivamente in circa 64.000 pazienti; di questi, circa 35.000 sono stati trattati con dabigatran etexilato. In totale, il 22% dei pazienti con fibrillazione atriale trattati per la prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica (trattamento a lungo termine fino a 3 anni), il 14% dei pazienti trattati per TVP/EP e il 15%dei pazienti trattati per la prevenzione di TVP/EP hanno manifestato reazioni avverse. Gli eventi piu' comunemente riportati sono i sanguinamenti che si sono verificati in circa il 16,6% dei pazienti con fibrillazione atriale trattati a lungo termine per la prevenzione dell'ictuse dell'embolia sistemica e il 14,4% dei pazienti adulti trattati perTVP/EP. Inoltre sanguinamenti si sono verificati nel 19,4% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RE-MEDY (pazienti adulti) nel10,5% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RESONATE (pazienti adulti). Poiche' le popolazioni di pazienti trattati nelle tre indicazioni non sono confrontabili e gli eventi di sanguinamento sono distribuiti in diverse Classificazione per Sistemi e Organi (SOC), nelle successive tabelle 12-15 e' riportata una descrizione sommaria degliepisodi di sanguinamento maggiore e sanguinamento di qualsiasi tipo,suddivisi per indicazione. Sebbene sia avvenuto con bassa frequenza negli studi clinici, possono verificarsi eventi di sanguinamento maggiori o gravi che, indipendentemente dalla localizzazione, posso essere invalidanti, porre in pericolo la vita o perfino portare a morte. Elencodelle reazioni avverse: il seguente elenco mostra le reazioni avverseidentificate dagli studi e dati post-marketing di prevenzione di ictus tromboembolico ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale, trattamento e prevenzione di TVP/EP. Sono ordinate per Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) e frequenza utilizzando la seguenteconvenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro(< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse. Patologie del sistema emolinfopoietico. Anemia. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Diminuzione dei valori dell'emoglobina.Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP:non nota. Trombocitopenia. Prevenzione di ictus ed embolia sistemicain pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: raro. Diminuzione dei valori dell'ematocrito. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: raro; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non nota. Neutropenia. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non nota; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non nota. Agranulocitosi. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non nota; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non nota. Disturbi del sistema immunitario. Ipersensibilita' al medicinale. Prevenzione di ictused embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Rash cutaneo. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Prurito. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica inpazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EPe prevenzione di TVP/EP: non comune. Reazione anafilattica. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: raro; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: raro. Angioedema. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: raro; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: raro. Orticaria. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: raro; trattamento di TVP/EP e prevenzione diTVP/EP: raro, broncospasmo. Prevenzione di ictus ed embolia sistemicain pazienti con fibrillazione atriale: non nota; trattamento di TVP/EPe prevenzione di TVP/EP: non nota. Patologie del sistema nervoso. Emorragia intracranica. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: raro. Patologie vascolari. Ematoma. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Emorragie. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Emorragie dalle ferite. Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche. EPistassi. Prevenzione di ictus ed emboliasistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: comune. Emottisi. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Patologie gastrointestinali. Emorragia gastrointestinale. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune;trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: comune. Dolore addominale. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP:non comune. Diarrea. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Dispepsia. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: comune. Nausea. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Emorragiarettale. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: comune. Emorragia emorroidale. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune. Ulcera gastrointestinale, inclusa ulcera esofagea. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale: non comune; trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP: non comune.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta' fertile: le donne in eta' fertile devono evitare la gravidanza durante il trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada. Gravidanza: i dati relativi all'uso di Dabigatran Etexilato EG Stada in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Dabigatran EtexilatoEG Stada non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non quando chiaramente necessario. Allattamento: non vi sono dati clinici riguardanti gli effetti di dabigatran sui lattanti durante l'allattamento.L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada. Fertilita': non sono disponibili dati nell'uomo. Negli studi condotti sugli animali e' stato osservato un effettosulla fertilita' femminile in termini di diminuzione degli impianti eaumento di perdite pre-impianto ad una dose di 70 mg/kg (esposizione plasmatica 5 volte superiore rispetto a quella dei pazienti). Non sonostati osservati altri effetti sulla fertilita' femminile. Non e' statariscontrata alcuna influenza sulla fertilita' maschile. A dosi tossiche per le madri (esposizione plasmatica da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella dei pazienti), nei ratti e nei conigli e' stato osservato un calo del peso corporeo del feto e della vitalita' embriofetale con aumento delle modificazioni fetali. Negli studi pre e post-natali e'stato osservato un aumento della mortalita' fetale a dosi che erano tossiche per le madri (una dose corrispondente ad un'esposizione plasmatica 4 volte superiore rispetto a quella dei pazienti).
