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CREON 10000UI*100CPS 150MG RM

CREON 10000UI*100CPS 150MG RM

MYLAN ITALIA Srl
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 Buona Disponibilità

AVVERTENZE
In pazienti affetti da fibrosi cistica in trattamento con alti dosaggidi pancreatina sono stati segnalati restringimenti stenosanti dell'intestino a livello della regione ileo-cecale e dell'intestino crasso (colonpatia fibrosante). In maniera precauzionale, sintomi intestinali insoliti o modifiche di sintomi intestinali devono essere valutati da uno specialista per escludere la colonpatia fibrosante, specialmente incaso di assunzione di un dosaggio superiore a 10000 unita' lipasicheper kg di peso corporeo al giorno. Come tutti i prodotti a base di enzimi pancreatici attualmente in commercio, Creon e' prodotto a partireda tessuto pancreatico derivante da maiali per uso alimentare. Nonostante il rischio che Creon trasmetta all'uomo agenti infettivi sia statoridotto con il controllo e l'inattivazione di certi virus durante laproduzione, teoricamente esiste un rischio di trasmissione di malattiavirale, comprese malattie causate da virus nuovi o non identificati.La presenza di virus porcini che potrebbero infettare l'uomo non puo'essere del tutto esclusa. Tuttavia, non e' stato riportato nessun casodi trasmissione di malattia infettiva associato all'uso degli estratti pancreatici porcini, nonostante siano utilizzati da molto tempo.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Preparati a base di enzimi.
CONSERVAZIONE
Farmaco 10000 U.Ph.Eur.: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Farmaco 25000 U.Ph.Eur.: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Farmaco 40000 U.Ph.Eur.: conservare a temperatura nonsuperiore a 25 gradi C. Dopo l'apertura utilizzare entro 6 mesi: mantenere il contenitore ben chiuso.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' alla pancreatina di origine suina o ad uno qualsiasidegli eccipienti; come per tutti i prodotti a base di pancrelipasi, non e' indicato l'impiego negli stadi di pancreatite acuta.
DENOMINAZIONE
CREON
ECCIPIENTI
Farmaco 10000 U.Ph.Eur.: macrogol 4000, ipromellosa ftalato, dimeticone 1000, cetil-alcool, trietilcitrato, gelatina, ferro (III) ossido anidro E172, ferro (III) ossido idrato E172, ferro (II, III) ossido E172,titanio diossido E171, sodio laurilsolfato. Farmaco 25000 U.Ph.Eur.:macrogol 4000, ipromellosa ftalato, dimeticone 1000, cetil-alcool, trietilcitrato, gelatina, ferro (III) ossido anidro E172, ferro (III) ossido idrato E172, titanio diossido E171, sodio laurilsolfato. Farmaco 40000 U.Ph.Eur.: macrogol 4000, ipromellosa ftalato, dimeticone 1000, cetil-alcool, trietilcitrato, gelatina, ferro (III) ossido anidro E172,ferro (III) ossido idrato E172, ferro (II, III) ossido E172, titaniodiossido E171, sodio laurilsolfato.
EFFETTI INDESIDERATI
Nel corso degli studi clinici, piu' di 900 pazienti sono stati espostial farmaco. Le reazioni avverse piu' comunemente segnalate sono statedisturbi gastrointestinali, prevalentemente di lieve o moderata gravita'. Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate durante gli studi clinici con le frequenze sotto indicate. Patologie gastrointestinali. Comuni (>= 1/100, <1/10): nausea, vomito, stipsi e gonfiore addominale. I disturbi gastrointestinali sono per lo piu' associati alla malattia. Un'incidenza simile o inferiore rispetto al placebo e' stata segnalata per la diarrea (comune >= 1/100, <1/10) e per il dolore addominale (molto comune (>= 1/10). Frequenza non nota: restringimenti stenosanti dell'intestino a livello della regione ileo- cecale e dell'intestino crasso (colonpatia fibrosante). Restringimenti stenosanti dell'intestino a livello della regione ileo-cecale e dell'intestino crasso (colonpatia fibrosante) sono stati riportati in pazienti con fibrosi cistica che assumevano dosi elevate di enzimi pancreatici. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo. Non comune (>= 1/1000, <= 1/100): rash; non nota: prurito, orticaria. Patologie del Sistema Immunitario. Frequenza non nota: ipersensibilita' (reazioni anafilattiche). Sono state osservate reazioni allergiche principalmente, ma non esclusivamente, limitate alla pelle ed identificate come reazioni avverse durante lacommercializzazione. Poiche' queste reazioni sono state riportate spontaneamente da una popolazione di numerosita' non nota, non e' possibile stimarne la frequenza in maniera attendibile. Popolazione pediatrica: nessuna specifica reazione avversa e' stata identificata nella popolazione pediatrica. La frequenza, il tipo e la gravita' delle reazioniavverse sono risultati simili nei bambini con fibrosi cistica rispetto agli adulti.