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AVVERTENZE
Questo prodotto contiene lattosio. L'amiodarone può provocare gravi reazioni avverse che colpiscono gli occhi, il cuore, i polmoni, il fegato, la tiroide, la pelle ed il sistema nervoso periferico. Queste reazioni possono essere ritardate: monitorare attentamente i pazienti in trattamento a lungo termine. Poiché gli effetti indesiderati sono dose-dipendenti, somministrare la dose minima efficace di mantenimento. Prima dell'intervento chirurgico informare l'anestesista che il pazienteè in trattamento con amiodarone. Patologie cardiache. Un dosaggio troppo alto può provocare una e disturbi della conduzione con la comparsa di un ritmo idioventricolare, specie negli anziani e durante la terapia con digitale: sospendere il trattamento. In caso di necessità si possono somministrare stimolanti beta adrenergici o glucagone. A causadella prolungata emivita dell'amiodarone, se la bradicardia è grave esintomatica considerare l'impianto di un pacemaker. L'amiodarone per via orale non è controindicato nei pazienti con insufficienza cardiacaconclamata o latente ma usare con prudenza perche' puo' aggravarsi: usare amiodarone con altre terapie adeguate. L'azione farmacologica di amiodarone provoca alterazioni dell'ECG: prolungamento di QT con possibile sviluppo di onde U ed onde T deformate; queste alterazioni non riflettono una tossicità. Negli anziani la frequenza cardiaca può diminuire marcatamente. Sospendere nei casi di insorgenza di blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado, blocco senoatriale o blocco bifascicolare. L'amiodarone ha un basso effetto proaritmico. Segnalati insorgenze di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta adesito fatale. È importante, ma difficile, differenziare tra una mancanza di efficacia del medicinale ed un effetto proaritmico, che ciò siaconnesso o meno con un peggioramento della condizione cardiaca. Effetti proaritmici in genere compaiono nel contesto di fattori di prolungamento del tratto QT come interazioni farmacologiche e/o disturbi elettrolitici. Nonostante il prolungamento dell'intervallo QT, amiodarone presenta una bassa attività torsadogenica. Prima di iniziare una terapia con amiodarone, effettuare un ECG e la determinazione del potassio sierico. Monitorare l'ECG durante il trattamento. Amiodarone può aumentare la soglia di defibrillazione e/o soglia di stimolazione in pazienti con un defibrillatore cardioverter impiantabile o un pacemaker, chepuò influenzare negativamente l'efficacia del dispositivo: effettuaretest regolari per garantire il corretto funzionamento del dispositivodopo l'inizio della terapia o il cambiamento di posologia. Patologie endocrine. Amiodarone può provocare ipotiroidismo o ipertiroidismo, specie in pazienti con anamnesi personale di disturbi della tiroide: effettuare monitoraggi clinici e biologici in tutti i pazienti prima di iniziare, durante il trattamento, ad intervalli di 6 mesi e per parecchimesi dopo la sua sospensione. Questo è particolarmente importante negli anziani. Se l'anamnesi indica un aumento del rischio di disfunzionetiroidea, si raccomandano controlli regolari. Nel caso di sospetta disfunzione tiroidea misurare i livelli sierici di usTSH. Amiodarone contiene iodio e quindi può interferire con l'assorbimento di radioiodio.Tuttavia, i test di funzionalità tiroidea rimangono interpretabili. Amiodarone inibisce la conversione periferica di levotiroxina a triiodotironina e può causare cambiamenti biochimici isolati nei pazienti clinicamente eutiroidei. Non vi è alcuna ragione in questi casi di interrompere il trattamento con amiodarone se non c'è evidenza clinica o ulteriore evidenza biologica di malattie della tiroide. Sospetto ipotiroidismo con questi segni clinici: aumento di peso, intolleranza al freddo, ridotta attività, eccessiva bradicardia. si torna ad eutiroidismoentro 3 mesi dopo interruzione del trattamento. In situazioni di pericolo di vita, si può continuare