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AVVERTENZE
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave,disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio. L'associazionecon altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.In caso di trattamenti prolungati, sono consigliabili frequenti controlli della crasi ematica e della funzionalita' epatica. In caso di trattamento contemporaneo con medicamenti a base di ormoni tiroidei, vanno sorvegliate attentamente le eventuali variazioni della pressione arteriosa e del ritmo (che possono, sia pur raramente, verificarsi anchein altri soggetti). Pertanto, per il rischio di aritmia, questo farmaco va somministrato con cautela nei soggetti ipertiroidei o in trattamento con ormoni tiroidei o preparazioni tireostatiche. In caso di simultaneo impiego di farmaci anticolinergici o simpatico-mimetici, si rende necessario uno stretto controllo medico onde poter definire una appropriata posologia. I pazienti trattati con questo farmaco o con qualsiasi altra sostanza psicoattiva dovrebbero astenersi dal consumare bevande alcoliche per tutto il tempo in cui sono sotto gli effetti del farmaco, non essendo prevedibili le reazioni individuali. Gli antidepressivi triciclici e i neurolettici possono provocare modificazioni elettroencefalografiche, in particolare nei soggetti predisposti; in rari casi sono state osservate convulsioni. Pertanto, il farmaco va somministrato con cautela nei soggetti con una storia di epilessia. Analogamente ad altri antidepressivi, questo farmco puo' provocare, in presenza di stati paranoici o predeliranti, la comparsa di manifestazioni d'eccitamento. Rischio dall'uso concomitante di oppioidi. L'uso concomitantedi questo farmaco ed oppioidi puo' causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse come Limbitryl con gli oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili. Se si decide di prescrivere questo farmaco in concomitanza aglioppioidi, deve essere usata la dose efficace piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, e' fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (dove applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi. Inibitori delle MAO. Reazioni gravi, talvolta fatali, si sono verificate in pazienti che assumono contemporaneamente un antidepressivo triciclico con un inibitore della monoamino ossidasi, compreso l'inibitore selettivo MAO-B selegilina e l'inibitore reversibile delle MAO moclobemide. Alcuni pazienti hanno mostrato sintomi che ricordano uno stato iperserotoninergico (sindrome da serotonina). Il trattamento con amitriptilina puo' essere iniziato solo 14 giorni dopo che la terapia con i MAO-inibitori non selettivi irreversibili e' stata interrotta e non prima di un giorno dopo che e' stato interrotto il trattamento con moclobemide e/oselegilina. In rari casi, sono stati riportati effetti indesiderati (tra cui ipertensione e discinesia) con l'uso concomitante di antidepressivi triciclici e prodotti a base di Levodopa. E' necessaria cautela nei pazienti in trattamento con fentanil. In pazienti che assumono medicinali contenenti fentanil puo' verificarsi una sindrome serotoninergica. Suicidio/Ideazione suicidaria. La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Il trattamento con antidepressivi puo' anche aumentare lo sviluppo di ideazione suicidaria e di comportamenti suicidi. Le analisi di studi controllati hanno dimostrato che i pazienti sono a rischio piu' elevato all'inizio del trattamento. In particolare, sono interessati bambini ed adolescenti. Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissionesignificativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durantele prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente avvenutomiglioramento. E' esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. Altre patologie psichiatriche per le quali il farmaco e' prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche. Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotticon farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia didisturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di eta' inferiore a 25 anni dei pazientitrattati con antidepressivi rispetto al placebo. I pazienti trattati con antidepressivi devono essere strettamente sorvegliati per eventualisegni che indicano un peggioramento della loro depressione, specialmente per sintomi di comportamento suicidario come irrequietezza e/o agitazione psicomotoria. Questo e' di particolare importanza nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (o chisi prende cura di loro) dovrebbero essere avvertiti della necessita' di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l'insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali. Anche dopo la fine della terapia, i pazienti devono essere monitorati attentamentein quanto tali sintomi possono manifestarsi come segni di astinenza da droga o primi segni premonitori di ricaduta. E' necessario informarela famiglia del paziente (o chi si prende cura di loro) di questo rischio e istruirli su come trattare con sintomi sospetti. La terapia antidepressiva non e' adatta a sostituire l'ospedalizzazione indicata nelrischio di autolesionismo. In particolare, quando si inizia il trattamento, deve essere prescritta la confezione piu' piccola di questo medicinale per ridurre il rischio di autolesionismo. Accanto alla depressione, eventuali altre diagnosi psichiatriche possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario e, quindi, le stesse precauzioni devono essere osservate come descritto per il trattamento della depressione.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antidepressivi in associazione con psicolettici.
