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AVVERTENZE
Avvertenze speciali. L'amiodarone puo' provocare manifestazioni collaterali di frequenza e gravita' diverse. Le manifestazioni osservate conmaggiore frequenza non giustificano la sospensione del trattamento. Tuttavia sono stati segnalati effetti collaterali gravi, in particolarea carico del polmone o lesioni da epatite cronica. Tossicita' Polmonare La tossicita' polmonare correlata all'assunzione di amiodarone e' una frequente e grave reazione avversa che si puo' manifestare fin nel10% dei pazienti e che puo' essere fatale in circa l'8% dei pazienti affetti, soprattutto a causa di una mancata diagnosi. Il tempo d'insorgenza della reazione durante la terapia varia da pochi giorni ad alcunimesi o anni di assunzione; in alcuni casi l'insorgenza puo' avvenireanche dopo un certo periodo di tempo dalla sospensione del trattamento. Il rischio di tossicita' non rende tuttavia, sfavorevole il rapportorischio/beneficio dell'amiodarone che mantiene la sua utilita'. Occorre comunque prestare la massima attenzione per individuare immediatamente i primi segni di tossicita' polmonare, in particolare nei pazientiaffetti da cardiomiopatia e gravi malattie coronariche nei quali taleindividuazione puo' essere piu' problematica. Il rischio di tossicita' polmonare da amiodarone aumenta con dosaggi superiori a 400 mg/die,ma puo' presentarsi anche a bassi dosaggi assunti per periodi inferiori a 2 anni. La tossicita' polmonare si manifesta con alveolite polmonare, polmonite, polmonite interstiziale, fibrosi polmonare, asma bronchiale. Pazienti che sviluppano tossicita' polmonare spesso presentano sintomi non specifici, quali tosse non produttiva, dispnea, febbre e calo ponderale. Tutti questi sintomi possono essere mascherati dalla patologia per la quale e' indicato l'amiodarone, e possono essere considerevolmente gravi in pazienti oltre i 70 anni di eta', i quali di normapresentano ridotte capacita' funzionali o pre- esistenti patologie acarico dell'apparato cardio-respiratorio. La diagnosi precoce mediantecontrollo radiografico polmonare ed eventualmente i necessari accertamenti clinici e strumentali, e' di cruciale importanza in quanto la tossicita' polmonare e' altamente reversibile, soprattutto nelle forme di bronchiolite obliterante e polmonite. La sintomatologia e la obiettivita' polmonare devono essere quindi controllate periodicamente, e laterapia deve essere sospesa in caso di sospetta tossicita' polmonare,prendendo in considerazione la terapia cortisonica: la sintomatologiaregredisce di norma entro 2-4 settimane dalla sospensione dell'amiodarone. In taluni casi la tossicita' polmonare puo' manifestarsi tardivamente, anche dopo settimane dalla sospensione della terapia: i soggetticon funzionalita' organiche non ottimali, che potrebbero eliminare ilfarmaco piu' lentamente debbono essere quindi monitorati attentamente. In ogni caso la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento dovranno venire considerate in funzione sia della potenziale gravita' dell'effetto collaterale sia della gravita' della forma cardiaca in atto. Il farmaco quindi deve essere utilizzato solo dopo aver valutato accuratamente le condizioni del paziente al fine di valutare sei benefici attesi compensano gli ipotetici svantaggi; inoltre il paziente dovra' essere attentamente sorvegliato dal punto di vista clinicoe di laboratorio per poter cogliere le manifestazioni avverse ai loroprimi segni ed adottare le misure idonee. Alterazioni cardiache. L'azione farmacologica dell'amiodarone provoca cambiamenti elettrocardiografici: prolungamento del QT (correlato ad un allungamento della ripolarizzazione), con eventuale comparsa di onde U. Tuttavia questi non sonosegni di tossicita'. Nei pazienti anziani puo' essere piu' accentuatoil rallentamento della frequenza cardiaca. Il trattamento deve essereinterrotto in caso di insorgenza di blocco A-V di secondo o terzo grado, di blocco senoatriale o di blocco bifascicolare. Sono stati segnalati casi di insorgenza di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta fatali. E' importante, ma difficile, differenziare unaperdita di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, in ogni caso questo e' associato ad un peggioramento della condizione cardiaca.Gli effetti proaritmici sono segnalati piu' raramente con amiodaroneche con altri antiaritmici e generalmente si presentano nel contesto di fattori che prolungano l'intervallo QT come interazioni con altri farmaci e/o disturbi elettrolitici. In caso di contemporanea prescrizione di altri farmaci cardiologici, assicurarsi che non esistano interazioni medicamentose note. In relazione al ridotto effetto inotropo negativo, l'amiodarone puo' venire utilizzato per via orale in caso di insufficienza cardiaca. Bradicardia severa e blocco cardiaco. Casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando amiodarone e' usato in associazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca. Il meccanismo non e' stato stabilito. L'uso concomitante di amiodarone e' stato limitato mediante lo sviluppo clinico di sofosbuvir piu'antivirali ad azione diretta (DAA). I casi possono avere esito fatale, pertanto nei pazienti