la terapia con amiodarone in associazione a levotiroxina. La dose di levotiroxina è aggiustata secondo i livelli di TSH. Può comparire ipertiroidismo durante il trattamento o finoa diversi mesi dopo la sospensione. Segni clinici come una perdita dipeso, astenia, irrequietezza, aumento del ritmo cardiaco, l'insorgeredi aritmia, angina, insufficienza cardiaca congestizia devono metterein allarme il medico. In caso di ipertiroidismo sospendere il trattamento. La remissione clinica si verifica solitamente entro pochi mesi.Sono stati impiegati cicli di farmaci antitiroidei per il trattamentodi grave iperfunzionalità della tiroide; all'inizio possono essere necessari alte dosi. Queste non sempre possono rivelarsi efficaci e può rendersi necessaria una terapia con corticosteroidi ad alte dosi per diverse settimane. Se compare neuropatia ottica e/o di neurite sospendere l'amiodarone. L'amiodarone può essere correlato ad una varietà di effetti epatici alcuni esiti fatali sono stati segnalati, specie a seguito di terapia a lungo termine: monitorare la funzione epatica prima del trattamento e sei mesi dopo. Ridurre la dose di amiodarone o interrompere se l'aumento delle transaminasi è superiore a 3 volte il limitesuperiore della norma. All'inizio della terapia può verificarsi un aumento delle transaminasi sieriche, che possono ritornare alla normalitàcon una riduzione posologica, o talvolta spontaneamente. Possono insorgere casi isolati occasionali di disturbi epatici acuti con transaminasi sieriche elevate e/o ittero: interrompere il trattamento. Segnalazioni di malattia epatica cronica. Si consiglia pertanto un monitoraggio di routine della funzione epatica. L'amiodarone può indurre una neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia che possono essere gravi,sebbene la remissione avviene entro pochi mesi dalla sospensione dell'amiodarone, ma può essere talvolta incompleta. La comparsa di dispneao di tosse non produttiva può essere associata a tossicità polmonare:la comparsa è normalmente lenta, ma può avere una progressione rapida.Valutare attentamente i pazienti a livello clinico e considerare unaradiografia toracica prima dell'inizio. Durante il trattamento, nel caso si sospetti una tossicità polmonare, essa va ripetuta ed associataad un esame della funzione polmonare. Può essere difficoltoso distinguere alterazioni radiologiche iniziali da una congestione venosa polmonare. La tossicità polmonare è risultata di norma reversibile a seguitodi tempestiva sospensione della terapia con amiodarone. I sintomi clinici si risolvono in poche settimane, seguiti da un più lento miglioramento radiologico e della funzione polmonare. Evitare l'esposizione alsole perché i pazienti che assumono amiodarone possono diventare eccessivamente sensibili alla luce solare e può persistere per diversi mesi dopo la sospensione. Se si presentano sintomi o segni di SJS o TEN,interrompere subito.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiaritmici.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla lucee dall'umidita'. Contenitore: tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Bradicardia sinusale e blocco cardiaco senoatriale. Nei pazienti con gravi disturbi della conduzione (blocco atrioventricolare di grado elevato, blocco bifascicolare o trifascicolare) o con malattia del nodo del seno amiodarone deve essere usato solo congiuntamente ad un pacemaker. Evidenza o storia di disfunzione tiroidea. Un controllo della funzione della tiroide deve essere effettuato in tutti i pazienti prima dell'inizio della terapia con amiodarone. Ipersensibilita' all'amiodarone, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o alloiodio. Una compressa da 200 mg contiene circa 75 mg di iodio. L'associazione di amiodarone con medicinali che possono indurre una torsionedi punta e' controindicata. Un trattamento concomitante con inibitoridelle monoaminoossidasi e' controindicato. Gravidanza, eccetto che incircostanze eccezionali. Allattamento.