CONSERVAZIONE
Nessuna speciale precauzione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Il farmaco e' controindicato nei pazienti con: ipersensibilita' ai principi attivi (amitriptilina cloridrato e clordiazepossido) o a uno qualsiasi degli eccipienti; ipersensibilita' individuale gia' nota a benzodiazepine o antidepressivi triciclici; glaucoma ad angolo stretto nontrattato (a causa dell'azione anticolinergica dell'amitriptilina); grave compromissione epatica o renale; miastenia grave; grave insufficienza respiratoria; sindrome da apnea notturna; insufficienza cardiaca;disturbi del ritmo e della conduzione cardiaca; ipertrofia prostatica,stenosi pilorica ed altre affezioni stenosanti dell'apparato gastro-enterico e genito-urinario; intossicazione acuta da alcool, barbiturici, narcotici o altri sedativi del SNC; storia di dipendenza (alcol, farmaci o droghe); stati di delirio acuto; atassia spinale o cerebrale. Il farmaco e' inoltre controindicato: nel periodo di recupero post-infartuale; durante il primo e terzo trimestre di gravidanza; durante l'allattamento; nell'eta' pediatrica. E' controindicata, infine, la somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici con: inibitori della monoamino ossidasi (MAO).
DENOMINAZIONE
LIMBITRYL CAPSULE RIGIDE
ECCIPIENTI
Ogni capsula contiene: etilcellulosa, amido, magnesio stearato, talco,lattosio. Componenti della capsula: gelatina, titanio biossido, colorante di tipo naturale E172.
EFFETTI INDESIDERATI
Durante il trattamento possono manifestarsi alcuni effetti secondari quali sonnolenza, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare,atassia, visione doppia oppure reazioni anticolinergiche (bocca secca, stipsi, disturbi della minzione, modica tachicardia, disturbi dell'accomodazione), che dipendono dalla dose somministrata: queste manifestazioni possono scomparire o spontaneamente o dietro aggiustamento della posologia. Alcuni effetti indesiderati si manifestano comunemente all'inizio del trattamento, come una stanchezza transitoria ed i gia' citati effetti anticolinergici dose-correlati (bocca secca, moderata tachicardia e difficolta' di accomodazione). Tali effetti spesso diminuiscono se la terapia viene proseguita. Durante l'uso di benzodiazepine puo' essere smascherato uno stato depressivo preesistente. La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti informazioni di frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, <1/10), non comune(>= 1/1.000, <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base deidati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: disturbi del midollo osseo (es. Trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia, eosinofilia). Disturbi del sistema immunitario. Moltoraro: ipersensibilità, angioedema. Patologie endocrine. Frequenza nonnota: inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi delmetabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso; raro:perdita di peso. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione del livello di coscienza; non comune: ipomania, mania, ansia, insonnia, incubi;raro: anoressia, delirio, allucinazioni; frequenza non nota: tentativodi suicidio, ideazione suicidaria, amnesia, dipendenza, depressione,irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, allucinazioni,disturbi psicotici, comportamento anormale, disturbi emotivi, reazioneparadosso, disturbi del sonno, disturbi della memoria. Patologie delsistema nervoso. Molto comune: cefalea, vertigini, tremore, sonnolenza; comune: sedazione, atassia, disturbi dell'equilibrio, stato confusionale, parestesia; non comuni: convulsioni; raro: vertigini; frequenzanon nota: disartria, disturbi dell'andatura, disturbi extrapiramidali(es. Discinesia), distonia. Patologie dell'occhio. Molto comune: compromissione visiva (es. Disturbo dell'accomodazione); comune: midriasi;non comune: aumento della pressione intraoculare; raro: diplopia; frequenza non nota: secchezza dell'occhio. