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AVVERTENZE
Coronaropatia stabile. Se durante il primo mese di trattamento con perindopril si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (maggiore o no), deve essere effettuata un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di continuare il trattamento. Ipotensione. GliACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa.Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata, e tale evento e' piu' probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, per esempio in seguito a un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o in pazienti affetti da grave ipertensionerenina-dipendente. E' stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, associata o meno a insufficienza renale. Cio' e' piu' probabile che avvenga in pazienti affettida un'insufficienza cardiaca di grado maggiormente severo, come rispecchiato dalla somministrazione di dosi elevate di diuretici dell'ansa,dall'iponatriemia o dalla compromissione della funzionalita' renale.L'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti a rischio elevato di ipotensionesintomatica. Analoghe considerazioni devono essere fatte per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali unaeccessiva caduta della pressione arteriosa puo' portare a un infarto miocardico o a un evento cerebrovascolare. Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una infusione endovenosa di una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazionedi ulteriori dosi, che generalmente puo' avvenire senza difficolta' dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia. Inalcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressionearteriosa normale o bassa, si puo' verificare un'ulteriore riduzionedella pressione arteriosa sistemica in seguito alla somministrazione del medicinale. Tale effetto e' previsto e generalmente non costituiscemotivo di sospensione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione del trattamento con il medicinale. Stenosi delle valvole aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica. Al pari degli altri ACE inibitori, il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro, quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. Insufficienza renale Nei casi di insufficienza renale (clearancedella creatinina < 60 ml/min) la posologia iniziale del perindopril deve essere adattata in funzione della clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In questi pazienti un regolare controllo del potassio e della creatinina devono far parte della pratica medica corrente. Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, l'ipotensione conseguenteall'inizio della terapia con ACE inibitori puo' determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione e' statariferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in rene unico trattati con ACE inibitori e' stato osservato unaumento dell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all'arresto del trattamento. Cio' e' probabile che si verifichi soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporaneapresenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti il trattamentodeve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiche' il trattamento con diuretici puo' contribuire all'instaurarsi di quanto sopra descritto, la loro somministrazione deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con il medicinale. Inalcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, e' stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitoriodell'azotemia e della creatinina plasmatica, soprattutto quando il medicinale e' stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Cio' e'piu' probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale. Una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o del medicinale potrebbero rendersi necessarie. Pazienti in emodialisi. In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso ein terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi. Per questi pazienti dovrebbe essere preso in considerazione l'impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversadi agenti antipertensivi. Trapianto di rene. Non vi sono esperienze sulla somministrazione del medicinale in pazienti sottoposti ad un recente trapianto di rene. Ipertensione renovascolare. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso diun unico rene funzionante in trattamento con ACE inibitori, vi e' unaumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale. Il trattamento con diuretici puo' essere un fattore contribuente. In pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale, in caso di modifiche anche lievi dei livelli di creatinina sierica, puo' verificarsi una perdita della funzionalita' renale. Ipersensibilita'/Angioedema. Un angioedema alvolto, alle estremita', alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso il medicinale. Cio' puo' verificarsi in qualunque momento durante la terapia. In questi casi il farmaco deve essere immediatamente sospeso e il paziente tenuto sotto osservazione fino a completa risoluzione dei sintomi. Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra la reazione si e' risolta senza bisognodi ricorrere ad un trattamento, sebbene gli antistaminici siano statiutili nell'alleviare i sintomi. L'angioedema associato a un edema laringeo puo' essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare ostruzione dellevie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza.In tal caso si deve prevedere la somministrazione di adrenalina e/o ilmantenimento della pervieta' delle vie aeree. Il paziente deve essereposto sotto stretto controllo fino a completa e prolungata scomparsadei sintomi.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE-inibitori, non associati.
CONSERVAZIONE
Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a qualunque altro ACE inibitore; storia di angioedema correlata aprecedente terapia con ACE inibitori; angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza; uso concomitante di questo farmaco con medicinali contenenti aliskiren in pazienti affetti da diabete mellito o compromisione renale (GFR < 60 ml/min/1,73m^2); uso concomitante di sacubitril/valsartan; trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente; importante stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante.
DENOMINAZIONE
COVERSYL 10 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
ECCIPIENTI
Nucleo: lattosio monoidrato, magnesio stearato, maltodestrina, silicecolloidale idrofoba, amido di mais glicolato (tipo A). Rivestimento con film: glicerolo, ipromellosa, clorofillina rameica, macrogol 6000, magnesio stearato, titanio biossido.