DENOMINAZIONE
AMIODARONE MYLAN 200 MG COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio. Cellulosa microcristallina. Povidone K30. Crospovidone. Silice colloidale anidra. Talco. Magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Le seguenti reazioni avverse sono di seguito classificate per sistemie organi ed elencate in base alla loro frequenza usando la seguente convenzione: molto comune (>=10%), comune (>=1% e <10%), non comune (>=0,1% e <1%), raro (>=0,01% e <0,1%), molto raro (<=0,01%), non nota (lafrequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anemia emolitica,anemia aplastica e trombocitopenia. In pazienti che assumono amiodarone sono stati segnalati casi incidentali di granuloma del midollo osseo. Il significato clinico di questo e' sconosciuto. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: angioedema. Reazione anafilattica, shock anafilattico. Patologie endocrine. Comune : Ipertiroidismo, talvolta fatale. Ipotiroidismo; molto raro: sindrome della secrezione inappropriatadi ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Non nota: stato confusionale/delirio. Patologie del sistema nervoso. Comune: tremore extrapiramidale, per il quale si ottiene una regressionedi solito dopo riduzione della dose o sospensione. Incubi, disturbi del sonno; non comune: neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia,generalmente reversibile dopo la sospensione del farmaco; molto raro:vertigini e cefalea. Atassia cerebellare solitamente con completa regressione dopo riduzione della dose o sospensione del farmaco. Ipertensione endocranica benigna elevata (pseudotumor cerebri); non nota: parkinsonismo, parosmia. Patologie dell'occhio. Molto comune: microdepositicorneali di solito limitati alla zona sotto la pupilla, che di solitosono distinguibili solo da esami con lampada a fessura. Essi possonoessere associati ad aloni colorati in luce abbagliante o visione offuscata. Microdepositi corneali costituiti da depositi lipidici complessisono reversibili dopo la sospensione del trattamento. I depositi sonoconsiderati essenzialmente benigni e non richiedono la sospensione dell'amiodarone; molto raro: neuropatia/neurite ottica (che puo' portarealla cecita'). Patologie cardiache. Comune: bradicardia, generalmentemoderata e dose-dipendente; non comune: l'amiodarone ha un basso effetto proaritmico. Nuova comparsa o peggioramento dell'aritmia, in alcuni casi seguita da arresto cardiaco. Disturbi della conduzione (bloccosenoatriale, blocco AV di vario grado); molto raro: bradicardia marcata o arresto sinusale nei pazienti con disfunzione del nodo del seno e/o nei pazienti anziani; non nota: torsades de pointes. Patologie vascolari. Molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tossicita' polmonare (polmonite da ipersensibilita',polmonite alveolare/interstiziale o fibrosi, pleurite, bronchiolite obliterante-polmonite in organizzazione BOOP). Talvolta questa tossicita' puo' essere fatale; molto raro: interventi chirurgici (possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno). Broncospasmo in pazienti con grave insufficienza respiratoria e specialmente in pazientiasmatici; non nota: emorragia polmonare (ci sono state alcune segnalazioni di emorragia polmonare, anche se le frequenze esatte non sono note). Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali benigni (nausea, vomito, disgeusia) di solito con comparsa dopo dosaggio di carico e che si risolvono con la riduzione della dose; comune: stipsi; non comune: secchezza della bocca; non nota: pancreatite/pancreatiti acute. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento isolatodelle transaminasi sieriche, solitamente moderato (da 1.5 a 3 volte il normale), che si verifica all'inizio della terapia. Puo' ritornare alla normalita' con una riduzione posologica, o anche spontaneamente; comune: disturbi epatici acuti con transaminasi sieriche elevate e/o ittero, incluso insufficienza epatica, che talvolta e' fatale; molto raro: malattia epatica cronica (epatite pseudoalcolica, cirrosi), talvolta fatale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: fotosensibilita'; comune: colorazione della pelle grigio ardesia obluastra dopo esposizione alla luce, in particolare del viso, in casodi trattamento prolungato con alti dosaggi giornalieri; tali pigmentazioni scompaiono lentamente dopo la sospensione del trattamento. Eczema; molto raro: dermatite esfoliativa e alopecia. Eritema durante radioterapia. Eruzioni cutanee, di solito non specifiche; non nota: orticaria. Gravi reazioni cutanee a volte fatali tra cui necrolisi epidermicatossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), dermatite bollosa, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistematici (DRESS). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: sindrome simil-lupoide. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: epididimo-orchite. Impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: Granuloma, compreso granuloma del midollo osseo. Esami diagnostici. Molto raro: aumento della creatinina nel sangue. Varie. Gusto metallico (che compare di solito col dosaggio di carico e regredisce dopo riduzione della dose); lupus Eritematoso Sistemico. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Ci sono dati insufficienti sull'uso di amiodarone in gravidanza negliesseri umani per confermare una qualche possibile tossicita'. Tuttaviain considerazione dei suoi effetti sulla ghiandola tiroide del feto,l'amiodarone e' controindicato in gravidanza, eccetto in circostanze eccezionali. Se a causa della lunga emivita dell'amiodarone, la sospensione della terapia e' stata considerata prima della gravidanza pianificata, il rischio reale della comparsa di aritmie pericolose per la vita, deve essere valutato contro il possibile rischio per il feto. Non sono stati osservati effetti teratogeni sugli animali e ci sono dati insufficienti sull'uso di amiodarone in gravidanza per confermare una qualche possibile tossicita'. Controindicato durante l'allattamento al seno, in quanto l'amiodarone e' presente nel latte materno in quantita'sufficienti da arrecare danno al bambino. Fertilita'. Sono stati rilevati elevati livelli sierici di LH e FSH in pazienti maschi dopo trattamenti a lungo termine, ad indicare disfunzioni dei testicoli.