trattati con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, l'amiodarone deve essere usato solo quando le terapie antiaritmiche alternative non sono tollerate o sono controindicate.Nel caso in cui si consideri necessario l'uso concomitante di sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, si raccomanda di monitorareattentamente i pazienti all'inizio della terapia con amiodarone. I pazienti identificati come ad alto rischio di bradiaritmia devono esseremonitorati ininterrottamente per 48 ore, in un opportuno contesto clinico. A causa della lunga emivita di amiodarone, un adeguato monitoraggio deve essere previsto anche per i pazienti che hanno interrotto iltrattamento con amiodarone negli ultimi mesi e devono iniziare il trattamento con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir. Tutti ipazienti trattati con questi farmaci per l'epatite C in associazionead amiodarone, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca, devono essere avvertiti inoltre dei sintomi di bradicardia e blocco cardiaco e avvisati di rivolgersi al medico con urgenza nel casoin cui compaiano.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sistema cardiovascolare, antiaritmici.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' allo iodio, al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Bradicardie sinusali; blocco senoatriale; disturbi gravi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolarigravi, blocchi bi- o trifascicolari). Malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio di arresto sinusale). Associazione con farmaci ingrado di determinare "torsade de pointes". Distiroidismi o antecedenti tiroidei. Nei casi dubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) fare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, eccetto casi eccezionali. Allattamento.
DENOMINAZIONE
AMIODAR 200 MG COMPRESSE
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato, amido di mais, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
EFFETTI INDESIDERATI
Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune >=1/10, comune >=1/100, <1/10, non comune >=1/1.000, <1/100, raro >=1/10.000, <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non puo'essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anemia emolitica, anemia aplastica, trombocitopenia; frequenza non nota: granuloma del midollo osseo, neutropenia, agranulocitosi. Patologie cardiache. Comune: bradicardia, generalmente moderata e dose-dipendente; non comune: disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco A-V di vario grado). Insorgenza o peggioramento di aritmia, seguiti a volte da arresto cardiaco; molto raro: bradicardia marcata o arresto sinusale in pazienti con disfunzionedel nodo sinusale e/o in pazienti anziani; frequenza non nota: torsadede pointes. Patologie endocrine. Comune: ipotiroidismo; ipertiroidismo talvolta fatale; molto raro: sindrome della secrezione inappropriatadi ormone antidiuretico (SIADH). Patologie dell'occhio. Molto comune:microdepositi corneali, generalmente limitati all'area sotto la pupilla. Possono accompagnarsi alla percezione di aloni colorati in luce abbagliante o a visione offuscata. I microdepositi corneali sono costituiti da depositi lipidici complessi e sono reversibili dopo sospensionedel trattamento. Molto raro: neuropatia/neurite ottica che puo' progredire a cecita'. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali benigni (nausea, vomito, disgeusia) che generalmentesi presentano con la dose di carico e si risolvono con la riduzione della dose; comune: stipsi; non comune: bocca secca; frequenza non nota:pancreatite (acuta). Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento isolato delle transaminasi sieriche, generalmente moderato (da 1,5 a 3 volte rispetto ai valori normali), all'inizio della terapia, possono ritornare normali con la riduzione della dose o anche spontaneamente; comune: epatopatia acuta con elevati livelli sierici di transaminasi e/oittero, comprendente insufficienza epatica talvolta fatale; molto raro: epatopatie croniche (epatiti pseudo-alcooliche, cirrosi) talvolta fatali; frequenza non nota: granuloma epatico. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza non nota: reazione anafilattica, shock anafilattico, edema angioneurotico (edema di Quincke). Esami diagnostici. Molto raro: aumento della creatinina nel sangue. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Frequenza non nota: appetito ridotto. Patologie del sistema nervoso. Comune: tremore extrapiramidale, incubi, disturbi delsonno; non comune: neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia, generalmente reversibile con l'interruzione del farmaco; molto raro: atassia cerebellare, ipertensione intracranica benigna (pseudo-tumor cerebri), cefalea; frequenza non nota: parkinsonismo, parosmia. Disturbi psichiatrici. Frequenza non nota: delirio (incluso stato confusionale),allucinazioni. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Molto raro: epididimite, impotenza; frequenza non nota: riduzione della libido. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Nel 10%circa dei pazienti si puo' manifestare grave tossicita' polmonare talvolta fatale, soprattutto se non viene diagnosticata tempestivamente. Tale tossicita' comprende alveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide e fibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiograficie funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusionealveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologia puo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un attento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. Nei pazienti che manifestano dispnea dasforzo, da sola o associata a un decadimento dello stato generale (affaticamento, diminuzione di peso, febbre) deve essere effettuato un esame radiologico del torace. I disturbi polmonari sono generalmente reversibili dopo una precoce interruzione della terapia con amiodarone. Generalmente i segni clinici si risolvono entro 3-4 settimane, seguiti da un miglioramento piu' lento della funzionalita' polmonare e del quadro radiologico (parecchi mesi). Quindi si deve sospendere la terapia con amiodarone e si deve valutare la terapia con i corticosteroidi. Comune: tossicita' polmonare (polmonite alveolare/interstiziale o fibrosi, pleurite, bronchiolite obliterante con polmonite organizzata/BOOP),talvolta fatale; molto raro: broncospasmo nei pazienti con insufficienza respiratoria grave, e specialmente nei pazienti asmatici. - Sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto, talvolta fatale, in genere immediatamente dopo un intervento chirurgico (possibile interazionecon un'alta concentrazione di ossigeno); frequenza non nota: emorragia polmonare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: fotosensibilizzazione; comune: eczema. Pigmentazioni della pelledi colore grigio ardesia o bluastro in caso di trattamento prolungatocon dosaggi giornalieri elevati; tali pigmentazioni scompaiono lentamente dopo interruzione del trattamento; molto raro: eritema durante radioterapia, rash cutanei generalmente non specifici, dermatite esfoliativa, alopecia; frequenza non nota: reazioni cutanee severe come la necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), dermatite bollosa, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), orticaria. Patologie vascolari. Molto raro: vasculiti. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Aritmie cardiache. Casi dibradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando AMIODAR e' usato in associazione e in concomitanza con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Amiodarone e' controindicato in gravidanza, eccetto il caso in cui il beneficio superi il rischio, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto. Allattamento. Amiodarone e' controindicato nelle madri che allattano poiche' viene escreto nel latte materno in quantita' significative.
INDICAZIONI
Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.
INTERAZIONI
Farmaci che inducono Torsade de Pointes o prolungamento del QT. Farmaci che inducono Torsade de Pointes L'associazione con farmaci in gradodi dare "torsade de pointes" e' controindicata. Antiaritmici come quelli della Classe IA, sotalolo, bepridil. Non anti-aritmici come vincamina, alcuni farmaci neurolettici tra cui sultopride, cisapride, eritromicina E.V., pentamidina (per somministrazione parenterale) poiche' sipuo' avere un aumento del rischio di "torsade de pointes" potenzialmente letali. Farmaci che prolungano il QT La concomitante somministrazione di amiodarone con altri medicinali noti per prolungare l'intervalloQT richiede un'attenta valutazione dei potenziali rischi e benefici per ciascun paziente dal momento che il rischio di torsade de pointes puo' aumentare e i pazienti devono essere monitorati per il prolungamento del QT. I fluorochinoloni devono essere evitati in pazienti in terapia con amiodarone. Farmaci IMAO L'associazione con farmaci IMAO e' controindicata. - Farmaci che riducono la frequenza cardiaca e causano disturbi dell'automatismo e/o della conduzione. L'associazione con questi farmaci e' sconsigliata: betabloccanti e calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem) per la possibilita'di disturbi di automatismo (bradicardia eccessiva) e di conduzione. Fattori che possono indurre ipopotassiemia. L'associazione con farmaci che possono indurre ipopotassiemia e' sconsigliata: lassativi stimolanti: per la comparsa di una possibile ipopotassiemia aumentando di conseguenza il rischio di "torsade de pointes"; si devono quindi utilizzarealtri tipi di lassativi. Occorre cautela quanto i seguenti farmaci vengono associati con AMIODAR: diuretici in grado di dare ipopotassiemia, soli o associati; glucocorticoidi e mineralcorticoidi sistemici, tetracosactide; amfotericina B per via E.V. E' necessario prevenire l'ipopotassiemia (e correggerla): si deve monitorare l'intervallo QT e, incaso di "torsade de pointes", non somministrare antiaritmici (si deveiniziare una stimolazione ventricolare; si puo' utilizzare magnesio per via E.V.). - Anestesia generale. In pazienti sottoposti ad anestesiagenerale sono state riportate complicazioni potenzialmente gravi: bradicardia (insensibilita' all'atropina), ipotensione, disturbi della conduzione, diminuzione della gettata cardiaca. Sono stati osservati casi molto rari di complicazioni respiratorie gravi (sindrome da stress respiratorio