EFFETTI INDESIDERATI
Riepilogo del profilo di sicurezza. Il profilo di sicurezza del perindopril e' coerente con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori: glieventi avversi piu' frequenti riportati negli studi clinici e osservati con perindopril sono: capogiro, cefalea, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale,costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito,rash, crampi muscolari e astenia. b. Tabella riepilogativa delle reazioni avverse Durante gli studi clinici e/o in corso di trattamento conperindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati chesono stati classificati secondo la seguente frequenza: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10000, <1/1000); molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologiedel sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; molto raro: agranulocitosi o pancitopenia; riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito; leucopenia/neutropenia; anemia emolitica in pazienti affetti da una deficienza congenita di g-6pdh; trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia; iperkaliemia, reversibile alla sospensione del trattamento; iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi dell'umore; disturbi del sonno. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiro; cefalea; parestesia; vertigine; non comune: sonnolenza; sincope; molto raro: confusione. Patologie dell'occhio. Comune: alterazioni della visione. Patologie dell'orecchioe del labirinto. Comune: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; tachicardia; molto raro: angina pectoris; aritmia; infartomiocardico possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione (edeffetti correlati all'ipotensione); non comune: vasculite; molto raro:ictus possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; comune: dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmonite eosinofila; rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale; stipsi; diarrea; disgeusia; dispepsia; nausea; vomito; non comune: secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite citolitica o colestatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito; rash; non comune: orticaria; angioedema del volto,delle estremità, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe; reazioni di fotosensibilizzazione; pemfigoide; iperidrosi; aggravamento della psoriasi; molto raro: eritemamultiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari; non comune: artralgia; mialgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale; molto raro: insufficienza renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia;non comune: dolore al petto; malessere; edema periferico; piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'urea ematica; aumento dellacreatinina ematica; raro: aumento della bilirubina ematica; aumento degli enzimi epatici. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: rischio di cadute. Sono stati riportati casi di SIADH in pazienti in trattamento con altri ACE inibitori. La SIADH e' daconsiderarsi una complicazione molto rara ma possibilmente associata al trattamento con un ACE inibitore, incluso perindopril. Studi cliniciDurante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono statiraccolti solo gli eventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 dei 6122 pazienti (0,3%) trattati con perindopril e 12 dei 6107 pazienti (0,2%) trattati con placebo. Nei pazienti trattati con perindopril, e' stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1 paziente. Piu'pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza nel braccio trattato con perindopril rispetto ai soggettitrattati con placebo, il 6,0% (n=366) verso il 2,1% (n=129) rispettivamente. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazionedel medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica sulrischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitoridurante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio.A meno che il proseguimento della terapia con un ACE inibitore non sia considerato essenziale, per le pazienti che stanno pianificando unagravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi,con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita'fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale,ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renalee del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Coversyl durante l'allattamento con latte materno, Coversyl non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento con latte materno, specialmente in caso di allattamento con latte materno di neonati o prematuri. Fertilita' Non ci sono stati effetti sulla capacita' riproduttiva o sulla fertilita'.
INDICAZIONI
Ipertensione. Trattamento dell'ipertensione. Coronaropatia stabile. Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi diinfarto miocardico e/o rivascolarizzazione.
INTERAZIONI
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina IIo aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversiquali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Farmaci che inducono iperkaliemia.Alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare l'insorgenza di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensinaII, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. L'associazione di questi farmaci aumenta il rischio di iperkaliemia. Uso concomitante controindicato. Aliskiren: in pazienti diabetici o con insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita' renale e della morbilita' cardiovascolare e aumento della mortalita'. Trattamenti extracorporei. I trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente come la dialisi o l'emofiltrazione con alcuni tipidi membrana ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e l'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato, a causa dell'aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi. Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l'utilizzo di undiverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi. Sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di perindoprilcon sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' la concomitante inibizione della neprilisina a dell'enzima di conversione (ACE) dell'angiotensina I, puo' aumentare il rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. La terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Uso concomitantenonraccomandato. Aliskiren. In pazienti che non sono diabetici o non sono affetti da insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita' renale e della morbilita' cardiovascolare e aumento della mortalita'. Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante del recettore dell'angiotensina. E' stato riportato in letteratura che nei pazienti con malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o nei diabetici con danno d'organo terminale, la terapiaconcomitante con un ACE inibitore e un bloccante del recettore dell'angiotensina e' associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzionalita' renale (compresainsufficienza renale acuta) se confrontata con l'utilizzo di un soloagente attivo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il dupliceblocco (ad esempio mediante l'associazione di un ACE-inibitore con unantagonista del recettore dell'angiotensina II) deve essere limitato acasi valutati singolarmente con uno stretto controllo della funzionalita' renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna. Estramustina. Rischio di aumentati effetti indesiderati quali edema angioneurotico (angioedema). Co-trimossazolo (trimetoprim / sulfametossazolo). I pazienti che assumono in concomitanza co-trimossazolo (trimetoprim / sulfametossazolo) possono essere ad aumentato rischio di iperkaliemia. Diuretici risparmiatori di potassio ( ad es. triamterene, amiloride) , sali di potassio Iperkaliemia (potenzialmente letale), specialmente insieme a insufficienza renale (effetto iperkaliemico additivo). Si sconsiglia l'associazione di perindopril con i farmaci sopra citati.Se ciononostante l'uso concomitante dei farmaci sopra citati e' ritenuto appropriato essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia. Per l'uso dello spironolattone nell'insufficienza cardiaca vedere sotto. Litio. Aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita' del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. La somministrazione di perindopril in corso di trattamento con litio e' sconsigliata, tuttavia, se ritenuto necessario, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio. Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Agenti antidiabetici(insuline, agenti ipoglicemizzanti orali). Studi epidemiologici hannosuggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) puo' provocare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere piu' probabile durantele prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale. Baclofene. Aumento dell'effetto antipertensivo. Controllare la pressione sanguigna e se necessario adeguare il dosaggio dell'antipertensivo. Diuretici non risparmiatori di potassio. I pazienti intrattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione del volume e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con un ACE inibitore. Lapossibilita' di effetti ipotensivi puo' essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a dosi basse e progressive. Nell'ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico ha causato una deplezione salina e/o del volume , e' necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con l'ACE inibitore, nel qual caso puo' essere reintrodotto un diuretico non risparmiatore di potassio, oppure e' necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a basso dosaggio e aumentarlo progressivamente. Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, e' necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a un dosaggio molto basso, possibilmente dopo aver ridotto il dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato. In tutti i casi, la funzionalita' renale (livelli di creatinina) deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento con l'ACE inibitore.
POSOLOGIA
Posologia. La posologia deve essere individualizzata in base al profilo del paziente e alla risposta pressoria. Ipertensione. Il medicinalepuo' essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi diantipertensivi. La dose iniziale raccomandata e' di 5 mg da assumerein un'unica somministrazione giornaliera al mattino. Nei pazienti consistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) puo' verificarsi una diminuzione eccessivadella pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose iniziale. In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento con una dosedi 2,5 mg e sotto stretto controllo medico. Dopo un mese di trattamento la dose puo' essere aumentata fino a 10 mg in un'unica somministrazione quotidiana. Si puo' avere ipotensione sintomatica in seguitoall'inizio della terapia con Coversyl; cio' e' piu' probabile che siverifichi in pazienti che sono al momento trattati con diuretici. Dunque, si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentaredeplezione idrosalina. Ove possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con il medicinale.Nei pazienti ipertesi nei quali l'assunzione del diuretico non puo' essere sospesa, il trattamento con il farmaco deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg. La funzionalita' renale e i livelli di potassio sierici devono essere tenuti sotto controllo. La posologia del medicinaledeve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Ove richiesto, il trattamento diuretico puo' essere reintrodotto. Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg che, se necessario, puo' essere progressivamente aumentataa 5 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 10 mg in base alla funzionalita' renale. Coronaropatia stabile. Il trattamento con il medicinale deve essere iniziato con una dose di 5 mg in un'unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 10 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalita' renale e a condizione che la dose da 5 mg sia ben tollerata. I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2,5 mg da assumere in un'unica somministrazionequotidiana per una settimana, da aumentare fino a 5 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di aumentare la dose fino a 10mg, in un'unica somministrazione quotidiana, in base alla funzionalita' renale. Il dosaggio deve essere aumentato solo se la dose inferioreprecedente e' stata ben tollerata. Popolazioni speciali. Pazienti coninsufficienza renale Nei pazienti con insufficienza renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina come delineato di seguito. Aggiustamento della posologia nell'insufficienza renale. Clearance della creatinina: clcr >= 60 ml/min; dose raccomandata: 5 mg al giorno. Clearance della creatinina: 30< clcr< 60 ml/min; dose raccomandata: 2,5 mg al giorno. Clearance della creatinina: 15< clcr< 30 ml/min; dose raccomandata: 2,5 mg a giorni alterni. Pazienti emodializzati. Clearance della creatinina: clcr< 15 ml/min; dose raccomandata: 2,5 mg il giorno della dialisi. Nei pazienti in emodialisi, la dose deve essere somministrata dopo la dialisi. Pazienti con insufficienza epatica. Nei pazienti con insufficienza epatica non e' richiesto alcun adattamento della posologia. Popolazione pediatrica. La sicurezzae l'efficacia di perindopril nei bambini e negli adolescenti di eta'inferiore a 18 anni non sono state stabilite; ma non puo' essere fattaalcuna raccomandazione riguardante la posologia. Pertanto, nei bambini e negli adolescenti l'uso non e' raccomandato. Modo di somministrazione. Per uso orale. Si raccomanda di assumere il medicinale in un'unica dose giornaliera al mattino prima di un pasto.
PRINCIPI ATTIVI
Perindopril arginina. Una compressa rivestita con film contiene 6,790mg di perindopril equivalenti a 10 mg di perindopril arginina.