INDICAZIONI
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o piu' fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); eta'>= 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA >= II); diabete mellito; ipertensione. Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti. Trattamento di TEV e prevenzione di TEV ricorrente in pazienti pediatrici dalla nascita a meno di 18 anni di eta'. Per forme didosaggio adeguate all'eta', vedere paragrafo 4.2.
INTERAZIONI
Interazioni del trasportatore: Dabigatran etexilato e' un substrato del trasportatore d'efflusso P-gp. La somministrazione concomitante coninibitori della P-gp (vedere tabella 8) e' probabile che determini unaumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran. Se non diversamente prescritto in modo specifico, e' richiesto uno stretto controlloclinico (ricerca di segni di sanguinamento o anemia) quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P-gp. In associazionecon alcuni inibitori della P-gp possono rendersi necessarie delle riduzioni della dose (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4 e 5.1). Interazionidel trasportatore. Inibitori della p-gp. Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3). Ketoconazolo: il ketoconazolo ha aumentatoi valori totali di AUC0-? e Cmax di dabigatran di 2,38 volte e 2,35 volte, rispettivamente dopo una dose orale singola di 400 mg, circa di 2,53 volte e 2,49 volte rispettivamente, dopo dosi orali multiple di 400 mg una volta al giorno. Dronedarone: quando dabigatran etexilato e dronedarone erano somministrati contestualmente i valori totali dell'AUC0-? e della Cmax di dabigatran aumentavano rispettivamente di circa 2,4 volte e 2,3 volte, dopo dosi multiple di 400 mg di dronedarone bid,e rispettivamente di circa 2,1 volte e 1,9 volte dopo una dose singola di 400 mg. Itraconazolo, ciclosporina: sulla base dei risultati in vitro ci si puo' aspettare un effetto simile a quello di ketoconazolo.Glecaprevir /pibrentasvir: l'uso concomitante di dabigatran etexilatocon l'associazione a dose fissa degli inibitori della pgp glecaprevir/pibrentasvir ha dimostrato di aumentare l'esposizione a dabigatran e puo' aumentare il rischio di sanguinamento. Uso concomitante non raccomandato. Tacrolimus: in vitro tacrolimus ha dimostrato avere un effettoinibitorio sulla p-gp simile a quello osservato per itraconazolo e ciclosporina. Dabigatran etexilato non e' stato studiato clinicamente inassociazione a tacrolimus. Tuttavia, i limitati dati clinici disponibili con un altro substrato della p-gp (everolimus) suggeriscono che l'inibizione della p-gp con tacrolimus sia piu' debole di quella osservata con potenti inibitori della p-gp. Uso concomitante con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Verapamil: quando dabigatran etexilato (150mg) e' stato co- somministrato con verapamil per via orale, la Cmax el'AUC di dabigatran aumentavano, ma le dimensioni di questo cambiamento variavano in funzione del tempo di somministrazione e della formulazione di verapamil (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). L'aumento massimo di esposizione a dabigatran e' stato osservato con la prima dose di una formulazione a rilascio immediato di verapamil, somministrata un'ora prima dell'assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 2,8 volte e dell'AUC di circa 2,5 volte). L'effetto era progressivamente diminuito con la somministrazione di una formulazione a rilascioprolungato (aumento della Cmax di circa 1,9 volte e dell'AUC di circa1,7 volte) o con la somministrazione di dosi multiple di verapamil (aumento della Cmax di circa 1,6 volte e aumento dell'AUC di circa 1,5 volte). Non e' stata osservata un'interazione significativa quando verapamil e' stato somministrato 2 ore dopo l'assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 1,1 volte e aumento dell'AUC di circa 1,2 volte). Cio' e' spiegato dall'assorbimento completo di dabigatran dopo 2 ore. Amiodarone: quando dabigatran etexilato e' stato cosomministrato con una dose singola orale di 600 mg di amiodarone, la quantita' e la velocita' di assorbimento di amiodarone e del suo metabolitaattivo DEA sono rimaste essenzialmente immodificate. L'AUC e la Cmaxdi dabigatran sono aumentate di circa 1,6 volte e 1,5 volte rispettivamente. Considerando la lunga emivita di amiodarone, la potenziale interazione puo' perdurare per settimane dopo la sospensione di amiodarone(vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Chinidina: la chinidina e' stata somministrata a dosi di 200 mg ogni 2 ore fino ad una dose totale di 1.000 mg. Dabigatran etexilato e' stato somministrato due volte al giorno per3 giorni consecutivi, al terzo giorno con o senza chinidina. L'AUC?,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate rispettivamente in mediadi 1,53 volte e di 1,56 volte, con