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Molto comune: palpitazioni, tachicardia; comune: elettrocardiogramma anomalo (incluso qtprolungato, complesso qrs prolungato), blocco atrioventricolare, disturbi della conduzione; raro: aritmia, ulteriore aggravamento di una insufficienza cardiaca preesistente. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione; raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Frequenza non nota: depressione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comune: secchezza delle fauci, costipazione, nausea; comune: disgeusia; non comune: diarrea, vomito; raro: ingrossamento della ghiandola salivare, ileo paralitico. Patologie epatobiliari.Raro: ittero, aumento della bilirubina ematica, delle transaminasi edella fosfatasi alcalina ematica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: iperidrosi; comune: reazioni cutanee (es: rash, orticaria); raro: alopecia, reazioni di fotosensibilità. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. A causa dell'effetto miorilassante c'è il rischio di cadute e fratture soprattutto negli anziani. Raro: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione erettile; non comune: ginecomastia; raro: disturbi della libido, disturbi mestruali; frequenza nonnota: galattorrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza; raro: piressia. Effetto diclasse. Studi epidemiologici condotti principalmente in pazienti di 50anni o piu' anziani mostrano un aumento del rischio di fratture osseein quelli trattati con SSRI (inibitori della ricaptazione della serotonina) e antidepressivi triciclici. Il meccanismo che porta a questo aumento del rischio e' sconosciuto. Segnalazione delle reazioni avversesospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasireazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazioneall'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, ella deve essere informata che, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, deve contattare il proprio medico per valutare la sospensione del trattamento. Non ci sono dati clinici adeguati sull'uso di questo farmaco in donne in gravidanza. Non somministrare il prodotto nel primo e nell'ultimo trimestre di gravidanza: nell'ulteriore periodo il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva dopo somministrazione di alte dosi di amitriptilina. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. I sintomi da astinenza, compresi disturbi della funzionalita' cardiaca e respiratoria, della minzione e della defecazione, cosi' come l'agitazione sono stati riportati nei neonati dopo che alle loro madri sono state somministrate alte dosidi antidepressivi. Clordiazepossido attraversa la barriera placentare. Rispetto ai valori dell'adulto, l'emivita nei neonati e' aumentata di circa il 20%. Se, per gravi motivi medici, e' necessario somministrare il prodotto ad alte dosi durante l'ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio, possono verificarsi effetti sul neonato, quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco. Inoltre, neonati nati da madri che hannoassunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio a sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale. Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso degli SSRI durante lagravidanza, soprattutto nell'ultima fase, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel nascituro. Approssimativamente il rischio e' di 5 casi per 1000 gravidanze. Nella popolazione generale su 100 gravidanze si notano uno a due casi di ipertensione polmonare persistente nel nascituro. Allattamento. Poiche' le benzodiazepinesono escrete nel latte materno non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno. In caso di assunzione per gravi motivi medici, l'allattamento al seno deve essere interrotto.