INDICAZIONI
Il trattamento deve essere iniziato e normalmente monitorato solo in ambiente ospedaliero o sotto la supervisione di uno specialista. Amiodarone e' indicato solo per il trattamento di disturbi del ritmo gravi e/o sintomatici che non rispondono ad altre terapie o quando non possono essere impiegati altri trattamenti. Tachiaritmie associate alla sindrome di Wolff-Parkinson-White. Flutter e fibrillazione atriale quandonon possono essere usati altri medicinali. Tutti i tipi di tachiaritmia di natura parossistica, incluso: tachicardie sopraventricolari, nodali e ventricolari, fibrillazione ventricolare quando non possono essere usati altri medicinali. Le compresse vengono usate sia per una stabilizzazione che per un trattamento a lungo termine. L'amiodarone e' indicato per la prevenzione delle aritmie ventricolari in pazienti ad alto rischio a seguito di infarto del miocardio o in pazienti con segni clinici di insufficienza cardiaca congestizia e/o LVEF minore del 40% che ricevono un appropriato trattamento per l'insufficienza cardiaca, comprendente gli ACE-inibitori. Si deve usare la dose minima efficace ed il trattamento deve essere iniziato/usato solo sotto supervisione ospedaliera o di uno specialista.
INTERAZIONI
Alcuni dei medicinali più importanti che interagiscono con l'amiodarone comprendono il warfarin, la digossina, la fenitoina e tutti i farmaci che allungano l'intervallo QT. Interazioni farmacodinamiche. Farmacicontroindicati perche' inducono Torsade de Pointes: farmaci antiaritmici di classe Ia, per es. chinidina, procainamide, disopiramide; farmaci antiaritmici di classe III , per es. sotalolo, bretilio; eritromicina endovenosa, cotrimoxazolo o pentamidina iniettabili, poiché si puòavere un aumento del rischio di "torsioni di punta" potenzialmente letali, vincamina, alcuni agenti neurolettici, cisapride; alcuni farmaciantipsicotici, ad es. clorpromazina, tioridazina, flufenazina, pimozide, aloperidolo, amisulpride e sertindolo; litio ed antidepressivi triciclici, per es. doxepina, maprotilina, amitriptilina; alcuni antistaminici , per es. terfenadina, astemizolo, mizolastina; farmaci antimalarici; moxifloxacina. Farmaci che prolungano il QT: la loro co- somministrazione di amiodarone richiede un'attenta valutazione dei potenzialirischi e benefici per ciascun paziente dal momento che il rischio di torsade de pointes può aumentare; monitorare i pazienti per il prolungamento del QT. Rare segnalazioni di prolungamento dell'intervallo QTc quando si assume amiodarone con fluorochinoloni: evitare pertanto l'usoconcomitante. Farmaci che riducono la frequenza cardiaca o causano disturbi dell'automatismo e/o della conduzione. Una terapia associata con i seguenti farmaci non è raccomandata: beta-bloccanti e inibitori dei canali del calcio che riducono la frequenza cardiaca (diltiazem, verapamil, bepridil); possono sopravvenire un potenziamento delle proprietà cronotropiche negative ed effetti di rallentamento della conduzione. Fattori che possono indurre ipopotassiemia. Una terapia associata con i seguenti farmaci non è raccomandata: lassativi stimolanti: che possono causare ipopotassiemia aumentando di conseguenza il rischio di "torsione di punta"; utilizzare quindi altri tipi di lassativi. Prudenzaa fronte di una terapia di associazione con i seguenti farmaci, che può provocare ipopotassiemia e/o ipomagnesiemia: diuretici, corticosteroidi sistemici, tetracosactide, amfotericina endovenosa. Nei casi di ipopotassiemia intraprendere azioni correttive e monitorato l'intervallo QT. Nel caso di torsione di punta non somministrare gli agenti antiaritmici; si può instaurare un'elettrostimolazione cardiaca ed usare magnesio per via endovenosa. Anestesia generale. Prudenza nei pazienti che devono subire un'anestesia generale o che sono sottoposti ad ossigenoterapia ad alte dosi. Segnalate complicanze potenzialmente gravi inpazienti che assumono amiodarone e che sono sottoposti ad anestesia generale: bradicardia non responsiva all'atropina, ipotensione, disturbidella