la somministrazione concomitante dichinidina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Claritromicina: quando la claritromicina (500 mg due volte al giorno) e' stata somministrata in associazione a dabigatran etexilato in volontari sani, e' stato osservatoun aumento dell'AUC di circa 1,19 volte e della Cmax di circa 1,15 volte. Ticagrelor: quando una dose singola di 75 mg di dabigatran etexilato e' stata somministrata contemporaneamente a una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor, l'AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate rispettivamente di 1,73 e di 1,95 volte. Dopo somministrazione multipla di90 mg di ticagrelor bid l'aumento dell'esposizione a dabigatran e' di1,56 e di 1,46 volte rispettivamente per la Cmax e l'AUC. La somministrazione concomitante di una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor e di 110 mg di dabigatran etexilato (allo stato stazionario) aumentava laAUC?,ss e la Cmax,ss di dabigatran rispettivamente di 1,49 volte e di1,65 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Quando una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor veniva somministrata 2 ore dopo la somministrazione di dabigatran etexilato 110 mg (allo stato stazionario), l'aumento della AUC?,ss e della Cmax,ss di dabigatran si riduceva rispettivamente a 1,27 volte ed a 1,23 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Questa somministrazione scaglionata e' quella raccomandata per cominciare ticagrelor con una dose iniziale. Posaconazolo: anche posaconazolo in parte inibisce la p-gp, ma non e' stato studiato clinicamente. La cosomministrazione di dabigatran etexilato e posaconazolo deve essere effettuata con cautela. Induttori della p-gp. Uso concomitante da evitare. Es. Rifampicina, erba di San giovanni (Hypericum perforatum), carbamazepina ofenitoina: e' atteso che la somministrazione concomitante riduca le concentrazioni di dabigatran. La pre-somministrazione dell'induttore rifampicina ad una dose di 600 mg una volta al giorno per 7 giorni ha ridotto il picco totale di dabigatran e l'esposizione totale rispettivamente del 65,5% e del 67%. L'effetto induttore era diminuito determinando un'esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro ilsettimo giorno successivo alla sospensione del trattamento con rifampicina. Dopo ulteriori 7 giorni non sono stati osservati incrementi della biodisponibilita'. Inibitori della proteasi come ritonavir. Uso concomitante non raccomandato. Es. Ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori della proteasi: questi influiscono sulla p-gp (sia comeinibitori che come induttori).
POSOLOGIA
Posologia: Dabigatran Etexilato EG Stada capsule puo' essere utilizzato negli adulti e nei pazienti pediatrici di eta' pari o superiore a 8anni che siano in grado di ingoiare le capsule intere. Quando si passada una formulazione a un'altra, puo' essere necessario modificare ladose prescritta. Deve essere prescritta la dose adatta all'eta' e al peso del bambino come indicato nell'elenco relativo ai dosaggi della formulazione. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o piu' fattori di rischio. Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolismo polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti (TVP/EP): le dosi raccomandate di Dabigatran Etexilato EG STADA nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP sono descritte di seguito. Dosi raccomandate per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP. Prevenzione di ictus ed embolia sistemica inpazienti adulti con FANV con uno o piu' fattori di rischio: DabigatranEtexilato EG Stada 300 mg assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno. Trattamento della TVP e dell'EP e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti (TVP/EP): Dabigatran Etexilato EG Stada 300 mg assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno, successivamente al trattamento con un anticoagulante parenterale somministratoper almeno 5 giorni. Raccomandazione di riduzione della dose. Pazienti di eta' >= 80 anni; pazienti in trattamento concomitante con verapamil: 200 mg al giorno di Dabigatran Etexilato EG Stada, come una capsula da 110 mg due volte al giorno. Riduzione della dose da prendere in considerazione. Pazienti di eta' compresa tra 75 e 80 anni; pazienti con compromissione renale moderata (CLcr 30-50 ml/min); pazienti con gastrite, esofagite o reflusso gastroesofageo; altri pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento: la dose giornaliera di Dabigatran Etexilato EG Stada di 300 mg o di 220 mg deve essere stabilita su base individuale valutando il rischio tromboembolico e il rischio di sanguinamento. Per TVP/EP, la raccomandazione all'uso di 220 mg di Dabigatran Etexilato EG STADA assunti come una capsula da 110 mg due volte al giorno si basa su valutazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche e non e' stato studiato in questo setting clinico. Vedere ulteriori informazioni ai paragrafi 4.4, 4.5, 5.1 e 5.2. In caso di intolleranza a DabigatranEtexilato EG Stada, i pazienti devono essere istruiti affinche' contattino immediatamente il proprio medico, che li possa trasferire ad opzioni terapeutiche alternative accettabili per la prevenzione di ictus ed embolia sistemica associati a fibrillazione atriale o per TVP/EP. Valutazione della funzionalita' renale prima e durante il trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada. In tutti i pazienti e specialmente negli anziani (> 75 anni), dal momento che la compromissione renale puo'essere frequente in questo gruppo d'eta': la funzione renale deve essere valutata calcolando la clearance della creatinina (CL Cr ) prima dell'inizio del trattamento con dabigatran etexilato per escludere i pazienti con compromissione renale severa (cioe' CL Cr < 30 mL/min) (vedere i paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). La funzione renale deve essere valutata anche quando si sospetti una riduzione della funzione renale durante il trattamento (ad esempio ipovolemia, disidratazione ed in caso diuso concomitante di alcuni medicinali). Ulteriori requisiti per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata e per i pazienti dieta' superiore a 75 anni: la funzione renale deve essere valutata durante il trattamento con Dabigatran Etexilato EG STADA almeno una voltaall'anno o piu' frequentemente come richiesto in certe situazioni cliniche quando si sospetti una riduzione od un peggioramento della funzione renale (ad esempio ipovolemia, disidratazione ed in caso di uso concomitante di alcuni medicinali). Il metodo da utilizzare per stimarela funzione renale (CL Cr in mL/min) e' il metodo di Cockcroft-Gault.Durata del trattamento: la durata del trattamento con Dabigatran Etexilato EG STADA nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazioneatriale, TVP ed EP e' descritta di seguito. Durata del trattamento per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale e TVP/EP. Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale: la terapia deve essere proseguita a lungo termine. TVP/EP: la durata della terapia deve essere stabilita dopo un'attenta valutazione del beneficiodella terapia rispetto al rischio di sanguinamento (vedere paragrafo4.4). La scelta della terapia di breve durata (almeno 3 mesi) si devebasare su fattori di rischio transitorio (ad esempio recente intervento, trauma, immobilizzazione) e quelle di piu' lunga durata su fattoridi rischio permanente o TVP idiopatica o EP. Mancata assunzione di unadose: la dose di Dabigatran Etexilato EG Stada dimenticata puo' ancora essere assunta fino a 6 ore prima dell'assunzione della dose successiva. Dopo di che la dose dimenticata deve essere omessa. Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanza della dose. Sospensione dell'assunzione di Dabigatran Etexilato EG Stada: il trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada non deve essere interrotto senza consulto medico. I pazienti devono essere informati di contattare il medico se sviluppano sintomi gastrointestinali quali dispepsia (vedere paragrafo 4.8). Switch. Dal trattamento con Dabigatran Etexilato EG Stada ad un anticoagulante parenterale: si raccomanda di attendere 12 ore dall'ultima dose prima di passare da Dabigatran Etexilato EG Stada ad un anticoagulante parenterale (vedere paragrafo 4.5). Da anticoagulanti parenterali a Dabigatran Etexilato EG Stada: bisogna sospendere l'anticoagulante parenterale ed iniziare Dabigatran Etexilato EG Stada 0-2 ore primadella prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo (ad es. eparina non frazionata (ENF) per via endovenosa) (vedere paragrafo 4.5). Da dabigatran etexilato ad antagonisti della vitamina K(AVK). L'inizio della terapia con l'AVK deve essere regolato sulla base della CL Cr secondo le seguenti indicazioni: CL Cr >= 50 mL/min, sideve iniziare l'AVK 3 giorni prima della sospensione di Dabigatran Etexilato EG Stada; CL Cr >= 30 < 50 mL/min, si deve iniziare l'AVK 2 giorni prima della sospensione di Dabigatran Etexilato EG Stada. Poiche'Dabigatran Etexilato EG Stada influisce sul valore del rapporto internazionale normalizzato (INR), lo stesso riflettera' meglio l'effetto dell'AVK solo dopo che siano trascorsi almeno 2 giorni dalla sospensionedi Dabigatran Etexilato EG Stada. Fino ad allora i valori di INR devono essere interpretati con cautela. Da AVK a Dabigatran Etexilato EG Stada: l'AVK deve essere sospeso.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula rigida contiene 150 mg di dabigatran etexilato (come mesilato). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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