INDICAZIONI
Il farmaco e' indicato nel trattamento di tutti gli stati depressivi con componente ansiosa, ivi incluse le frequenti forme "mascherate". Leindicazioni del farmaco comprendono percio' i seguenti disturbi funzionali, nella misura in cui essi sono realmente di origine depressiva.Manifestazioni psichiche della sindrome depressiva: distimia, ansia, agitazione, tensione, apatia, perdita di interesse. Disturbi gastro-intestinali e cardio respiratori di origine depressiva: anoressia, sensazione di bolo faringeo, spasmi addominali, dolori epigastrici, dolori puntori in regione precordiale, disturbi pseudo-anginosi, fame d'aria.Sindrome d'esaurimento a carattere depressivo nella donna: dolori lombari, irritabilita', stanchezza, tremori, agitazione. Disturbi genito-urinari di origine depressiva. Cefalee di origine depressiva. Disturbidel sonno di origine depressiva.
INTERAZIONI
Il farmaco puo' aumentare l'effetto sedativo di altri medicinali ad attivita' centrale. L'assunzione concomitante di alcool va evitata. L'effetto sedativo del farmaco puo' essere aumentato, quando il medicinalee' assunto congiuntamente ad alcool. Cio' influenza negativamente lacapacita' di guidare o di usare macchinari. La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici (come l'amitriptilina) e dei medicinali di seguito elencati puo' avere i seguenti effetti. Agenti alfa ebeta adrenergici ad azione diretta (per es.: noradrenalina, adrenalina, isoprenalina): Potenziamento degli effetti adrenergici e aumento del rischio di aritmia. Agenti anticolinergici: Potenziamento degli effetti anticolinergici. Possono essere intensificati ad un grado pericoloso gli effetti indesiderati anticolinergici di altri farmaci (come fenotiazina, agenti anticolinergici usati per trattamento del morbo di Parkinson, antistaminici, e aloperidolo). Oppioidi: L'uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse quali Limbitryl con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate. MAO inibitori, non selettivi e inibitori selettivi MAO-A: Rischio di "sindrome serotoninergica", crisi ipertensiva e ipertermia. Agenti neurolettici: Cross-inibizione del metabolismo. Potenziamento degli effetti indesiderati sia degli antidepressivi triciclici che degli agentineurolettici. Rischio di prolungamento dell'intervallo QT e aritmia.Levodopa: In rari casi, sono stati riportati effetti indesiderati (tracui ipertensione e discinesia) con l'uso concomitante di antidepressivi triciclici e prodotti a base di Levodopa. Agenti ad azione centrale, come alcool, antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici anesteticigenerali e antistaminici sedativi: Potenziamento dell'effetto deprimente centrale di questi agenti. Tra gli altri, vi è il rischio di depressione respiratoria. Ciò può anche influenzare la capacità di guidareveicoli e di usare macchinari. Nel caso di analgesici narcotici può verificarsi un incremento dell'euforia portando anche ad un aumento della dipendenza psichica. Cimetidina: intensificazione degli effetti indesiderati degli antidepressivi. Inibizione del metabolismo del clordiazepossido. Metilfenidato: possibile inibizione del metabolismo degli antidepressivi triciclici, con aumento della pressione arteriosa in casodi trattamento concomitante. Agenti antistaminici: aumento degli effetti sedativi degli antistaminici. La cosomministrazione può aumentaregli effetti collaterali di amitriptilina. Contraccettivi orali, estrogeni: riduzione della risposta antidepressiva e/o tossicità dell'amitriptilina. Possibile potenziamento/prolungamento degli effetti del clordiazepossido per inibizione metabolica. Antiepilettici: barbiturici, carbamazepina, fenitoina: gli antidepressivi triciclici possono ridurrela soglia convulsiva dei barbiturici e di altri antiepilettici. Per contro, questi ultimi possono ridurre le concentrazioni sieriche di amitriptilina, anche mediante un meccanismo di induzione enzimatica (per es.: fenitoina). Cisapride: prolungamento dell'intervallo QT e rischioaumentato di aritmia e disturbi della