acuto dell'adulto) qualche volta fatali, generalmente nelperiodo immediatamente seguente un intervento chirurgico. Cio' puo' essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazionedi ossigeno. Effetto di AMIODAR su altri medicinali Amiodarone e/o ilsuo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la glicoproteina-P e possono aumentare l'esposizione ai loro substrati. A causa della lunga emivita di amiodarone, le interazioni possono essere osservate per diversi mesi dopo l'interruzione di amiodarone. - Substrati delle PgP Amiodarone e' un inibitore delle P-glicoproteine (P-gp). Ci si attende che la somministrazione concomitante con i substrati P-gp porti ad un aumento della loro esposizione. - Digitale Possono presentarsi disturbi nell'automatismo (eccessivabradicardia) e nella conduzione atrioventricolare (azione sinergica);inoltre e' possibile un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina dovuto ad una diminuzione della clearance della digossina. Deve quindi essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico e deilivelli plasmatici di digossina; e si devono monitorare i pazienti osservando i segni clinici relativi alla tossicita' della digitale. Puo'essere necessario aggiustare la posologia della digitale. DabigatranOccorre cautela nella somministrazione di amiodarone con dabigatran acausa del rischio di sanguinamento. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran secondo quanto riportato nelle informazioni del prodotto autorizzate. - Substrati del CYP2C9 Amiodarone aumenta le concentrazioni dei substrati del CYP2C9 come warfarin o fenitoinaper inibizione del citocromo P450 2C9. Warfarin L'associazione di warfarin e amiodarone puo' potenziare l'effetto dell'anticoagulante orale, aumentando cosi' il rischio di sanguinamento. E' necessario monitorare i livelli di protrombina (INR) in modo piu' regolare ed aggiustarela posologia degli anticoagulanti sia durante il trattamento con amiodarone che dopo la sua interruzione. Fenitoina. L'associazione di fenitoina con amiodarone puo' portare a sovradosaggio di fenitoina che si manifesta con sintomi neurologici. Si deve effettuare un monitoraggio clinico e non appena appaiono sintomi da sovradosaggio si deve ridurreil dosaggio della fenitoina; si devono determinare i livelli plasmatici della fenitoina. Substrati del CYP2D6 - Flecainide Amiodarone aumenta le concentrazioni plasmatiche di flecainide per inibizione del citocromo CYP 2D6. Quindi si deve aggiustare il dosaggio di flecainide. Substrati del CYP P450 3A4 Quando tali farmaci sono co-somministrati conamiodarone, inibitore del CYP 3A4, si puo' verificare un innalzamentodelle loro concentrazioni plasmatiche che puo' comportare un aumento della loro tossicita'. Statine: il rischio di tossicita' muscolare e' aumentato dalla somministrazione concomitante di amiodarone con statinemetabolizzate dal CYP 3A4 quali simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Si raccomanda di usare una statina non metabolizzata dal CYP 3A4quando co-somministrata con amiodarone. Ciclosporina:l'associazione con amiodarone puo' aumentare i livelli plasmatici di ciclosporina tramite riduzione della clearance. Si deve adattare il dosaggio. Fentanil:l'associazione con amiodarone puo' accrescere gli effetti farmacologici di fentanil e aumentarne il rischio di tossicita'. Altri farmaci metabolizzati dal CYP 3A4: lidocaina, tacrolimus, sildenafil, midazolam,triazolam, diidroergotamina, ergotamina, colchicina. Effetto di altrimedicinali su AMIODAR Inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 sono potenzialmente in grado di inibire il metabolismo dell'amiodarone e aumentare la sua esposizione. Si raccomanda di evitare gli inibitori del CYP3A4 (peres. succo di pompelmo e alcuni medicinali) durante il trattamento conamiodarone. Amiodarone in combinazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir deve essere utilizzato solo in assenza di terapie alternative. Si raccomanda un attento monitoraggio in caso di somministrazione di AMIODAR in concomitanza con questi medicinali.
POSOLOGIA
L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimentoorale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ritardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo a individuo; per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso per caso, adattandoli alla gravita' dell'affezione e alla risposta clinica.Posologia. Trattamento dei disturbi del ritmo. Il dosaggio medio iniziale consigliato e' di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro due settimane. Successivamente la dose puo' essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100-400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, sipuo' ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2/3 settimane al meseo 5 giorni a settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor. Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni a settimana o 2/3 settimane al mese). Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia diamiodarone nei bambini non e' stata stabilita. Terapia concomitante Per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine).
PRINCIPI ATTIVI
Una compressa contiene: 200 mg di amiodarone cloridrato.