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METFORAL*50CPR RIV 500MG

METFORAL*50CPR RIV 500MG

LABORATORI GUIDOTTI SpA
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AVVERTENZE
L'acidosi lattica e' una complicanza metabolica molto rara ma grave insorge con maggior frequenza a causa del peggioramento acuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi. In caso di disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell'iniziare il trattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzionerenale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l'eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabete scarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonche' l'uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica. Diagnosi: i pazienti e/o lepersone che li assistono devono essere informati in merito al rischiodi acidosi lattica. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l'assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenzamedica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Bisogna avvisare i pazienti del rischio di acidosi lattica e illustrarne i sintomi. Funzione renale: poiche' la metformina viene escreta dai reni, la GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e successivamentead intervalli regolari: almeno una volta all'anno nei pazienti confunzione renale normale, almeno due-quattro volte l'anno nei pazienticon livelli di clearance della creatinina al limite inferiore del normale e nei soggetti anziani. Metformina e' controindicata in pazienticon GFR < 30 mL/min e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale. La diminuzione della funzione renale nei soggetti anziani e' frequente e asintomatica. Un'attenzione particolare va riservata alle situazioni in cuipuo' venire compromessa la funzione renale, ad esempio quando si inizia una terapia antiipertensiva, una terapia con diuretici o quando siinizia una terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Somministrazione di agenti di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati puo' portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto. Questo causa l' accumulo di metformina edaumenta il rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento in cui viene effettuatal'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse dopo almeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivaluta tata e riscontrata stabile. Interventi chirurgici: metformina deve essere interrotta al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo' essere ripreso non prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgicoo al riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Tutti i pazienti devono proseguire il loro regime alimentare distribuendo in modo regolare l'assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare il regime alimentare ipocalorico. I test di laboratorio normalmente previsti nei casi di diabete dovranno essere eseguiti regolarmente. La metformina da sola non provoca ipoglicemia, anche se si consiglia una certa cautela quando viene usata in combinazione con l'insulina o altri antidiabetici orali (ad es. sulfaniluree o meglitinidi).Popolazione pediatrica: la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deveessere confermata prima di iniziare il trattamento con metformina. Durante studi clinici controllati della durata di un anno, non sono stati riscontrati effetti della metformina sulla crescita e sulla puberta'; tuttavia, non sono disponibili dati a lungo termine su questi aspetti specifici. Si raccomanda pertanto di osservare attentamente i possibili effetti di metformina rispetto a questi parametri in bambini trattati con metformina, in particolare in quei bambini nel periodo della prepuberta'. Bambini di eta' compresa fra i 10 e i 12 anni: negli studiclinici controllati condotti su bambini e adolescenti sono stati inclusi soltanto 15 soggetti d'eta' compresa tra i 10 e i 12 anni. Benche'l'efficacia e la sicurezza di metformina in questi bambini non differiscano dall'efficacia e sicurezza nei bambini di eta' maggiore e negliadolescenti, si raccomanda di prestare particolare attenzione quandosi prescrive metformina a bambini d'eta' compresa tra i 10 e i 12 anni.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ipoglicemizzanti, escluse le insuline; biguianidi.
CONSERVAZIONE
Da conservarsi in luogo asciutto.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo (metformina cloridrato) o ad unoqualsiasi degli eccipienti elencati; qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica); pre-coma diabetico; insufficienza renale severa(GFR < 30 ml/min); condizioni acutecon possibilita' di alterazione della funzione renale come: disidratazione, infezione grave, shock; malattie acute o croniche che possano provocare ipossia tissutale come: insufficienza cardiaca o respiratoria, recente infarto miocardico, shock; insufficienza epatica, intossicazione acuta da alcol, alcolismo.
DENOMINAZIONE
METFORAL
ECCIPIENTI
Silice colloidale anidra, povidone, macrogol 4000, magnesio stearato,Opadry II 85F29116 clear (polivinil alcool, macrogol 3350, talco).
EFFETTI INDESIDERATI
Le seguenti reazioni avverse possono verificarsi durante il trattamento con metformina. Le frequenze sono definite come di seguito riportato: molto comune >= 1/10; comune > 1/100, < 1/10; non comune > 1/1000, <1/100; raro > 1/10.000, < 1/1.000; molto raro < 1/10.000, non nota. Patologie del sistema nervoso. Comune: alterazioni del gusto. Patologiegastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito. Questi effetti indesiderati si verificano con maggiore frequenza durante l'inizio della terapia e si risolvonospontaneamente nella maggior parte dei casi. Per evitare questi effetti, si raccomanda l'assunzione di metformina 2 o 3 volte al di' durante o dopo i pasti. Anche un aumento graduale del dosaggio puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: reazioni cutanee quali eritema, pruritoe orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro:acidosi lattica. In pazienti trattati a lungo termine con metforminae' stata osservata una riduzione dell'assorbimento di vitamina B 12 con diminuzione dei livelli sierici. Questa deve essere considerata comepossibile causa in pazienti con anemia megaloblastica. Patologie epatobiliari. Molto raro: sono stati riportati casi isolati di anomalie nei test di funzionalia' epatica o di epatite che si sono risolti con l'interruzione del trattamento con metformina. Popolazione pediatrica: in dati pubblicati e post-marketing e in studi clinici controllati in popolazione pediatrica limitata d'eta' compresa tra i 10 e i 16 anni sottoposta a trattamento della durata di 1 anno, gli effetti indesiderati riportati erano simili, per natura e gravita', a quelli riportati per gli adulti. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) e' associato ad un aumento del rischio di anomalie congenite emortalita' perinatale. Una quantita' limitata di dati sull'assunzionedi metformina da parte di donne in gravidanza non indica un aumento del rischio di anomalie congenite. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi per quanto riguarda la gravidanza, lo sviluppo embrionaleo fetale, il parto o lo sviluppo postnatale. Quando la paziente ha inprogramma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, si raccomandadi non trattare il diabete con metformina, ma di usare l'insulina permantenere i livelli di glicemia piu' vicini possibile al normale, inmodo da ridurre i rischi di malformazioni fetali. La metformina vieneescreta nel latte materno umano. Non e' stato mostrato alcun effetto della metformina in neonati/lattanti allattati da donne trattate. Tuttavia, poiche' sono disponibili soltanto dati limitati, l'allattamento non e' raccomandato durante il trattamento con metformina. Bisogna quindi decidere se interrompere l'allattamento, considerando i vantaggi dell'allattamento al seno e il possibile rischio di eventi avversi per il bambino. La fertilita' di ratti maschi o femmine non e' stata influenzata dalla metformina quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/ilgiorno, che e' circa tre volte la dose massima giornaliera raccomandata negli esseri umani in rapporto alla superficie corporea.
INDICAZIONI
Il medicinale e' indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo2, in particolare nei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare e l'esercizio fisico da soli non bastano ad un controllo adeguatodella glicemia; negli adulti il farmaco 500 mg/ e 850 mg possono essere usati in monoterapia o in combinazione con altri farmaci antidiabetici orali o insieme all'insulina; nei bambini di eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti, il farmaco 500 mg/ e 850 mg possono essere utilizzati in monoterapia o in associazione con l'insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze del diabete nei pazienti adulti in sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea dopo il fallimento del regime alimentare.
INTERAZIONI
>>Uso concomitante non raccomandato. Alcol: l'intossicazione acuta daalcol e' associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, o malnutrizione o compromissione epatica.Evitare il consumo di alcol o di farmaci contenenti alcol. Agenti di contrasto iodati: la somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento in cui viene effettuata l'indagine di imagingenon deve essere ripresa finche' non siano trascorse 48 ore dall'esame,a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. La somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati puo' provocare un'insufficienza renale, con conseguente accumulodi metformina e rischio di acidosi lattica. Associazioni che richiedono precauzione per l'uso: alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzione renale, aumentando quindi il rischio di acidosi lattica, ad es. FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell'ansa. Quando questi medicinali vengono utilizzati in associazione a metformina, si rende necessario un attento monitoraggio della funzione renale. Medicinali con intrinseca attivita' iperglicemica (come glucocorticoidiper via sistemica e locale e simpaticomimetici). Puo' essere necessario eseguire controlli piu' frequenti della glicemia, soprattutto all'inizio del trattamento. Se necessario adeguare il dosaggio della metformina durante la terapia con l'altro farmaco. Medicinali trasportati dal Trasportatore Cationico Organico-2 (OCT2), es. ranolazina o cimetidina: in soggetti con diabete mellito di tipo II la somministrazione concomitante di metformina (1000 mg due volte al giorno) e ranolazina 500mg e 1000 mg due volte al giorno ha aumentato l'esposizione plasmatica di metformina di 1.4 e 1.8 volte rispettivamente. Uno studio condotto su sette volontari sani ha mostrato che la cimetidina, somministrataalla dose di 400 mg due volte al giorno, ha aumentato l'esposizione sistemica di metformina (AUC) del 50% e la C max dell'81%. Quindi durante la somministrazione contemporanea di metformina e farmaci cationiciche vengono eliminati mediante secrezione tubulare renale devono essere presi in considerazione uno stretto monitoraggio del controllo glicemico, l'adeguamento del dosaggio nell'ambito della posologia raccomandata e modifiche nel trattamento della patologia diabetica.
POSOLOGIA
>>Adulti con normale funzione renale (GFR >= 90 mL/min). Monoterapia:di norma la dose iniziale e' di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose va adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Unaumento del dosaggio graduale puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e'di 3 g al giorno, assunta in 3 dosi separate. In caso di passaggio daun altro farmaco antidiabetico orale: interrompere il farmaco precedente e iniziare con la metformina cloridrato alla dose sopra indicata. Terapia in associazione con l'insulina: la metformina cloridrato e l'insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del tasso ematico di glucosio. La metformina cloridrato viene somministrata alla dose iniziale abituale di 500 mg o 850 mg 2 o 3 volte algiorno, mentre la dose di insulina viene adeguata sulla base del tassoematico di glucosio. Compromissione renale: la GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con metformina e, successivamente,almeno una volta all'anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es. ogni 3-6 mesi. >>GFR 60-89 mL/min. Massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 3.000 mg. Una riduzione della dose puo' essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale. >> GFR 45-59 mL/min. Massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 2.000 mg. GFR 30-44 mL/min. Massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 1.000 mg. I fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l'inizio del trattamento con metformina. La dose iniziale non deve superare meta' della dose massima. >>GFR < 30 mL/min: metformina e' controindicata. Anziani: a causa della possibile ridotta funzionalita' renale nei pazienti anziani, il dosaggio di metformina cloridrato deve essereadeguato sulla base della funzione renale. E' pertanto necessaria unavalutazione periodica della funzione renale. >>Popolazione pediatrica.Monoterapia e associazione con insulina: il farmaco 500 mg/e 850 mg possono essere usati nei bambini di eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti. La dose iniziale consiste generalmente nella somministrazione di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato una volta al di' durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento graduale del dosaggiopuo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale del medicinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e' 2 g al di', assunta in 2 o 3 dosi separate.
PRINCIPI ATTIVI
Metformina.

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