conduzione, gittata cardiaca ridotta. Osservati pochi casi di sindrome da distress respiratorio, talvolta fatali, nella maggior partedei casi subito dopo interventi chirurgici. Si può supporre il coinvolgimento di una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno. Effetto di amiodarone su altri medicinali. Amiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la glicoproteina-P e possono aumentare l'esposizione ai loro substrati. A causa della lunga emivita di amiodarone, le interazioni possono essere osservate per diversi mesi dopo l'interruzionedi amiodarone. Substrati delle P-gP. Amiodarone è un inibitore delleP-glicoproteine (P-gp). Ci si attende che la co-somministrazione con isubstrati P-gp porti ad un aumento della loro esposizione. Digitale.La somministrazione di compresse di amiodarone a pazienti in terapia con digossina potrà portare ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina e quindi far peggiorare i sintomi e i segni associatialla tossicità della digossina. Si raccomanda un monitoraggio clinico, biologico e ECG e di dimezzare il dosaggio di digossina. Inoltre, èpossibile che si manifesti un effetto sinergico sulla frequenza cardiaca e sulla conduzione atrioventricolare. Dabigatran. Cautela nella somministrazione di amiodarone con dabigatran a causa del rischio di sanguinamento. Può essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatransecondo quanto riportato nelle informazioni del prodotto autorizzate.Substrati del CYP2C9. Amiodarone aumenta le concentrazioni dei substrati degli anticoagulanti orali (warfarin) e fenitoina per inibizione del citocromo CYP2C9. Ridurre la dose di warfarin di conseguenza. Controllare più frequentemente il tempo di protrombina sia durante che dopoil trattamento con amiodarone. Ridurre il dosaggio di fenitoina se compaiono segni da sovradosaggio, e si possono determinare i livelli plasmatici. Substrati del CYP P450 3A4. L'uso concomitante di tali medicinali con l'amiodarone, un inibitore del CYP 3A4, può portare a livellipiù elevati delle loro concentrazioni plasmatiche, che possono risolversi in un possibile aumento della loro tossicità. I livelli plasmaticidi ciclosporina possono aumentare del doppio, quando utilizzata in associazione. Una riduzione della dose di ciclosporina può essere necessaria per mantenere la concentrazione plasmatica entro la finestra terapeutica. Il rischio di tossicità muscolare (rabdomiolisi) è aumentatodalla co-somministrazione di amiodarone con le statine metabolizzate dal CYP3A4, come simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Usare le statine non metabolizzate dal CYP3A4 durante la terapia con amiodarone.Altri farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4: esempi di tali farmaci sono la lidocaina, il tacrolimus, il sildenafil, il fentanil, ilmidazolam, il triazolam, la diidroergotamina e l'ergotamina e la colchicina. Substrati del CYP 2D6. Considerato che la flecainide viene metabolizzata principalmente dal CYP 2D6, inibendo questo isoenzima, l'amiodarone può aumentare i livelli plasmatici di flecainide: ridurre la dose di flecainide del 50% e monitorare attentamente il paziente a causa di effetti indesiderati. Monitorare i livelli plasmatici di flecainide in tali circostanze. Effetto di altri medicinali su amiodarone. Evitare gli inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 perche' potenzialmente in gradodi inibire il metabolismo dell'amiodarone e aumentare la sua esposizione. Evitare il succo di pompelmo perche' inibisce il citocromo P450 3A4 e può aumentare le concentrazioni plasmatiche di amiodarone. Altreinterazioni farmacologiche con amiodarone. La co-somministrazione di amiodarone con sofosbuvir in associazione con un altro antivirale ad azione diretta (come daclatasvir, simeprevir, o ledipasvir) non è raccomandata in quanto può portare a grave bradicardia sintomatica. Il meccanismo di questo effetto bradicardico è sconosciuto. Se la co-somministrazione non può essere evitata, si raccomanda il monitoraggio cardiaco.