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte agli enzimi pancreatici. Studi animali evidenziano che non vi e' alcun assorbimentodi enzimi pancreatici suini. Di conseguenza, non e' attesa alcuna tossicita' sulla riproduzione o sullo sviluppo del feto. Deve essere esercitata cautela quando si prescrive il farmaco in gravidanza. Non sono attesi effetti sull'allattamento poiche' studi animali suggeriscono chenon vi dovrebbe essere alcun assorbimento sistemico degli enzimi pancreatici nella donna che allatta. Gli enzimi pancreatici possono esseresomministrati durante l'allattamento . Se il farmaco deve essere usato durante la gravidanza e l'allattamento, deve essere assunto in dosisufficienti a garantire uno stato nutrizionale adeguato.
INDICAZIONI
Trattamento dell'insufficienza pancreatica esocrina causata da fibrosicistica, pancreatite cronica, pancreatectomia, gastrectomia totale eresezioni gastriche parziali (BillrothI/II), ostruzione duttale da neoplasie (es. del pancreas o del coledoco); la supplementazione di enzimi pancreatici puo' anche essere di aiuto nell'insufficienza pancreatica esocrina dell'anziano.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi di interazione.
POSOLOGIA
La posologia va adattata in base alle necessita' e dipende dalla gravita' della malattia e dalla composizione della dieta. Si consiglia di assumere gli enzimi durante o immediatamente dopo i pasti principali. Le capsule devono essere ingerite intere senza romperle o masticarle, durante o immediatamente dopo ciascun pasto o spuntino, con una sufficiente quantita' di liquido. Se risultasse difficile deglutire le capsule (per esempio nei bambini piccoli o pazienti anziani), queste possonoessere accuratamente aperte e le minimicrosfere aggiunte a cibi acidisemisolidi (pH < 5.5) che non richiedono masticazione o assunte insieme a liquidi acidi (pH < 5.5). Questi possono essere purea di mela o yogurt o qualsiasi succo di frutta con un pH minore di 5.5, ad es. succo di mela, arancia o ananas. Tale modalita' dovra' essere adottata neipazienti gastrectomizzati. Qualsiasi miscela di minimicrosfere con cibi o liquidi deve essere usata immediatamente e non deve essere conservata. La rottura o la masticazione delle minimicrosfere, cosi' come laloro aggiunta a cibi con pH maggiore di 5.5 puo' distruggere la membrana gastroprotettiva che riveste le minimicrosfere. Cio' puo' determinare il rilascio precoce degli enzimi nel cavo orale e puo' portare aduna ridotta efficacia del farmaco e all'irritazione delle mucose. Occorre prestare attenzione che non rimanga del farmaco nella bocca. E' importante assicurare sempre una adeguata idratazione del paziente, specialmente durante i periodi di aumentata perdita di liquidi. Una idratazione inadeguata puo' aggravare la stipsi. Dosaggio nella Fibrosi Cistica (adulti e bambini): sulla base delle raccomandazioni della Conferenza di Consenso sulla Fibrosi Cistica, dello studio caso-controllo della Fondazione sulla Fibrosi Cistica negli USA e dello studio caso- controllo in UK, si raccomanda il seguente dosaggio per la terapia sostitutiva degli enzimi pancreatici: il trattamento enzimatico deve iniziare con 1000 unita' lipasiche a pasto per kg di peso corporeo nei bambini fino a 4 anni e con 500 unita' lipasiche a pasto per kg di peso corporeo nei bambini di eta' superiore a 4 anni; il dosaggio deve essere adattato in base alla gravita' della malattia in modo da assicurare ilcontrollo della steatorrea ed il mantenimento di un buon stato nutrizionale; la maggior parte dei pazienti non deve superare 10000 unita' lipasiche per kg di peso corporeo o 4000 unita' lipasiche per grammo digrassi ingerito. Dosaggio in altre condizioni associate all'insufficienza pancreatica esocrina La posologia va adattata in base alle necessita' individuali in base al grado di maldigestione ed al contenuto di grassi del pasto. Il dosaggio per pasto varia tra 25000 e 80000 unita'lipasiche mentre e' la meta' per gli spuntini.
PRINCIPI ATTIVI
Pancrelipasi.

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