conduzione. Agenti antiaritmici(ad esempio chinidina): rischio di prolungamento dell'intervallo QT, altri disturbi della conduzione ed aritmia. La cosomministrazione non èraccomandata. Inibitori della proteasi del virus dell'HIV: interazione mediata dalle vie metaboliche comuni degli isoenzimi del citocromo P450. Rischio di aumento dei livelli plasmatici degli antidepressivi triciclici. In caso di cosomministrazione con ritonavir, monitoraggio delle concentrazioni terapeutiche di amitriptilina. Anticoagulanti: amitriptilina può aumentare il tempo di protrombina dei pazienti che assumono anticoagulanti. Ormoni tiroidei e preparati tireostatici: aumentodegli effetti degli antidepressivi triciclici. Aumentato rischio di tossicità cardiovascolare ed aritmia. Disulfiram: potenziamento/prolungamento degli effetti del clordiazepossido per inibizione metabolica. Agenti miorilassanti: potenziamento degli effetti miorilassanti. Sodio valproato e valpromide: aumento della concentrazione di amitriptilina nel plasma. Si raccomanda il monitoraggio clinico. Inibitori del CYP 450 3A4. Clordiazepossido e' idrossilato dal CYP450 isoenzima 3A4. Anche se non sono disponibili studi specifici di interazione, come regolagenerale, si deve avere cautela quando Limbitryl e' somministrato in associazione a medicinali che inibiscono o sono metabolizzati da questoenzima (ad esempio antibiotici macrolidi, antimicotici tipo azolici,calcio-antagonisti, inibitori della proteasi, alcaloidi della segale cornuta, agenti antidepressivi, e vari rimedi erboristici). Fentanil. In pazienti che assumono medicinali contenenti fentanil puo' verificarsi una sindrome serotoninergica. L'assunzione di Limbitryl prima di medicinali contenenti fentanil deve essere discussa con il medico.
POSOLOGIA
La posologia di Limbitryl 12,5/5 e' di 2-6 capsule al giorno, secondole esigenze dei singoli casi. Iniziare il trattamento con una capsulaal mattino ed una alla sera. Somministrare sempre la dose principale la sera. La posologia di Limbitryl 25/10 varia secondo le esigenze deisingoli casi. Questa posologia sara' di preferenza progressiva. La dose terapeutica media e' di 3 capsule da 25/10 al giorno. Anziani. Nei pazienti anziani puo' essere opportuna la somministrazione della formaa dosaggio piu' basso, cioe' di Limbitryl 12,5/5. In seguito, la posologia potra' essere aumentata progressivamente sino a stabilire la doseottimale ancora ben tollerata. Nel trattamento di pazienti anziani e/o debilitati cosi' come dei pazienti con insufficienza epatica o renale la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati. Poiche'il clordiazepossido e' una benzodiazepina a lunga durata di azione, il paziente deve essere controllato regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza dell'assunzione di Limbitryl per prevenire l'iperdosaggio da benzodiazepina dovuto ad accumulo. Bambini e adolescenti. Il farmaco e' controindicato nei bambini al di sotto dei 18anni in quanto gli effetti di questo prodotto non sono stati studiatiin questa fascia d'eta'. Durata del trattamento. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. La durata complessiva del trattamento generalmente non dovrebbe essere superiore a 8-12 settimane,compreso un periodo di graduale riduzione. Un'estensione del trattamento oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutare con competenze specifiche le condizioni del paziente. Puo' essere utile informare il paziente quando il trattamento e' iniziato che esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre, e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindil'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero comparire alla sospensione di questo farmaco. Modo di somministrazione. Uso orale. Da ingeriresenza masticare.
PRINCIPI ATTIVI
Una capsula contiene. Nella capsula da 12,5 mg/5 mg. Amitriptilina cloridrato: 14,15 mg pari a 12,5 mg di amitriptilina base; clordiazepossido: 5 mg. Nella capsula da 25 mg/10 mg. Amitriptilina cloridrato: 28,3mg pari a 25 mg di amitriptilina base; clordiazepossido: 10 mg.