POSOLOGIA
Il farmaco deve essere assunto per via orale. Considerazioni generali.Dose iniziale. Una dose iniziale alta e' necessaria a causa della lenta insorgenza d'azione prima di raggiungere i livelli tissutali di amiodarone necessari. Mantenimento. Un dosaggio troppo alto durante la terapia di mantenimento puo' pero' condurre ad effetti indesiderati, chesi ritiene siano correlati ad alti livelli tissutali di amiodarone edei suoi metaboliti. Amiodarone e' fortemente legato alle proteine e ha un'emivita plasmatica media di 50 giorni (range segnalato 20-100 giorni). Ne consegue che si deve attendere un tempo sufficiente per un nuovo equilibrio di distribuzione tra gli aggiustamenti posologici. Neipazienti con aritmie potenzialmente fatali, l'emivita lunga e' una considerevole salvaguardia, in quanto la dimenticanza di dosi occasionalinon ha un impatto significativo sull'effetto terapeutico complessivo.E' particolarmente importante che venga usato il dosaggio minimo efficace e che il paziente sia sottoposto a monitoraggio regolare per rilevare caratteri clinici associati ad un eccesso dosaggio di amiodaronee consentire di conseguenza un aggiustamento posologico. Sospensione/riduzione del dosaggio Gli effetti indesiderati scompaiono lentamente con la diminuzione dei livelli tissutali. Dopo la sospensione del farmaco, l'amiodarone residuo legato ai tessuti, puo' proteggere il paziente per un periodo di tempo fino ad un mese. Tuttavia deve essere considerata la possibilita' di ricomparsa di aritmie cardiache durante questo periodo. A causa dell'effetto del cibo sull'assorbimento, l'amiodarone deve essere assunto in orari regolari in considerazione dei pasti.Adulti. E' particolarmente importante che venga impiegata in tutti i casi la minima dose efficace e che il dosaggio venga calibrato sulla risposta e sul benessere individuale del paziente. In generale, i seguenti schemi posologici sono efficaci. Stabilizzazione iniziale .Il trattamento deve essere iniziato con 200 mg, 3 volte al giorno e puo' continuare per 1 settimana. Il dosaggio deve poi essere ridotto a 200 mg due volte al giorno per un'ulteriore settimana. Mantenimento. Dopo il periodo iniziale il dosaggio deve essere ridotto ad una singola dose giornaliera di 200 mg, o se necessario una dose piu' bassa. Le compresseda 100 mg possono essere usate per stabilire la dose giornaliera minima richiesta per mantenere il controllo dell'aritmia. In casi rari la dose di mantenimento puo' superare i 200 mg. La dose di mantenimento deve essere riconsiderata regolarmente, soprattutto se supera i 200 mg.Passaggio dalla somministrazione endovenosa alla terapia orale. Non appena si sia ottenuta una risposta adeguata, si deve passare contemporaneamente alla terapia orale con la dose di carico abituale (200 mg trevolte al giorno). Amiodarone per via endovenosa deve essere poi gradualmente sospeso. In pazienti che assumono amiodarone in concomitanza con simvastatina, la dose di simvastatina non deve superare i 20 mg/ die. Anziani. Come per tutti i pazienti, e' importante usare la minima dose efficace. Mentre non esistono evidenze che i requisiti per il dosaggio siano diversi nei pazienti anziani, questi possono essere piu' soggetti a bradicardia e difetti della conduzione, se vengono impiegatedosi troppo alte. Di particolare importanza e' l'esecuzione di un monitoraggio della funzione tiroidea. Popolazione pediatrica. La sicurezzae l'efficacia di amiodarone nei bambini non sono state stabilite, pertanto il suo uso nei pazienti pediatrici non e' raccomandato: non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene: amiodarone cloridrato 200 mg.